Dare Ring 7: Scelte, gelosia e cazzi in bocca

di
genere
orge

Siamo in dieci e ormai indossiamo ben poco. Monica e Vanessa sono le più vestite, visto che sono ancora a malapena a pieni nudi e indossano i loro abiti, i pantaloni e l’intimo. Francesca indossa il suo intimo: mutandine e reggiseno, mentre Ilaria, Claudia e Paola hanno addosso loro le loro mutandine e ci mostrano le tette nude. Tra i maschi siamo messi ancora peggio: io e Marco abbiamo addosso solo le mutande, mentre Giovanni e Massimo sono stati i primi giocatori a ritrovarsi completamente nudi mostrano a tutti i loro cazzi scoperti. All’inizio c’era un certo distacco ironico rispetto al nostro progressivo stato di nudità: qualcuno rideva mentre si denudava per smorzare la tensione e così via. Poi l’intimità ha creato un senso di eccitazione. L’aspetto sessuale ha prevalso sull’aspetto giocoso. Invece di ridere abbiamo iniziato a mangiarci con gli occhi e a desiderarci. Ora c’è una ulteriore fase di transizione: c’è uno strano spirito di corpo, di cameratismo, che si sta formando, un senso di comunione che deriva dalla rivelazione che siamo animali umani. Se dovremo restare così tutta la notte, inizio a pensare, ci abitueremo alle rispettive nudità. Ma questo passaggio finale ancora non si è compiuto: Giovanni è lì che ancora quasi trema per l’imbarazzo, mentre se si facessero le analisi a Massimo in questo momento si scoprirebbe che nelle vene ha più testosterone che sangue per quanto è eccitato.

Tocca a Vanessa. Pesca dal cesto rosso e fa una faccia strana.
“Non capisco” dice.
“Che c’è scritto?” le chiede Ilaria.
“Solo una parola… ‘SCELTA’… che vuol dire?”
“A già quella me la ricordo. È un tipo di obbligo ma era troppo lungo da scrivere ogni volta; quindi, ho semplicemente segnato quella parola come segnaposto. Allora vi spiego, state attenti…” dice Ilaria: “Quando vi capita il biglietto SCELTA dipende se siete nudi o vestiti, anche solo in intimo. Se siete nudi vuol dire che dovete pescare dal cesto dei nomi e praticare sesso orale al giocatore che esce per 30 secondi. Se siete vestiti, potete fare una scelta o spogliarvi nudi o pescare dal cesto dei nomi e praticare sesso orale sul giocatore che esce.”
“Io sono vestita, quindi?”
“Quindi hai effettivamente una scelta da fare: puoi decidere se spogliarti o se pescare dal cesto dei nomi.”
“Ma se decido di spogliarmi quanti vestiti devo togliermi?”
“Devi toglierti tutto.”
“Mutandine comprese?”
“Sì.”
“Ah, no… proprio no. Preferisco l’altra opzione.”
Effettivamente, per Vanessa passare da quella più vestita all’essere la prima donna completamente nuda non sembra proprio una scelta sensata. L’alternativa però vuol dire che vedremo la prima scena di sesso orale della serata.
“Sì ma scusa se ne esce uno che è vestito mica gli posso fare niente con la bocca…” fa Vanessa, come preoccupata. Qualcuno ride.
“Uhm hai ragione. E si tratta solo di due persone nude per cui non mi sembra neanche giusto farti pescare finché non esce una delle due. Facciamo così: pesca tre nomi. Se tra i tre c’è un giocatore nudo, allora dovrai fargli il servizio. Se invece ti capitano tre giocatori vestiti, allora salti il turno.”
Io ancora non mi capacito che possano parlare in questo modo così distaccato del fatto che Vanessa dovrà fare un pompino a Massimo o Giovanni per trenta secondi. L’idea mi eccita da morire e la cosa dei tre biglietti è ben pensata perché aumenta la tensione di tutti, soprattutto quella della povera Vanessa che, glielo si legge negli occhi, vorrebbe salvarsi da questa umiliazione.

