L’s story. Capitolo 53. Venus resort!
di
Laras
genere
dominazione
Lunedì 22. Abbiamo pranzato: le tre ragazze nuove da sole, in cucina, che sbirciavano quella che, per loro, è una nostra strana usanza… Marta, io, Adelina e Sonia per terra, a mangiare nude dalle ciotole e senza mani. Balthazar, Karcharias, Rodolfo, Raul e Adrian, a tavola. Marta e Adelina sono ancora “in debito anale” con i due ragazzi spagnoli, mentre Balth e Karch, dopo aver lavorato qualche ora nel loro ufficio han ripreso le forze. Tutto per dimostrare a Sonia quanto sia bello esser sodomizzata: in 7 vanno perciò a chiudersi in un salotto, per non essere visti dalle nuove, e permettere a Sonia di assistere da vicinissimo.
Così, chiedo aiuto alle nuove per sparecchiare, lavare e riordinare, promettendo loro un pomeriggio di divertimento: dalle 14:30 avremo la sala ballo tutta per noi! Trovo per loro dei calzoncini più o meno della giusta misura, scarpe adatte non ne hanno e mi metto scalza anche io. Infine, cominciamo dal facile: yoga. Non ho un carattere tanto forte da spiegare ad altre, così mi metto davanti a loro tre, faccio gli esercizi, sorrido, e loro imitano. Dopo un’ora di yoga, altra oretta di zumba: e da qui capisco che nessuna è allenata. Poi due ore di ballo, ma mi limito a farle ballare sole, con il passo base di salsa, bachata, merengue e cha cha. Alla fine delle 4 ore sono stremate ma, finalmente! sorridono tutte. Le porto di sopra a docciarsi: è l’occasione per far vedere dove sono gli asciugami e altre cose, per notare che non si depilano, han le doppie punte, si mangiano le unghie e altre cose che irritano i nostri padroni da matti. Riferirò a Leonida e deciderà lui.
Verso le 18 quelli del salottino hanno finito. Marta è raggiante: ci dà l’esempio di quanto sia importante per le insicure come noi venire adoperata dagli uomini. Anche Adelina sorride ma si vergogna di averlo accolto dentro al sedere da 4 uomini: non ha il coraggio di guardare in viso Karcharias: lui capisce e – finalmente! – si intenerisce e la prende tra le braccia e la bacia. Se ne vanno di nuovo in disparte nel grande salone: è Karch che spiega, mentre lei tace e fa di “sì” con la testa: per lei parlano i capezzoli, che le son diventati duri e gonfi, e gli umorini che colano dalla vagina. E c’è una sorpresa: Sonia esce tenuta per mano da Balthazar… la mia coetanea si è talmente eccitata da ciò che ha visto durante tutta la giornata che – finalmente! – ha supplicato Barth di sodomizzarla davanti a tutti gli altri. Anche se ha il pene molto grande, Barth è il migliore per chi deve riceverlo la prima volta: infatti, riesce a farle avere il primo orgasmo anale.
Balth, Karch e Sonia ripartono per il mare, mentre Claudio è tornato dalla giornata di lavoro a scuola: fa subito conoscenza con le nuove che, vedendolo bellissima da nuda, non fan fatica ad entrare in confidenza. Prima di cena, Leonida riunisce le tre nuove e parla loro di cosa facciamo come A.R.I.: noi 4 ascoltiamo in mise da cerimoniale, inginocchiate al suo cospetto. Spiega l’importanza dell’ubbidienza in questo primo periodo, annuncia che domani, martedì, arriverà un’altra schiava esperta (hanno scelto Ottavia, la più “materna”) per sostenerle in questi loro primi giorni. Infine, consegna loro i primi vestiti: un paio di guepiere bianche ciascuna, un paio di décolleté con tacco sottile basso di 7cm per cominciare, una scorta di calze bianche da agganciare (ma ne abbiamo di tutti i tipi e misure di sopra). Domani andremo in sei al Grande Centro estetico e auguro loro di essere all’altezza delle esigenze estetiche che hanno i nostri padroni.
Invece, per Marta, Adelina e me, ci sono i nuovi vestiti per i 7 giorni alle Canarie: tutte dobbiamo avere le stesse cose. Quindi, scarpe: 1 paio décolleté nere tacco 9 cm.; 1 sandalino estivo aperto bianco tacco 9. Calze a volontà: parigine, autoreggenti, da allacciare. Minigonne: la più lunga 20 cm, 3 ciascuna. Leggings: 3 ciascuna, vari colori, tutti trasparenti (uffi!). Tre dolcevita Coveri a manica lunga e tinta unita, in cachemire trasparente elasticizzato. Completini intimo: nessuno: cioè tutte, sempre, con le parti intime al vento, per le emergenze compreremo la’. Un giubbino Laplance (Moncler) bianco, in piuma d’oca, cortissimo. Per la discoteca: tutina nera trasparente e aderente. Costumi da bagno: 3 ciascuna, ma sono fatti di soli fili!
