La Cameriera

di
genere
prime esperienze

La mia prima esperienza fu assolutamente indimenticabile.
Figlio di un importante avvocato che seguiva gli interessi di una multinazionale, spesso da solo a casa, soffrivo l’assenza di mia madre.
I miei avevano divorziato anni prima. Incompatibili di carattere e uniti probabilmente solo da interessi economici si erano lasciati tutto sommato senza drammi e avevano lasciato a me la decisione di dove stare. Avevo scelto quindi di rimanere con mio padre a Milano, piuttosto che partire per un paesino sperduto in Austria, terra natia di mia madre.
A quella età si pensa a tutto tranne che a studiare ed ero prossimo ad essere rimandato in italiano.
Le mie giornate passavano dalla PlayStation ai siti porno, alle chat con gli amici…. E a guardare le gambe di Chiara, la cameriera che aveva assunto mio padre per tenere dietro alla casa.
Era riuscito a trovare una ragazza di 25 anni, bionda, bellissima con un fisico che mi risvegliava gli ormoni già in tumulto per i calori giovanili.
Dolce, gentile, mai volgare. Un angelo al quale dedicavo solenni seghe nella mia camera.
Il tempo delle ultime interrogazioni stava arrivando e io dovevo necessariamente recuperare quel voto. Essere rimandato significava giocarsi l’estate, ma la voglia di studiare proprio non c’era.
In uno dei pomeriggi passati con il libro aperto ma la mente altrove, venni interrotto da Chiara.
“Come va lo studio?”
“Male non riesco a concentrarmi e poi italiano è una palla pazzesca” risposi con un tono seccato.
“Si lo so anche per me era noioso. Ma se recuperi quel voto passerai una bella estate no?”
“Si dai lo soooo…. Ma non ce la faccio cazzo!” Sbottai
“Forse manca solo la spinta giusta… cosa ti piacerebbe che ti fosse regalato se passi le ultime interrogazioni?” chiese
“Eh lo so io cosa mi darebbe la motivazione giusta!” Dissi guardandola fissa. Non mi ero accorto che la stavo divorando con gli occhi. Il mio sguardo passava dalle gambe al seno alle labbra per poi tornare alle gambe di continuo.
Lei sorrise imbarazzata. Era chiaro che aveva capito che avevo un debole per lei.
Stava per allontanarsi quando ebbe un attimo di esitazione.
Tornò a voltarsi verso di me.
“Facciamo un patto… se ti impegni e riesci ad evitare di essere rimandato in italiano…”
“… si?”
“… sai che tuo padre a fine mese si dovrà assentare per quasi due settimane verso?”
“Si certo ma cosa…”
“Se davvero prenderai un bel voto che ti farà promuovere allora in quei 15 giorni sarò ai tuoi ordini”
Li per li non avevo capito. Tecnicamente lei era già ai miei ordini e a quelli di mio padre
“In che senso scusa?”
“Potrai chiedermi qualsiasi cosa e io la farò senza discutere…. Qualsiasi…” e detto questo si allontanò lasciandomi senza parole.

Mi ero fatto mille viaggi mentali su quella frase, dicendomi che probabilmente avevo capito male… ma a questo punto tanto valeva provarci no? Avrei studiato come non mai. Avrei passato quell’esame e avrei ottenuto il premio… qualsiasi cosa intendesse lei

Arrivai a casa trionfante. L’interrogatzione era andata benissimo, anche il prof si era complimentato per come mi ero impegnato e anche se un po’ di malavoglia aveva arrotondato il voto a quello più alto per permettermi di passare l’anno incolume.
Mio padre era felice, anche se dopo tre giorni sarebbe dovuto partire per andare nella sede inglese della multinazionale che seguiva.
Ci promettemmo che al suo ritorno ci saremo presi insieme una vacanza. Io nel frattempo contavo i minuti che mi separavano da premio di Chiara.

Il lunedì mattina mio padre era partito prestissimo e aveva lasciato un biglietto con su scritto “stai attento e divertiti”.