Siamo tutti in silenzio e concentrati sulla scena quando Vanessa mette la mano nel cesto dei nomi e, dopo un lungo momento di indecisione, pesca.
Esce Paola, che indossa ancora le sue mutandine. Vanessa è salva ed esulta senza troppe remore.
Vanessa mette la mano per il secondo biglietto. La tensione è palpabile. Vanessa pesca tenendo gli occhi chiusi. Stavolta non è una esultazione, ma un sospiro di sollievo: è uscita Ilaria, anche lei ancora non completamente nuda.
Ultima pescata. Se uscirà qualsiasi nome non sia Massimo o Giovanni, Vanessa sarà salva. I biglietti “avvelenati” sono due, quelli totali ancora nell’urna sono otto. Tre possibilità su quattro di salvarsi… Vanessa estrae il biglietto con la lentezza sacrale di un rituale. Lo tiene stretto tra indice e pollice e nessuno ancora può vedere il nome, perché il biglietto è girato dalla parte bianca. Vanessa lo ruota con un rapido movimento di dita. Monica, accanto a lei, scoppia a ridere e ad esultare: “Giovanni!” e, senza troppi complimenti, strappa di mano il foglietto a Vanessa e lo fa vedere a tutti. C’è scritto proprio Giovanni. Vanessa non ha avuto fortuna.

Giovanni si piazza seduto al centro del cerchio, con le gambe stese a terra aperte. Vanessa si avvicina al ragazzo, contemplandogli il cazzo con uno sguardo che contiene un misto di divertimento, desiderio erotico, paura, languore e vergogna. Poi, mentre tutti ci facciamo un poco più avanti per vedere meglio la scena, Vanessa si piega sul cazzo di Giovanni. Se dovessi descrivere la sua posizione con una parola direi “pecorina”: ha le gambe unite e piegate, in modo che il culo sia la parte più alta del suo corpo, la schiena si inclina verso il basso in modo che le tette tocchino terra e la faccia si trovi proprio davanti al prepuzio di Giovanni, le braccia sono a terra e proteggono le tette dal diretto contatto con il suolo. Vanessa inizia con il dare dei baci alla punta del cazzo di Giovanni, poi prende la punta in bocca e inizia a succhiarla. Poi, sporge la lingua e inizia a fare il cerchio intorno alla cappella di Giovanni. Infine, inizia ad avanzare prendendo tutto il cazzo in bocca e iniziando a servirlo. Sembra una bambina che sta giocando con un nuovo pupazzetto, la paura è sparita, si sta divertendo. Sono passati appena otto secondi, la pompa continua ad andare avanti: Vanessa si muove su e giù sul cazzo del ragazzo, che nel frattempo si gode il trattamento ad occhi chiusi pur di non guardare la piccola folla che lo attornia e lo sta fissando. Non siamo abituati a fare queste cose in pubblico. Vanessa si ritira e cambia tecnica: inizia a leccare lungo tutta l’asta, slinguazzandolo e scappellandolo, poi lo riprende in bocca. Sembra veramente invaghita di quella protuberanza. Negli ultimi dieci secondi, il ritmo di Vanessa inizia ad essere più veloce: si concentra tutta sul cazzo, finché la sua faccia scompare sull’inguine di Giovanni. Il cazzo del ragazzo inizia a crescere. Quando Ilaria grida lo stop e Vanessa si alza, Giovanni ha perso l’imbarazzo e ha un viso rapito dalla beatitudine. Ha il cazzo ricoperto di saliva e a metà estensione. Quando si accorge della sua mezza erezione viene preso da una profonda vergogna e il suo viso si colora comicamente di rosso, e subito si copre con le mani.
Ilaria lancia un grido neanche fosse stata morsa da un ragno velenoso: “Ehi, porco!”
Poi, con una voce che passa dall’allarme all’avvertimento minaccioso: “Togli subito le mani di lì.”
Giovanni obbedisce, quasi impaurito.
“Bene” fa Ilaria, che sembra si sia subito calmata: “Vi ricordo che è vietato coprirvi con le mani. Quindi tu Giovanni riceverai una punizione dopo.”
“Ma è stato solo per un secondo!”
“Non importa. È una cosa che merita una punizione quindi riceverai una punizione.”

Turno di Claudia. Deve scegliere un giocatore in topless e leccargli i capezzoli per 30 secondi. Sceglie Massimo. Noto come la leccata sia si svolta in un clima di divertimento, ma è un poco meccanica come se Claudia stesse agendo davvero per dovere di obbligo e non con quella spontaneità che si associa a un atto erotico. Ci penso e concludo che solo un cretino potrebbe pensare che le ragazze possano avere con noi stanotte la stessa attitudine che hanno da fidanzate con i loro ragazzi. Siamo amici con cui vogliono fare un gioco. Bisogna divertirsi e bisogna rispettare gli obblighi, ma non ci può essere il trasporto dato dall’intimità. Siamo la loro notte pazza, un giochino con cui divertirsi. Nulla di serio, insomma…

