Ho scoperto di essere Troia - FINALE 2
di
PorcAlessia
genere
orge
Uscita dal corridoio riadattato a dark room, mi ritrovai in una stanza con delle scale che portavano al piano di sopra ed un piccolo spazio laterale. L'ambiente era illuminato da una lampada da terra. Decisi di darmi una rassettata. Mentre mi sistemavo il vestito e il micro tanga ormai zuppo dei miei umori vidi delle figure nella penombra del piccolo antro. Erano due uomini, un bianco e un nero. Il bianco era messo a quattro zampe sopra un piccolo divano rotondo.
Dietro di lui, il gigante di ebano lo teneva per i fianchi e affondava con vigore i colpi dentro al suo culo. Appoggiata al muro, con le spalle rivolte a me, una donna si godeva la scena accarezzandosi i capezzoli da sopra un body trasparente. Era Marina !
Mi avvicinai a lei cercando di non fare rumore con i miei tacchi da mignotta e la abbracciai da dietro intrecciando le mani sul suo ventre.
Lei fece un piccolo balzo e si voltò verso di me sorridendo per la sorpresa.
- Non sapevo che ti piacesse anche guardare due uomini - le dissi
- Sono parecchie le cose di me che non sai - rispose
- In effetti hai ragione - e iniziai a baciarla teneramente sulle labbra morbide
Lei ricambiò il mio bacio e si voltò del tutto. Ci abbracciammo e lei iniziò ad accarezzarmi la schiena nuda facendomi fremere come se fossi un' adolescente vergine. Io intanto le passavo la punta delle dita sulle sue cosce tornite. I nostri capezzoli iniziarono a sfregarsi gli uni con gli altri. Iniziai a toccarle il seno sopra il tessuto del body. Erano grossi e duri come il marmo.
Monica mi passò una mano tra i capelli e mi prese per la nuca e iniziò a baciarmi con passione. Sulle labbra avevo ancora il sapore dello sperma dei due che mi erano venuti in bocca nella dark room. Monica ne percepì il sapore e mi disse guardandomi negli occhi - Qualcuna si è già data da fare ! -
- Si. Di là, con due- risposi ridendo
- Brava - fece lei sorridendomi - come pensavo. Sei proprio una troia ! -
Ora. Non so se per il fatto che stessi lesbicando con Monica davanti a due uomini intenti a fare sesso tra loro o per il fatto che la mia amica mi avesse dato della troia , ero di nuovo eccitata e la mia fichetta iniziava di nuovo ad inumidirsi.
Nel frattempo, i due sul divanetto emettevano i versi gutturali di due animali in calore. Ci voltammo a guardarli abbracciate, sempre con Monica davanti a me.
Nel frattempo avevano cambiato posizione.
Adesso il ragazzo bianco era seduto sul bordo del divanetto intento ad impalare il nero che si muoveva su e giù mentre si masturbava. Era circonciso e aveva un cazzo enorme.
Iniziai a far scorrere le mani sul corpo di Marina mentre lei mi accarezzava le cosce e si strusciava come una micetta vogliosa. Scesi fino in mezzo alle cosce e iniziai ad accarezzarle il pube. Lei divaricò un po' le gambe e iniziò a respirare con maggior foga.
Allora spostai di lato il lembo di tessuto trasparente che le copriva la vagina e iniziai a massaggiare energicamente il clitoride. Le infilai il medio dentro alla vagina ed emise un suono strozzato di piacere. Anche lei era bella bagnata e ben presto iniziò a grondare dal desiderio. Estrassi il dito dalla sua fica calda e glielo appoggiai sulle labbra. Lei tirò fuori la lingua, lo leccò e poi lo prese in bocca facendoci roteare intorno la sua lingua vogliosa.
Intanto il ragazzo nero davanti a noi ci guardava come se non avesse mai visto due donne. Si sfilò dal suo ragazzo e si misero ad osservarci nei nostri giochi saffici. Seppur non dotato come il suo partner, anche il ragazzo bianco aveva un cazzo di prim'ordine.
Iniziarono a menarseli senza staccarci gli occhi di dosso.
Sta a vedere che questi non sono per nulla gay e anzi, non disdegnano per nulla la figa.
Monica mi fece l'occhiolino e si staccò da me per mettersi in ginocchio davanti al gigante nero.
Iniziò a segarlo con una mano, poi con due e infine glielo prese in bocca. Eh no, non era gay manco per niente, tantè che reclinò la testa all' indietro per godersi appieno il pompino.
Io intanto presi a masturbarmi da sopra il micro tanga. Cazzo, ero fradicia ! Sentivo la voglia che montava in me.