Giovedì 25 gennaio: Sveglia alle 04:30, Partenza BLQ 06:50 arrivo Las Palmas 12:15. Il dress code per il viaggio: Decolleté e calze parigine nere, microgonna tartan lunga 20 cm, dolcevita bianco, giubbino Laplance, collare nero. Siamo al limite dell’osceno: tre bombe erotiche, “in scala” … 168 cm Marta, 161 Adelina, 158 io. Quando andiamo al gate dell’aeroporto Marconi cala il silenzio e si voltano tutti: per fortuna che con noi ci sono Max (che è un bestione da far paura) ed Eugenio, anche lui alto. Max è fiero di come divorano sua moglie: anche se e la più vecchia delle tre, non stona in nulla, anzi!
E si vola!!!
Atterrati la temperatura è tra i 25° e i 30°: andiamo in taxi fino a Maspalomas dove proviamo subito uno dei luoghi di incontro: il Papis Grill, dove Eugenio ordina per noi carne alla griglia e verdure. Ci fa sedere verso la sala e abbiamo le gambe in mostra fino alla fessurina: subito attiriamo sorrisi e occhiolini dai maschi presenti. Eugenio ci ripete le regole di comportamento che dovremo obbligatoriamente osservare: “Max e io cercheremo di proteggervi da lontano, ma spesso sarete sole. In pubblico cercate di non parlare tra voi, ma di essere “prede” singole. Sorridete sempre, a chiunque vi guardi o vi rivolga la parola, qualunque cosa vi capiti. Rispondete sì a ogni richiesta, sia esplicita che implicita. Non fate le porche, siate umili, oneste e ubbidite. Sarete spesso in mostra completamente: guai a coprirsi se vi guardano! Se verrete scelte per essere usate fate attenzione al luogo ed evitate grane con la polizia. Per tutte: al resort c’è una sala fitness: usatela senza farvi crescere muscoli da nessuna parte; per il sole: proibito abbronzarsi, mantenete la pelle candida come la neve. Ora facciamo una prova: avete visto chi di voi tre è la più ammirata?”.
Marta risponde che le sembra di essere lei. Eugenio: “Esatto! E cosa pensi di fare?”.
Marta: “Pe… pensavo di sorridere e accavallare le gambe”.
Eugenio: “Troppo intraprendente! Limitati a sorridere e, siccome sono due signori, puoi chiedere di sorridere anche alle tue sorelle. Chiaro? Provate forza”. Ubbidiamo, i due signori si parlano un attimo poi si avvicinano: parlano in inglese, non ci capisco niente. Ma vedo che Eugenio e Max li invitano a sedere accanto a Marta: lei sorride tesa. Parlano e, intanto, Max e Eugenio si spostano in modo da coprire i tre: viene subito esaminata tra le cosce, le accarezzano patata e tette, la baciano entrambi. Parlano ancora e c’è un termine che capisco: “sex slave”. Dopo un po’ la testa di Marta viene lentamente spinta sulla patta di uno dei due signori, fa su e giù. Marta sta facendo un bocchino a uno sconosciuto e straniero in un bar: lui spruzza presto riempiendole la bocca. Marta non fa cadere una goccia e, quando ha deglutito, riesce anche a dirgli: “Thank you”. Ma ha gli occhi lucidi e per la vergogna non riesce a guardare suo marito Max negli occhi.
Parla Max, che cerca di aiutarci tutte e tre: “E’ così che sarà qui, per tutti i prossimi 7 giorni. Ubbidite nelle cose che non vi piacciono, sennò non c’è umiliazione. Di più: se vi sottomettete a tutti, via via penserete un po’ meno. Perché il problema di voi schiave è che continuate a pensare. Quindi, per piacere, cercate di accontentare i vostri padroni che vi amano e rinunciate a voi stesse. Stavo pensando di aiutarvi con un po’ di erba, ma non so che ne pensa Eugenio: intanto, avviamoci al resort che è ora del check-in”.
Arrivati al resort, c’è una piccola reception: si sbriga tutto presto… salvo la solita domanda se sono Shakira e il doppio controllo sulla mia maggiore età! Uno Stewart (molto attraente) ci accompagna ai bungalow che i padroni han preso: sono superior, con jacuzzi esterna per intenderci, molto belli e spaziosi. Ma Eugenio stabilisce che ne useremo per ora solo uno, salvo nuove amicizie: i maschi dormiranno nel letto, noi tre sugli scendiletto. Intanto ci guardiamo attorno: ci sono poche persone, una quarantina, quasi tutte coppie, principalmente over 50. Alcuni nudi, altri semivestiti, altre vestite abbastanza sexy, stazionano un po’ dappertutto, specialmente attorno alla piscina principale.
