Una vasca in bianco ottico
di
C_
genere
sentimentali
Claire si sentiva stanca e spenta da ormai molti giorni. Però, era anche piacevole lasciarsi andare al torpore autunnale...D’altronde, mica era lei ad essere al centro dell’universo? Bene, anzi, meglio così.
E quindi...Eccola lì, in piedi di fianco ad una vasca di resina bianco ottico che osservava col suo solito sguardo malinconico il meraviglioso liquido che conteneva quella vasca...Fonduta di cioccolato extra - fondente...Claire accennò dapprima un timido sorriso, dopodiché scoppiò in una fragorosa ma breve risata: perché era così poco ordinaria? Ma non le importava.
Uffa, aveva fame e aveva sete. Improvvisamente, il suo sguardo divenne corrucciato e severo. Mise il broncio.
Si sedette di fianco alla vasca, incantandosi a fissare un punto dinanzi a lei. Poi, si tolse di dosso solo un poco del torpore autunnale e sfiorò con la punta delle dita la superficie del liquido scuro nella vasca. Il cioccolato e il suo colore così terraceo, il suo colore così vicino a quello del tronco di un albero, ad esempio o ad un terreno incolto. Di nuovo...Aveva bisogno di una pausa. Ma sarebbe riuscita a rigenerarsi davvero? Già era sicura di no. Era così magra...Ma non scheletrica, dai, non più, almeno.
Si tolse la vestaglia e rimase con una lingerie rosso scarlatto...Sorrise con un’espressione quasi folle e si morse voluttuosamente il labbro inferiore. Si slacciò dapprima il reggiseno e, dopo, scese lentamente gli slip...
Claire ha nuovamente sete e dunque...Attendete voi, stavolta.
Scherzavo...
Gli slip alle caviglie, sollevò prima il piede sinistro e, poi, quello destro. Si immerse nella fonduta di cioccolato extra - fondente...Si eccitò nel senso più animalesco e imbarazzante che conosceva...Tutta la tenerezza che aveva desiderato ricevere era lì, anzi ne era immersa fino al collo...Scese una singola lacrima, bizzarramente solo dall’occhio destro. Era commossa. Tirò fuori la lingua e godette di quel sapore inconfondibile...Rise e rise ancora. Chiuse gli occhi e...Immaginò di essere penetrata con forza, ininterrottamente...Percependo, contemporaneamente, il calore dell’abbraccio tipico dell’amplesso frontale, per così dire...
E non venne...Però...
Non aveva più sete.
E quindi...Eccola lì, in piedi di fianco ad una vasca di resina bianco ottico che osservava col suo solito sguardo malinconico il meraviglioso liquido che conteneva quella vasca...Fonduta di cioccolato extra - fondente...Claire accennò dapprima un timido sorriso, dopodiché scoppiò in una fragorosa ma breve risata: perché era così poco ordinaria? Ma non le importava.
Uffa, aveva fame e aveva sete. Improvvisamente, il suo sguardo divenne corrucciato e severo. Mise il broncio.
Si sedette di fianco alla vasca, incantandosi a fissare un punto dinanzi a lei. Poi, si tolse di dosso solo un poco del torpore autunnale e sfiorò con la punta delle dita la superficie del liquido scuro nella vasca. Il cioccolato e il suo colore così terraceo, il suo colore così vicino a quello del tronco di un albero, ad esempio o ad un terreno incolto. Di nuovo...Aveva bisogno di una pausa. Ma sarebbe riuscita a rigenerarsi davvero? Già era sicura di no. Era così magra...Ma non scheletrica, dai, non più, almeno.
Si tolse la vestaglia e rimase con una lingerie rosso scarlatto...Sorrise con un’espressione quasi folle e si morse voluttuosamente il labbro inferiore. Si slacciò dapprima il reggiseno e, dopo, scese lentamente gli slip...
Claire ha nuovamente sete e dunque...Attendete voi, stavolta.
Scherzavo...
Gli slip alle caviglie, sollevò prima il piede sinistro e, poi, quello destro. Si immerse nella fonduta di cioccolato extra - fondente...Si eccitò nel senso più animalesco e imbarazzante che conosceva...Tutta la tenerezza che aveva desiderato ricevere era lì, anzi ne era immersa fino al collo...Scese una singola lacrima, bizzarramente solo dall’occhio destro. Era commossa. Tirò fuori la lingua e godette di quel sapore inconfondibile...Rise e rise ancora. Chiuse gli occhi e...Immaginò di essere penetrata con forza, ininterrottamente...Percependo, contemporaneamente, il calore dell’abbraccio tipico dell’amplesso frontale, per così dire...
E non venne...Però...
Non aveva più sete.
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