Obbligo o verità
di
S. D. Demon
genere
incesti
Era un sabato sera come tanti e tre ragazze si stavano preparando per uscire in giro in paese, magari per prendere qualcosa da bere o per andare a ballare in qualche discoteca.
Ma a volte le cose vanno molto diversamente da come ci si aspetta.
Sonia (19 anni, alta 1.56 cm, 60 kg, capelli lunghi e biondi e occhi castani, fidanzata da 4 anni) e Anna ( 20 anni, alta 1.55 cm, 52 kg, capelli lunghi castani e occhi castani, single, ancora vergine) sono sorelle e si stanno vestendo per uscire insieme alla loro cugina di primo grado, kirsten (19 anni, alta 1.55 cm, 50 kg, carnagione olivastra, capelli lunghi e castani, occhi castani e con un paio di occhiali da vista con montatura grande e nera, convive da 2 anni) che stà finendo di truccarsi.
Quando bussa alla porta della loro camera la madre di Sonia e Anna, che aprendo la porta comunica alle figlie e alla nipote che stava piovendo copiosamente, e che non c'era alcun cenno che la pioggia si fermasse.
Prese dallo sconforto quindi, le tre ragazze si fermarono e andarono a guardare fuori dalla finestra la tempesta che si stava abbattendo nella loro città.
- Kirsten : credo che la nostra serata sia andata in fumo...
- Anna : non ci voleva, eravamo quasi pronte per uscire.
- Sonia : beh, la nota positiva è che se fossimo uscite e la pioggia ci avesse preso mentre eravamo per strada sarebbe stato molto peggio.
- K : quindi ora cosa dovremmo fare?
Io non posso nemmeno tornare a casa con questo maltempo...
- S : Ho un idea, visto che non possiamo uscire e non puoi nemmeno tornare a casa potresti dormire qui.
Facciamo un pigiama party e ci divertiamo lo stesso! Abbiamo una bottiglia di vodka e le redbull, possiamo servirci da bere da sole.
- K : non è una cattiva idea.
E poi con questo tempaccio diciamo che non ho nemmeno tanta scelta.
Chiamo il mio compagno e lo avviso che dormo da voi.
La pioggia aveva rovinato i piani delle ragazze, che prese di sorpresa anno saputo improvvisare una serata di sole ragazze all'insegna di risate e alcool.
Dopo aver cenato, le 3 ragazze andarono nella camera di Sonia e spostarono 2 materassi da un altra camera per permettere a tutte e 3 le ragazze di dormire nella stessa camera.
Hanno disposto i due materassi appoggiati a terra, accanto al letto di Sonia, uno attaccato all'altro.
Anna prestò un pigiama alla cugina e si misero tutte e tre comode in pigiama e pantofole.
Anna andò a prendere 2 bottiglie ancora tappate di vodka e diverse lattine di redbull
Mentre Sonia portò i bicchieri.
Tutte e tre sedute in cerchio nei due materassi disposti per terra, cominciarono a bere a scherzare e ridere alzando un pò il gomito fino a che la prima bottiglia di vodka non si esaurì.
- S : cavolo, abbiamo già fatto fuori una bottiglia.
- A : ne abbiamo un altra, stai tranquilla.
- K : a me sta già girando un pò la testa, non sò a voi...
Le ragazze si guardarono per un secondo e sbuffarono in una grossa risata di gruppo, tanto che bussò alla porta la madre per dirgli di fare più piano.
- S : dai mamma, chiudete la porta e mettete i tappi per le orecchie, che oggi visto che non siamo potute uscire ci divertiamo in casa, ti pregoo!
- Mamma : va bene, ma non state sveglie fino a tardi.
Convinta la madre, Sonia cominciò a versare la seconda bottiglia di vodka e redbull.
- K : che ne dite se movimentiamo ancora di più la serata con qualche gioco?
- A : cioè?
hai qualche gioco in mente?
- K : avete mai giocato a obbligo o verità?
- S : giocato mai, però l'ho visto molte volte nei film o nelle serie tv.
- A : si anche io, la stessa cosa.
Grosso modo le regole le conosciamo.
- K : allora che ne dite? Ci giochiamo?
- A : per me va bene.
- S : anche per me.
- K : bene, allora comincio io se a voi sta bene.
Giriamo in senso orario e poi in senso antiorario così giochiamo tutti allo stesso modo.
Io dico obbligo o verità a Sonia, Sonia lo dice ad Anna, Anna lo dice a me,poi io lo dico ad Anna, Anna a Sonia, Sonia a me, e così via.
Va bene?
- S : si
- A : si
- K : però dobbiamo mettere una penitenza per chi non risponde o non fà gli obblighi.
Altrimenti è troppo facile dire "no, non lo faccio"
- S : deve essere qualcosa che nessuna di noi voglia fare però.
- A : che ne dite di questa, chi vince avrà le altre 2 come "schiave" per una settimana, e qualsiasi cosa la vincitrice voglia, le altre 2 lo devono esaudire.
- K : beh, non c'è male direi.
Per me va bene.
- S : anche per me.
Sonia ed Anna non sapevano giocare molto bene a quel gioco, poichè lo avevano solo visto giocare alla tv.
E non avevano la più pallida idea di quello a cui stavano andando in contro, o non avrebbero accettato una penitenza del genere con tanta leggerezza.
Nella mente di Kirsten, invece era ben chiaro che doveva mettere più in difficoltà possibile le sorelle per poter vincere.
E sapeva che le avrebbe chiesto di fare le cose più disperate.
Cominciarono quindi a giocare, e come detto, cominciò Kirsten.
- K : ok Sonia, obbligo o verità?
- S : verità.
- K : hai mai ingoiato lo sperma del tuo ragazzo? Se si, ti è piaciuto il gusto?
Sonia rimase scioccata dalla domanda della cugina, che non si sarebbe mai aspettata.
Anche Anna restò a bocca aperta, non avrebbe mai pensato che le domande potessero essere di questo genere, oppure non avrebbe accettato tanto facilmente a giocare.
- S : scusa ma ti sembrano domande da fare?
- K : forse non sapete come funziona il gioco, ma si devono mettere gli avversari in difficoltà per poter vincere.
Se ti facessi la domanda "qual'è il tuo colore preferito?" Non avresti problemi a rispondermi, e il gioco non finirebbe mai.
Invece il funzionamento è quello di mettere in difficoltà i propri avversari con domande e obblighi scomodi, che loro non vorrebbero fare.
- A : in effetti, hai ragione.
Ma non credevo che si sarebbero toccati questi argomenti.
- S : infatti, nemmeno io.
- K : beh... ormai il gioco è cominciato, e la penitenza la sapete.
Se vi rifiutate, io vinco.
E voi dovete pagare pegno.
Quindi? Cosa vuoi fare Sonia?
- S : ok, rispondo.
- K : ti ripeto la domanda, hai mai ingoiato lo sperma del tuo ragazzo? Se si, ti è piaciuto il gusto?
- S : si, l'ho ingoiato, e no non mi è piaciuto tanto il gusto.
Sotto gli occhi della sorella Anna, Sonia rispose con sincerità alla domanda di Kirsten, ma questo le fece diventare la faccia rossa, così rossa che sembrava che stessa per esplodere.
- K : è stato così difficile ?
Adesso tocca a te.
Sonia si riprese dall'imbarazzo e rivolgendo lo sguardo verso la sorella Anna le disse:
- S : obbligo o verità?
- A : verità.
Rispose Anna senza pensarci un attimo.
Nella mente di Anna come in quella di Sonia, si era creata la certezza che, se le domande erano di quel tipo, gli obblighi da fare sarebbero stati di gran lunga peggiori.
- S : ti stai sentendo, o vedendo con qualche ragazzo?
- A : no, non mi sento con nessuno.
- S : bene,tocca a te.
- A : Kirsten, obbligo o verità?
- K : scelgo anche io verità.
- A : hai mai tradito il tuo compagno?
- K : no, non l'ho mai tradito.
Fino ad ora ahahah
Rispose scherzosamente Kirsten alla domanda della cugina.
Ma sia Anna che Sonia pensarono che in quella battuta scherzosa, ci sia un fondo di verità.
Nel frattempo,ad ogni domanda, le ragazze mandavano giù un sorso di vodka e redbull.
- K : tocca di nuovo a me.
allora Anna, obbligo o verità?
- A : verità.
- K : è vero che sei vergine?
Il viso di anna cambiò colore passando dal rosa pallido al rosso acceso, per l'imbarazzo.
Era la domanda che temeva più di tutte e la cugina Kirsten gliela fece.
Obbligata dal gioco, doveva essere sincera, e sotto gli occhi curiosi della sorella, si accingeva a rispondere e a svelare il segreto che non aveva mai rivelato a nessuno.
- A : si è vero, sono vergine...
Disse con un filo di voce e con occhi bassi.
- S : non ci credo, davvero?
Ma con il ragazzo dell'anno scorso non avete fatto niente?
- A : no, ci siamo solo baciati, ma io non mi sentivo pronta.
- K : non sai cosa ti sei persa cara cugina ahahah
- S : in effetti è vero ahahah
Kirsten e Sonia conoscevano il piacere del sesso e sapere che Anna non l'avesse ancora fatto, gli sembrò strano.