Comunque sia, si comincia! la temperatura esterna rasenta i 27-30° ed Eugenio comanda: “Forza, fate le ‘prede’: collare, micro-bikini a filo, tacchi alti, maglioncino al seguito e uscite”. Io devo stare in sala giochi e giocare con macchine che non ho mai visto. Adelina in sala fitness, alla macchina per rassodare i glutei. Marta ai margini della piscina, all’ombra. Loro due vanno a studiarsi ogni dettaglio dell’organizzazione e dei servizi del resort.
In sala giochi ci sono 3 ragazzi sui 20 anni e, quando entro, restano paralizzati. Non devo coprirmi e perciò prendo una delle monete che mi ha dato Eugenio, la inserisco, provo a capirci qualcosa. Niente. Faccio per ripetere e uno dei 3 mi ferma “Stop!”, poi dice qualcosa in inglese… sorrido, divento rossa. Mi chiede: “Shakira?”, faccio di no con la testa e lui si avvicina, mi aiuta, mette lui la mia moneta. Mi prende le mani e le porta su delle manopole: mi guida mentre si appoggia sul mio sedere da dietro. Sussulto, ma non reagisco… avvilita, mi volto, scuoto la testa come per dire “Mi arrendo”. La cosa si ripete anche con il secondo e il terzo ragazzo: nessuno di loro è in erezione, ma hanno una consistenza che si sente bene. Mi vedono remissiva al massimo, sono contenti, sorridono… Parlano, parlano... io sorrido per cortesia, anche se uno mi sta accarezzando un capezzolo e un altro mi palpa il sedere. Come va a finire? Va a finire nell’angolo buio della sala giochi, in ginocchio, con un uccello in bocca a turno. Succhio coperta dagli altri due. Quando han spruzzato, chiedono “bungalow number?” e io… col cavolo che ve lo dico!
Ad Adelina va peggio: dopo un’oretta sull'attrezzo sali-le-scale si avvicina un 40enne, è simpatico, ridono, lei l’inglese lo capisce e lo parla un po’. Lui le chiede di provare degli altri attrezzi: sono proprio lì, dietro quella porta! Lei ci casca e si ritrova viso contro il muro: sottomessa, si lascia penetrare da un pene normale… ma almeno con tante parole dolci!
Per Marta, invece, è un trionfo: è nella fascia d’età della maggior parte delle coppie, parla inglese perfettamente e, nel giro di poco, fa amicizia con mezza piscina. Si aggiunga che nella sua fascia d’età è la più bella del villaggio: una bomba di umiltà, bellezza, erotismo e innocenza. Persino le mogli e compagne dei 50 enni le diventano amiche. Dal terrazzo del nostro Bungalow la vediamo circondata da una decina di uomini e donne che ridono, scherzano, le fanno corona. Ma ormai è ora di cena e rientra al nostro bungalow.
Eugenio e Max hanno scoperto tante cose sul come organizzare un villaggio scambista, e tante non si possono mettere in pratica in Italia: ma ci sono diversità importanti tra un villaggio nudista e uno scambista: ne terranno conto. Altra cosa: in questo villaggio, dopo cena, si spegne tutto: o vanno a far l’amore o escono, con grande gioia delle discoteche e ritrovi della zona. Invece, non abbiamo scoperto il dress code per la cena, che si fa tutti insieme, seduti gli uni accanto agli altri su lunghi tavoli. Aspettiamo che entrino altri e copiamo: vanno vestiti in qualunque modo, c’è anche qualche birbone che, avendo il pene grosso che ciondola, va a tavola nudo per farlo vedere a tutte. Ma la maggioranza è vestita ed Eugenio decide che dobbiamo vestire come nel volo, cioè collare, decolleté e parigine nere, dolcevita bianco. La microgonna, invece, deve essere la più corta: a quadrettini bianchi e neri, lunghezza 16 cm: fessurina e buchino del sedere in mostra per tutti! Ri-uffi!
