L'insaziabile zia sulla nave.

di
genere
incesti

Dopo una interminabile serie di circostanze positive, mia zia Dora, sorella di mamma ereditò una piccola fortuna da uno dei suoi tre mariti, seppelliti anzitempo. Io, suo nipote prediletto, già mi leccavo le labbra assaporando la possibilità di coinvolgerla in un tipo di vita dispendioso e divertente. Zia Dora 42enne con l’obiettivo di arraffare più soldi che poteva dagli ignari compagni. Definirla iena è un’offesa per questi orripilanti mammiferi. Io venti anni, giovane di belle speranze, diplomato perito meccanico, senza un lavoro cominciai a frequentare assiduamente la sua casa, piccolo cavalier servente che la assecondava in tutto. Quando una sera mi chiese di dormire nella sua casa perché la notte precedente avevano rubato in un negozio adiacente la sua casa, un pensiero sconcio mi venne automatico “La sorella della mamma ? Bene chi se ne frega, mica avrà la figa di traverso? Provo a lanciarle dei messaggi per capire se intuisce” Restammo a parlare fino a tarda notte, più la trattenevo e più diventava concreta la possibilità che mi ospitasse nel suo letto. Neanche per il cazzo, all’una di notte lei nella piazza e mezza io sulla poltrona letto. Testa di cazzo e stronza pensai, non sa quello che si perde. Aggancio fallito. Il giorno successivo passando davanti alla vetrina di un’agenzia di viaggi, c’era esposta un’offerta che poteva invogliarla ad accettare. Eravamo in settembre, bassa stagione sette giorni ad Alghero 300 € a testa. “Vogliamo andare zietta”? Non rispose subito, elaborò la situazione e se ne uscì “Zia e nipote che vanno a fare in Sardegna a scopare”? “Non ti chiamo più zia, cara Dora non mi sembra una possibilità remota o pensi che non sia capace” “Non so se tu sei capace a soddisfare le mie esigenze” “Addirittura, dubitavo che avessi la figa di traverso, forse è vero”? “No assolutamente per me ci vuole un signor cazzo, uno di quelli che mi scrosta l’intonaco dalle pareti vaginali” “Poco male Dora, facciamo la prova finestra, se è di tuo gradimento bene, altrimenti amici come prima” Le venne fretta di rientrare in casa per constatare de visus la poliedrica forma del mio cazzo eretto. Accettato al primo colpo d’occhio. “Però non ti facevo col cazzo così esuberante” “Dora lo diventa ancora di più col calore della figa” Parole inutili, la scopai fino alle quattro del pomeriggio. “Da un secolo non vivevo questi momenti, anzi la Sardegna è troppo vicina, modifichiamo i programmi tanto tu non hai un cazzo da fare, io altrettanto prenotiamo una crociera, la mia figa ha bisogno di esercizio continuo” . L’Egitto ci aspettava, una crociera di quindici giorni straordinariamente bella con luoghi incantevoli, la notte però, altro che intonaco le rifeci anche la struttura di cemento armato.
Urlava da svegliare quelli delle cabine accanto, tutti sulla nave ci guardavano e sorridevano. La differenza di età era appena evidente quindi lei era ritenuta la milf che approfittava del giovincello ma era esattamente l’opposto. C’era un addetto alle macchine con cui, visto il mio diploma, cominciammo a trattare l’argomento di meccanica riportata sul motore delle navi. Mi coinvolse tanto al punto che ne feci una prospettiva di lavoro. Dora aveva seguito in silenzio tutto il discorso. Un pochino mi sorprese, però in un attimo di distrazione di Raoul (questo il nome del ragazzo) mi sussurrò “Portalo in camera stanotte voglio scopare con due ragazzi” Le puttane
di strada potevano impallidire a quella richiesta, Raoul la voleva scopar immediatamente, riuscii a calmarlo ed a programmare per la notte. Diventò irrequieta la zia, non volle neanche cenare per approfittare di due ragazzi che la trafiggevano totalmente. Insaziabile, chiesi a Raoul se potevamo chiamare tutto l’equipaggio a scoparla, ridemmo ma era vero. Io sapevo la resistenza di Dora, chi ne uscì distrutto fu Raoul che barcollava per tornare nella sua cabina. Lei fresca come una rosa. Doccia, colazione mastodontica, figurarsi senza cena la sera prima la fame aveva raggiunto vette invalicabili, Spazzolammo tutto il possibile, anche perché in programma c’era la visita alle piramidi. Estremamente bello con un sole che cuoceva le uova istantaneamente e lei che tentava a spogliarsi. Mi sussurrò “Il sudore mi va nella figa e trattenuto dal perizoma mi brucia” “Toglilo” risposi. In un angolo riuscì nell’intento. Alle sedici rientro in albergo col pullman, per tutto il viaggio le dovetti tenere la mano sulla figa per alleviare il bruciore disse lei, secondo me era il prurito che poteva essere lenito solo dal cazzo. Così fu, prima di cena una scopata ritemprante. Dopo cena balli e danze, scatenata si attaccava a tutti. Al rientro cademmo in un sonno quasi
eterno. Ci svegliammo a mezzogiorno e non so perché cominciò a tessere le lodi di mia madre nonché sua sorella. “Ha generato un nipote con i contro cazzi, complimenti a mia sorella che, forse in fame di cazzo mi supera, le corna di tuo padre sono proverbiali, addirittura dubito che col cazzo che ti ritrovi sia suo figlio”. Le belle notizie si susseguono, madre puttana e padre cornuto, c’era da restare soddisfatti. Da che pulpito veniva la predica, accettavo tutto perché il mio obiettivo era i soldi della zia Dora. I quindici giorni passarono, mi venne l’idea di scambiarci i numeri telefonici con Raoul, fu la mia salvezza. La zia al rientro mi diede il benservito, lei aveva bisogno
del ricambio del cazzo. Tramite Raoul mi imbarcai sulla stessa nave, mi sistemai per il futuro. Sulle navi capitano sempre le affamate di cazzo. Mamma mi informò che la zia aveva trovato un altro pollo da spennare, le mancava il mio cazzo. Peggio ti meriti brutta puttana.
scritto il
2022-12-16
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