Storia di incesti amori e corna-4-Il ritorno dell'amante

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tradimenti

Simona pareva davvero scatenata.

Aveva passato l'intera nottata col suo giovane amante e,benchè non mi avesse raccontato ancora nulla di quanto avessero fatto,era del tutto evidente la sua soddisfazione per la libertà che le avevo concesso e per il piacere che le aveva dato il giovanotto.

Oramai era quasi l'alba e lei incredibilmente,era ancora piena di energia.

Se non avesse avuto il trucco sbavato,i capelli con le ciocche disordinatamente e oscenamente appiccicate e l'abito da sposa stazzonato e lordato dalle numerose chiazze di sperma raggrumata,nessuno avrebbe potuto immaginare che fosse reduce da un tour de force erotico.

Ben presto anch'io,travolto dalla sua spumeggiante vitalità,mi sono completamente risvegliato e,passivamente,dopo la meschina polluzione precoce tra le sue dita frustrate nella voglia di accarezzarmi,mi sono abbandonato alle sue fantasiose,inesauribili voglie.

Stringendo le cosce,si è inginocchiata sul mio torace e,dopo essersi liberata dei soverchi veli,ha cominciato a slacciare i bottoncini di madreperla che,come un'abito talare,partendo dalla base dei gonfi seni,scendevano sino alle sue caviglie.

Io,trattenendo a stenti il dolore che mi provocava il peso del suo corpo,la osservavo estasiato ed anche se,col fiato corto,cercavo di accompagnare i suoi lenti gesti,con gridolini di stupore.

La prima sorpresa l'ho avuta quando,liberando completamente le formose tette,ho visto che non aveva il reggiseno e,lei stessa,intuendo il mio stupore,mi aveva con un filo di voce,confermato che anche in chiesa non l'indossava aggiungendo che che,le sorprese non erano ancora finite.

Ben presto,con mio grande stupore,ho constatato che non aveva neanche le mutandine e questo,non perchè gliele avesse sfilate il suo amante ma semplicemente perchè,era venuta al matrimonio senza indossare alcun pezzo dell'intimo che avevo scelto per la cerimonia.

Non li aveva indossati in quanto,avendo programmato l'incontro col giovane amante,era in uno stato di eccitazione già dal mattino.

In chiesa,mentre il prete officiava il rito,lei già sentiva tra le cosce,scorrere i suoi umori e non voleva che il perizoma durante il giorno ed il reggiseno la sera,si sporcassero.

Li avrebbe indossati puliti solo per me,il giorno dopo.

Quelle trasgressioni,avevano il potere di scatenare le mie emozioni più profonde,coinvolgendomi anche fisicamente al punto che,il mio cuore aumentava i suoi battiti come impazzito e senza più controllo,il mio membro acquisiva turgore ed io, sentivo di amarla ogni momento di più.

Quando finalmente l'interminabile teoria di bottoni era completamente sciolta,lei,tenendo il vestito con le mani e allargando le braccia come a voler spiccare un volo d'aquila,ha offerto ai miei occhi il meraviglioso spettacolo del suo corpo nudo.

Poi,sorridendomi con le labbra dischiuse e gli occhi verdi profondi e irraggiungibili più dell'oceano,si è calata su di me avviluppandomi col suo bianco e,non più immacolato,drappo nuziale.

Contemporaneamente,è scivolata sul mio corpo sino a congiungere le grandi labbra della sua vagina col mio molliccio membro e,mentre mi baciava voluttuosamente la bocca,ha allargato le cosce facendo scivolare sui miei genitali,il caldo contenuto di sperma che aveva conservato per me.

Per molto tempo si è massaggiata così,strusciandosi sul mio attributo completamente inzuppato della sborra del suo amante sino a che,agitandosi come in preda ad incontrollabili spasmi,ha cominciato a godere emettendo lunghi gemiti che alternava a dolci baci sul mio volto.

Godeva Simona,godeva come solo lei sapeva fare.