Siamo tra gli ultimi ad andare in sala da pranzo e, per qualche ragione, Max indossa calzoncini corti e t-shirt di una misura di meno: è impressionante; ha le cosce grosse come prosciutti, le braccia che sembrano tronchi d’albero e un torace che sembra il davanti di un carro armato: 182 cm per 100 chili di muscoli. Al suo braccio Marta, bellissima e orgogliosa del suo cavaliere. È chiaramente un messaggio a tutto il resort, come se Max marcasse il territorio: “finché la scopate passi, ma occhio a toccare la mia schiava”. Ci sediamo a uno di quei tavoli lunghissimi, mescolandoci agli altri ospiti: ed ecco che, come per caso mi si siedono di fianco due dei tre ragazzi che erano in sala giochi. Abbasso subito gli occhi al ricordo di quello che abbiamo fatto. Pochi secondi dopo, toh!, passa di lì proprio Max, che mi chiede come va in italiano e si presenta in inglese ai tre ragazzi. Quelli capiscono l’antifona e subito cambiano modo di fare. A fine cena sono serena, mi han fatta ridere (anche se non ho capito niente) e rispettata.
Ci sono due novità: Marta e Max sono stati invitati a una festa privata, in uno dei salottini con le luci soffuse del villaggio, dove ci saranno poche coppie: una festa? Aaah! Io, invece, sono stata invitata al Secret Swingers Club Disco dai tre, si comincia alle 22:00: faccio capire che devo chiedere il permesso e cerco con gli occhi Eugenio. Lui risponde loro inglese: “Oh, molte grazie! Ci saremo anche io e una sorella di quella che voi chiamate Shakira”. Ci restano un po’ di cacca, ma quando vedono Adelina gli torna il sorriso. Modestia a parte, noi tre siamo le più belle di tutto il villaggio.
Usciamo alle 22:00 per non arrivare per prime. Eugenio ha deciso che dobbiamo mantenere la mise del volo e della cena: ci saranno minimo 25° e non dovremmo prender freddo. Andiamo a piedi e per strada ci guardano con occhi da pesce lesso, rischiando di provocare incidenti. La discoteca Secret Swingers è a mezz’oretta e i tre sono all’ingresso che ci aspettano e… han portato anche due loro amici! Stringo il braccio di Eugenio, muoio di vergogna. Ma lui ci rassicura… a modo suo: “Coraggio, avete due bellissime fighe depilate alla perfezione, piaceranno a tutti”. Il locale è carino, una vera discoteca, non troppo piccola, non grande come quelle di Riccione. Ci sono solo una trentina di persone, età media più bassa che al resort, sui 30 anni. Per fortuna non siamo le uniche ad avere in mostra tutto; c’è una che è venuta in mini-bikini. I Dj spagnoli non mettono solo musica rap e reggaeton “bum bum” o imballabili tipo Maneskin, ma anche le hit più popolari e dolci: rapita dalle canzoni, cerco di capire cosa balleremo e… non vedo l’ora!
L’astuto Eugenio, invece, ci porta al bar e offre a tutti, spende con uno scopo ben preciso: conoscere il proprietario e capire come funziona l’organizzazione… perché anche da noi, a Marina di Ravenna, non c’è musica la sera. Riesce a conoscerlo, spende e… parlano. Per Adelina e me, un cenno: “andate pure in pista”. Lei è titubante, io la rassicuro: “Dai! Con tutte le ore che abbiamo fatto in sala ballo farai un figurone! lasciati guidare dal cuore!”. Sono le 23 e siamo le prima in pista: chi se ne importa… il Dj ci aiuta subito mettendo le hit della scorsa estate. In poco tempo la pista è piena, soprattutto maschi attorno a noi: parte una kizomba, morirò di vergogna a ballarla quasi nuda, ma devo ubbidire. Subito tante erezioni solo a vedermi e ho mani che mi accarezzano ovunque. Adelina si morde un labbro e si sottomette, io mi bagno… ma ci sforziamo di sorridere e concentrarci sul ballare. Si arriva al dunque: un cenno di assenso da Eugenio e i cinque ragazzi mi portano piano piano verso una zona dove ci sono dei separé.
Non sono il mio tipo, non sono alti né forti: ma sono carini e più gentili del pomeriggio: e io devo smetterla di pensare e, invece, ubbidire a tutti. Mi sfilano con educazione la microgonna e il dolcevita, mi lasciano le parigine: resto nuda sui tacchi alti e mi fan sedere su un divanone aprendomi bene le gambe e tirando la tenda. Non è la prima volta che vengo posseduta da degli sconosciuti, ma è una cosa a cui è difficile abituarsi, almeno per le insicure come me. Subito uno mi va a coprire di baci la patatina e, come sempre mi succede, ho subito un forte orgasmo: si guardano tra loro, son contenti della mia reazione, sfoderano le spade e prendono coraggio. Uno mi porge il sesso eretto alle labbra… un altro si sdraia sul divano facendomi salire su di sé e spinge subito: sono penetrata! Un terzo mi prende una manina e si fa accarezzare il sesso, subito imitato da un altro. Manca il quinto e potete intuire dove si accomoda: sono sodomizzata, sono farcita e sto dando piacere a cinque ragazzi contemporaneamente. In quell’attimo sento come un “crack” dentro alla testa: la mia volontà si è rotta e mi sento cambiata: ora non penso più a niente, penso solo a dar piacere a chi mi sceglie.