Quando Claudia ha finito e Massimo è al settimo cielo, il turno passa a Francesca, che ha come obbligo quello di togliersi un capo d’abbigliamento. Francesca ha due tettine molto cute che calzano a pennello con la sua corporatura minuta. I capezzoli piccoli e molto rossi fanno contrasto con la sua pelle bianca. Tocca a Paola. Le capita il “repeat” deve ripetere l’obbligo del giocatore precedente, in questo caso, rimuovere un capo d’abbigliamento. Noi maschi tacciamo. Paola si è tolta in tutto cinque capi d’abbigliamento. Ora l’ultima cosa che ha addosso sono le sue mutandine. Il che vuol dire che, con questo obbligo, sarà completamente nuda. È la prima ragazza a subire questo destino. Paola si alza in piedi. Vedo nei suoi occhi la determinazione contrapporsi all’imbarazzo. Ma è una determinazione da adulti. Di chi si è preso un impegno e vuole portarlo avanti fino in fondo. E gli adulti possono sopportare di stare nudi davanti agli altri senza eccessive seghe mentali. Paola si toglie le mutandine e ci rivela una fica perfettamente depilata. Subito si siede a gambe conserte provando a coprirsi quel minimo che è concesso dalla posizione. Turno di Marco. Di nuovo la scritta “SCELTA”, il che significa che Marco può decidere se spogliarsi nudo o pescare dal cesto dei nomi. Se pesca tre volte e in una di quelle tre gli capita il nome di una persona nuda dovrà praticare del sesso orale su quella persona. Marco riflette un attimo. Deve aver pensato che la possibilità di leccarla a Paola doveva essere molto bassa, visto che si trattava di un nome su dieci. A quel punto, sarebbe stato fortunato a pescare tre nomi senza che uscisse nessuno, in modo da saltare il turno. Però c’erano già due maschi nudi. Cosa sarebbe successo se fosse uscito il nome di Giovanni o di Massimo? Non potevano certo costringerlo a succhiare un cazzo, questo era troppo! Gli avevano fatto persino baciare Giovanni prima! No no, ovviamente avrebbe rifiutato l’obbligo. Sarebbe però stato il primo a avvalersi della facoltà di non giocare e gli pareva brutto mettersi così in mostra. Decide quindi la scelta più logica a seguito di questo ragionamento: accettare la prima opzione e togliersi le mutande.

Marco ha un culo da far invidia a una ragazza: è tonico e pieno. Il cazzo, glabro come il resto del corpo, non è molto lungo ma è armonioso con il resto della sua spettacolare struttura fisica. Mentre lo mostra alle ragazze, Marco sorride. A differenza di Giovanni, Marco resta a gambe aperte quando si è seduto e non sembra farsi problemi che così l’armamentario gli resta in bella mostra. Tocca a Giovanni. Deve scegliere un giocatore, che a quel punto deve togliersi un vestito. Sceglie Monica, che si toglie l’abito. E si chiude, questo giro di spogliarelli, con me: mi capita il simbolo della maglietta, il solito ordine a denudarsi. E stavolta mi mancano solo le mutande. Finirò nudo.

Respiro profondamente mentre penso che Ilaria mi vedrà il cazzo e il culo nudi. Ma del resto, qui si stanno spogliando tutti, perché farsi problemi? Mi alzo e mi calo i boxer, poi resto un secondo in piedi per farmi ammirare. Non l’avessi mai fatto: lo sguardo di sei ragazze mi penetra. C’è chi è divertita, chi pare ammirarmi, chi sembra mi stia valutando come si valuterebbe una mucca, chi mi mangia con gli occhi. Lo sguardo di Ilaria invece pare animato da una peculiare soddisfazione. Sembra dire: “Ah, ecco com’è fatto il nostro Tommaso!”.

Mi metto a sedere, mentre Massimo pesca. Deve leccare i capezzoli di un giocatore a sua scelta per 30 secondi. E chi altri potrebbe scegliere se non la sua preda preferita, ovvero la “cerbiattina” Ilaria?
“Ao, ma mi hai proprio preso di mira tu!” fa Ilaria, mezza ridendo e mezza risentita. Effettivamente, ha persino dovuto leccare il cazzo a quel coglione e ora deve farsi leccare le tette.
Massimo si avvicina e, per la prima volta, io sono geloso. Ilaria è mia! Le sono stato amico per una vita! È intima con me! Mi ha persino scelto per un bacio! E ora mi tocca vedere che Massimo, considerato sia da me che da lei come un coglione, se la deve baciare sulle tette. Non mi sembra affatto giusto. E infatti mi pare che Massimo mi lanci un’occhiata mentre si avventa sulle tette di Ilaria. E il senso dell’occhiata mi è chiaro: è una provocazione. È un “guarda come riduco le tette della tua beniamina!” Quando Massimo inizia a leccare attorno al capezzolo sinistro di Ilaria, con il suo volto predatorio, la mia gelosia si accresce. Ilaria sta godendo! Glielo si legge in faccia, ha proprio un volto spensierato! Mi ha tradito! È passata al nemico! E anche lei, quando apre gli occhi mi lancia uno sguardo che è tutto un programma.