Mi baciava e mi chiamava amore,mi baciava ed aggiungeva i suoi umori al liquido che già inzuppava il mio inutile,molle membro.

Dopo aver goduto,si è sdraiata su di me e scivolando sul mio corpo con movenze feline,si è portata colla bocca sul mio membro inzuppato e,come una gatta mi ha leccato asciugandomi completamente.

-Amore....sai,è bello gustare la sborra del ragazzo ed i mei umori,spalmati sul tuo morbido pisello.

Mi sembra di gustare un morbido dessert e poi,ti sento morbido e cedevole e questo mi fa sentire sicura e protetta tra le tue braccia...-


Mentre mi sussurrava con voce dolcissima quelle parole,stringendosi forte a me,si è addormentata come una bambina,tra le mie braccia.

Al mattino,siamo andati nella nostra stanza che era già libera.

Abbiamo preparato i bagagli e siamo scesi allo snack dell'albergo per un veloce spuntino prima di ripartire.

Seduto qualche tavolo più in là vi era il giovane che aveva trascorso la notte con mia moglie ed accanto a noi,vi era seduta la coppia che avevamo incrociato la sera precedente nel corridoio.

Anche la cameriera,era la stessa inserviente che avevamo incontrato sul piano ed alla quale,il giovane amante,aveva allungato la generosa mancia.

In quella situazione,avrei dovuto sentirmi imbarazzato,in realtà ero fiero di mostrare a tutti che io e la mia bellissima,dolce sposa eravamo innamorti ma che lei,come un'ape laboriosa era libera di scegliersi il fiore sul quale posarsi,suggerne il nettare e tornare da me col suo carico di dolce miele.


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Il racconto continua dal punto in cui l'avevamo lasciato nel primo capitolo:


.......Mentre Simona si avvicinava alla sua auto,Rino è sceso correndole incontro ed abbracciandola come se non si vedessero da anni ed invece era stato lontano solo dieci giorni.

Si sono stretti ed uniti in una stratta carnale ed un bacio lungo e sensuale nel quale Simona,aveva potuto sentire sulla pancia tutta la pulsante accitazione del suo amante.

Simona,incurante del fatto che fossero in strada e che qualcuno potesse vederla,si è chinata portando le mani sotto la minigonna e,sollevando prima una gamba e poi l'altra,si è sfilata il perizoma porgendolo a Rino dicendogli:

-Guarda che effetto mi fai,sono bagnata fradicia per colpa tua!

Lo sai che ho bisogno di te e del tuo cazzo ogni giorno....sai che non mi piace quando sei via per troppo tempo!-

Rino di rincalzo e col fiato corto come se avesse corso:

-Simona...ma quale effetto credi di farmi tu?!

Peccato che anch'io non possa sfilarmi le mutande,le troveresti bagnate come le tue!-

Una fragorosa risata ha accompagnato la battuta mentre,abbracciati come fidanzati,si sono diretti verso la vettura poco distante.

In macchina Simona,mentre Rino guidava,gli ha immediatamente slacciato la patta estraendone il turgido membro e trovandolo effettivamente con il glande ed il prepuzio intrisi di umori prespermatici che lei,si è apprestata,chinandosi sul suo grembo,a ripulire con la lingua mentre con una mano si massaggiava la figa matida e accaldata.

Quando sono arrivati al ristorante,sembravano due bestie eccitate ed inquiete e dirigendosi direttamente nelle toilette,si sono chiusi dentro e senza perdere altro tempo,lei si è chinata e lui,senza neanche sollevarle la minuscola minigonna,l'ha chiavata da dietro riempindola quasi subito con interminabili,bollenti fiotti di sborra.

Per evitare pericolose perdite,Simona ha reindossato il perizoma e sono entrati nel ristorante dove il cameriere,aveva già apparecchiato un tavolo per loro.

Sul tavolo facevano bella mostra,una candela accesa,un mazzolino di fiori colorati ed una bottiglia di spumante per fasteggiare il ritorno dello stallone.

continua




scritto il
2012-10-11
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