Raccapricciante mamma.
di
soffiodautore
genere
incesti
Ero sul terrazzo condominiale a prendere il sole nudo, avevo dimenticato di abbassare il chiavistello consentendo a mamma di entrare senza bussare. Non che lei fosse vestitissima ma la mia nudità la colpì “Oh cazzo come sei messo bene” “Mamma potevi bussare almeno” “E già così mi perdevo questo spettacolo mattutino” “Perché sei venuta mamma”? “Veramente non sono ancora venuta”
“Il doppio senso è il tuo punto forte vero mamma”? “Se vuoi stare indossa il bikini e stai con me”
“Povero cocco, tu nudo ed io col bikini, invertiamoci” Mentre parlava si toglieva il camiciotto di papà ed il perizoma. “Fammi spazio” “Mamma non ci stiamo in due” “Bene allora mi metto sopra che abbronzo il culo” Me la trovai addosso ed il cazzo che fino a quel momento aveva fatto orecchie da mercante, si inalberò e penetrò totalmente nella figa. “Questo è un fuoriprogramma delizioso, chi se lo aspettava” “Mamma per te la vergogna è un difetto non una virtù” “Invece di parlare stantuffami” “Almeno l’hai abbassato il chiavistello” “Se viene qualcuno ci fa arrestare” E’ scesa dal lettino mostrandomi il paradiso, bellissima mamma, figa depilata, culo perfetto, seno
evidente ancora perfettamente su, irrinunciabile beatitudine all’esistenza, papà si dava da fare forse era insufficiente a vangare quell’orto dando a lei la possibilità di buttarsi addosso ad altri.
Lei faceva così, l’arte della gattina l’aveva innata, non c’era altra soluzione quella voglia andava soddisfatta. Mi sollevai dal lettino dandole la possibilità di mettersi supina, allargò appena le gambe, era un chiaro invito a far rientrare il cazzo nella sua sede naturale “Ora anche tu hai messo il chiavistello” Con movimenti lentissimi ma ritmati rispondeva contorcendosi, non so quanto durammo, l’orgasmo ci travolse. Stavo scopando con mamma, non era la prima volta, ora eravamo sul terrazzo condominiale sotto un sole micidiale, reduci da un dilaniante orgasmo.
Non avevamo la forza di aprire bocca, restammo così per diversi minuti, indossò di nuovo il camiciotto, riprese il perizoma e “Vado a fare la doccia, non ti bruciare” Mi gustai quel periodo rilassante per altra mezz’ora. Scesi giù era nuda sul letto con l’aria condizionata al massimo.
“Mamma vuoi morire qui è freddo, spensi il condizionatore ed aprii la finestra “Scopami
ancora prima che torni tuo padre” “Mamma risparmiati per lui” “Con te godo di più dai vieni”
Papà tornò prima del previsto, lei corse in doccia ed io appena in tempo nella mia camera.
Pericolo scampato.
“Il doppio senso è il tuo punto forte vero mamma”? “Se vuoi stare indossa il bikini e stai con me”
“Povero cocco, tu nudo ed io col bikini, invertiamoci” Mentre parlava si toglieva il camiciotto di papà ed il perizoma. “Fammi spazio” “Mamma non ci stiamo in due” “Bene allora mi metto sopra che abbronzo il culo” Me la trovai addosso ed il cazzo che fino a quel momento aveva fatto orecchie da mercante, si inalberò e penetrò totalmente nella figa. “Questo è un fuoriprogramma delizioso, chi se lo aspettava” “Mamma per te la vergogna è un difetto non una virtù” “Invece di parlare stantuffami” “Almeno l’hai abbassato il chiavistello” “Se viene qualcuno ci fa arrestare” E’ scesa dal lettino mostrandomi il paradiso, bellissima mamma, figa depilata, culo perfetto, seno
evidente ancora perfettamente su, irrinunciabile beatitudine all’esistenza, papà si dava da fare forse era insufficiente a vangare quell’orto dando a lei la possibilità di buttarsi addosso ad altri.
Lei faceva così, l’arte della gattina l’aveva innata, non c’era altra soluzione quella voglia andava soddisfatta. Mi sollevai dal lettino dandole la possibilità di mettersi supina, allargò appena le gambe, era un chiaro invito a far rientrare il cazzo nella sua sede naturale “Ora anche tu hai messo il chiavistello” Con movimenti lentissimi ma ritmati rispondeva contorcendosi, non so quanto durammo, l’orgasmo ci travolse. Stavo scopando con mamma, non era la prima volta, ora eravamo sul terrazzo condominiale sotto un sole micidiale, reduci da un dilaniante orgasmo.
Non avevamo la forza di aprire bocca, restammo così per diversi minuti, indossò di nuovo il camiciotto, riprese il perizoma e “Vado a fare la doccia, non ti bruciare” Mi gustai quel periodo rilassante per altra mezz’ora. Scesi giù era nuda sul letto con l’aria condizionata al massimo.
“Mamma vuoi morire qui è freddo, spensi il condizionatore ed aprii la finestra “Scopami
ancora prima che torni tuo padre” “Mamma risparmiati per lui” “Con te godo di più dai vieni”
Papà tornò prima del previsto, lei corse in doccia ed io appena in tempo nella mia camera.
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5.6
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