Poichè loro 2 alla prima occasione di fare sesso si sono buttate a capofitto, e non hanno perso tempo, pur essendo più piccole di Anna.
- A : beh adesso tocca a me, allora Sonia, obbligo o verità?
- S : verità.
- A : quando hai fatto sesso per la prima volta? E dove l'hai fatto?
- S : avevo 17 anni, ed ero un macchina.
- K : la tua prima volta è stato in macchina?
- S : si, eravamo usciti e ci siamo fatti prendere troppo la mano.
- K : direi... comunque è il tuo turno.
- S : si giusto, allora obbligo o verità?
- K : visto che nessuna di voi ha il coraggio lo faccio io, obbligo.
- S : e chi ti dice che noi non abbiamo il coraggio?
- K : fai un pò tu, avete detto solo verità.
Non ci vuole un genio per capire che non avete il coraggio di fare gli obblighi.
- A : guarda che a noi il coraggio non ci manca.
- S : si infatti, cosa credi che solo tu sei coraggiosa? Avevamo una scelta e abbiamo scelto verità.
- K : allora facciamo così, visto che siamo tutte coraggiose, da ora in poi facciamo solo obblighi, e vediamo chi ha più coraggio tra noi 3.
Sonia ed Anna non avevano il coraggio di cui si stavano vantando, ma pur di non darla vinta alla cugina avrebbero fatto carte false.
Inoltre tra Sonia e Kirsten c'era una rivalità elevata, fin da quando erano piccole, in qualsiasi ambito.
E se la sono portata fino ai giorni nostri cercando di non sembrare mai inferiore all'altra.
Quindi per Sonia a maggior ragione, era fuori discussione rinunciare a quella proposta, per quanto sgradevole potesse sembrarle.
E Anna a sua volta non poteva essere da meno di sua sorella minore.
- S : io ci sto, non ho nessun problema.
- A : va bene anche per me.
- K : perfetto.
Allora da adesso in poi diremo direttamente "ti obbligo" invece di "obbligo o verità"
dove eravamo? Ah si, devi scegliere il mio obbligo Sonia.
- S : ti obbligo a baciarmi entrambi i piedi.
- K : nessun problema.
Kirsten si piegò in avanti prese prima un piede di Sonia e lo baciò guardandola dritta negli occhi, e senza scostare lo sguardo le baciò anche l'altro piede molto lentamente.
Facendole così capire che nulla di quello che gli avrebbe chiesto di fare sarebbe stato troppo per lei.
Sonia dal canto suo, fù spiazzata dalla naturalezza con cui le baciò i piedi, senza battere ciglio.
E mentre Sonia ed Anna erano ancora a bocca aperta per la scioltezza con cui Kirsten aveva eseguito l'obbligo, quest'ultima si gustava un sorso del suo drink.
- K : credo si aver svolto il mio obbligo a dovere, e quindi ora tocca a me dettare l'obbligo.
Sonia cominciò a sudare freddo, mentre cercava di contenersi per non dimostrare alla cugina la sua vera preoccupazione.
Quindi si mise a bere sperando che l'alcool alleggerisse la sua agitazione.
Ma nella sua mente, non era possibile che Kirsten fosse più coraggiosa di lei.
Questa convinzione, le dava la spinta per non arrendersi, e anche se il suo cuore batteva all'impazzata, cercò di nasconderlo il più possibile.
E visto la tranquillità e naturalezza con cui Kirsten aveva compiuto il suo obbligo, e visto la loro rivalità che da anni continuava, voleva non essere da meno.
- S : beh, che aspetti?
Ci devi pensare ancora per molto?
Disse Sonia con aria spavalda, come se qualsiasi cosa la cugina le avesse detto di fare non avrebbe avuto alcun effetto su di lei.
Ma lei sapeva che era tutta una falsa la sua, e sapeva che avrebbe dovuto combattere contro se stessa per eguagliare la cugina.
- K : non ti facevo così coraggiosa Soni, comunque non preoccuparti, ho per te un obbligo perfetto già in mente.
Io ti obbligo a baciarmi i capezzoli.
Sonia ed Anna rimasero di sasso dopo aver sentito le parole di Kirsten.
Anna era sicura che Sonia non l'avrebbe fatto, e di conseguenza cominciò ad avere paura, poichè perdendo Sonia sarebbero rimaste in gioco solo lei e Kirsten.
Sonia invece, spiazzata dalla richiesta della cugina, che attendeva risposta con un ghigno di soddisfazione, non sapeva come reagire, ma sapeva che non voleva darla vinta così facilmente a Kirsten.
- S : ok, alza il pigiama e togli il reggiseno.
Disse Sonia cercando di non far trasparire la sua agitazione.
Ma il cuore gli batteva talmente forte che gli sembrava che gli stesse uscendo dal petto, nella sua mente si ripeteva che non voleva farlo, ma allo stesso tempo anche che DOVEVA farlo, perche non voleva essere da meno a nessuno e tanto meno della cugina Kirsten.
Kirsten a quel punto, si tolse la maglietta del pigiama, si slacciò il reggiseno mostrando alle 2 cugine il suo seno.
Kirsten aveva una seconda scarsa di seno, tra le tre ragazze era quella con il seno più piccolo. (Sonia una terza abbondante, e Anna una seconda abbondante)
I suoi capezzoli erano duri, e di color marroncino scuro, data la sua carnagione olivastra, li aveva più scuri delle sue cugine.
Sonia, li fissava intensamente, e con il cuore in gola si avvicinò lentamente ad un capezzolo della cugina, posò le labbra su di esso fino a premere sul seno, e schioccò il primo bacio al capezzolo.
Kirsten guardava soddisfatta la cugina che le baciava i capezzoli, mentre Sofia cercava con tutte le sue forze di non mostrare la sua riluttanza nel fare quell'obbligo.
Quindi sollevò le labbra da un capezzolo e lo posò nell'altro, facendosi inavvertitamente entrare la punta del capezzolo in bocca, e non appena scioccò il secondo bacio, Kirsten avvertì un brivido di piacere lungo tutto il corpo.
Avendo completato il proprio obbligo Sonia, con fierezza, si allontana dai capezzoli di Kirsten guardandola negli occhi con lo stesso ghigno che aveva poco prima Kirsten.
- S : cosa c'è Kiki? Credevi che non l'avrei fatto? Per così poco poi...
- K :se devo essere sincera non credevo che l'avresti fatto.
- S : come vedi non sei l'unica coraggiosa in questa stanza.
Sonia si sentiva grandissima in quel momento, nonostante non volesse farlo, ci era riuscita, e aveva dimostrato a Kirsten che lei aveva lo stesso coraggio suo.
Anna invece aveva osservato tutto quello che era successo in silenzio, anche perché non avrebbe saputo nemmeno cosa dire, ma vedere la sorella baciare i capezzoli alla cugina l'aveva a dir poco scioccata.
E sapevo che adesso sarebbe toccato a lei.
"Cosa mi chiederà di fare Sonia?" questa domanda tuonava nella testa di Anna, e non c'era verso di togliersela dalla testa.
Mentre Kirsten si rimise la maglietta del pigiama senza indossare il reggiseno,
Sonia, che si sentiva euforica per essere riuscita a superare il suo obbligo, non pensò più di tanto che il suo obbligo lo avrebbe dovuto fare la sorella, e gli chiese di fare la prima cosa che gli passò per la testa.
- S : ora tocca a me dettare l'obbligo.
Anna, io ti obbligo a baciare le natiche di Kirsten.
Le paure di Anna erano diventate realtà, le avevano chiesto qualcosa che non aveva la minima intenzione di fare, ma lei era la più grande, non poteva essere da meno.
- A : tutto qui?
Nessun problema.
Kirsten abbassò i pantaloni del pigiama, si piegò e spostò le mutandine per permettere alla cugina di baciarle le natiche.
Quindi Anna si avvicinò alle natiche di Kirsten, ripetendosi nella mente "devo farcela, devo farcela" e cercando anche lei di non fare trasparire la ruluttanza con cui lo stava facendo.
Arrivò dunque ad 1 centimetro dalla natica destra, appoggiò le sue labbra e le stampò un bacio pieno sulla natica.
Per poi farlo velocemente anche con la sinistra.
Finito l'obbligo, Anna si allontanò subito e tirò un sospiro di sollievo.
Avevano compiuto tutte e 3 i loro obblighi e si sentivano soddisfatte.
Mandarono giù quello che restava del loro drink e riempirono nuovamente i loro bicchieri.
Quasi sollevati dal fatto di aver adempiuto ai loro obblighi, Sofia e Anna, hanno quasi dimenticato che il gioco non era ancora finito.
Anzi era appena cominciato.
Nessuna delle 3 ragazze avrebbero mai potuto immaginare quello che da lì a poco sarebbe successo.
Ma torniamo al gioco, Anna avendo appena terminato il suo obbligo, come Sonia si sentì soddisfatta, ed euforica.
Al punto tale che aveva già pensato quello che voleva far fare alla cugina, e secondo lei, non l'avrebbe mai fatto.
- A : finalmente tocca a me.
Kiki sei pronta?
- K : io sono sempre pronta
- A : perfetto, allora io ti obbligo a spogliarti completamente e a rimanere così per il resto del gioco.
