Red
di
Delica
genere
saffico
Era inverno eppure mentre camminavamo per strada vicine non sentivo freddo. Il magnetismo tra noi era così reale che lo vedevano tutti, era materia viva tra noi. Eppure fingeva di non saperlo. I suoi capelli rossi infestavano i miei sogni, con i suoi occhietti ironici mi scrutava mentre le raccontavo del mio ennesimo appuntamento finito male. Salutandomi mi abbracciava bianca e tatuata, e io mi bagnavo a dismisura. Guidavo la mia macchina in maniera pericolosa per fiondarmi a casa, sotto le coperte a darmi pace con le dita. Giorgia infestava i miei pensieri, letteralmente era una malattia, non facevo altro che pensare a quando saremmo finite a letto insieme. Giorgia sapeva di avermi in pugno. Cosa lega due donne? Cosa attrae una donna all'altra? Nel nostro caso lei giocava su di me il suo potere e me lo faceva sentire forte come un'erezione appoggiata al culo. La mente è potente e il nostro gioco non era altro che mentale. Io forse confusa e sicuramente infelice e insoddisfatta avevo trovato in lei rifugio, consolazione, bellezza e anche due belle spalle muscolose che mi accoglievano, i suoi capelli profumati, i suoi occhi beffardi che si facevano gioco di me qualche volta. Giocavamo alla lotta come due piccoli animali, mi schiaffeggiava il culo. "Giorgia smettila, lo sai che mi piace" scherzavo, ma non troppo.
Ero così pazza di lei che una volta feci 150 km quando mi disse che quella sera avrei potuto dormire da lei, nella casa che condivideva coi coinquilini. Quella sera pioveva a Padova. E io stavo malissimo, avevo un ciclo devastante ed ero stanca morta. Questo non mi fermó dal raggiungerla. "Sono quasi li, mi devi portare a bere un paio di birre che mi devo riprendere"
Giorgia mi aspettava nel parcheggio a lato della stazione, ovviamente senza ombrello, il cappotto grigio senza cappuccio e i capelli rossi imperlati di pioggia. "Un ombrello no eh?" "Ma che ombrello, vieni qua che ti scaldo io
Camminaimo avvinghiate come sempre, sono già ubriaca al pensiero che dormiremo insieme. Sono un po' meno felice della mia condizione.
Cambiamo due locali, beviamo svariate birre. Ci raccontiamo tutte le nostre sfighe d'amore. Mi racconta che nessuno è capace di farla venire con la bocca. Lo fa apposta, mi provoca. Io sono uscita ultimamente con uomini e donne senza risolvere nulla, ma il motivo è solo uno. Continuo a pensare a Giorgia, me la sogno la notte, mi sveglio bagnata e insoddisfatta.
Una volta a casa mi sembra un sogno la seguo in cucina, la casa è vuota, mette una playlist, si sfila i pantaloni, cammina per casa scalza con addosso una t shirt lunga, le gambe bianche e muscolose, Io seduta al tavolo della cucina mi godo lo spettacolo.
"Vuoi dormire sul divano stanotte?"
"Secondo te?"
"Allora vieni, siamo in due in un singolo ti avverto, e io domattina alle sei voglio andare a correre, ti avverto"
Apre la porta della stanza, un letto singolo, lenzuola rosse.
Nella penombra si infila sotto le coperte e mi fa spazio " Vieni qui che ti scaldo"
Anche io indosso una t shirt, niente pantaloni. Con un braccio mi cinge la pancia per scaldarmi, sento alle mie spalle il contatto di gambe su gambe, il suo respiro sul collo, sono eccitata, ma anche così stanca.
Così piano piano ci culliamo nel sonno, fino a che non spunta un raggio di sole dalle serrande. Apro gli occhi e siamo ancora così avvinghiate mi sveglio con una fitta in mezzo alle gambe.. il suo profumo non è il ricordo della sera prima, ma è li, reale
"Sto malissimo Giorgia"
"Oddio cos'hai?
