L’s story. Capitolo 59. Tutte pronte?

di
genere
dominazione

Lunedì 12 feb. Con Camillo va tutto per il meglio: mi cerca ogni giorno, spesso più volte nello stesso giorno, è sempre delicatissimo, sta imparando velocemente come farmi impazzire. Questo sarà un problema perché, se diventa bravo come Leòn, avrò bisogno di dormire tanto per riprendermi: gliel’ho detto e lui penserà come fare. Per il resto, siamo tutte gasate con i lavori nel nuovo villaggio, ma ai maschi ci doniamo dopo le 18.

I giorni passano velocemente quando si fan lavori manuali e il Resort prende sempre più forma: sarà un gioiello e ci han detto che, a lavori ultimati, tutte le schiave continueranno a lavorarci, ma facendo lavori diversi.

La data di giovedì 22 febbraio, del ritorno di mio marito e padrone Leòn, si avvicina e, come al solito cado in preda delle mie emozioni. Camillo mi capisce, ha pazienza, cerca di farmi ridere e distrarre con penetrazioni e sesso per lunghe ore. Ma il 20 vado fuori controllo: non riesco a lavorare, mi distraggo, piango, tremo… mi bagno tantissimo, senza ragione apparente: io desidero mio marito, anche fisicamente e carnalmente, alla follia.
Eugenio interviene: è inutile che io stia lì, come una gatta in calore: distraggo e rallento tutte. Mi caricano in auto e mi riportano alla Villa di città, farò un periodo di vacanza… o quasi. Camillo mi bacia con passione e: “Sono sicuro che presto proverai le stesse cose per me”. Probabilmente sarà così: è un uomo meraviglioso che sinora non ha sbagliato niente e mi rende felice. Ma in questi giorni non sono in grado di intendere e di volere.

Nel capitolo 50 ho già narrato cosa mi succede quando sento i passi, oppure la voce, o solo l’odore del mio Leòn. Passiamo i primi 9 giorni facendo l’amore come pazzi. Marta è molto preoccupata per me: come l’altra volta passo le giornate a far sesso, dormire, mangio pochissimo e sono sempre bagnata tra le gambe, perché lui lavora due piani sotto a dove viviamo. Ha dell’appetito in arretrato e nei primi giorni mi cerca anche cinque volte…. E ogni volta mi sfinisce dal piacere. Piano piano si calma, fino ad arrivare al suo standard: tre rapporti al giorno. Per me non cambia nulla: mi innamoro sempre più e il desiderio sessuale cresce di conseguenza. Arriviamo al punto che deve scuotermi per calmare le mie voglie: in alcuni momenti perdo ogni controllo e mi comporto come una svergognata. Dopo una settimana, sono uno straccio: Marta riprende a imbottirmi di ricostituenti e sonniferi.

Leòn, invece, è bello tronfio, fresco come una rosa, aggressivo come un’aquila, ma… decide di darmi tregua: “Andiamo a vedere come va il Resort? Mi prendo un giorno di ferie, non ti tocco, ti lascio riposare, va bene? Sarà come un regalo per te, ti prego”. Guarda caso è sabato 3 marzo e da ieri ho le mie cose. Povero amore mio, ha tanto bisogno di penetrare e spruzzare, avrebbe potuto sodomizzarmi, ma rinuncia a un giorno per me.
Il Resort ha preso forma: Eugenio gli spiega che c’è ancora tanto da fare, ma a me sembra finito: le piscine sono pronte: saranno 5, una per gli scambisti, le altre per i naturisti. Gli Aceri han le foglie color marron, sono alti e faranno tanta ombra dappertutto. E così via: nelle villette sono arrivate le camere e i salotti, mancano solo bagni e cucinotti, che saranno da allacciare. Arriva anche Camillo e i miei 2 padroni mi tagliano fuori, andandosi a bere una birra in riva al mare da soli: sono solo contenta che diventino amici e mi condividano… spero solo che non decidano di penetrarmi contemporaneamente, perché vedrei le stelle.

Giovedì 8 marzo il mio ciclo è finito e, purtroppo, Leòn deve ripartire per visitare le comunità africane: sono poche, ma lontane e con problemi di efficienza. Tornerà il 5 aprile, più o meno. Gli ultimi giorni mi sodomizza ripetutamente, possiamo fare solo quello e, ammetto, mi piace ogni volta di più. Ogni tanto mi spiega che sta smantellando le comunità come quella Argentina: alla fine delle sue ultime ispezioni, qualcuno comincia a risparmiare qualcosa, altri diminuiscono la condivisione della moglie e, addirittura, qualcuno ha messo in cantiere dei bambini! In questo modo, il benessere e il profitto di tutte sono in vertiginoso aumento e, quanto a vita in comune, resta principalmente la routine quotidiana, per ottimizzare le spese. Ma Leòn vuole pian piano arrivare cambiarle tutte, sul modello italiano. Alla parola “bambini” il cuore mi batte forte, ma faccio finta di niente: devo lasciargli il tempo di decidere da solo eventuali nuove regole per tutti.