Continua
Così, chiedo aiuto alle nuove per sparecchiare, lavare e riordinare, promettendo loro un pomeriggio di divertimento: dalle 14:30 avremo la sala ballo tutta per noi! Trovo per loro dei calzoncini più o meno della giusta misura, scarpe adatte non ne hanno e mi metto scalza anche io. Infine, cominciamo dal facile: yoga. Non ho un carattere tanto forte da spiegare ad altre, così mi metto davanti a loro tre, faccio gli esercizi, sorrido, e loro imitano. Dopo un’ora di yoga, altra oretta di zumba: e da qui capisco che nessuna è allenata. Poi due ore di ballo, ma mi limito a farle ballare sole, con il passo base di salsa, bachata, merengue e cha cha. Alla fine delle 4 ore sono stremate ma, finalmente! sorridono tutte. Le porto di sopra a docciarsi: è l’occasione per far vedere dove sono gli asciugami e altre cose, per notare che non si depilano, han le doppie punte, si mangiano le unghie e altre cose che irritano i nostri padroni da matti. Riferirò a Leonida e deciderà lui.
Verso le 18 quelli del salottino hanno finito. Marta è raggiante: ci dà l’esempio di quanto sia importante per le insicure come noi venire adoperata dagli uomini. Anche Adelina sorride ma si vergogna di averlo accolto dentro al sedere da 4 uomini: non ha il coraggio di guardare in viso Karcharias: lui capisce e – finalmente! – si intenerisce e la prende tra le braccia e la bacia. Se ne vanno di nuovo in disparte nel grande salone: è Karch che spiega, mentre lei tace e fa di “sì” con la testa: per lei parlano i capezzoli, che le son diventati duri e gonfi, e gli umorini che colano dalla vagina. E c’è una sorpresa: Sonia esce tenuta per mano da Balthazar… la mia coetanea si è talmente eccitata da ciò che ha visto durante tutta la giornata che – finalmente! – ha supplicato Barth di sodomizzarla davanti a tutti gli altri. Anche se ha il pene molto grande, Barth è il migliore per chi deve riceverlo la prima volta: infatti, riesce a farle avere il primo orgasmo anale.
Balth, Karch e Sonia ripartono per il mare, mentre Claudio è tornato dalla giornata di lavoro a scuola: fa subito conoscenza con le nuove che, vedendolo bellissima da nuda, non fan fatica ad entrare in confidenza. Prima di cena, Leonida riunisce le tre nuove e parla loro di cosa facciamo come A.R.I.: noi 4 ascoltiamo in mise da cerimoniale, inginocchiate al suo cospetto. Spiega l’importanza dell’ubbidienza in questo primo periodo, annuncia che domani, martedì, arriverà un’altra schiava esperta (hanno scelto Ottavia, la più “materna”) per sostenerle in questi loro primi giorni. Infine, consegna loro i primi vestiti: un paio di guepiere bianche ciascuna, un paio di décolleté con tacco sottile basso di 7cm per cominciare, una scorta di calze bianche da agganciare (ma ne abbiamo di tutti i tipi e misure di sopra). Domani andremo in sei al Grande Centro estetico e auguro loro di essere all’altezza delle esigenze estetiche che hanno i nostri padroni.
Invece, per Marta, Adelina e me, ci sono i nuovi vestiti per i 7 giorni alle Canarie: tutte dobbiamo avere le stesse cose. Quindi, scarpe: 1 paio décolleté nere tacco 9 cm.; 1 sandalino estivo aperto bianco tacco 9. Calze a volontà: parigine, autoreggenti, da allacciare. Minigonne: la più lunga 20 cm, 3 ciascuna. Leggings: 3 ciascuna, vari colori, tutti trasparenti (uffi!). Tre dolcevita Coveri a manica lunga e tinta unita, in cachemire trasparente elasticizzato. Completini intimo: nessuno: cioè tutte, sempre, con le parti intime al vento, per le emergenze compreremo la’. Un giubbino Laplance (Moncler) bianco, in piuma d’oca, cortissimo. Per la discoteca: tutina nera trasparente e aderente. Costumi da bagno: 3 ciascuna, ma sono fatti di soli fili!
