Erotico-sentimentale, a Tunisi con la zia

di
genere
incesti

Potrebbe essere una storia erotico-sentimentale, se non fosse per la parentela zia-nipote, e quindi, incesto. La differenza di età, 25 anni fra i 65 di lei e i 40 miei.
Sorella di mio padre, morto da tempo, emigrata appena dopo sposata in una città del Nord, col marito, e io non ero ancora nato. L’avevo vista in qualche rara visita, da bambino, e poi ero andato a trovarli, quando finii in quella città del Nord.
Una perfetta estranea, come il marito, ma gentilissima, voleva bene a mio padre, suo fratello minore, mi invitò a cena qualche volta, poi rimase vedova. Due figli, due stronzi, direi, come il marito, del tutto indifferenti a lei, e non vivevano vicino.
Venni sapere che stava andando in depressione, e, non so perché, andai a trovarla. Era dimessa, anche se, nonostante i suoi 65 anni, era ben messa, un bel petto e belle cosce.
La mia visita la rianimò, mi chiese di me, non era un bel periodo, mi confidai, avevo rotto con la mia donna, ed altre cose, ma non mi lamentai molto.
Neanche lei si dilungò,mi fece capire di essere molto triste. Bene zia, dai, brindiamo ai nostri dolori, - ma non ho niente in casa per brindare, - bene andiamo fuori.
“E ti fai vedere in giro con una vecchia come me?” - Parecchi uomini mi invidierebbero a vederti, non sei per niente male. “ Stupido, che ti viene”, ma no zia, dico sul serio , tu ti trascuri ed ignori che puoi interessare molto agli uomini..
“Dai smettila, aspetta, mi cambio e ci facciamo una passeggiata, non so che mi ha preso, ma voglio uscire.” Ti aspetto in strada? “Ma no, sei mio nipote, stai pure qui, la casa è grande, dammi però almeno mezzora, non sono più abituata ad uscire.”
Aspettai, e lei uscì, tacchi, vestito scollato, gonna al ginocchio, ed era un bel vedere complessivo. Zia, sei bellissima, mi fa onore uscire con te. Andammo in bel locale, dove i tavoli erano un po larghi, penombra, nessuno faceva caso a noi, brindammo col miglior champagne, gli si lustrarono gli occhi, si accosto per baciarmi su una guancia. Avevo sentito il seno e mi ero eccitato, bevemmo ancora, diventava allegra e mi sorrideva. Era un piano bar, e il cantante avviò delle canzoni romantiche, mi appoggiò la testa sulla spalla, era molto intenerita. Si riprese un po, “scusami, potrei essere tua mamma,” ma no, siamo un uomo e una donna, io ti voglio bene,-.
Sembrava trasformata, tornammo a casa, mi disse di non salire, ma mi baciò sulle labbra. La rispettai, avrei voluto stare con lei, mi chiese se sarei tornato, si, se vuoi e quando vuoi.
Una telefonata la sera successiva. Aveva anche cambiato tono di voce. “Ma che c’era in quello champagne, ho perso la testa scusami” Ma perché? “ tu sei giovane, che te ne fai di una vecchia depressa.” Non sei depressa, zia, mi sembri più contenta, allora lo champagne serviva. “Non provarci con me, sono una signora,” scherzò. “Vieni da me sabato sera, so che hai da lavorare, e poi vado in palestra, ho voglia di curarmi e star bene”
Ero sollevato anche io, mi piaceva immaginarmi a far l’amore con lei, eppure donne non me ne mancavano, scacciai dalla testa il dubbio dell’incesto, praticamente eravamo estranei.
Al sabato portai fiori e champagne,elegante, e lei un abbraccio, che bel nipote che ho.