Marta, mi lascia dormire tre giorni, poi, domenica 11, devo tornare a faticare. Ma ora posso esser guidata da Camillo: adesso è lui che ha appetiti da recuperare. La sua tecnica è migliorata tantissimo, sicuramente hanno scambiato esperienze con Leòn. I rapporti sessuali con lui mi provocano orgasmi sempre più intensi e sconvolgenti e lui chiede a Eugenio di farmi dormire a casa sua. Ma il permesso è negato: massimo alle 23 devo essere alle Nazioni e dormire. Perché la data di rilascio è sempre più vicina: infatti, il 20 marzo è primavera e cominceremo le prove generali: poi, il 30 marzo apriremo per il ponte di Pasqua: c’è bisogno di tutte. Infine; il 27 aprile apriremo la stagione con i primi turisti (speriamo che il programmatore di Camillo abbia lavorato bene!) dall’estero.

Il lavoro diventa frenetico per tutte: sistemata una cosa ne scopri altre due rimaste indietro. A correre di qua e di la’ mi stanco, ma la fatica del lavoro è fisica, mentre fare l’amore stanca anche la psiche: e Camillo fa onore alla fama dei maschi romagnoli… non passa giorno senza che, dopo il lavoro, lui usi ciò che ormai è anche suo. Compreso il lato B, che gestisce sempre meglio, come un maestro. Ma a me, l’una cosa sommata all’altra, sfiancano: invece, ce la devo fare! Non posso deludere il mio nuovo fidanzato che mi ha appena scelta e sembra si stia davvero innamorando. È uno dei periodi più belli della mia giovane vita: niente a cui pensare, tutto da fare, senza passato né futuro. Anche le mie sorelle mi vedono felice, provata ma quasi sempre con gli occhi verdissimi per la felicità.

Martedì 20, ore 08:30 si comincia: tutta la comunità è riunita nel nuovo Resort, siamo oltre 30 persone. È Eugenio che spiega, accanto a lui Giovanni: “Siamo noi i primi turisti del Resort, abbiamo nemmeno 10 giorni per vivere qui e scoprire cosa ancora non va. Ma, prima di tutto, vi presento la nuova guardia che lavorerà qui, assieme a Max e a me: si chiama Enea e, come tutti i suoi colleghi, ha fatto tutte le missioni estere fino al ritiro dall’Afganistan pochi mesi fa”. Gli occhi di una decina di splendide schiave si spostano su un titano alto oltre 185 che peserà circa 100 chili: ma dove li trovano tutti così? Non bastava Max a farci sognare?!? Enea ha persino una cicatrice sul viso, che lo rende ancora più maschio e dall’aspetto fiero. Prosegue Eugenio: “Poi c’è anche Krieger, questo splendido cane lupo che alcuni avete già incrociato, anch’egli veterano di guerra. Ci saranno circa 40-50 persone dislocate nei vari servizi: bar, pulizie, giardino, ecc. Infine, ci siete voi, le fantastiche schiave di piacere. Non sarete tutte impiegate qui: Marta è indispensabile alla villa di città e verrà ad aiutarvi quando potrà; Claudio, invece, traslocherà alla fine della scuola e si installerà nell’ufficio contabilità”.

Ancora Eugenio: “Il vostro compito è fare le hostess del Resort, il che vuol dire che sarete quelle più a contatto con i clienti, ma se necessario aiuterete anche il personale stagionale che verrà al resort ogni giorno per lavorarci. Essere a contatto non vuol dire scoparci! Sia chiaro che rapporti con i clienti devono essere autorizzati da me e solo da me, che valuterò caso per caso. Vuole però dire che starete nude per tutti i vostri turni di lavoro e tutti i giorni, con solo sandalini estivi altissimi e collare: ma siccome è ancora freddo, per questo periodo di prova tutte in leggings trasparenti e ben coperte sopra. Vuole dire che il sorriso non scomparirà mai dal vostro viso. Vuol dire, infine, che sarete collegate tramite un auricolare a me, Max, Alfio ed Enea. Per ora direi che è abbastanza, altrimenti ad Elle viene mal di testa [risata generale, uffi!]: scegliete la vostra villa per i prossimi 9 giorni nella zona di lusso, ogni schiava novizia stia in camera con una marchiata: il primo test è il pranzo di oggi. Coraggio, scopriamo cosa dobbiamo aggiustare!”.