Giovedì 25 gennaio: Sveglia alle 04:30, Partenza BLQ 06:50 arrivo Las Palmas 12:15. Il dress code per il viaggio: Decolleté e calze parigine nere, microgonna tartan lunga 20 cm, dolcevita bianco, giubbino Laplance, collare nero. Siamo al limite dell’osceno: tre bombe erotiche, “in scala” … 168 cm Marta, 161 Adelina, 158 io. Quando andiamo al gate dell’aeroporto Marconi cala il silenzio e si voltano tutti: per fortuna che con noi ci sono Max (che è un bestione da far paura) ed Eugenio, anche lui alto. Max è fiero di come divorano sua moglie: anche se e la più vecchia delle tre, non stona in nulla, anzi!
E si vola!!!
Atterrati la temperatura è tra i 25° e i 30°: andiamo in taxi fino a Maspalomas dove proviamo subito uno dei luoghi di incontro: il Papis Grill, dove Eugenio ordina per noi carne alla griglia e verdure. Ci fa sedere verso la sala e abbiamo le gambe in mostra fino alla fessurina: subito attiriamo sorrisi e occhiolini dai maschi presenti. Eugenio ci ripete le regole di comportamento che dovremo obbligatoriamente osservare: “Max e io cercheremo di proteggervi da lontano, ma spesso sarete sole. In pubblico cercate di non parlare tra voi, ma di essere “prede” singole. Sorridete sempre, a chiunque vi guardi o vi rivolga la parola, qualunque cosa vi capiti. Rispondete sì a ogni richiesta, sia esplicita che implicita. Non fate le porche, siate umili, oneste e ubbidite. Sarete spesso in mostra completamente: guai a coprirsi se vi guardano! Se verrete scelte per essere usate fate attenzione al luogo ed evitate grane con la polizia. Per tutte: al resort c’è una sala fitness: usatela senza farvi crescere muscoli da nessuna parte; per il sole: proibito abbronzarsi, mantenete la pelle candida come la neve. Ora facciamo una prova: avete visto chi di voi tre è la più ammirata?”.
Marta risponde che le sembra di essere lei. Eugenio: “Esatto! E cosa pensi di fare?”.
Marta: “Pe… pensavo di sorridere e accavallare le gambe”.
Eugenio: “Troppo intraprendente! Limitati a sorridere e, siccome sono due signori, puoi chiedere di sorridere anche alle tue sorelle. Chiaro? Provate forza”. Ubbidiamo, i due signori si parlano un attimo poi si avvicinano: parlano in inglese, non ci capisco niente. Ma vedo che Eugenio e Max li invitano a sedere accanto a Marta: lei sorride tesa. Parlano e, intanto, Max e Eugenio si spostano in modo da coprire i tre: viene subito esaminata tra le cosce, le accarezzano patata e tette, la baciano entrambi. Parlano ancora e c’è un termine che capisco: “sex slave”. Dopo un po’ la testa di Marta viene lentamente spinta sulla patta di uno dei due signori, fa su e giù. Marta sta facendo un bocchino a uno sconosciuto e straniero in un bar: lui spruzza presto riempiendole la bocca. Marta non fa cadere una goccia e, quando ha deglutito, riesce anche a dirgli: “Thank you”. Ma ha gli occhi lucidi e per la vergogna non riesce a guardare suo marito Max negli occhi.
Parla Max, che cerca di aiutarci tutte e tre: “E’ così che sarà qui, per tutti i prossimi 7 giorni. Ubbidite nelle cose che non vi piacciono, sennò non c’è umiliazione. Di più: se vi sottomettete a tutti, via via penserete un po’ meno. Perché il problema di voi schiave è che continuate a pensare. Quindi, per piacere, cercate di accontentare i vostri padroni che vi amano e rinunciate a voi stesse. Stavo pensando di aiutarvi con un po’ di erba, ma non so che ne pensa Eugenio: intanto, avviamoci al resort che è ora del check-in”.
Arrivati al resort, c’è una piccola reception: si sbriga tutto presto… salvo la solita domanda se sono Shakira e il doppio controllo sulla mia maggiore età! Uno Stewart (molto attraente) ci accompagna ai bungalow che i padroni han preso: sono superior, con jacuzzi esterna per intenderci, molto belli e spaziosi. Ma Eugenio stabilisce che ne useremo per ora solo uno, salvo nuove amicizie: i maschi dormiranno nel letto, noi tre sugli scendiletto. Intanto ci guardiamo attorno: ci sono poche persone, una quarantina, quasi tutte coppie, principalmente over 50. Alcuni nudi, altri semivestiti, altre vestite abbastanza sexy, stazionano un po’ dappertutto, specialmente attorno alla piscina principale.
