La forza dei miei piedi - parte terza
di
Story4all
genere
feticismo
Non tardò molto il nostro nuovo incontro. Dopo diversi giorni senza che ci sentissimo un sabato sera vedo un messaggio di Andrea che mi scrive se la sera sono libera per uscire la sera in un locale insieme a dei suoi amici. Se inizialmente esitai, alla fine, visto anche il bisogno di relax dalla sessione accettai. E mi vestii anche a dovere: sopra un bel vestito rosso che arrivo a metà coscia che lascia ben in mostra le forme,con sotto niente reggiseno ed un bel perizoma a filo nero, mentre ai piedi, sapendo il feticismo di Andrea, un bel paio di zeppe aperte dietro che non lasciavano nulla all'immaginazione. La serata fu molti interessante: nonostante fossero tutti tra i 16 e i 18 anni mi divertii e soprattutto mi sentii al centro dell'attenzione e con tutti gli occhi su di me. Feci colpo soprattutto su Marco, un'amico di Andrea veramente ben fisicato e moro, con cui scambiai anche il numero, ad insaputa di Andrea. Iniziammo anche a farci diversi corsi cocktail e non nego che io per prima ne ho presi parecchi, finendo presto abbastanza brilla. Tanto che all'uscita, Andrea, vedendomi così mi chiede se voglio passare la notte da lui, visto che abita nelle vicinanze del locale e i suoi non sarebbero rincasati fino a un paio di giorni. Io conoscendolo forse in maniera troppo azzardata accettai e arrivammo dunque nel suo appartamento, bello grande e abbastanza lussuoso. Io subito mi caccio seduta sul divano, e lui poco dopo porta un seggiolino in pelle sopra al quale mi fa appoggiare i piedi con ancora le zeppe indosso con la scusa del farmi stare più comoda. Io ancora abbastanza intontita gli chiedo un bicchiere d'acqua che lui mi porta, e subito noto che è sì e tolto la camicia per restare a torso nudo. Io ovviamente pensai che forse non era adeguato ma nelle mie condizioni restò un pensiero. Si sedette poi affianco a me, mettendomi un braccio sulla spalla. Io di istinto gli dissi solo "hey", ma non feci in tempo che lui iniziò a baciarmi il collo. Non so se per l'alcool o perché in realtà mi piaceva ma non ribattei ed anzi iniziai a sospirare e gemere, ancora una volta. Prendendolo come un segnale di approvazione mi sfilò la parte superiore del vestito lasciando scoperti i miei seni. Iniziò subito a toccarli e stringerli dicendomi quando fossero belli. Fatto questo poi si fermò e si alzò e si sedette davanti ai miei piedi. Sfilò con delicatezza una zeppa alla volta e un piede alla volta sprofondò il naso nelle mie piante con un grande gemito. "Che odore eccitante", disse. Non ci volle tanto che me li trovai inondati di saliva dopo le sue avide leccate. "Bene, finalmente ci siamo", disse alzandosi e iniziando a sfilarsi i pantaloni e successivamente le mutande. Resto nudo davanti a me con il suo membro più eretto che mai. Prese quindi il mio piede destro e se lo portò alla bocca, mentre il sinistro lo avvicinò alle sue palle. Eccitata e ubriaca, iniziai a stuzzicargli i testicoli con le dita. "Oh sì finalmente", urlò, e con foga afferrò anche il mio piede libero e lo unì con l'altro attorno al suo membro. Non servirono parole, iniziai il mio primo footjob. L'unico rumore nella stanza erano i nostri gemiti uniti a quello delle mie piante che scivolavano sul suo cazzo. Iniziai anche a toccarmi, mostrando a lui anche il mio frutto proibito. Ciò lo eccitò a tal punto che a un certo punto esplose tra i miei piedi con uno schizzo che mi arrivò addirittura sulla pancia. Alla fine ripulimmo noi, un piede me lo gusti io, l'altro lui, leccando via il suo steso seme. Dopo un'altra pulita veloce, stavolta con salviette e tovaglioli, andammo a letto completamente nudi, dove crollammo subito esausti.
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