Siamo dodici che dormiremo lì, una starà alle Nazioni e verrà ogni mattina a portare ciò abbiam dimenticato. Vedo che tutte formano già le coppie e io temo che resterò sola, che nessuna mi voglia come quando andavo a ragioneria. Invece, c’è Sonia che mi viene a cercare: “Possiamo stare nello stesso villino? Vuoi?”. Sorrido felice, la ringrazio e andiamo a sistemare le nostre prime cose. Entra Claudio, che chiede: “L. posso cambiarmi qui? Vado via stasera, è solo per questo primo giorno, sì?”. Ma certo che può! E noto che porta ancora la gabbietta sul pene, anche se ormai è quasi invisibile: e con che cura indossa i leggings trasparenti sulle sue lunghe gambe affusolate!
Io: “Claudio diventi sempre più bella! Sprizzi sesso da ogni poro, spiegaci come fai!”.
Lui arrossisce, sorride: “E’ quel porcello di mio marito… se prendo 50 grammi o mi scopre un pelo che cresce me le suona col frustino, lo sai com’è fatto!”. Ridiamo tutte, e ora di corsa a fare da pranzo, apparecchiare e sparecchiare compreso. A tavola siedono 16 tra padroni e guardie, serviamo ai tavoli e mangeremo (spero) dopo. Come sono gentili i nostri padroni, e anche affettuosi… a parte qualche manata per gioco, che ci fa strillare e ci lascia il segno rosso sul culetto.

Passiamo poi a percorrere tutto il resort, Eugenio ci spiega tante cose (che non ricordo) e, intanto assegna a ciascuna la zona in cui aiuterà gli ospiti. Camillo annota tutto quel che ancora non va o che si deve migliorare. Tutti i padroni sono incuriositi e fanno domande. Io, invece, mi perdo nei ricordi d’amore con il mio Leòn, e sogno il momento, più tardi, in cui Camillo mi prenderà. Noto che uno dei ragazzi argentini sta vicino a Sonia e cerca ogni scusa per scambiare due parole. Alla fine del giro, mi accorgo di essere l’unica a cui non è stata assegnata una zona. Ovvio: sono la meno intelligente, la più giovane, la più bassina. Per sicurezza, mi inginocchio davanti a Eugenio e, con la mia vocina da bimba buona, chiedo: “Mio signore, non c’è nessuna zona dove dovrò stare?”. Lui: “Ma certo! tu starai su un cubo al bordo della piscina più grande e ballerai continuamente, dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 16:00 e dalle 19:00, naturalmente nuda, come tutte le altre. Turisti e ospiti balleranno in acqua, seguendo ciò che fai tu: una specie di acquagym. Puoi già prepararti le basi musicali alle nazioni, e che siano diverse per ogni giorno!”. Tutte applaudono e sono contente per me, io al solo pensiero di stare in mostra tutto il giorno per tutti… cavolo che vergogna!

Il pomeriggio vengono a vedere il Resort i collaboratori e amici di Camillo: vorrei scappare perché mi han “conosciuta” quasi tutti! Ma i servizi sono stati dati in appalto al loro gruppo e devo restare. Per fortuna, nessuno parla di quel che è successo e sembrano tutti molto interessati al funzionamento dei vari attrezzi che i loro collaboratori dovranno usare. Ma il ricordo di quelle due notti non si cancella: mi rivedo in quell’angolo buio, inginocchiata, a succhiare falli di uomini che non conosco.
Il tempo passa, tutte curiosiamo, controlliamo, finché, alle 17:30, qualcuno reclama la sua… proprietà! Le coppie già formate scompaiono e si imbucano in qualche villetta vuota. Io, candida e stupida, chiedo il permesso a Sonia di usare la nostra villetta, perché Camillo smania per penetrarmi. Lei sorride e mi dice: “Speravo nel tuo aiuto, a me han chiesto di fare amicizia quattro guardie… pazienza”. Così, quando la vengono prendere, la portano in una villetta inutilizzata, mentre io, felice, subisco l’assalto del mio nuovo fidanzato.