Comunque sia, si comincia! la temperatura esterna rasenta i 27-30° ed Eugenio comanda: “Forza, fate le ‘prede’: collare, micro-bikini a filo, tacchi alti, maglioncino al seguito e uscite”. Io devo stare in sala giochi e giocare con macchine che non ho mai visto. Adelina in sala fitness, alla macchina per rassodare i glutei. Marta ai margini della piscina, all’ombra. Loro due vanno a studiarsi ogni dettaglio dell’organizzazione e dei servizi del resort.
In sala giochi ci sono 3 ragazzi sui 20 anni e, quando entro, restano paralizzati. Non devo coprirmi e perciò prendo una delle monete che mi ha dato Eugenio, la inserisco, provo a capirci qualcosa. Niente. Faccio per ripetere e uno dei 3 mi ferma “Stop!”, poi dice qualcosa in inglese… sorrido, divento rossa. Mi chiede: “Shakira?”, faccio di no con la testa e lui si avvicina, mi aiuta, mette lui la mia moneta. Mi prende le mani e le porta su delle manopole: mi guida mentre si appoggia sul mio sedere da dietro. Sussulto, ma non reagisco… avvilita, mi volto, scuoto la testa come per dire “Mi arrendo”. La cosa si ripete anche con il secondo e il terzo ragazzo: nessuno di loro è in erezione, ma hanno una consistenza che si sente bene. Mi vedono remissiva al massimo, sono contenti, sorridono… Parlano, parlano... io sorrido per cortesia, anche se uno mi sta accarezzando un capezzolo e un altro mi palpa il sedere. Come va a finire? Va a finire nell’angolo buio della sala giochi, in ginocchio, con un uccello in bocca a turno. Succhio coperta dagli altri due. Quando han spruzzato, chiedono “bungalow number?” e io… col cavolo che ve lo dico!
Ad Adelina va peggio: dopo un’oretta sull'attrezzo sali-le-scale si avvicina un 40enne, è simpatico, ridono, lei l’inglese lo capisce e lo parla un po’. Lui le chiede di provare degli altri attrezzi: sono proprio lì, dietro quella porta! Lei ci casca e si ritrova viso contro il muro: sottomessa, si lascia penetrare da un pene normale… ma almeno con tante parole dolci!
Per Marta, invece, è un trionfo: è nella fascia d’età della maggior parte delle coppie, parla inglese perfettamente e, nel giro di poco, fa amicizia con mezza piscina. Si aggiunga che nella sua fascia d’età è la più bella del villaggio: una bomba di umiltà, bellezza, erotismo e innocenza. Persino le mogli e compagne dei 50 enni le diventano amiche. Dal terrazzo del nostro Bungalow la vediamo circondata da una decina di uomini e donne che ridono, scherzano, le fanno corona. Ma ormai è ora di cena e rientra al nostro bungalow.
Eugenio e Max hanno scoperto tante cose sul come organizzare un villaggio scambista, e tante non si possono mettere in pratica in Italia: ma ci sono diversità importanti tra un villaggio nudista e uno scambista: ne terranno conto. Altra cosa: in questo villaggio, dopo cena, si spegne tutto: o vanno a far l’amore o escono, con grande gioia delle discoteche e ritrovi della zona. Invece, non abbiamo scoperto il dress code per la cena, che si fa tutti insieme, seduti gli uni accanto agli altri su lunghi tavoli. Aspettiamo che entrino altri e copiamo: vanno vestiti in qualunque modo, c’è anche qualche birbone che, avendo il pene grosso che ciondola, va a tavola nudo per farlo vedere a tutte. Ma la maggioranza è vestita ed Eugenio decide che dobbiamo vestire come nel volo, cioè collare, decolleté e parigine nere, dolcevita bianco. La microgonna, invece, deve essere la più corta: a quadrettini bianchi e neri, lunghezza 16 cm: fessurina e buchino del sedere in mostra per tutti! Ri-uffi!
Siamo tra gli ultimi ad andare in sala da pranzo e, per qualche ragione, Max indossa calzoncini corti e t-shirt di una misura di meno: è impressionante; ha le cosce grosse come prosciutti, le braccia che sembrano tronchi d’albero e un torace che sembra il davanti di un carro armato: 182 cm per 100 chili di muscoli. Al suo braccio Marta, bellissima e orgogliosa del suo cavaliere. È chiaramente un messaggio a tutto il resort, come se Max marcasse il territorio: “finché la scopate passi, ma occhio a toccare la mia schiava”. Ci sediamo a uno di quei tavoli lunghissimi, mescolandoci agli altri ospiti: ed ecco che, come per caso mi si siedono di fianco due dei tre ragazzi che erano in sala giochi. Abbasso subito gli occhi al ricordo di quello che abbiamo fatto. Pochi secondi dopo, toh!, passa di lì proprio Max, che mi chiede come va in italiano e si presenta in inglese ai tre ragazzi. Quelli capiscono l’antifona e subito cambiano modo di fare. A fine cena sono serena, mi han fatta ridere (anche se non ho capito niente) e rispettata.