Aveva preparato una cena veramente ben fatta, non voleva che ci vedessero in giro per locali, beh zia, se vuoi ci facciamo una gita a Tunisi, prendiamo qualche giorno per noi, la ti metti il velo, cosi nessuno ci riconosce. “ Si mette a ridere, “a Tunisi dici, che pazzo”, ma si 2 ore di aereo. Accantonò il discorso, ma non le premure, quando ci sedemmo vicino sul divano appoggiò ancora la testa sulla mia spalla. La sollevai e la baciai, rispose con ardore. Zia, ti desidero, decidi tu. “Sono anni che non ho rapporti, mi troverai forse imbranata.” La scollatura mi faceva vedere un bel seno, lo baciai, mentre lei mi toccava all’inguine e io le mettevo una mano fra le cosce. La trovai liscia, tonica, muoveva i fianchi vogliosa. I baci si intensificavano, la portai sul letto, “no, che fai” ma si lasciava spogliare, avevo intuito bene, aveva un bel corpo, senza panciona o altri problemi delle donne della sua età, feci presto a farle aprire le cosce e penetrarla, emise un sospiro forte, mi sentii avvolto dal suo calore. Zia, che bona che sei, quanto mi piaci, rimanemmo un po , e venne prima di quanto mi aspettassi, tenendomi abbracciato. “Ma non sei venuto, tu? Non ti piaccio?” No zia, non te ne sei accorta, sono venuto insieme a te, mi hai fatto impazzire. “Ti sento ancora duro, mio marito usciva moscio, non sono esperta, ho fatto sesso solo con lui. Beh zia, ho 40 anni, e poi mi piaci tanto che sono pronto a ripartire, se vuoi.” Aspetta fatti vedere, voglio imparare, voglio darti il piacere che hai dato a me. Perdonami non so fare molto”. Zia, scherzo, con la figona che ti ritrovi, basta e avanza, ma se vuoi. “Figona io?” mi calo fra le sue cosce, e comincio a toccare di lingua e labbra il clitoride, che ha ben sviluppato, vedo che quasi sviene, non è abituata. “Non l’ho mai provato prima, che bello,” e vuole ricambiare punta verso il mio cazzo, tornato molto duro, e lo prende fra le labbra, rapidamente trova un suo ritmo, mi fa impazzire. Si accorge che mi sta dando molto piacere, e vedo che si eccita sempre di più, è il tempo di un’altra scopata intensa, si sdraia sotto, mi bacia e cominciamo un frenetico e intenso rapporto, è scatenata. Ha diversi orgasmi, ma sta aspettando che finisca io per dare un breve gridolino. Mi riverso sul fianco, lei ansima, ma sorride, è trasformata, la pelle lucida, un viso beato e dolce. Io mi sento come mai mi ero sentito prima, completamente preso da lei. “Sono sconvolta, mai avrei pensato di scatenarmi cosi, ho avuto una educazione molto severa.”
Che importa zia, siamo noi due, mi hai fatto passare uno dei più bei momenti della mia vita. E’ commossa. Nella notte avemmo un altro rapporto, quasi in trance.
La mattina ride contenta, “e pensare che mio marito anche nei momenti migliori, al massimo 4 volte al mese, e per pochi minuti e non mi baciava, neanche in bocca. E con te in una notte ho provato tutto quello che non conoscevo.”.
Allora andiamo a Tunisi? Ma sei matto? Che ci vuole, prenoto tutto io, facciamo 5 giorni, non voglio questo ambiente che ci deprime attorno .
E 3 giorni dopo, con l’aereo del mattino, a mezzogiorno eravamo a pranzo in un ristorante sul porto, con musiche locali, lei indossava il velo, che la faceva sembrare molto più giovane, eravamo liberi, finalmente via da quel grigiore, era primavera, noleggiammo una macchina per gite da soli, lei era felicissima, davanti a un tramonto sul mare eravamo perduti, e mi innamorai, e glielo dissi. Era commossa, mi rispose dicendomi che anche lei mi amava.
Ma dovevamo seppellire quel sentimento, non voleva che io avessi a pentirmi, sapeva di andare incontro alla vecchiaia prima di me, e che la magia che ci aveva uniti, non poteva durare.
“Fatti la tua vita, il nostro amore durerà eterno se non lo trasformeremo in una convivenza che non è adatta a noi, e , fin quando potremo, avrai una amante risvegliata alla vita da te.”
Tornammo amanti appassionati, lei era ormai curiosa di provare, ebbi modo di farla svenire ancora affondando la testa fra le sue belle cosce tornite, poi praticamente scoprì il rapporto anale, si prestò nonostante il dolore iniziale, poi gli piaceva tanto. Una meraviglia, una bomba sessuale che esplodeva tardi. Era diventata con me l’amante più dolce che si potesse sognare.
Finita la vacanza avemmo tanti momenti belli insieme, poi io ripresi una vita affettiva e lavorativa, anche se non la dimenticavo mai.
Non è mai finita, smettemmo di avere rapporti fisici, dopo alcuni anni, ma rimanemmo innamorati per sempre. Non siamo eterni.
Ma non ho mai avuto quelle sensazioni che lei fece provare a me e io a lei.
scritto il
2023-02-10
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