- K : solo questo? Ahaha
Nessun problema
Kirsten cominciò togliendosi la maglietta del pigiama, scoprendo il seno che poco prima si era fatto baciare da Sonia, poi tirò giù i pantaloni restando solo con le mutandine.
E guardando negli occhi la cugina Anna con lo stesso ghigno che aveva fatto alla cugina sonia, si tolse molto lentamente le mutandine e le buttò da parte.
Ritornando a sedersi, prese il suo drink e mandò giù un sorso con soddisfazione.
Gli occhi di Anna caddero inevitabilmente sulla vagina di kirsten, che sedendosi aveva messo in bella vista.
Notò quindi che la sua vagina e quella della cugina erano molto diverse.
Mentre quella di Anna aveva delle piccole labbra molto sottili e delicate, di un rosa pallido, le piccole labbra di Kirsten erano lunghe e grinzose, di un marrone scuro più dei capezzoli, e le coprivano quasi del tutto la vulva.
Forse a causa di tutto l'alcool che avevano in corpo o forse il vedere Kirsten spogliarsi completamente, sia Anna che Sonia provarono una sensazione di eccitazione che non avevano mai provato.
A maggior ragione per Anna, poichè non aveva mai provato alcun tipo di eccitazione al di fuori della masturbazione.
Masturbazione che Anna praticava ogni giorno, e per 3 volte al giorno.
Una la mattina appena sveglia, un altra sotto la doccia e per finire, prima di addormentarsi.
Ripeteva questa routine ogni singolo giorno senza mai sgarrare, e il contesto in cui si trovava, stava facendo crescere in lei la voglia di anticipare la masturbazione pre-sonnellino.
Ma il gioco, non era ancora finito.
- K : bene, ora tocca di nuovo a me.
Disse Kirsten completamente nuda, sorseggiando il proprio drink, e senza il minimo segno di imbarazzo.
- K : Annuccia, io ti obbligo a intrecciare la tua lingua... con la lingua di tua sorella.
- S : ma sei matta Kiki?
Non possiamo farlo.
- A : già, siamo sorelle, sarebbe come se ci baciassimo.
È incesto!
- K : ma dai ragazze... non c'è nessun incesto, mica siamo innamorate, stiamo solo giocando.
E poi quello che succederà in questa stanza rimarrà in questa stanza.
Ma se non volete farlo, non siete costrette.
Ma ovviamente, vincerei io e voi dovreste pagare pegno!
Sebbene Anna e Sonia non avessero voglia di intrecciare le loro lingue, la spiegazione di Kirsten aveva per loro un certo senso.
E poi vedendo il ghigno soddisfatto della cugina, di certo non si sarebbero arrese così facilmente.
- A : va bene, ci stò!
- S : sei sicura?
- A : si dai, ha ragione.
Non siamo innamorate, e non vogliamo una relazione .
Stiamo giocando, e io non voglio perdere.
Quindi esci la lingua.
Sonia uscì interamente la lingua e chiuse gli occhi.
Mentre anna si avvicinava alla lingua della sorella, si accorse che, forse per l'alcool o forse per l'adrenalina prodotta da tutto quell'eccesso di eccitazione,tutta l'esitazione che aveva avuto la prima volta era scomparsa quasi del tutto.
Sebbene non potesse spiegarsi di preciso il perchè, si avventurò nel proprio obbligo, e cominciò ad intrecciare la lingua intorno a quella della sorella.
Mentre intrecciava la lingua, Anna sentiva una sensazione mai provata, la lingua della sorella era bagnata e morbida.
Roteando la lingua in senso orario attorno a quella di Sonia sentì una piacevole sensazione che attraversava tutto il suo corpo, ma che aveva il fulcro in mezzo alle sue gambe.
La lingua bagnata e morbida della sorelle, dove in un primo approccio le sembrò umidiccio e strano, pochi istanti dopo si trasformò in una piacevole scoperta, che le stava procurando più piacere di quanto non si aspettasse.
Dopo circa 30 secondi si staccò dalla lingua di Sonia, e guardando la cugina, le lanciò un ghigno di soddisfazione.
- A : ecco fatto, adesso tocca a me.
Ricordando che Sonia come obbligo l'aveva "costretta" a baciare le natiche della cugina, voleva rendergli pan per focaccia.
Quindi cominciò a pensare a qualcosa che la sorella non sarebbe stata molto felice di fare.
E solo dopo pochi secondi, gli venne in mente qualcosa che, Sonia non avrebbe mai fatto in situazioni normali e al contempo si sarebbe "vendicata" degli obblighi di entrambe le ragazze nei suoi confronti.
- A : Soni, io ti obbligo a baciare appassionatamente Kiki per 1 minuto.
Ah con la lingua ovviamente.
Disse strizzando l'occhio alla cugina, per sottolineare il fatto che fosse un obbligo, anche se indiretto, rivolto anche a lei.
Per la prima volta dall'inizio del gioco, Kirsten perse il suo ghigno e cominciò a preoccuparsi.
- K : guarda che non siamo lesbiche.
Un minuto intero a baciarci?
- S : infatti un minuto mi sembra esagerato.
- A : mica siete obbligate, potete rifiutarvi.
Ma ovviamente vincerei io.
Disse Anna rimarcarndo le parole della cugina che aveva detto poco prima.
Ma nessuna delle ragazze aveva la minima intenzione di darla vinta alle altre.
- S : non se ne parla, per me non ci sono problemi. Lo faccio.
- K : figurati per me, dicevo così per dire.
- A : quando siete pronte metto il timer.
Sonia e Kirsten per farsi coraggio, mandarono giù un bel sorso del loro drink.
Si avvicinarono, e appena le labbra delle 2 ragazze si toccarono, Anna fece partire il timer.
Anche se l'obbligo era di Sonia, anche Kirsten era obbligata ad impegnarsi.
Decisero di cominciare con dei semplici baci a stampo per abituarsi all'idea.
Anche se riluttanti, dovevano comunque farlo se non volevano perdere il gioco.
Chiusero entrambe gli occhi, e continuarono con i baci a stampo.
Per quanto strano fosse all'inizio baciarsi, e per quanto riluttanti le ragazze fossero, ogni bacio in più che si davano, faceva accrescere il loro l'eccitazione.
E di conseguenza, persero poco a poco quel senso di riluttanza e di stranezza.
Sonia cominciò a baciare a piene labbra il labbro inferiore della cugina succhiandolo dentro la bocca e lo stesso fece Kirsten con il labbro superiore.
Sonia senza rendersene conto mise le mani attorno alla vita di Kirsten, quest'ultima invece, mise la mano sinistra sulla coscia di Sonia e la mano destra appoggiata sul viso.
Uno scioppettio di baci si sentiva nella stanza, aumentando l'intensità, aumentava la focosità.
Ansimando, le ragazze persero i freni inibitori, un pò per l'eccesso di eccitazione, un pò per l'alcool che avevano in corpo.
Sonia infilò per prima la lingua nella bocca della cugina, seguita subito dopo da kirsten, in un valzer di lingue e saliva che danzavano al ritmo del loro ansimare.
Gli occhiali di Kirsten ormai del tutto appannatti, facevano solo intuire la focosità con cui si stavano baciando.
E mentre le loro lingue si intrecciavano, Anna guardava stupefatta quello che stava succedendo davanti ai suoi occhi.
Vedeva la lingua di Kirsten entrare nella bocca della sorella, per intrecciarsi con la sua lingua, la saliva che colava dalle bocche delle due ragazze e sentiva il rumore dei baci che diventavano sempre più veloci e sonori.
Tutto questo, inaspettatamente, procurò in Anna una fortissima eccitazione.
Vedere la sorella e la cugina baciarsi in quel modo la fece eccitare al punto che incominciò a bagnarsi in modo esagerato.
Ma come Anna, anche le ragazze immerse nel bacio si stavano bagnando.
Dove però in Sonia ed in Anna la cosa poteva essere nascosta dal pigiama e dalle mutande, in Kirsten completamente nuda, da lì a poco sarebbe stato visibile a tutti.
Ma ne Kirsten ne Sonia si resero conto che si stavano bagnando, e continuarono a baciarsi in quel minuto che sembrò durare un ora.
Mentre stanno per darsi l'ennesimo bacio, quando le loro lingue si toccarono, suonò il timer che diceva loro di smettere.
Quasi come se si fossero svegliati da un sonno, al suono del timer, le due ragazze aprirono gli occhi e si allontanarono, pulendosi entrambe la bocca e il mento ormai pieno di saliva.
Kirsten tolse gli occhiali per pulirli, visto che si erano appannati non riusciva a vedere nulla.
Qualche secondo di silenzio per ricomporsi, e riprendere la loro posizione sopra i materassi.
- A : WOW...
Esclamò Anna, guardando la sorella stupefatta.
- S : che c'è?
L'hai dettato tu quest'obbligo mica l'ho voluto io.
Disse Sonia per giustificare l'eccesso di focosità con cui aveva adempiuto al proprio obbligo.
- K :comunque, posso dirti che baci bene?
Al suono di quelle parole ci furono circa 10 secondi di silenzio, seguiti da una sonora risata in coro di tutte e 3 le ragazze.
Quella frase scatenò in loro un senso di ilarità assolutamente non voluta da Kirsten, ma che, forse per via dell'alcool, aveva scatenato una reazione diversa da quella desiderata.
Finite le risate, ripresero a bere il loro drink e ripresero anche il gioco.