Alle 9:00 venne a svegliarmi Chiara.
Mi sorprese con una colazione a letto.
Ero imbarazzato perché nell’ultimo anno dormivo sempre nudo sotto le coperte e vederla lì davanti a me, anche se coperto, mi metteva a disagio.
“Buongiorno le ho portato la colazione”
“… perché mi dai del lei?”
“Perché come promesso da oggi è fino al ritorno di suo padre io sarò a sua completa disposizione. Qualsiasi ordine mi darà lo eseguirò senza fiatare e la chiamerò se lei me lo consente Padroncino”
La cosa mi fece fare un sorriso, pensando mi stesse prendendo in giro
“Quindi posso chiederti tutto?”
“Tutto tutto… tranne che provocare o farmi del male”
Rimasi interdetto
Sembrava dannatamente seria
“Cioè mi stai davvero dicendo che posso chiederti qualsiasi cosa e tu la farai senza battere ciglio?”
“Si padroncino”
Era lì davanti a me, camicetta bianca, gonna al ginocchio, capelli raccolti a coda di cavallo, scarpe di vernice nera… e mi diceva che avrebbe esaudito qualsiasi desiderio.
Erano talmente tante le cose che volevo farle fare che li per li non riuscii a dire niente.
“Vuole che la lascio far colazione? Torno dopo?”
“… Sisi, torna fra 10 minuti”
Dovevo raccogliere le idee
Dentro di me volevo chiederle le cose più porche ma ero sicuro che non le avrebbe fatte.
Ma lei aveva detto che potevo chiedere qualsiasi cosa…
Dovevo tentare…
“No aspetta fermati..”
“Si padroncino?” Si voltò verso di me.
O la va o la spacca pensai.
“Togliti la camicetta” ordinai con un filo di voce e diventando rosso per la vergogna
“Subito padroncino”
La risposta mi sbalordì
Immediata.
Slacciò ogni singolo bottone con calma e poi lasciò cadere la camicetta lasciandomi ammirare uno splendido reggiseno in pizzo bianco ch esaltava il suo splendido seno.
Cazzo allora era vero potevo chiedere tutto?
Migliaia di video porno affollavano la mia mente, dandomi i più sconci suggerimenti
“T…togliti anche la gonna” balbettai
“Certamente”
Allentò la zip laterale e lascio cadere la gonna.
Anche la parte sotto dell’intimo era in pizzo.
Ero eccitatissimo e una potente erezione svettava sotto le coperte.
Lei se ne accorse e fece un mezzo sorrisino.
“Girati”
Chiederle di girarsi aveva diversi motivi: il primo era di poter guardarle il culo imperlato in quel meraviglioso perizoma di pizzo, il secondo era potersi fugacemente toccare alla sua vista
Ero eccitatissimo. La volevo la desideravo e lei era lì a esaudire i miei desideri e le mie voglie.
“Spogliati completamente”
Lei si tolse il reggiseno e si sfilò il perizoma
Era di una bellezza totale. Il seno sfidava la gravità e i capezzoli erano duri segno che anche lei era eccitata dalla situazione.
Venni. Venni abbondantemente. 5-6 fiotti di sborra densa che inzupparono la coperta.
La mia espressione e i miei gemiti glielo fecero facilmente capire.
“Padroncino… è venuto?… ha…. Sborrato?” Chiese dolcissima.
“S…sssi” ansimai, arrossendo.
Ero venuto solo a guardarla non una cosa di cui vantarsi.
“Mi faccia prendere la coperta per lavarla” e fece per scoprirmi.
Sotto la coperta svettava il cazzo ancora duro e pulsante, completamente inzaccherato dalla sborra.
“Padroncino ma ha sborrato davvero tantissimo”
Non capivo più niente era una situazione irreale
“Mi permetta di pulirla si metta seduto sul bordo letto”
Inebetito dalla situazione e offuscato ancora dall’orgasmo mi misi seduto sul bordo letto.
