La cena di lavoro e la scopata del toro.
di
fauno
genere
tradimenti
Nello svolgimento del mio lavoro avevo fatto un grosso favore, lecito comunque, al titolare di un’azienda agricola. Niente di straordinario, avevo soltanto proposto un percorso più breve e meno dispendioso. Questa persona, certo Oreste, si rese conto del risparmio, mi ritenne una persona perbene e voleva darmi dell’olio. Rifiutai seccamente, anzi dissi l’olio lo avrei accettato solo pagando, magari risparmiando, ma pagando. Una sera mi invitò ad una cena che lui organizzava ogni anno per il personale. Mi pregò di portare i miei familiari, senz’altro replicai, siamo io e mia moglie. Nella in occasione delle cene si veste sempre fuori ordinanza ed anche quella sera la solita minigonna, tacco alto. Seno bene in vista, insomma lei deve apparire altrimenti non sta bene.
In un ambiente pieno di ragazzi muscolosi rinvigoriti dai lavori nei campi, questi non avevano occhi che per lei. Oreste seduto al mio fianco non mi lasciava un attimo, mi coinvolgeva in tutti i suoi discorsi. Nella intanto aveva fraternizzato con uno di questi ragazzi che la invitò ad andare nella stalla a vedere gli animali. Non ebbi scelta Oreste era un martello non mi dava tregua. Si stava facendo tardi e Nella non risaliva, erano trascorse ormai circa due ore e stavo preoccupandomi.
Finalmente eccoli ! Giustificarono il ritardo con la visita in tutte le stalle compresa quella dei cavalli. La cena ebbe l’epilogo, salutammo tutti e tornammo a casa. Nel tragitto chiesi come mai tutto quel tempo. Candidamente rispose che nella stalla dei cavalli, Galdo il ragazzo, accarezzandone uno lo sollecitò a facendolo eccitare ed espose il suo meraviglioso cazzo per tutta la sua adorabile grandezza. Non si eccitò solo il cavallo ma anche loro due che scoparono selvaggiamente. “Mi ha allagato la figa, senti” Ritirai la mano tutta appiccicaticcia. Ormai la scopata l’avevano fatta, me lo aveva anche confessato quindi indietro non si poteva tornare.
Non era la prima volta che Nella approfittava della mia accondiscendenza a sopportarla nelle sue scappatelle. In fondo forse piaceva anche a me. A letto volle scopare senza neanche lavarsi dalla sborra di Galdo tanto che era rimasta soddisfatta.
In un ambiente pieno di ragazzi muscolosi rinvigoriti dai lavori nei campi, questi non avevano occhi che per lei. Oreste seduto al mio fianco non mi lasciava un attimo, mi coinvolgeva in tutti i suoi discorsi. Nella intanto aveva fraternizzato con uno di questi ragazzi che la invitò ad andare nella stalla a vedere gli animali. Non ebbi scelta Oreste era un martello non mi dava tregua. Si stava facendo tardi e Nella non risaliva, erano trascorse ormai circa due ore e stavo preoccupandomi.
Finalmente eccoli ! Giustificarono il ritardo con la visita in tutte le stalle compresa quella dei cavalli. La cena ebbe l’epilogo, salutammo tutti e tornammo a casa. Nel tragitto chiesi come mai tutto quel tempo. Candidamente rispose che nella stalla dei cavalli, Galdo il ragazzo, accarezzandone uno lo sollecitò a facendolo eccitare ed espose il suo meraviglioso cazzo per tutta la sua adorabile grandezza. Non si eccitò solo il cavallo ma anche loro due che scoparono selvaggiamente. “Mi ha allagato la figa, senti” Ritirai la mano tutta appiccicaticcia. Ormai la scopata l’avevano fatta, me lo aveva anche confessato quindi indietro non si poteva tornare.
Non era la prima volta che Nella approfittava della mia accondiscendenza a sopportarla nelle sue scappatelle. In fondo forse piaceva anche a me. A letto volle scopare senza neanche lavarsi dalla sborra di Galdo tanto che era rimasta soddisfatta.
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