- S : bene ora tocca a me.
Sonia cominciò a pensare a qualcosa che la cugina non avrebbe mai fatto.
Ci pensò per diversi minuti, finchè...
- S : trovato!
Questa non la farai mai Kiki!
io ti obbligo a farci vedere la figa aprendo le labbra con le dita e a masturbarti per 1 minuto.
Al solo sentire quello che la cugina avrebbe dovuto fare, Anna si eccitò ancora di più, continuando a colare nelle mutandine che ormai erano zuppe.
- K : secondo te non lo farò?
Ti sbagli di grosso cara cugina.
Non c'è nessun problema.
Kirsten che non si era ancora resa conto di quanto si fosse bagnata poco prima, e accettò senza pensarci più di tanto.
Pur di non perdere contro Sonia avrebbe fatto di tutto.
Quindi si mise di fronte alle cugine, e allargo bene le gambe.
Sulle labbra lunghe e grinzose si intravedeva un liquido gelatinoso, ma fù appena le allargo con le dita che si accorse di essere fradicia.
Allargo con indice e medio della mano destra le labbra che staccandosi luna con l'altra rimasero unite dallo sperma gelatinoso che era fuoriuscito copioso dalla vagina di Kirsten.
Quel liquido gelatinoso univa le labbra da filamenti che scendevano fino all'entrata della vulva e continuavano fino perdersi in mezzo alle sue natiche.
Rendendosi conto di quanto fosse bagnata, Kirsten guardò le sue stesse dita ed erano anch'esse piene di quel liquido viscoso che anche staccando le dita rimanevano collegate da filamenti che si allungavano ma non si spezzavano.
Vedendo quanto si fosse bagnata Kirsten, Anna fù sollevata dal non essere la sola, mentre Sonia rimase colpita da tutto quel liquido, senza rendersi conto che anche lei era nella sua stessa situazione.
- S : wow...ti sei eccitata così tanto nel baciarmi?
Sei completamente fradicia.
- K : ma io non ne avevo assolutamente idea, me ne sto accorgendo ora.
Anna rimase in silenzio, perché sapeva che lei era messa molto peggio della cugina.
Quello che non sapeva però era che si stava bagnando talmente tanto che il liquido era passato attraverso le mutandine e stava cominciando a macchiare anche il pigiama.
- S : sicura di voler continuare Kiki?
- K : e perché dovrei tirarmi indietro?
Anzi, visto che sono così bagnata non serve nemmeno che inumidisco le dita con la saliva.
Kirsten tornò ad allargare con le dita le labbra, poi passò indice e medio lungo tutta la sua vagina raccogliendo gra parte del suo sperma vaginale, e fermò le due dita sul clitoride, facendo colare giù tutto il liquido in eccesso che aveva raccolto prima.
Anna guardò il liquido scendere dalla vagina della cugina, come ipnotizzata lo seguì con gli occhi, finchè non sprofondò all'interno della vagina.
Staccò lo sguardo solo quando Kirsten cominciò a muovere le dita sul clitoride.
Sonia fece partire il timer di un minuto mentre Anna rimase immobilizzata a guardare eccitata, la cugina che si masturbava.
Questo faceva crescere il lei il suo desiderio di masturbazione, che non stava potendo soddisfare, e vedere Kirsten, oltre che eccitarla ancora di più le suscitava invidia.
Kirsten, muoveva lentamente indice e medio completamente bagnati sul clitoride, che però le ragazze non riuscivano a vedere, poiché era coperto dalla lunghe labbra marroni e grinzose, che anche se divise, coprivano lo stesso il clitoride.
Ma a Kirsten non serviva vederlo, quindi continuò a muovere le dita in senso orario, molto lentamente, e mentre lo faceva, si accorse che il piacere che stava provando, era il triplo di quello che provava di solito masturbandosi sotto la doccia.
Ogni cerchio che chiudeva intorno al proprio clitoride sentiva sempre di più l'orgasmo che si avvicinava, alzò lo sguardo e vide le cugine, con gli occhi attenti sulla sua vagina, e questo la fece eccitare ancora di più.
Quindi tirò indietro la testa e cercò di non pensare che le cugine la stessero guardando mentre si masturbava, perché evidentemente era questo che le stava triplicando il piacere, il farlo davanti alle sue cugine.
Kirsten non voleva assolutamente raggiungere l'orgasmo,non poteva fare pensare alle cugine che quella situazione la stava eccitando così tanto da raggiungere l'orgasmo in un minuto, e quindi pensò di girare le dita in senso antiorario, sperando che questo ritardasse il piacere in qualche modo.
Ma invertendo il senso circolatorio invece, Kirsten scoprì che aveva solo peggiorato la situazione.
Girando in senso antiorario infatti, riusciva a colpire direttamente il clitoride, che stimolato, si era gonfiato fino ad uscire dalla labbra.
Ad ogni giro delle dita, si sentiva il rumore delle dita bagnate che strofinavano il clitoride, ad ogni giro, Kirsten cercava di sottomettere il piacere che stava provando, ma il clitoride si gonfiava sempre di più fino a metterlo in mostra anche alle sue cugine.
Anna vide il clitoride di Kirsten gonfiarsi fino ad uscire dal suo cappuccio, scoprendo che era di un colore più chiaro delle labbra che invece erano scure.
Questo la fece eccitare a dismisura, facendo bagnare il pigiama, creando una chiazza più scura in mezzo alle gambe che si estendeva a vista d'occhio.
Anche Sonia vide il clitoride uscire dal cappuccio, e si eccitò tantissimo.
Al punto che, senza rendersene conto, avvicinò la mano destra lentamente al proprio seno, facendo poi scendere la mano verso i pantaloni del pigiama, infilò la mano sotto le mutandine e scese fino alla vagina arrivando a toccare il suo clitoride con l'intenzione di masturbarsi mentre guardava la cugine che muoveva le dita sul proprio clitoride.
Arrivando al suo clitoride Sofia, si accorse finalmente di quanto fosse bagnata, e questo la fece tornare in sé, rendendosi conto di cosa stava per fare.
Quindi tolse subito la mano dai suoi pantaloni e guardò la sorella Anna se per caso si fosse accorta di quanto successo.
Ma Anna aveva lo sguardo fisso sul movimento delle dita della cugina e non si era accorta di nulla, mentre la macchia nel suo pigiama era ormai diventata delle dimensioni di una mela.
Guardò anche Kirsten, ma lei aveva la testa all'indietro e stava godendosi la sensazione di piacere che si stava procurando.
Sollevata Sonia, si rese conto che l'aveva fatta franca, e nessuno si era accorta di quello che stava per fare.
Kirsten invece, ormai quasi all'apice del piacere, non riusciva più a fermare le dita.
Nonostante lei non volesse raggiungere l'orgasmo, ma la sensazione delle sue stesse dita sul suo clitoride era troppo piacevole per rinunciarci.
Sentiva il cuore battere all'impazzata, la testa leggera, e il corpo bollente.
Le sue dita si muovevano contro la sua volontà, aumentando il ritmo, e andando sempre più veloce.
Il clitoride continuava a gonfiarsi e le dita andavano sempre più veloce, sotto gli occhi attenti delle due sorelle, che si eccitavano sempre di più.
Ad un passo dall'orgasmo, il suono del timer che segnava lo scadere del minuto, fece riprendere il controllo a Kirsten che subito staccò le dita dal suo clitoride, cercando di non far notare che se ci fossero stati altri 10 secondi avrebbe raggiunto l'orgasmo.
Quindi si rimise composta, allungò la mano per prendere la sua borsa e uscì delle salviettine umidificate, che usò per pulirsi le dita e la vagina e dovunque lo sperma vaginale sia arrivato.
- K : cazzo, mi sono bagnata un botto.
Esclamò mentre continuava a pulirsi.
Nonostante sia riuscita a compiere a pieno il proprio obbligo, Kirsten non avrebbe mai creduto che la cugina gli avrebbe chiesto di masturbarsi davanti a loro, e questo la fece inasprire.
Da ora in poi, gli obblighi, si sarebbero fatti più pesanti per tutti.
Finendo di pulirsi, si rimise al proprio posto e riprese a sorseggiare il proprio drink,accorgendosi della macchia che Anna aveva in mezzo alle gambe.
Questo le fece venire in mente il prossimo obbligo che Sonia avrebbe dovuto fare.
- K : devo dirtelo Soni, non avrei mai pensato che mi avresti chiesto un obbligo così.
- S : beh, tu vuoi vincere no?
Voglio vincere anche io.
- K : certo questo è ovvio, ma...
Questo per me vuol dire guerra.
- S : per me già lo era.
Disse Sofia ricambiando il sorriso di sfida che le stava lanciando Kirsten.
La loro rivalità era più accesa che mai, non avevano mai avuto un'occasione per essere l'una contro l'altra, la rivalità tra le due era stata da sempre per i ragazzi, per il vestito più elegante, per le scarpe più belle o più alte, ma in quel momento era una questione di vincere o perdere.
E nessuna delle due aveva voglia di perdere.
Anna invece non voleva perdere perché non poteva far vincere la sua sorellina o la cugina che erano entrambe più piccole di lei.
Quello che si prospettava era qualcosa che nessuna delle tre ragazze avrebbe mai immaginato,la parte dura del gioco sarebbe iniziata soltanto adesso.