Ci sono due novità: Marta e Max sono stati invitati a una festa privata, in uno dei salottini con le luci soffuse del villaggio, dove ci saranno poche coppie: una festa? Aaah! Io, invece, sono stata invitata al Secret Swingers Club Disco dai tre, si comincia alle 22:00: faccio capire che devo chiedere il permesso e cerco con gli occhi Eugenio. Lui risponde loro inglese: “Oh, molte grazie! Ci saremo anche io e una sorella di quella che voi chiamate Shakira”. Ci restano un po’ di cacca, ma quando vedono Adelina gli torna il sorriso. Modestia a parte, noi tre siamo le più belle di tutto il villaggio.
Usciamo alle 22:00 per non arrivare per prime. Eugenio ha deciso che dobbiamo mantenere la mise del volo e della cena: ci saranno minimo 25° e non dovremmo prender freddo. Andiamo a piedi e per strada ci guardano con occhi da pesce lesso, rischiando di provocare incidenti. La discoteca Secret Swingers è a mezz’oretta e i tre sono all’ingresso che ci aspettano e… han portato anche due loro amici! Stringo il braccio di Eugenio, muoio di vergogna. Ma lui ci rassicura… a modo suo: “Coraggio, avete due bellissime fighe depilate alla perfezione, piaceranno a tutti”. Il locale è carino, una vera discoteca, non troppo piccola, non grande come quelle di Riccione. Ci sono solo una trentina di persone, età media più bassa che al resort, sui 30 anni. Per fortuna non siamo le uniche ad avere in mostra tutto; c’è una che è venuta in mini-bikini. I Dj spagnoli non mettono solo musica rap e reggaeton “bum bum” o imballabili tipo Maneskin, ma anche le hit più popolari e dolci: rapita dalle canzoni, cerco di capire cosa balleremo e… non vedo l’ora!
L’astuto Eugenio, invece, ci porta al bar e offre a tutti, spende con uno scopo ben preciso: conoscere il proprietario e capire come funziona l’organizzazione… perché anche da noi, a Marina di Ravenna, non c’è musica la sera. Riesce a conoscerlo, spende e… parlano. Per Adelina e me, un cenno: “andate pure in pista”. Lei è titubante, io la rassicuro: “Dai! Con tutte le ore che abbiamo fatto in sala ballo farai un figurone! lasciati guidare dal cuore!”. Sono le 23 e siamo le prima in pista: chi se ne importa… il Dj ci aiuta subito mettendo le hit della scorsa estate. In poco tempo la pista è piena, soprattutto maschi attorno a noi: parte una kizomba, morirò di vergogna a ballarla quasi nuda, ma devo ubbidire. Subito tante erezioni solo a vedermi e ho mani che mi accarezzano ovunque. Adelina si morde un labbro e si sottomette, io mi bagno… ma ci sforziamo di sorridere e concentrarci sul ballare. Si arriva al dunque: un cenno di assenso da Eugenio e i cinque ragazzi mi portano piano piano verso una zona dove ci sono dei separé.
Non sono il mio tipo, non sono alti né forti: ma sono carini e più gentili del pomeriggio: e io devo smetterla di pensare e, invece, ubbidire a tutti. Mi sfilano con educazione la microgonna e il dolcevita, mi lasciano le parigine: resto nuda sui tacchi alti e mi fan sedere su un divanone aprendomi bene le gambe e tirando la tenda. Non è la prima volta che vengo posseduta da degli sconosciuti, ma è una cosa a cui è difficile abituarsi, almeno per le insicure come me. Subito uno mi va a coprire di baci la patatina e, come sempre mi succede, ho subito un forte orgasmo: si guardano tra loro, son contenti della mia reazione, sfoderano le spade e prendono coraggio. Uno mi porge il sesso eretto alle labbra… un altro si sdraia sul divano facendomi salire su di sé e spinge subito: sono penetrata! Un terzo mi prende una manina e si fa accarezzare il sesso, subito imitato da un altro. Manca il quinto e potete intuire dove si accomoda: sono sodomizzata, sono farcita e sto dando piacere a cinque ragazzi contemporaneamente. In quell’attimo sento come un “crack” dentro alla testa: la mia volontà si è rotta e mi sento cambiata: ora non penso più a niente, penso solo a dar piacere a chi mi sceglie.
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