Mi misi anche io in ginocchio e lo presi in bocca all'altro ragazzo. Aveva un sapore divino e iniziai a succhiarlo con foga e passione dandogli dei generosi colpi di lingua alla cappella mentre, con un dito infilato nel suo culo già dilatato dal cazzone nero, iniziai a stimolargli la prostata. Dovette piacergli molto dato che poco dopo, mentre ero intenta a segarlo schizzò ovunque fiotti si sborra. Marina si staccò dal randello nero per un attimo e mi disse - Ci sai fare - mentre il ragazzo se ne stava andando alla ricerca del bagno per pulirsi degli schizzi del suo piacere.
Mi sedetti accanto al nero e girandomi mi accorsi che intanto si erano fermati due uomini a guardare. Da quando erano arrivati ? Ma che cazzo me ne frega ! pensai. Iniziai a massaggiare i possenti pettorali del negrone che iniziò a limonarmi con foga prima di alzarsi e mettersi dietro Marina, sempre in ginocchio. Le avevo lasciato il tessuto trasparente spostato, ed era ancora figa all'aria. Lo stallone si sputò sulla mano e la passò sulla fica di Marina che chiuse gli occhi per il piacere e poi la penetrò ficcandoglielo dentro secco
- Cazzo ! - urlò la mia amica con una smorfia di dolore mentre io, dopo essermi sfilata il tanga ed averlo gettato a terra, mi posizionai davanti a lei con le cosce spalanacate.
- Sei un animale ! - gridò al negro, il quale iniziò a pomparla con foga
Intanto l' espressione di quella puttana di Monica era passata dal doloroso al godimento e ben presto iniziò a implorarlo di essere scopata sempre più forte
- AAAH SIII !! COSIIIII' ! ANCORA ! DAMMELO TUTTO, FAMMELO SNETIRE FINO AI COGLIONI ! -
La afferrai per i capelli color rame e le misi la bocca sulla mia figa bagnata e vogliosa. Iniziò letteralmente a mangiarmela e io iniziai a godere come una cagna. Poco dopo venimmo entrambe, quasi insieme. I due che stavano guardando intanto avevano sborrato a terra.
Il negrone disse che stava per venire. Monica disse di toglierle il cazzo da dentro dicendogli che voleva che le sborrasse in bocca.
Si mise in ginocchio e il gigante la afferrò per la testa.
- AAAH !! VENGOOO ! VEENGOO ! - urlò mentre riempiva la bocca di Monica del suo piacere. Un guizzo mi passò per la mente.
Mi misi in ginocchio anche io e guardai Monica negli occhi. Lei capì al volo e iniziò a far colare nella mia bocca lo sperma che aveva appena ricevuto da quello stallone di ebano. Era densa e calda e ben presto iniziammo a baciarci con foga in un vortice di lingue e sperma che dalle labbra iniziò a colare sui nostri seni.
- Voi due. Puttane - disse il nero in un italiano incerto mentre si menava ancora il bastone nodoso e impregnato di sborra e degli umori di Monica.
Dietro di lui, il gigante di ebano lo teneva per i fianchi e affondava con vigore i colpi dentro al suo culo. Appoggiata al muro, con le spalle rivolte a me, una donna si godeva la scena accarezzandosi i capezzoli da sopra un body trasparente. Era Marina !
Mi avvicinai a lei cercando di non fare rumore con i miei tacchi da mignotta e la abbracciai da dietro intrecciando le mani sul suo ventre.
Lei fece un piccolo balzo e si voltò verso di me sorridendo per la sorpresa.
- Non sapevo che ti piacesse anche guardare due uomini - le dissi
- Sono parecchie le cose di me che non sai - rispose
- In effetti hai ragione - e iniziai a baciarla teneramente sulle labbra morbide
Lei ricambiò il mio bacio e si voltò del tutto. Ci abbracciammo e lei iniziò ad accarezzarmi la schiena nuda facendomi fremere come se fossi un' adolescente vergine. Io intanto le passavo la punta delle dita sulle sue cosce tornite. I nostri capezzoli iniziarono a sfregarsi gli uni con gli altri. Iniziai a toccarle il seno sopra il tessuto del body. Erano grossi e duri come il marmo.
Monica mi passò una mano tra i capelli e mi prese per la nuca e iniziò a baciarmi con passione. Sulle labbra avevo ancora il sapore dello sperma dei due che mi erano venuti in bocca nella dark room. Monica ne percepì il sapore e mi disse guardandomi negli occhi - Qualcuna si è già data da fare ! -
- Si. Di là, con due- risposi ridendo
- Brava - fece lei sorridendomi - come pensavo. Sei proprio una troia ! -
Ora. Non so se per il fatto che stessi lesbicando con Monica davanti a due uomini intenti a fare sesso tra loro o per il fatto che la mia amica mi avesse dato della troia , ero di nuovo eccitata e la mia fichetta iniziava di nuovo ad inumidirsi.
Nel frattempo, i due sul divanetto emettevano i versi gutturali di due animali in calore. Ci voltammo a guardarli abbracciate, sempre con Monica davanti a me.
Nel frattempo avevano cambiato posizione.