Continua...
Ps: Commentate se volete al più presto la seconda parte!
Ma a volte le cose vanno molto diversamente da come ci si aspetta.
Sonia (19 anni, alta 1.56 cm, 60 kg, capelli lunghi e biondi e occhi castani, fidanzata da 4 anni) e Anna ( 20 anni, alta 1.55 cm, 52 kg, capelli lunghi castani e occhi castani, single, ancora vergine) sono sorelle e si stanno vestendo per uscire insieme alla loro cugina di primo grado, kirsten (19 anni, alta 1.55 cm, 50 kg, carnagione olivastra, capelli lunghi e castani, occhi castani e con un paio di occhiali da vista con montatura grande e nera, convive da 2 anni) che stà finendo di truccarsi.
Quando bussa alla porta della loro camera la madre di Sonia e Anna, che aprendo la porta comunica alle figlie e alla nipote che stava piovendo copiosamente, e che non c'era alcun cenno che la pioggia si fermasse.
Prese dallo sconforto quindi, le tre ragazze si fermarono e andarono a guardare fuori dalla finestra la tempesta che si stava abbattendo nella loro città.
- Kirsten : credo che la nostra serata sia andata in fumo...
- Anna : non ci voleva, eravamo quasi pronte per uscire.
- Sonia : beh, la nota positiva è che se fossimo uscite e la pioggia ci avesse preso mentre eravamo per strada sarebbe stato molto peggio.
- K : quindi ora cosa dovremmo fare?
Io non posso nemmeno tornare a casa con questo maltempo...
- S : Ho un idea, visto che non possiamo uscire e non puoi nemmeno tornare a casa potresti dormire qui.
Facciamo un pigiama party e ci divertiamo lo stesso! Abbiamo una bottiglia di vodka e le redbull, possiamo servirci da bere da sole.
- K : non è una cattiva idea.
E poi con questo tempaccio diciamo che non ho nemmeno tanta scelta.
Chiamo il mio compagno e lo avviso che dormo da voi.
La pioggia aveva rovinato i piani delle ragazze, che prese di sorpresa anno saputo improvvisare una serata di sole ragazze all'insegna di risate e alcool.
Dopo aver cenato, le 3 ragazze andarono nella camera di Sonia e spostarono 2 materassi da un altra camera per permettere a tutte e 3 le ragazze di dormire nella stessa camera.
Hanno disposto i due materassi appoggiati a terra, accanto al letto di Sonia, uno attaccato all'altro.
Anna prestò un pigiama alla cugina e si misero tutte e tre comode in pigiama e pantofole.
Anna andò a prendere 2 bottiglie ancora tappate di vodka e diverse lattine di redbull
Mentre Sonia portò i bicchieri.
Tutte e tre sedute in cerchio nei due materassi disposti per terra, cominciarono a bere a scherzare e ridere alzando un pò il gomito fino a che la prima bottiglia di vodka non si esaurì.
- S : cavolo, abbiamo già fatto fuori una bottiglia.
- A : ne abbiamo un altra, stai tranquilla.
- K : a me sta già girando un pò la testa, non sò a voi...
Le ragazze si guardarono per un secondo e sbuffarono in una grossa risata di gruppo, tanto che bussò alla porta la madre per dirgli di fare più piano.
- S : dai mamma, chiudete la porta e mettete i tappi per le orecchie, che oggi visto che non siamo potute uscire ci divertiamo in casa, ti pregoo!
- Mamma : va bene, ma non state sveglie fino a tardi.
Convinta la madre, Sonia cominciò a versare la seconda bottiglia di vodka e redbull.
- K : che ne dite se movimentiamo ancora di più la serata con qualche gioco?
- A : cioè?
hai qualche gioco in mente?
- K : avete mai giocato a obbligo o verità?
- S : giocato mai, però l'ho visto molte volte nei film o nelle serie tv.
- A : si anche io, la stessa cosa.
Grosso modo le regole le conosciamo.
- K : allora che ne dite? Ci giochiamo?
- A : per me va bene.
- S : anche per me.
- K : bene, allora comincio io se a voi sta bene.
Giriamo in senso orario e poi in senso antiorario così giochiamo tutti allo stesso modo.
Io dico obbligo o verità a Sonia, Sonia lo dice ad Anna, Anna lo dice a me,poi io lo dico ad Anna, Anna a Sonia, Sonia a me, e così via.
Va bene?
- S : si
- A : si
- K : però dobbiamo mettere una penitenza per chi non risponde o non fà gli obblighi.
Altrimenti è troppo facile dire "no, non lo faccio"
- S : deve essere qualcosa che nessuna di noi voglia fare però.
- A : che ne dite di questa, chi vince avrà le altre 2 come "schiave" per una settimana, e qualsiasi cosa la vincitrice voglia, le altre 2 lo devono esaudire.
- K : beh, non c'è male direi.
Per me va bene.
- S : anche per me.
Sonia ed Anna non sapevano giocare molto bene a quel gioco, poichè lo avevano solo visto giocare alla tv.
E non avevano la più pallida idea di quello a cui stavano andando in contro, o non avrebbero accettato una penitenza del genere con tanta leggerezza.
Nella mente di Kirsten, invece era ben chiaro che doveva mettere più in difficoltà possibile le sorelle per poter vincere.
E sapeva che le avrebbe chiesto di fare le cose più disperate.
Cominciarono quindi a giocare, e come detto, cominciò Kirsten.
- K : ok Sonia, obbligo o verità?
- S : verità.
- K : hai mai ingoiato lo sperma del tuo ragazzo? Se si, ti è piaciuto il gusto?
Sonia rimase scioccata dalla domanda della cugina, che non si sarebbe mai aspettata.
Anche Anna restò a bocca aperta, non avrebbe mai pensato che le domande potessero essere di questo genere, oppure non avrebbe accettato tanto facilmente a giocare.
- S : scusa ma ti sembrano domande da fare?
- K : forse non sapete come funziona il gioco, ma si devono mettere gli avversari in difficoltà per poter vincere.
Se ti facessi la domanda "qual'è il tuo colore preferito?" Non avresti problemi a rispondermi, e il gioco non finirebbe mai.
Invece il funzionamento è quello di mettere in difficoltà i propri avversari con domande e obblighi scomodi, che loro non vorrebbero fare.
- A : in effetti, hai ragione.
Ma non credevo che si sarebbero toccati questi argomenti.
- S : infatti, nemmeno io.
- K : beh... ormai il gioco è cominciato, e la penitenza la sapete.
Se vi rifiutate, io vinco.
E voi dovete pagare pegno.
Quindi? Cosa vuoi fare Sonia?
- S : ok, rispondo.
- K : ti ripeto la domanda, hai mai ingoiato lo sperma del tuo ragazzo? Se si, ti è piaciuto il gusto?
- S : si, l'ho ingoiato, e no non mi è piaciuto tanto il gusto.
Sotto gli occhi della sorella Anna, Sonia rispose con sincerità alla domanda di Kirsten, ma questo le fece diventare la faccia rossa, così rossa che sembrava che stessa per esplodere.
- K : è stato così difficile ?
Adesso tocca a te.
Sonia si riprese dall'imbarazzo e rivolgendo lo sguardo verso la sorella Anna le disse:
- S : obbligo o verità?
- A : verità.
Rispose Anna senza pensarci un attimo.
Nella mente di Anna come in quella di Sonia, si era creata la certezza che, se le domande erano di quel tipo, gli obblighi da fare sarebbero stati di gran lunga peggiori.
- S : ti stai sentendo, o vedendo con qualche ragazzo?
- A : no, non mi sento con nessuno.
- S : bene,tocca a te.
- A : Kirsten, obbligo o verità?
- K : scelgo anche io verità.
- A : hai mai tradito il tuo compagno?
- K : no, non l'ho mai tradito.
Fino ad ora ahahah
Rispose scherzosamente Kirsten alla domanda della cugina.
Ma sia Anna che Sonia pensarono che in quella battuta scherzosa, ci sia un fondo di verità.
Nel frattempo,ad ogni domanda, le ragazze mandavano giù un sorso di vodka e redbull.
- K : tocca di nuovo a me.
allora Anna, obbligo o verità?
- A : verità.
- K : è vero che sei vergine?
Il viso di anna cambiò colore passando dal rosa pallido al rosso acceso, per l'imbarazzo.
Era la domanda che temeva più di tutte e la cugina Kirsten gliela fece.
Obbligata dal gioco, doveva essere sincera, e sotto gli occhi curiosi della sorella, si accingeva a rispondere e a svelare il segreto che non aveva mai rivelato a nessuno.
- A : si è vero, sono vergine...
Disse con un filo di voce e con occhi bassi.
- S : non ci credo, davvero?
Ma con il ragazzo dell'anno scorso non avete fatto niente?
- A : no, ci siamo solo baciati, ma io non mi sentivo pronta.
- K : non sai cosa ti sei persa cara cugina ahahah
- S : in effetti è vero ahahah
Kirsten e Sonia conoscevano il piacere del sesso e sapere che Anna non l'avesse ancora fatto, gli sembrò strano.
Poichè loro 2 alla prima occasione di fare sesso si sono buttate a capofitto, e non hanno perso tempo, pur essendo più piccole di Anna.