IL GIORNO DOPO:
“Ti ho guardato troppo male vero? In quel momento dico.”
“Già quella cosa non l’ho capita…”
“Beh, mi sembrava che te lo meritassi.”
“Me lo meritavo?”
“Sì. Eri troppo presuntuoso. È vero che ho organizzato tutto questo per te, ma non potevi pensare che per questo tu avessi l’esclusiva sul mio corpo. In quel momento, il mio corpo apparteneva tutti. Solo i bigliettini contavano.”
“Volevi mettermi al mio posto?”
“Volevo farti capire cosa, Tommy. Non hai capito che era tutto programmato?”
“In che senso?”
“Avevo chiesto a Massimo di prendermi di mira.”
“Cosa?”
“Beh, non fino al punto da farmi toccare il culo senza il mio consenso… quello è stata colpa sua. Ma per il resto, gli ho chiesto di dedicare a me le sue attenzioni man a mano che uscivano gli obblighi. Era con lui che avevo un patto segreto…”
“E lui c’è stato? Non mi sembra un tipo che farebbe una cosa del genere solo per gentilezza.”
“Non è stata solo una gentilezza”
“Cosa gli hai dato in cambio?”
“Un pompino. La sera prima ci siamo visti e l’ho spompinato a dovere con tanto di ingoio.”
“Cazzo, vorrei tanto che stessi scherzando in questo momento.”
“Lo sai che non sto scherzando.”
“Cioè hai spompinato Massimo in modo che in cambio lui ti prendesse di mira durante il gioco? E perché mai una cosa simile?”
“Per metterti al tuo posto, come dici tu, e anche per farti ingelosire.”
“Volevi farmi ingelosire?”
“O suvvia, Tommà, ma non lo vedi quanto è stato bello? Io ero la bella donzella che aveva organizzato tutto questo per te, ma poi arrivano altri maschi e fanno quello che devono con me e io me lo lascio fare e godo come una vacca e tu stai lì, completamente nudo, a fissare la scena e non puoi fare nulla se non guardare come un coglione.”
“Volevi farmi fare il voyeur?”
“Volevo vedere se eri un coglione che avrebbe fatto saltare il gioco per gelosia. Se eri quel tipo di maschi che non mi piacciono. E poi volevo farti divertire e io so che tu ti sei divertito da matti a fare il voyeur. Un godimento che non avresti provato se fossi stato tu a dominare su di me.”
“Cosa?”
“Dai Tommaso, non prendermi per il culo. Lo so che è così. Ti ho spiato mentre hai dato quel bacio a Giovanni. Lo so che tipo sei.”
“Bisessuale?”
“Non è solo quello. Ti piace fare il sottomesso, il remissivo, quello che gli fottono la ragazza davanti ai suoi occhi mentre lui non può fare nulla per impedirlo. Ti fa godere sentirti impotente e, per converso, percepire la superiorità degli altri. Ti piace essere messo al tuo posto…”

LA NOTTE DEL GIOCO:
Di quelle cose, che ci saremmo detti il giorno dopo, ebbi un preludio mentre contemplavo lo sguardo di Ilaria. Massimo le leccò le tette con una goduria e una maestria assolute. E lei si abbandonò al piacere davanti ai miei occhi gelosi. Ilaria ha perfettamente ragione sul mio conto: ho goduto di più guardando quell’atto di quanto non abbia mai goduto in vita mia, il mio cazzo iniziò definitivamente a rizzarsi.

Quando Massimo è a posto, Ilaria pesca. Deve scegliere chi deve togliersi un vestito.
“Uhm, i maschietti ormai sono tutti nudi. Vani, ti dispiace se scelgo te? Sei la più vestita tra noi.”
“Va bene” fa Vanessa, laconicamente, togliendosi l’abito e andandolo a posare sul divano.
Mentre torna a sedersi, Monica pesca.
C’è scritto: “Capezzoli + Collo”
“Che vuol dire?” chiede Monica a Ilaria.
“Devi scegliere un giocatore in topless e leccargli i capezzoli per 30 secondi, poi devi leccare il collo di quello stesso giocatore per altro 30 secondi. Puoi decidere tu se iniziare con i capezzoli e passare al collo o viceversa.”
Monica si guarda intorno con un fare molto dubbioso, poi decide: sceglie Francesca.
La ragazza, eccellente scienziata e grande vogliosa, si siede al centro del cerchio. Monica inizia dai capezzoli. Percepisco grande goduria negli occhi di Francesca. Ormai queste scene stanno diventando usuali. La gente continua a chiacchierare mentre le guarda come se stesse osservando una partita di calcio e non del sesso. Alcuni, scherzosamente, fanno il tifo, incrementando l’imbarazzo di chi è al centro. Monica, dopo aver finito con i capezzoli, passa subito al collo mentre Ilaria gira rapidamente la clessidra per segnare altri 30 secondi. Francesca non riesce a trattenere il godimento provocatole dall’impetuosa Monica e inizia a emettere alcuni vagiti di piacere che ci mandano in visibilio. Siamo tutti enormemente eccitati ormai.