Adesso il ragazzo bianco era seduto sul bordo del divanetto intento ad impalare il nero che si muoveva su e giù mentre si masturbava. Era circonciso e aveva un cazzo enorme.
Iniziai a far scorrere le mani sul corpo di Marina mentre lei mi accarezzava le cosce e si strusciava come una micetta vogliosa. Scesi fino in mezzo alle cosce e iniziai ad accarezzarle il pube. Lei divaricò un po' le gambe e iniziò a respirare con maggior foga.
Allora spostai di lato il lembo di tessuto trasparente che le copriva la vagina e iniziai a massaggiare energicamente il clitoride. Le infilai il medio dentro alla vagina ed emise un suono strozzato di piacere. Anche lei era bella bagnata e ben presto iniziò a grondare dal desiderio. Estrassi il dito dalla sua fica calda e glielo appoggiai sulle labbra. Lei tirò fuori la lingua, lo leccò e poi lo prese in bocca facendoci roteare intorno la sua lingua vogliosa.
Intanto il ragazzo nero davanti a noi ci guardava come se non avesse mai visto due donne. Si sfilò dal suo ragazzo e si misero ad osservarci nei nostri giochi saffici. Seppur non dotato come il suo partner, anche il ragazzo bianco aveva un cazzo di prim'ordine.
Iniziarono a menarseli senza staccarci gli occhi di dosso.
Sta a vedere che questi non sono per nulla gay e anzi, non disdegnano per nulla la figa.
Monica mi fece l'occhiolino e si staccò da me per mettersi in ginocchio davanti al gigante nero.
Iniziò a segarlo con una mano, poi con due e infine glielo prese in bocca. Eh no, non era gay manco per niente, tantè che reclinò la testa all' indietro per godersi appieno il pompino.
Io intanto presi a masturbarmi da sopra il micro tanga. Cazzo, ero fradicia ! Sentivo la voglia che montava in me.
Mi misi anche io in ginocchio e lo presi in bocca all'altro ragazzo. Aveva un sapore divino e iniziai a succhiarlo con foga e passione dandogli dei generosi colpi di lingua alla cappella mentre, con un dito infilato nel suo culo già dilatato dal cazzone nero, iniziai a stimolargli la prostata. Dovette piacergli molto dato che poco dopo, mentre ero intenta a segarlo schizzò ovunque fiotti si sborra. Marina si staccò dal randello nero per un attimo e mi disse - Ci sai fare - mentre il ragazzo se ne stava andando alla ricerca del bagno per pulirsi degli schizzi del suo piacere.
Mi sedetti accanto al nero e girandomi mi accorsi che intanto si erano fermati due uomini a guardare. Da quando erano arrivati ? Ma che cazzo me ne frega ! pensai. Iniziai a massaggiare i possenti pettorali del negrone che iniziò a limonarmi con foga prima di alzarsi e mettersi dietro Marina, sempre in ginocchio. Le avevo lasciato il tessuto trasparente spostato, ed era ancora figa all'aria. Lo stallone si sputò sulla mano e la passò sulla fica di Marina che chiuse gli occhi per il piacere e poi la penetrò ficcandoglielo dentro secco
- Cazzo ! - urlò la mia amica con una smorfia di dolore mentre io, dopo essermi sfilata il tanga ed averlo gettato a terra, mi posizionai davanti a lei con le cosce spalanacate.
- Sei un animale ! - gridò al negro, il quale iniziò a pomparla con foga
Intanto l' espressione di quella puttana di Monica era passata dal doloroso al godimento e ben presto iniziò a implorarlo di essere scopata sempre più forte
- AAAH SIII !! COSIIIII' ! ANCORA ! DAMMELO TUTTO, FAMMELO SNETIRE FINO AI COGLIONI ! -
La afferrai per i capelli color rame e le misi la bocca sulla mia figa bagnata e vogliosa. Iniziò letteralmente a mangiarmela e io iniziai a godere come una cagna. Poco dopo venimmo entrambe, quasi insieme. I due che stavano guardando intanto avevano sborrato a terra.
Il negrone disse che stava per venire. Monica disse di toglierle il cazzo da dentro dicendogli che voleva che le sborrasse in bocca.
Si mise in ginocchio e il gigante la afferrò per la testa.
- AAAH !! VENGOOO ! VEENGOO ! - urlò mentre riempiva la bocca di Monica del suo piacere. Un guizzo mi passò per la mente.
Mi misi in ginocchio anche io e guardai Monica negli occhi. Lei capì al volo e iniziò a far colare nella mia bocca lo sperma che aveva appena ricevuto da quello stallone di ebano. Era densa e calda e ben presto iniziammo a baciarci con foga in un vortice di lingue e sperma che dalle labbra iniziò a colare sui nostri seni.
- Voi due. Puttane - disse il nero in un italiano incerto mentre si menava ancora il bastone nodoso e impregnato di sborra e degli umori di Monica.
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