La Decisione 2
di
Angelo Caduto
genere
zoofilia
Avevo messo in conto che scopare col proprio cane, diventare la sua cagna,mi avrebbe cambiato la vita, ma non avevo sospettato che sottomettermi completamente a Nemo avrebbe significato diventare una femmina perennemente in calore, sempre vogliosa del suo cazzo e del suo sperma.
Dopo la nostra prima volta, la mia libido è aumentata a dismisura, il solo guardarlo mi eccitava facendomi bagnare le mutandine...Ogni volta che restavamo soli, mi concedevo a Nemo, sempre più a lungo, sempre meglio. Anche Lui era diventato più esperto in tutto, nel leccarmi la fica e il buco del culo, nel mordicchiarmi il clitoride e nel mettere il suo grosso cazzo rossastro nel mia fica gocciolante...Ogni nostro amplesso durava sempre di più ed era sempre più piacevole e gratificante per entrambi, il suo nodo mi legava a lungo mentre mi inseminava.La mia libido infuocata mi ha anche condotto a sperimentare ... a farmi anche inculare, ma senza farmi mettere il suo nodo nel buco del culo. Per ora...
Da quando sono la cagna di Nemo poi, avevo notato un altro cambiamento in me, quando lo portavo a passeggio per le strade del mio paese o nel grande parco pubblico, mi ritrovavo ad osservare ogni cane che incontravamo, cercando di immaginare le dimensioni del suo cazzo ed a osservare le donne che li tenevano al guinzaglio.
Cercavo in loro un segno nei loro sguardi e nei loro comportamenti che indicasse qualcosa di più che amore per i propri cani, qualcosa che indicasse una relazione speciale con loro, qualcosa che le rivelasse come cagne sottomesse.
Un giorno seduta su di una panchina del parco con Nemo intento a leccarsi le palle, ho visto avvicinarsi dal vialetto un bellissimo, grosso cane nero. Era un Alano al guinzaglio di una elegante signora in tailleur grigio perla. Entrambi procedevano verso di me emanando sicurezza ed eleganza.Quando furono vicino, non mi degnarono di uno sguardo e persino Nemo che li osservava affascinato, rimase immobile.
Io li guardai intensamente e sfacciatamente dissi: " Caspita che bell'esemplare!" E la signora fermandosi, con un sorriso mi rispose lasciandomi di sasso: " Ti stai riferendo a me o al mio Thor?"
" Ma... ecco... veramente mi riferivo al suo cane signora" risposi arrossendo, e lei prontamente " disse: "Quindi io non sarei un bell'esemplare?", lasciandomi nuovamente in difficoltà...
"No ...no... anche lei è un bell'esemplare, cioè una bella donna... cioè mi scusi... non so cosa sto dicendo..."
La Signora, posizionato il suo cane, si sedette al mio fianco e sorridendo mi porse la sua mano guantata: " piacere, mi chiamo Greta ... e dimmi ...qual'é il tuo nome incantevole ragazza?","io... mi chiamo Angela...", e mentre sembrava che ci stesse valutando con uno sguardo penetrante, la donna proseguì: " E il tuo splendido cane come si chiama?", " si chiama Nemo " risposi in soggezione. La donna sorridendomi con aria maliziosa mi disse :" mi sembra che voi due abbiate una relazione speciale... Si vede, che il tuo cane ti ama molto..." . Io guardando Nemo mi accorsi che la punta del suo cazzo spuntava dal fodero e arrossendo violentamente, balbettai: " bhe ... si...certo, anche io lo amo molto ". La signora, sempre sorridendo, aprì la sua borsetta ed estrasse un biglietto da visita e consegnandomelo mi disse: " purtroppo vado di fretta, ho un appuntamento di lavoro, ma mi farebbe molto piacere conoscerti meglio... Conoscervi meglio! Che ne dici di venire a trovarmi a casa mia domani a quest'ora? Vedo che i nostri cani vanno d'accordo..." Osservai i due cani... cavolo! Anche Thor aveva la punta del cazzo che si intravedeva! Poi lei continuò: "Magari prenderemo un thè assieme e potremo chiacchierare e approfondire... "Io guardai il biglietto dove c'era scritto : GRETA D........ Psicologa e psicoterapeuta e un indirizzo .Tenendo in mano quel biglietto come si bruciasse gli risposi: " Io... ecco...mi piacerebbe ma non so se potrò... "
Lei alzandosi e sempre sorridendo mi rispose: " mia cara credimi, sono sicura che se verrai poi ne sarai felice e ... Soddisfatta ! Fidati del mio istinto..."
E così dicendo si allontanò.
Io tornando a casa pensavo e ripensavo... e se fosse una ...una come me? Col suo biglietto in tasca e la voglia di sesso che già umidificava le mie mutandine, avevo preso la mia decisione:
Domani sarei andata.
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