Turno di Vanessa. L’obbligo è lo stesso che è capitato prima a Ilaria: deve leccare le parti intime di tutti i giocatori nudi. Solo che, rispetto a quando l’obbligo è occorso a Ilaria, i giocatori nudi sono aumentati. Adesso si tratta di tutti i maschi più Paola. Ilaria è eccitatissima per la situazione e si pregusta lo spettacolo mentre la povera Vanessa, già parecchio vessata in questo gioco, trema all’idea di quello che dovrà fare.
Ilaria si alza in piedi e dice: “Facciamo così. Chi è nudo faccia una riga lì davanti, seduti per terra con le gambe aperte. Chi ha ancora qualcosa addosso invece viene da quest’altro lato e ci mettiamo seduti qui a fare da pubblico.”
Ed effettivamente così facciamo. Visto che noi nudi siamo tutti già vicini, ci basta giusto sistemarci in una riga per terra, mentre gli altri si alzano per disporsi in una riga davanti a noi alla distanza di quattro-cinque passi. Nell’ordine noi nudi siamo Paola, Marco, Giovanni, io e Massimo. Vanessa si alza con un sospiro e va davanti a Paola, che nel frattempo ha aperto le gambe per rivelare la sua fica. Vanessa si china e la sua faccia sparisce tra le cosce di Paola. Da dove mi trovo io non posso vedere bene, ma intuisco che quello che succede è una breve e veloce leccata sulle grandi labbra di Paola. Marco, che è più vicino alla scena essendo seduto accanto a Paola, se la ride di una risata carica di eccitazione guardando la scena. Paola emette un sospiro di piacere quando la lingua di Vanessa arriva su fino a sfiorare il suo clitoride. Ma è una sensazione rapidissima perché Vanessa riemerge per andare ad attuare una procedura analoga sul cazzo dei maschietti.

Il primo fortunato è Marco. Vanessa assume di nuovo quella posa “a pecorina” che serve per leccare le parti intime di uno che è seduto per terra. Per sua fortuna, Vanessa indossa ancora i pantaloni, quindi gli spettatori di fronte a noi non possono vedere le sue intimità. Vanessa dà una leccata “circolare” sul pene di Marco, partendo da destra e facendosi il giro con la lingua. Il ragazzo sembra piuttosto soddisfatto, anche se l’esperienza è troppo breve per farlo diventare duro.
Il secondo è Giovanni. Il cazzo di Giovanni è già un po’ barzotto e Vanessa cambia tecnica: gli prende la cappella tra le labbra e se la tiene in bocca per qualche secondo, come se la volesse tenere al caldo, poi la tira fuori e gli dà un bacio. Arriviamo a me: io sono già bello duro, più di Giovanni, condizione che mi causa non poco imbarazzo, visto che sento lo sguardo di Ilaria puntato su di me. Vanessa mi si china di fronte fino a posizionare la bocca all’altezza della base del mio uccello. Tira fuori la lingua e, toccata la pelle, sale verso l’alto lungo l’asta fino ad arrivare alla punta. La cosa, me lo si può leggere in faccia, mi provoca un grande piacere. Si tratta di una sensazione abbastanza rapida, perché Vanessa stacca la lingua non appena è arrivata alla punta e procede per Massimo, che siede accanto a me, attuando su di lui, che ha ancora il cazzo abbastanza moscio, la stessa tecnica usata su Marco. Vanessa si rialza e vedo che nessuno la giudica negativamente. Siamo qui per divertirci, i giudizi stupidi lasciamoli ai vecchi austeri. Anzi, mi verrebbe da complimentarmi con lei per la tenacia che ha mostrato nel portare a termine gli obblighi.

Vanessa torna a posto mentre tutti torniamo a sistemarci nelle rispettive posizioni. Claudia pesca. Il gioco va avanti.
scritto il
2023-03-18
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