- A : beh adesso tocca a me, allora Sonia, obbligo o verità?
- S : verità.
- A : quando hai fatto sesso per la prima volta? E dove l'hai fatto?
- S : avevo 17 anni, ed ero un macchina.
- K : la tua prima volta è stato in macchina?
- S : si, eravamo usciti e ci siamo fatti prendere troppo la mano.
- K : direi... comunque è il tuo turno.
- S : si giusto, allora obbligo o verità?
- K : visto che nessuna di voi ha il coraggio lo faccio io, obbligo.
- S : e chi ti dice che noi non abbiamo il coraggio?
- K : fai un pò tu, avete detto solo verità.
Non ci vuole un genio per capire che non avete il coraggio di fare gli obblighi.
- A : guarda che a noi il coraggio non ci manca.
- S : si infatti, cosa credi che solo tu sei coraggiosa? Avevamo una scelta e abbiamo scelto verità.
- K : allora facciamo così, visto che siamo tutte coraggiose, da ora in poi facciamo solo obblighi, e vediamo chi ha più coraggio tra noi 3.
Sonia ed Anna non avevano il coraggio di cui si stavano vantando, ma pur di non darla vinta alla cugina avrebbero fatto carte false.
Inoltre tra Sonia e Kirsten c'era una rivalità elevata, fin da quando erano piccole, in qualsiasi ambito.
E se la sono portata fino ai giorni nostri cercando di non sembrare mai inferiore all'altra.
Quindi per Sonia a maggior ragione, era fuori discussione rinunciare a quella proposta, per quanto sgradevole potesse sembrarle.
E Anna a sua volta non poteva essere da meno di sua sorella minore.
- S : io ci sto, non ho nessun problema.
- A : va bene anche per me.
- K : perfetto.
Allora da adesso in poi diremo direttamente "ti obbligo" invece di "obbligo o verità"
dove eravamo? Ah si, devi scegliere il mio obbligo Sonia.
- S : ti obbligo a baciarmi entrambi i piedi.
- K : nessun problema.
Kirsten si piegò in avanti prese prima un piede di Sonia e lo baciò guardandola dritta negli occhi, e senza scostare lo sguardo le baciò anche l'altro piede molto lentamente.
Facendole così capire che nulla di quello che gli avrebbe chiesto di fare sarebbe stato troppo per lei.
Sonia dal canto suo, fù spiazzata dalla naturalezza con cui le baciò i piedi, senza battere ciglio.
E mentre Sonia ed Anna erano ancora a bocca aperta per la scioltezza con cui Kirsten aveva eseguito l'obbligo, quest'ultima si gustava un sorso del suo drink.
- K : credo si aver svolto il mio obbligo a dovere, e quindi ora tocca a me dettare l'obbligo.
Sonia cominciò a sudare freddo, mentre cercava di contenersi per non dimostrare alla cugina la sua vera preoccupazione.
Quindi si mise a bere sperando che l'alcool alleggerisse la sua agitazione.
Ma nella sua mente, non era possibile che Kirsten fosse più coraggiosa di lei.
Questa convinzione, le dava la spinta per non arrendersi, e anche se il suo cuore batteva all'impazzata, cercò di nasconderlo il più possibile.
E visto la tranquillità e naturalezza con cui Kirsten aveva compiuto il suo obbligo, e visto la loro rivalità che da anni continuava, voleva non essere da meno.
- S : beh, che aspetti?
Ci devi pensare ancora per molto?
Disse Sonia con aria spavalda, come se qualsiasi cosa la cugina le avesse detto di fare non avrebbe avuto alcun effetto su di lei.
Ma lei sapeva che era tutta una falsa la sua, e sapeva che avrebbe dovuto combattere contro se stessa per eguagliare la cugina.
- K : non ti facevo così coraggiosa Soni, comunque non preoccuparti, ho per te un obbligo perfetto già in mente.
Io ti obbligo a baciarmi i capezzoli.
Sonia ed Anna rimasero di sasso dopo aver sentito le parole di Kirsten.
Anna era sicura che Sonia non l'avrebbe fatto, e di conseguenza cominciò ad avere paura, poichè perdendo Sonia sarebbero rimaste in gioco solo lei e Kirsten.
Sonia invece, spiazzata dalla richiesta della cugina, che attendeva risposta con un ghigno di soddisfazione, non sapeva come reagire, ma sapeva che non voleva darla vinta così facilmente a Kirsten.
- S : ok, alza il pigiama e togli il reggiseno.
Disse Sonia cercando di non far trasparire la sua agitazione.
Ma il cuore gli batteva talmente forte che gli sembrava che gli stesse uscendo dal petto, nella sua mente si ripeteva che non voleva farlo, ma allo stesso tempo anche che DOVEVA farlo, perche non voleva essere da meno a nessuno e tanto meno della cugina Kirsten.
Kirsten a quel punto, si tolse la maglietta del pigiama, si slacciò il reggiseno mostrando alle 2 cugine il suo seno.
Kirsten aveva una seconda scarsa di seno, tra le tre ragazze era quella con il seno più piccolo. (Sonia una terza abbondante, e Anna una seconda abbondante)
I suoi capezzoli erano duri, e di color marroncino scuro, data la sua carnagione olivastra, li aveva più scuri delle sue cugine.
Sonia, li fissava intensamente, e con il cuore in gola si avvicinò lentamente ad un capezzolo della cugina, posò le labbra su di esso fino a premere sul seno, e schioccò il primo bacio al capezzolo.
Kirsten guardava soddisfatta la cugina che le baciava i capezzoli, mentre Sofia cercava con tutte le sue forze di non mostrare la sua riluttanza nel fare quell'obbligo.
Quindi sollevò le labbra da un capezzolo e lo posò nell'altro, facendosi inavvertitamente entrare la punta del capezzolo in bocca, e non appena scioccò il secondo bacio, Kirsten avvertì un brivido di piacere lungo tutto il corpo.
Avendo completato il proprio obbligo Sonia, con fierezza, si allontana dai capezzoli di Kirsten guardandola negli occhi con lo stesso ghigno che aveva poco prima Kirsten.
- S : cosa c'è Kiki? Credevi che non l'avrei fatto? Per così poco poi...
- K :se devo essere sincera non credevo che l'avresti fatto.
- S : come vedi non sei l'unica coraggiosa in questa stanza.
Sonia si sentiva grandissima in quel momento, nonostante non volesse farlo, ci era riuscita, e aveva dimostrato a Kirsten che lei aveva lo stesso coraggio suo.
Anna invece aveva osservato tutto quello che era successo in silenzio, anche perché non avrebbe saputo nemmeno cosa dire, ma vedere la sorella baciare i capezzoli alla cugina l'aveva a dir poco scioccata.
E sapevo che adesso sarebbe toccato a lei.
"Cosa mi chiederà di fare Sonia?" questa domanda tuonava nella testa di Anna, e non c'era verso di togliersela dalla testa.
Mentre Kirsten si rimise la maglietta del pigiama senza indossare il reggiseno,
Sonia, che si sentiva euforica per essere riuscita a superare il suo obbligo, non pensò più di tanto che il suo obbligo lo avrebbe dovuto fare la sorella, e gli chiese di fare la prima cosa che gli passò per la testa.
- S : ora tocca a me dettare l'obbligo.
Anna, io ti obbligo a baciare le natiche di Kirsten.
Le paure di Anna erano diventate realtà, le avevano chiesto qualcosa che non aveva la minima intenzione di fare, ma lei era la più grande, non poteva essere da meno.
- A : tutto qui?
Nessun problema.
Kirsten abbassò i pantaloni del pigiama, si piegò e spostò le mutandine per permettere alla cugina di baciarle le natiche.
Quindi Anna si avvicinò alle natiche di Kirsten, ripetendosi nella mente "devo farcela, devo farcela" e cercando anche lei di non fare trasparire la ruluttanza con cui lo stava facendo.
Arrivò dunque ad 1 centimetro dalla natica destra, appoggiò le sue labbra e le stampò un bacio pieno sulla natica.
Per poi farlo velocemente anche con la sinistra.
Finito l'obbligo, Anna si allontanò subito e tirò un sospiro di sollievo.
Avevano compiuto tutte e 3 i loro obblighi e si sentivano soddisfatte.
Mandarono giù quello che restava del loro drink e riempirono nuovamente i loro bicchieri.
Quasi sollevati dal fatto di aver adempiuto ai loro obblighi, Sofia e Anna, hanno quasi dimenticato che il gioco non era ancora finito.
Anzi era appena cominciato.
Nessuna delle 3 ragazze avrebbero mai potuto immaginare quello che da lì a poco sarebbe successo.
Ma torniamo al gioco, Anna avendo appena terminato il suo obbligo, come Sonia si sentì soddisfatta, ed euforica.
Al punto tale che aveva già pensato quello che voleva far fare alla cugina, e secondo lei, non l'avrebbe mai fatto.
- A : finalmente tocca a me.
Kiki sei pronta?
- K : io sono sempre pronta
- A : perfetto, allora io ti obbligo a spogliarti completamente e a rimanere così per il resto del gioco.
- K : solo questo? Ahaha
Nessun problema
Kirsten cominciò togliendosi la maglietta del pigiama, scoprendo il seno che poco prima si era fatto baciare da Sonia, poi tirò giù i pantaloni restando solo con le mutandine.