Lei si inginocchiò fra le mie gambe allargandole leggermente.
“Non ho salviette qui, dovrò pulirla in un altro modo” e detto questo comincio a leccare via la sborra dal cazzo.
Ero incredulo era la prima volta che me lo leccavano.
L’avevo visto in mille film porno, ma mai fatto davvero.
“E’ proprio tanta padroncino” disse continuando a leccare via tutte le gocce che rigavano l’asta.
Venni ancora. In faccia.
3-4 fiotti che le rigarono il suo volto, divertito.
“Padroncino ma lei è un idrante!” E rimase lì a farsi lavare la faccia dalla mia sborra.
Due volte in pochi minuti. il cazzo si stava ammosciando ma la voglia era ancora tantissima
Le potevo davvero ordinare tutto, la volevo scopare a tutti i costi ma il cazzo stava dichiarando sciopero e pretendeva una pausa di 10-15 minuti.
"Vuole che mi rivesta o preferisce che rimanga nuda?"
Non ci avevo pensato... potevo farla rimanere nuda...
"No, rimani nuda da oggi fino a quando non torna mio padre... non dovrai mai indossare niente addosso, neanche le scarpe"
"Come vuole padroncino"
"e..."
"Si?"
"Non pulirti la faccia, voglio che tu rimanga con la mia sborra in viso"
"Certamente."
"Ora lasciami solo un attimo, ti raggiungo fra poco in salotto"
"Come vuole"
Si alzò e dopo essersi sfilata le scarpe come le avevo ordinato si diresse verso il salotto.
Osservavo quel meraviglioso culo sculettare verso la porta, ma il cazzo era ancora mezzo moscio
"maledetto, torna su subito che voglio scopare cazzo!"
ero dannatamente impaziente
Dovevo far in modo di tornare duro subito... cazzo ma avevo una figa strepitosa sottomano che esaudiva ogni mio desiderio... ne avrei approfittato
Arrivai in salotto, completamente nudo e la vidi mentre, ligia ai suoi doveri, stava pulendo un mobile.
Si reggeva sulle punte dei piedi per pulire la parte più alta di una mensola
Le arrivai dietro e cominciai a palparla, cosce, sedere, seno.
I capezzoli si indurirono subito e non esitai un secondo a pizzicarli.
Lei, continuando a pulire, rispondeva allo stimolo con dei gemiti sussurrati.
"Voglio scoparti ma non e' ancora pronto"
"padroncino, se vuole... potrebbe scoparmi con un dildo mentre il suo cazzo si riprende"
un dildo... e chi lo aveva un dildo....
"se vuole... lo posso andare a prendere"
hai capito sta troia...
"Vallo a prendere subito, di corsa" ero eccitatissimo
torno in salotto con due dildo in mano, uno tutto sommato normale e l'altro di una notevole dimensione... saranno stati 23-24 centimetri con un diametro di 5 o 6... una bella bestia.
"Mettiti sul divano e apri le gambe, ora"
il fatto di poterla comandare mi stava davvero piacendo... e stavo tirando fuori il peggio di me...
si sedette sul divano e apri le gambe lentamente...
mi inginocchiai davanti a lei e di istinto mi fiondai su quella bella figa depilata per leccarla
le sollevai per bene le gambe e cominciai a leccare come un cagnolino, causandole subito un grande godimento
Cazzo se era buona.
lei godeva e gemeva, e si stava veramente allagando.
Presi il dildo più piccolino in mano... lo guardai ma decisi che si meritava quello grosso
"Padroncino, subito quello grande?...forse io... non sono pront..."
non fece in tempo a finire la frase che glielo infilai di prepotenza
"aaaaahhhhhh"
"Godi troia" le dissi, con cattiveria
"fammi vedere che ti piace prendere un bel cazzo grosso"
cominciai a stantuffarla con colpi sempre più veloci
lei urlava e godeva...