"Il tuo profumo mi fa stare malissimo"
"Ma vaffanculo"
Mi giro, siamo faccia a faccia, chiudo gli occhi e la bacio. Le salgo sopra e continuiamo a baciarci, la sua bocca succhia le mie labbra come se fossero un clitoride, a gambe aperte su di lei mi sento un fiume in mezzo alle gambe. Mi tocca il culo, risalendo la schiena. Non posso crederci che stia succedendo,seduta sul suo sesso mi sembra di sentire la sua potente erezione che non esiste eppure le tocco le spalle e le braccia , mi tiene i fianchi, vorrei che mi scopasse così e anche se io sono sopra è lei a guidare . "Dovevo andare a correre......" "Fanculo" stavolta sono io a mandarcela. Ondeggiamo godendo e abbiamo ancora l'intimo addosso. Potrei venire solo così. Mi inizia a toccare sotto la maglietta e poi me la sfila . Mi prende in braccio e mi adagia sul letto, "Ho il ciclo ricordi?" Mi sposta le mutande e mi assaggia con la lingua ignorando la mia debole protesta con un sorriso beffardo. Non posso crede di avere quella testa di onde rosse tra le cosce la accarezzo per verificare che sia vero e un primo orgasmo mi colpisce, lo aspettavo da mesi. Mi toglie le mutande e inizia a scoparmi con due, tre dita non le conto più, so solo che è bellissimo e cerco di stamparmi nella testa quel singolo raggio di sole che colpisce il letto rosso i suoi capelli rossi il panorama del suo culo bianco le sue peonie tatuate striate dal mio sangue che la bagna fino alla terza falange. Stiamo sporcando dappertutto ma per fortuna le lenzuola sono rosse ma in quel momento godo e godo e me ne preoccuperò solo più tardi. Dopo un secondo orgasmo la aiuto a liberarsi dei vestiti, con le sue stupide paranoie sul corpo e io la trovo così bella, fatico a scoparla così alta e muscolosa rispetto a me che sono uno scricciolo, gattono tra le sua gambe e finalmente posso assaggiarla. Sottile e rosa contrasta con le sue cosce tornite, trovo il piccolo clitoride e lo tocco piano e con costanza con la lingua. Le infilo dentro un solo dito, è stretta e mi ha confessato che non ama essere penetrata. La cantilena che esce dalla bocca di Giorgia è un crescendo e farla venire una doppia soddisfazione. I suoi lunghissimi capelli apparsi come una corona intorno alla testa, il corpo grande e morbido abbandonato. Appoggio la testa sulla sua pancia. Voglio godermi il momento ma anche scopare con lei ancora e ancora. "Allora com'è stato venirmi in bocca?"
"Annulla tutti i tuoi impegni"
Le salgo sopra e mi schiaffeggia il culo con la sua mano grande, mi lascio andare gridando e sono di nuovo bagnata. Sentiamo aprirsi la porta di casa "SSH fai piano" mi sgrida tra il serio e il non e mima un altro schiaffo silenzioso al rallenty sorridendomi maliziosa. Io impazzisco e lei inizia a mimare un amplesso scopandomi col suo cazzo immaginario ma che io sento dentro fin dentro lo stomaco. Andiamo avanti così scopando fino al tardo pomeriggio. Un unico solo giorno per sfogare la nostra tensione sessuale e poi di nuovo amiche come prima.
Ero così pazza di lei che una volta feci 150 km quando mi disse che quella sera avrei potuto dormire da lei, nella casa che condivideva coi coinquilini. Quella sera pioveva a Padova. E io stavo malissimo, avevo un ciclo devastante ed ero stanca morta. Questo non mi fermó dal raggiungerla. "Sono quasi li, mi devi portare a bere un paio di birre che mi devo riprendere"
Giorgia mi aspettava nel parcheggio a lato della stazione, ovviamente senza ombrello, il cappotto grigio senza cappuccio e i capelli rossi imperlati di pioggia. "Un ombrello no eh?" "Ma che ombrello, vieni qua che ti scaldo io
Camminaimo avvinghiate come sempre, sono già ubriaca al pensiero che dormiremo insieme. Sono un po' meno felice della mia condizione.
Cambiamo due locali, beviamo svariate birre. Ci raccontiamo tutte le nostre sfighe d'amore. Mi racconta che nessuno è capace di farla venire con la bocca. Lo fa apposta, mi provoca. Io sono uscita ultimamente con uomini e donne senza risolvere nulla, ma il motivo è solo uno. Continuo a pensare a Giorgia, me la sogno la notte, mi sveglio bagnata e insoddisfatta.
Una volta a casa mi sembra un sogno la seguo in cucina, la casa è vuota, mette una playlist, si sfila i pantaloni, cammina per casa scalza con addosso una t shirt lunga, le gambe bianche e muscolose, Io seduta al tavolo della cucina mi godo lo spettacolo.