E guardando negli occhi la cugina Anna con lo stesso ghigno che aveva fatto alla cugina sonia, si tolse molto lentamente le mutandine e le buttò da parte.
Ritornando a sedersi, prese il suo drink e mandò giù un sorso con soddisfazione.
Gli occhi di Anna caddero inevitabilmente sulla vagina di kirsten, che sedendosi aveva messo in bella vista.
Notò quindi che la sua vagina e quella della cugina erano molto diverse.
Mentre quella di Anna aveva delle piccole labbra molto sottili e delicate, di un rosa pallido, le piccole labbra di Kirsten erano lunghe e grinzose, di un marrone scuro più dei capezzoli, e le coprivano quasi del tutto la vulva.
Forse a causa di tutto l'alcool che avevano in corpo o forse il vedere Kirsten spogliarsi completamente, sia Anna che Sonia provarono una sensazione di eccitazione che non avevano mai provato.
A maggior ragione per Anna, poichè non aveva mai provato alcun tipo di eccitazione al di fuori della masturbazione.
Masturbazione che Anna praticava ogni giorno, e per 3 volte al giorno.
Una la mattina appena sveglia, un altra sotto la doccia e per finire, prima di addormentarsi.
Ripeteva questa routine ogni singolo giorno senza mai sgarrare, e il contesto in cui si trovava, stava facendo crescere in lei la voglia di anticipare la masturbazione pre-sonnellino.
Ma il gioco, non era ancora finito.
- K : bene, ora tocca di nuovo a me.
Disse Kirsten completamente nuda, sorseggiando il proprio drink, e senza il minimo segno di imbarazzo.
- K : Annuccia, io ti obbligo a intrecciare la tua lingua... con la lingua di tua sorella.
- S : ma sei matta Kiki?
Non possiamo farlo.
- A : già, siamo sorelle, sarebbe come se ci baciassimo.
È incesto!
- K : ma dai ragazze... non c'è nessun incesto, mica siamo innamorate, stiamo solo giocando.
E poi quello che succederà in questa stanza rimarrà in questa stanza.
Ma se non volete farlo, non siete costrette.
Ma ovviamente, vincerei io e voi dovreste pagare pegno!
Sebbene Anna e Sonia non avessero voglia di intrecciare le loro lingue, la spiegazione di Kirsten aveva per loro un certo senso.
E poi vedendo il ghigno soddisfatto della cugina, di certo non si sarebbero arrese così facilmente.
- A : va bene, ci stò!
- S : sei sicura?
- A : si dai, ha ragione.
Non siamo innamorate, e non vogliamo una relazione .
Stiamo giocando, e io non voglio perdere.
Quindi esci la lingua.
Sonia uscì interamente la lingua e chiuse gli occhi.
Mentre anna si avvicinava alla lingua della sorella, si accorse che, forse per l'alcool o forse per l'adrenalina prodotta da tutto quell'eccesso di eccitazione,tutta l'esitazione che aveva avuto la prima volta era scomparsa quasi del tutto.
Sebbene non potesse spiegarsi di preciso il perchè, si avventurò nel proprio obbligo, e cominciò ad intrecciare la lingua intorno a quella della sorella.
Mentre intrecciava la lingua, Anna sentiva una sensazione mai provata, la lingua della sorella era bagnata e morbida.
Roteando la lingua in senso orario attorno a quella di Sonia sentì una piacevole sensazione che attraversava tutto il suo corpo, ma che aveva il fulcro in mezzo alle sue gambe.
La lingua bagnata e morbida della sorelle, dove in un primo approccio le sembrò umidiccio e strano, pochi istanti dopo si trasformò in una piacevole scoperta, che le stava procurando più piacere di quanto non si aspettasse.
Dopo circa 30 secondi si staccò dalla lingua di Sonia, e guardando la cugina, le lanciò un ghigno di soddisfazione.
- A : ecco fatto, adesso tocca a me.
Ricordando che Sonia come obbligo l'aveva "costretta" a baciare le natiche della cugina, voleva rendergli pan per focaccia.
Quindi cominciò a pensare a qualcosa che la sorella non sarebbe stata molto felice di fare.
E solo dopo pochi secondi, gli venne in mente qualcosa che, Sonia non avrebbe mai fatto in situazioni normali e al contempo si sarebbe "vendicata" degli obblighi di entrambe le ragazze nei suoi confronti.
- A : Soni, io ti obbligo a baciare appassionatamente Kiki per 1 minuto.
Ah con la lingua ovviamente.
Disse strizzando l'occhio alla cugina, per sottolineare il fatto che fosse un obbligo, anche se indiretto, rivolto anche a lei.
Per la prima volta dall'inizio del gioco, Kirsten perse il suo ghigno e cominciò a preoccuparsi.
- K : guarda che non siamo lesbiche.
Un minuto intero a baciarci?
- S : infatti un minuto mi sembra esagerato.
- A : mica siete obbligate, potete rifiutarvi.
Ma ovviamente vincerei io.
Disse Anna rimarcarndo le parole della cugina che aveva detto poco prima.
Ma nessuna delle ragazze aveva la minima intenzione di darla vinta alle altre.
- S : non se ne parla, per me non ci sono problemi. Lo faccio.
- K : figurati per me, dicevo così per dire.
- A : quando siete pronte metto il timer.
Sonia e Kirsten per farsi coraggio, mandarono giù un bel sorso del loro drink.
Si avvicinarono, e appena le labbra delle 2 ragazze si toccarono, Anna fece partire il timer.
Anche se l'obbligo era di Sonia, anche Kirsten era obbligata ad impegnarsi.
Decisero di cominciare con dei semplici baci a stampo per abituarsi all'idea.
Anche se riluttanti, dovevano comunque farlo se non volevano perdere il gioco.
Chiusero entrambe gli occhi, e continuarono con i baci a stampo.
Per quanto strano fosse all'inizio baciarsi, e per quanto riluttanti le ragazze fossero, ogni bacio in più che si davano, faceva accrescere il loro l'eccitazione.
E di conseguenza, persero poco a poco quel senso di riluttanza e di stranezza.
Sonia cominciò a baciare a piene labbra il labbro inferiore della cugina succhiandolo dentro la bocca e lo stesso fece Kirsten con il labbro superiore.
Sonia senza rendersene conto mise le mani attorno alla vita di Kirsten, quest'ultima invece, mise la mano sinistra sulla coscia di Sonia e la mano destra appoggiata sul viso.
Uno scioppettio di baci si sentiva nella stanza, aumentando l'intensità, aumentava la focosità.
Ansimando, le ragazze persero i freni inibitori, un pò per l'eccesso di eccitazione, un pò per l'alcool che avevano in corpo.
Sonia infilò per prima la lingua nella bocca della cugina, seguita subito dopo da kirsten, in un valzer di lingue e saliva che danzavano al ritmo del loro ansimare.
Gli occhiali di Kirsten ormai del tutto appannatti, facevano solo intuire la focosità con cui si stavano baciando.
E mentre le loro lingue si intrecciavano, Anna guardava stupefatta quello che stava succedendo davanti ai suoi occhi.
Vedeva la lingua di Kirsten entrare nella bocca della sorella, per intrecciarsi con la sua lingua, la saliva che colava dalle bocche delle due ragazze e sentiva il rumore dei baci che diventavano sempre più veloci e sonori.
Tutto questo, inaspettatamente, procurò in Anna una fortissima eccitazione.
Vedere la sorella e la cugina baciarsi in quel modo la fece eccitare al punto che incominciò a bagnarsi in modo esagerato.
Ma come Anna, anche le ragazze immerse nel bacio si stavano bagnando.
Dove però in Sonia ed in Anna la cosa poteva essere nascosta dal pigiama e dalle mutande, in Kirsten completamente nuda, da lì a poco sarebbe stato visibile a tutti.
Ma ne Kirsten ne Sonia si resero conto che si stavano bagnando, e continuarono a baciarsi in quel minuto che sembrò durare un ora.
Mentre stanno per darsi l'ennesimo bacio, quando le loro lingue si toccarono, suonò il timer che diceva loro di smettere.
Quasi come se si fossero svegliati da un sonno, al suono del timer, le due ragazze aprirono gli occhi e si allontanarono, pulendosi entrambe la bocca e il mento ormai pieno di saliva.
Kirsten tolse gli occhiali per pulirli, visto che si erano appannati non riusciva a vedere nulla.
Qualche secondo di silenzio per ricomporsi, e riprendere la loro posizione sopra i materassi.
- A : WOW...
Esclamò Anna, guardando la sorella stupefatta.
- S : che c'è?
L'hai dettato tu quest'obbligo mica l'ho voluto io.
Disse Sonia per giustificare l'eccesso di focosità con cui aveva adempiuto al proprio obbligo.
- K :comunque, posso dirti che baci bene?
Al suono di quelle parole ci furono circa 10 secondi di silenzio, seguiti da una sonora risata in coro di tutte e 3 le ragazze.
Quella frase scatenò in loro un senso di ilarità assolutamente non voluta da Kirsten, ma che, forse per via dell'alcool, aveva scatenato una reazione diversa da quella desiderata.
Finite le risate, ripresero a bere il loro drink e ripresero anche il gioco.
- S : bene ora tocca a me.
Sonia cominciò a pensare a qualcosa che la cugina non avrebbe mai fatto.