"La prego più lento"
aumentai la forza e la velocità
Tremò tutta e si contorse, ma io incurante continuai
venne come una diga che tracima
Tolsi il dildo dalla figa e glielo appoggiai sulla bocca
"apri e pulisci"
"mmmpppf" glielo stavo spingendo in bocca
e cominciai di nuovo a stantuffarlo, causandole qualche colpo di tosse
"continua cagna"
stavo veramente mettendo in opera tutto quello che avevo visto nei film porno sui vari siti.
il cazzo stavo reagendo bene e stava tornando bello duro, anche se sentivo che non era "carico" di sborra
"adesso ti scopo troia"
glielo appoggiai alla figa e cominciai a penetrarla
calda, umida, quasi vellutata, una sensazione magnifica...
di istinto il mio bacino cominciò a muoversi ritmicamente sempre più veloce, sembravo quasi un coniglio.
Godevo e spingevo più che potevo, mentre con le mani le palpavo quel fantastico seno
anche lei ansimava e gemeva
"siii siiii ancora padroncino"
che gran troia
Venni, poco a dire il vero ma venni.
lo tirai fuori, era morto...
"Adesso mi riposo un attimo ma dopo continuiamo"
"ai suoi ordini padroncino"
"torna a pulire troia"
“Si padroncino”
Dio come mi piaceva fare il duro
Questa cosa stava tirando fuori il peggio di me. volevo davvero sperimentare tutto quello che avevo visto nei film porno, quelli più hardcore e lo potevo fare.
Volevo il suo culo ma adesso dovevo calmarmi un attimo per ricaricarmi bene.
Mi misi a guardarla mentre puliva casa, ordinandole di tanto in tanto di masturbarsi con il dildo o di simulare con esso un pompino.
Immancabilmente mi tornava duro ma volevo ancora aspettare.
Avevo 15 giorni davanti a me dove avrei potuto davvero esagerare e ci stavo prendendo gusto.
Ad un tratto mi baleno nel cervello una immagine di un film porno che avevo visto, dove lo stallone di turno si faceva leccare il buco del culo dalla troia.
WOW.... dovevo provare...dovevo assolutamente provare.
Mi sdraiai bene sul divano, allargai le gambe e le posizionai sui braccioli, poi la chiamai.
"Troia vieni qui"
"Subito padroncino"
"due cose... io d'ora in poi ti chiamerò troia o puttana ok?"
"si padroncino"
"seconda... non padroncino ma padrone"
"si padrone"
"brava... ora vieni e inginocchiati davanti a me troia"
si inginocchiò fra le mie gambe
"Leccami sotto puttana"
mi guardò come se non avesse capito
"Leccami il buco del culo! dai troia sbrigati"
"ah... ss..si padrone..."
forse avevo colpito nel segno, forse questa non se la aspettava... probabilmente non l'avrebbe fatto
invece si avvicino e timidamente comincio a leccare vicino al buco
"più giù dai troia!"
si fermò un attimo, come per pensarci, poi riprese a leccare nella giusta direzione.
"aaaaah brava proprio cosi, continua"
stava leccando il buco, era una cosa incredibile, una sensazione fantastica e molto eccitante... il cazzo era diventato di marmo e me la stavo veramente godendo.
Da timide leccatine cominciarono a diventare sempre più intense e mi accorsi che ogni tanto la sua lingua tentava di penetrarmi, portandomi quasi ad un nuovo orgasmo
"sei proprio una brava cagna, continua, ti dico io quando smettere"
me la stavo davvero godendo.
la lascia continuare per 5 minuti buoni
"ok ora basta... torna a pulire puttana"
"si padroncino..."
le mollai una sberla...
"mi scusi, si padrone!"
"ecco hai capito..."
rimasi seduto sul divano mentre lei continuava a sistemare casa.
Avevo già pensato cosa fare durante la cena e mi stavo già pregustando la scenetta...
... continua
scritto il
2023-03-24
9 K
visite
6
voti
valutazione
3.3
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.