"Vuoi dormire sul divano stanotte?"
"Secondo te?"
"Allora vieni, siamo in due in un singolo ti avverto, e io domattina alle sei voglio andare a correre, ti avverto"
Apre la porta della stanza, un letto singolo, lenzuola rosse.
Nella penombra si infila sotto le coperte e mi fa spazio " Vieni qui che ti scaldo"
Anche io indosso una t shirt, niente pantaloni. Con un braccio mi cinge la pancia per scaldarmi, sento alle mie spalle il contatto di gambe su gambe, il suo respiro sul collo, sono eccitata, ma anche così stanca.
Così piano piano ci culliamo nel sonno, fino a che non spunta un raggio di sole dalle serrande. Apro gli occhi e siamo ancora così avvinghiate mi sveglio con una fitta in mezzo alle gambe.. il suo profumo non è il ricordo della sera prima, ma è li, reale
"Sto malissimo Giorgia"
"Oddio cos'hai?
"Il tuo profumo mi fa stare malissimo"
"Ma vaffanculo"
Mi giro, siamo faccia a faccia, chiudo gli occhi e la bacio. Le salgo sopra e continuiamo a baciarci, la sua bocca succhia le mie labbra come se fossero un clitoride, a gambe aperte su di lei mi sento un fiume in mezzo alle gambe. Mi tocca il culo, risalendo la schiena. Non posso crederci che stia succedendo,seduta sul suo sesso mi sembra di sentire la sua potente erezione che non esiste eppure le tocco le spalle e le braccia , mi tiene i fianchi, vorrei che mi scopasse così e anche se io sono sopra è lei a guidare . "Dovevo andare a correre......" "Fanculo" stavolta sono io a mandarcela. Ondeggiamo godendo e abbiamo ancora l'intimo addosso. Potrei venire solo così. Mi inizia a toccare sotto la maglietta e poi me la sfila . Mi prende in braccio e mi adagia sul letto, "Ho il ciclo ricordi?" Mi sposta le mutande e mi assaggia con la lingua ignorando la mia debole protesta con un sorriso beffardo. Non posso crede di avere quella testa di onde rosse tra le cosce la accarezzo per verificare che sia vero e un primo orgasmo mi colpisce, lo aspettavo da mesi. Mi toglie le mutande e inizia a scoparmi con due, tre dita non le conto più, so solo che è bellissimo e cerco di stamparmi nella testa quel singolo raggio di sole che colpisce il letto rosso i suoi capelli rossi il panorama del suo culo bianco le sue peonie tatuate striate dal mio sangue che la bagna fino alla terza falange. Stiamo sporcando dappertutto ma per fortuna le lenzuola sono rosse ma in quel momento godo e godo e me ne preoccuperò solo più tardi. Dopo un secondo orgasmo la aiuto a liberarsi dei vestiti, con le sue stupide paranoie sul corpo e io la trovo così bella, fatico a scoparla così alta e muscolosa rispetto a me che sono uno scricciolo, gattono tra le sua gambe e finalmente posso assaggiarla. Sottile e rosa contrasta con le sue cosce tornite, trovo il piccolo clitoride e lo tocco piano e con costanza con la lingua. Le infilo dentro un solo dito, è stretta e mi ha confessato che non ama essere penetrata. La cantilena che esce dalla bocca di Giorgia è un crescendo e farla venire una doppia soddisfazione. I suoi lunghissimi capelli apparsi come una corona intorno alla testa, il corpo grande e morbido abbandonato. Appoggio la testa sulla sua pancia. Voglio godermi il momento ma anche scopare con lei ancora e ancora. "Allora com'è stato venirmi in bocca?"
"Annulla tutti i tuoi impegni"
Le salgo sopra e mi schiaffeggia il culo con la sua mano grande, mi lascio andare gridando e sono di nuovo bagnata. Sentiamo aprirsi la porta di casa "SSH fai piano" mi sgrida tra il serio e il non e mima un altro schiaffo silenzioso al rallenty sorridendomi maliziosa. Io impazzisco e lei inizia a mimare un amplesso scopandomi col suo cazzo immaginario ma che io sento dentro fin dentro lo stomaco. Andiamo avanti così scopando fino al tardo pomeriggio. Un unico solo giorno per sfogare la nostra tensione sessuale e poi di nuovo amiche come prima.
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