Ci pensò per diversi minuti, finchè...
- S : trovato!
Questa non la farai mai Kiki!
io ti obbligo a farci vedere la figa aprendo le labbra con le dita e a masturbarti per 1 minuto.
Al solo sentire quello che la cugina avrebbe dovuto fare, Anna si eccitò ancora di più, continuando a colare nelle mutandine che ormai erano zuppe.
- K : secondo te non lo farò?
Ti sbagli di grosso cara cugina.
Non c'è nessun problema.
Kirsten che non si era ancora resa conto di quanto si fosse bagnata poco prima, e accettò senza pensarci più di tanto.
Pur di non perdere contro Sonia avrebbe fatto di tutto.
Quindi si mise di fronte alle cugine, e allargo bene le gambe.
Sulle labbra lunghe e grinzose si intravedeva un liquido gelatinoso, ma fù appena le allargo con le dita che si accorse di essere fradicia.
Allargo con indice e medio della mano destra le labbra che staccandosi luna con l'altra rimasero unite dallo sperma gelatinoso che era fuoriuscito copioso dalla vagina di Kirsten.
Quel liquido gelatinoso univa le labbra da filamenti che scendevano fino all'entrata della vulva e continuavano fino perdersi in mezzo alle sue natiche.
Rendendosi conto di quanto fosse bagnata, Kirsten guardò le sue stesse dita ed erano anch'esse piene di quel liquido viscoso che anche staccando le dita rimanevano collegate da filamenti che si allungavano ma non si spezzavano.
Vedendo quanto si fosse bagnata Kirsten, Anna fù sollevata dal non essere la sola, mentre Sonia rimase colpita da tutto quel liquido, senza rendersi conto che anche lei era nella sua stessa situazione.
- S : wow...ti sei eccitata così tanto nel baciarmi?
Sei completamente fradicia.
- K : ma io non ne avevo assolutamente idea, me ne sto accorgendo ora.
Anna rimase in silenzio, perché sapeva che lei era messa molto peggio della cugina.
Quello che non sapeva però era che si stava bagnando talmente tanto che il liquido era passato attraverso le mutandine e stava cominciando a macchiare anche il pigiama.
- S : sicura di voler continuare Kiki?
- K : e perché dovrei tirarmi indietro?
Anzi, visto che sono così bagnata non serve nemmeno che inumidisco le dita con la saliva.
Kirsten tornò ad allargare con le dita le labbra, poi passò indice e medio lungo tutta la sua vagina raccogliendo gra parte del suo sperma vaginale, e fermò le due dita sul clitoride, facendo colare giù tutto il liquido in eccesso che aveva raccolto prima.
Anna guardò il liquido scendere dalla vagina della cugina, come ipnotizzata lo seguì con gli occhi, finchè non sprofondò all'interno della vagina.
Staccò lo sguardo solo quando Kirsten cominciò a muovere le dita sul clitoride.
Sonia fece partire il timer di un minuto mentre Anna rimase immobilizzata a guardare eccitata, la cugina che si masturbava.
Questo faceva crescere il lei il suo desiderio di masturbazione, che non stava potendo soddisfare, e vedere Kirsten, oltre che eccitarla ancora di più le suscitava invidia.
Kirsten, muoveva lentamente indice e medio completamente bagnati sul clitoride, che però le ragazze non riuscivano a vedere, poiché era coperto dalla lunghe labbra marroni e grinzose, che anche se divise, coprivano lo stesso il clitoride.
Ma a Kirsten non serviva vederlo, quindi continuò a muovere le dita in senso orario, molto lentamente, e mentre lo faceva, si accorse che il piacere che stava provando, era il triplo di quello che provava di solito masturbandosi sotto la doccia.
Ogni cerchio che chiudeva intorno al proprio clitoride sentiva sempre di più l'orgasmo che si avvicinava, alzò lo sguardo e vide le cugine, con gli occhi attenti sulla sua vagina, e questo la fece eccitare ancora di più.
Quindi tirò indietro la testa e cercò di non pensare che le cugine la stessero guardando mentre si masturbava, perché evidentemente era questo che le stava triplicando il piacere, il farlo davanti alle sue cugine.
Kirsten non voleva assolutamente raggiungere l'orgasmo,non poteva fare pensare alle cugine che quella situazione la stava eccitando così tanto da raggiungere l'orgasmo in un minuto, e quindi pensò di girare le dita in senso antiorario, sperando che questo ritardasse il piacere in qualche modo.
Ma invertendo il senso circolatorio invece, Kirsten scoprì che aveva solo peggiorato la situazione.
Girando in senso antiorario infatti, riusciva a colpire direttamente il clitoride, che stimolato, si era gonfiato fino ad uscire dalla labbra.
Ad ogni giro delle dita, si sentiva il rumore delle dita bagnate che strofinavano il clitoride, ad ogni giro, Kirsten cercava di sottomettere il piacere che stava provando, ma il clitoride si gonfiava sempre di più fino a metterlo in mostra anche alle sue cugine.
Anna vide il clitoride di Kirsten gonfiarsi fino ad uscire dal suo cappuccio, scoprendo che era di un colore più chiaro delle labbra che invece erano scure.
Questo la fece eccitare a dismisura, facendo bagnare il pigiama, creando una chiazza più scura in mezzo alle gambe che si estendeva a vista d'occhio.
Anche Sonia vide il clitoride uscire dal cappuccio, e si eccitò tantissimo.
Al punto che, senza rendersene conto, avvicinò la mano destra lentamente al proprio seno, facendo poi scendere la mano verso i pantaloni del pigiama, infilò la mano sotto le mutandine e scese fino alla vagina arrivando a toccare il suo clitoride con l'intenzione di masturbarsi mentre guardava la cugine che muoveva le dita sul proprio clitoride.
Arrivando al suo clitoride Sofia, si accorse finalmente di quanto fosse bagnata, e questo la fece tornare in sé, rendendosi conto di cosa stava per fare.
Quindi tolse subito la mano dai suoi pantaloni e guardò la sorella Anna se per caso si fosse accorta di quanto successo.
Ma Anna aveva lo sguardo fisso sul movimento delle dita della cugina e non si era accorta di nulla, mentre la macchia nel suo pigiama era ormai diventata delle dimensioni di una mela.
Guardò anche Kirsten, ma lei aveva la testa all'indietro e stava godendosi la sensazione di piacere che si stava procurando.
Sollevata Sonia, si rese conto che l'aveva fatta franca, e nessuno si era accorta di quello che stava per fare.
Kirsten invece, ormai quasi all'apice del piacere, non riusciva più a fermare le dita.
Nonostante lei non volesse raggiungere l'orgasmo, ma la sensazione delle sue stesse dita sul suo clitoride era troppo piacevole per rinunciarci.
Sentiva il cuore battere all'impazzata, la testa leggera, e il corpo bollente.
Le sue dita si muovevano contro la sua volontà, aumentando il ritmo, e andando sempre più veloce.
Il clitoride continuava a gonfiarsi e le dita andavano sempre più veloce, sotto gli occhi attenti delle due sorelle, che si eccitavano sempre di più.
Ad un passo dall'orgasmo, il suono del timer che segnava lo scadere del minuto, fece riprendere il controllo a Kirsten che subito staccò le dita dal suo clitoride, cercando di non far notare che se ci fossero stati altri 10 secondi avrebbe raggiunto l'orgasmo.
Quindi si rimise composta, allungò la mano per prendere la sua borsa e uscì delle salviettine umidificate, che usò per pulirsi le dita e la vagina e dovunque lo sperma vaginale sia arrivato.
- K : cazzo, mi sono bagnata un botto.
Esclamò mentre continuava a pulirsi.
Nonostante sia riuscita a compiere a pieno il proprio obbligo, Kirsten non avrebbe mai creduto che la cugina gli avrebbe chiesto di masturbarsi davanti a loro, e questo la fece inasprire.
Da ora in poi, gli obblighi, si sarebbero fatti più pesanti per tutti.
Finendo di pulirsi, si rimise al proprio posto e riprese a sorseggiare il proprio drink,accorgendosi della macchia che Anna aveva in mezzo alle gambe.
Questo le fece venire in mente il prossimo obbligo che Sonia avrebbe dovuto fare.
- K : devo dirtelo Soni, non avrei mai pensato che mi avresti chiesto un obbligo così.
- S : beh, tu vuoi vincere no?
Voglio vincere anche io.
- K : certo questo è ovvio, ma...
Questo per me vuol dire guerra.
- S : per me già lo era.
Disse Sofia ricambiando il sorriso di sfida che le stava lanciando Kirsten.
La loro rivalità era più accesa che mai, non avevano mai avuto un'occasione per essere l'una contro l'altra, la rivalità tra le due era stata da sempre per i ragazzi, per il vestito più elegante, per le scarpe più belle o più alte, ma in quel momento era una questione di vincere o perdere.
E nessuna delle due aveva voglia di perdere.
Anna invece non voleva perdere perché non poteva far vincere la sua sorellina o la cugina che erano entrambe più piccole di lei.
Quello che si prospettava era qualcosa che nessuna delle tre ragazze avrebbe mai immaginato,la parte dura del gioco sarebbe iniziata soltanto adesso.
Continua...
Ps: Commentate se volete al più presto la seconda parte!
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