A Camillo piaccio anche in leggings trasparenti, mi ha spesso guardata tra le gambe per tutta la giornata. E io mi emoziono quando mi guarda lì, con quegli occhi da affettuoso rapace. Ora me li abbassa, mi dice che sono bella anche lì, sono liscia e morbida. Mi fa sedere su una poltroncina, mi apre le gambe, mi lecca… impazzisco per il piacere, non mi accorgo nemmeno di aver spalancato le cosce come una donnaccia, godo miagolando di continuo. Continua a leccarmi, confessa che gli piace vedermi godere e che troverà il modo di farmelo fare con tanti, non solo con lui e Leòn! Respingo l’immagine dei loro due pezzi da 90 dentro di me, non ci voglio pensare. Quando mi passa il primo orgasmone vuole provare un modo nuovo, dimostrando che sta diventando sempre più alpha. Con le mani mi prende le sottili caviglie, le solleva e mi tiene le gambe aperte. Poi, lento, avanza con il suo impressionante uccellone verso la mia fessurina: appoggia, spinge, sono bagnata, entra. Spinge piano e inesorabile dentro di me, continuando a tenermi sollevata per le caviglie. Spinge ancora e… miaoooo!!!!. Godooo!!! Sia per il piacere fisico sia per sentirmi dominata e indifesa! Si ferma quando il suo cosone non ha più posto per avanzare: come con Leòn non riesco ad accoglierlo tutto ma quel che accolgo è tanto e mi fa sentire piena. Resta così, fermo immobile: vuole sia io a farlo spruzzare. Allora contraggo i muscoli vaginali, glielo stringo dell’interno, mentre con gli addominali riesco a muovermi un po’ avanti a indietro. Spruzza così, immobile, in quantità industriale, fiero del suo potere su di me… quando sento i colpetti prima dell’eiaculazione, rispondo con un altro miagolio travolgente. L’intesa tra lui e me cresce ogni giorno… e questi orgasmoni mi sfiniscono.

È sera, prepariamo la cena, poi gli uomini vanno a casa e noi restiamo nelle villette, ma con 3 guardie e un cagnone a proteggerci. Prima di addormentarci, Sonia mi ringrazia di nuovo, mi racconta qualche pettegolezzo su quel che le han fatto ed è felice di esser riuscita a tornare a godere del sesso, nonostante quel che ha subito in passato: “I nostri padroni e guardie sono dei gentiluomini e… degli stalloni!”. È l’ultima battuta che mi dice, prima che ci addormentiamo, sfinite. E domani si lavora!

Lunedì 26: mancano 4 giorni! arriva tutto il personale esterno: vengono istruiti sulle regole del Resort, sugli orari, le tre zone (spiaggia, nudisti, scambisti), sul come trattare clienti e schiave, prendono visione di dove sono i loro attrezzi. Un pranzo veloce e poi arriva l’insegnante di sala del vicino Istituto Alberghiero: ripete le cose di base per tutti.

Martedì arriva Werter in auto con Camillo, sono allarmati, ci chiamano tutte: per venerdì 30 marzo abbiamo circa 100 prenotazioni di nudisti e 50 (pieno) degli scambisti: alcuni si vorrebbero fermare non solo i tre giorni del Ponte. E abbiamo chiesto come prezzo di prova 120 per i nudisti (240 se singoli), 240 per gli scambisti, all inclusive.

Eugenio si agita, ci chiede un ultimo sforzo: ricontrollare tutto! E poi, rivolto a noi: “Non voglio vedere un pelo su nessuna di voi! Domani dall’estetista tutte! Niente doppie punte, niente unghie senza smalto! Tutti i clienti devono ululare vedendovi, chiaro?”.

Camillo chiede che qualcuna dia un premio a Werter, programmatore e curatore del sito, che ha lavorato più che bene. Tutte capiamo a cosa si riferisce, abbassiamo gli occhi. Camillo ride e poi dice: “Nessuna si offre? Bravissime, mai prendere iniziative! Però Werter il premio lo merita, e quindi sceglierà lui!”. Werter si guarda attorno, fa delle facce che ci fan morir dal ridere, sembra non abbia mai visto tante meraviglie… e lui può scegliere! La scelta ricade su Romina, la fidanzata del maggiore Adelmo, ma lui non lo sa. Lei, invece, ubbidisce, si va avanti, gli sorride e lo ringrazia per volerla usare: perfetta!
Usciranno qualche ora dopo da un villino, entrambi soddisfatti (anche se lui è bruttino).

Il 30 marzo arrivano i turisti: ci sono 24° e un po’ di vento, ma nel villaggio siamo al riparo da tutto: è fresco per stare completamente nudi, ma si può esibire l’essenziale di sé.
È un trionfo, tutto funziona, tutti si divertono, sono contenti. Grazie alla guida delle discoteche e privé, la sera vanno con facilità in altri locali, ma molti restano al villaggio a chiacchierare attorno alle piscine. Alle mie demo di ballo tante signore han provano a seguirmi, forse 20, forse più.

Stavolta, il “premio” lo vince l’amico di Camillo che ha preso in gestione il ristorante: la scelta ricade su Patty e io la scampo anche stavolta!

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2023-02-04
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