Amore malato

di
genere
voyeur

Fine di un amore malato.
Vedevo sempre papà che portava qualcuno a casa la sera, non ne capivo il motivo, seppi poi che provava piacere a far scopare mamma da altri. Lei le prime volte ha accettato, forse provandone piacere anche lei successivamente lo faceva solo per compiacere lui. Il giorno del mio diciottesimo compleanno, con un tempismo eccezionale, mamma mi rivelò il problema di papà. Cercai di non mettere in difficoltà nessuno dei due, però la decisione di mamma di non voler sottostare più a
quella situazione, mi convinse a prendere le sue parti. Papà se ne rese conto, disse che per lui quello era l’unico modo per condurre una vita sessuale discreta e scelse altri lidi. Aveva già pronto il piano B ed immediatamente si trasferì a casa di una sua amica. Mamma finalmente libera di godersi la
sua sessualità senza forzature. Mi chiese di darle una mano a sistemare la sua camera. Aprendo i cassetti trovai dell’intimo particolare, roba da sexi shop, non volevo infierire, fu più forte di me,
chiesi “Mamma indossi questi tu”? “Certo prima lo facevo perché lui me lo chiedeva, poi però mi trovavo bene e li indosso anche ora” “Chissà come ti stanno addosso” “Non ho nessun problema a mostrartelo, ormai sei grande” Avvenne tutto davanti ai miei occhi, si spogliò completamente, la
vidi meravigliosamente nuda “Mamma sei bellissima ed eccitante” “Non vorrai farmi credere di eccitarti di fronte a tua madre”? Intanto aveva indossato il perizoma trasparente e un reggiseno appena visibile, il cazzo cercò nuove strade, lei se ne accorse “Veramente allora ti faccio questo effetto”? “Sei mia mamma, ad un’altra sarei già saltato addosso” “Fingiamo di non essere madre e figlio, vediamo che succede” “Mamma in queste cose non si può fingere, ci deve essere una
predisposizione totale ed io non me la sento”. Delusa dalla mia risposta indossò la vestaglia ed insieme continuammo a mettere in ordine. Cercai di risollevarla “Mamma cercati un uomo che
possa soddisfare le tue necessità, sei attraente, sei giovane, le possibilità non ti mancano.
“Forse non lo sai, forse non lo capisci, ma le umiliazioni che ho subito facendomi scopare da altri mentre tuo padre si masturbava, mi hanno segnato anche nella mia sessualità, quando mi sono
denudata davanti a te l’ho fatto con lo scopo di vedermi davanti ad un uomo per capire la mia
reazione, ebbene in quei momento ho sentito un rimescolamento cerebrale che mi stava coinvolgendo, tu però giustamente non te lo sei sentito ed io ho rimesso gli attrezzi a posto”.
Quelle parole mi hanno trafitto l’anima, l’ho abbracciata e stratta forte “Mamma ti amo”.
La sua reazione mi sorprese perché scoppiò a piangere, povera ragazza aver subito quel tipo di trauma l’aveva segnata irrimediabilmente. La convinsi a consultare uno psicologo, andammo assieme sottraendo studi alla mia vita universitaria, che avevo appena intrapreso. Forse ne avevo bisogno anch’io ed in seduta unica trasferimmo i nostri problemi allo studio dello psicologo. Dopo qualche seduta eravamo in grado di gestirci tanto che la sera scegliemmo di addormentarci nello stesso letto, seguendo i consigli dello psicologo, assolutamente senza toccarci, neanche il bacio della buona notte. Cercammo di resistere ma eravamo eccitati entrambi. Dopo una settimana
liberammo i nostri istinti e ad occhi chiusi scopammo misteriosamente senza godere. Un mistero
anche per lo psicologo che ci propose di assistere ai tentativi. Un risultato imprevedibile sotto tutti gli aspetti. Mamma e lo psicologo scoparono tutta la notte mentre mi masturbavo godendo delle loro esibizioni. Papà aveva lasciato il segno, la tara ereditaria che prima era in agguato si era mostrata ora in tutte le sue forme. Lui si separò dalla moglie perché trovava mamma irresistibile, io conobbi una ragazza che fu entusiasta quando le esposi il mio problema. La nostra condizione economica era abbastanza florida. Lei accettò la nostra convivenza ed era felice di scoparsi tutti gli uomini che voleva mentre mi masturbavo. La mente a volte lavora male.
scritto il
2022-12-23
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