La forza dei miei piedi - parte quarta
di
Story4all
genere
feticismo
La mattina seguente mi svegliai prima,con Andrea che dormiva ancora. Mi sentivo ancora la testa in subbuglio, ed inoltre mi sentivo umida sotto e nei piedi... Ricordando ciò che era successo provavo un misto di imbarazzo ed eccitazione... Fatto sta che mi alzai, raccolsi le mie cose ed uscii tornando verso casa. Nei giorni seguenti oltre allo studio l'unica cosa degna di note che successe fu Marco, il ragazzo carino e fisicato della festa, che cominciò a scrivermi. Fin da subito si notava in lui un'interesse, e soprattutto aveva uno strano interesse per il fatto che avessi 7 anni più di lui. Un giorno all'improvviso arrivò in suo messaggio in cui mi scriveva "Mi ha detto Andrea che hai dei bei piedini, perché non me li fai vedere"... Io rimasi spiazzata, un altro di questi ragazzi feticisti, ma che diamine di problema hanno. Nonostante questi pensieri, sentendo la solita eccitazione, mandai una foto in "the pose", mostrandogli i miei tanto ambiti. Lui rispose "mmm ma che bei piedini da studentessa universitaria, avrebbero bisogno di una pennellata", e dopo inviò una foto del suo membro. Rimasi di colpo, era veramente grosso e venoso, come mai avevo visto fino ad ora. Gli risposi piccata ma la realtà fu che mi toccai quella sera pensando a quel giovane pezzo di carne. Qualche giorno dopo mi scrisse invece Andrea invitandomi in un noto complesso di piscine in zona, dove saremmo andati con tutto il gruppo della festa. Nuovamente accettai, volendo rilassarmi visto il periodo impegnativo con gli studi, pensando di starmene per le mie. La realtà sarà ben diversa. Due giorni prima Andrea mi scrisse che stava male e non poteva venire, ma io avendo già acquistato il biglietto decisi di andare comunque. Giunta là, poco dopo l'entrata, successe che incontrai Marco e gli altri, con lui che venne calorosamente verso di me. Io indossavo un bikini blu, con la parte sopra che lasciava intravedere tutta la mia terza abbondante di seno e un sotto che lasciava intravedere ogni mia forma. Lui indossava un costume slip nero, con il suo fisico statuario che mostrava il suo rigonfiamento sotto io costume. Mi venne incontro e mi abbraccio con foga, baciandomi sulla guancia. Entrando a contatto con quel fisico rimasti ferma in un misto di eccitazione e stupore, con lui che ne approfittò per stringermi una chiappa. "Hey!!", Dissi a bassa voce, "Dai che oggi ci divertiamo", disse lui staccandosi e andando verso i suoi amici. Io rimasi ancora un po' stordita ma poi procedetti con la mia giornata. Crema solare ed abbronzatura, finché non arrivò il momento di entrare in acqua. Scelsi una delle piscine e mi ci tuffai. Nuotai un po'e poi mi appoggiai in un punto, immersa fino a sotto i seni, per rilassarmi un po'. Fu lì che a un certo punto sentii una presenza dietro di me. Era Marco, che si appoggió dietro di me accarezzandomi i capelli. "Hey" disse appoggiando il suo costume dietro al mio culo, con la sua pelle a contatto con la mia. Emisi subito un gemito, che lui captó. "Hei" risposi eccitata. Per diversi minuti strusció il suo pacco dietro di me finché non mi propose di andare alle vasche idromassaggio, che erano per due e molto più isolate. Accettai, oramai calda e succube. Fortuna che il costume era già fradicio, altrimenti si sarebbero visti sicuramente i miei umori che già avevano iniziato a scendere. Ci recammo quindi nella piccola piscina idromassaggio, dove ci mettemmo uno di fronte all'altra. Era veramente rilassante, e l'acqua in movimento rendeva ancora più stimolante la situazione. A un certo punto, mi afferrò le caviglie e tirò fuori i miei piedi dall'acqua facendomi quasi cadere all'indietro. Si trovo quindi le mie piante davanti agli occhi. "Mhh eccoli qui i famosi piedi di Silvana", "Stai attento, mi vuoi ammazzare?" risposi stizzita, "questi bei piedi da universitaria hanno bisogno di relax sai?". Volevo rispondere ancora vista la sua irruenza ma quando le sue mani afferrarono i miei piedi e con i pollici iniziò a massaggiarmi vigorosamente la pianta, andai in paradiso. Le mie prime reazioni furono solo sospiri di piacere, tra il massaggio dell'acqua e le sue mani delicate. A un certo punto si concentró solo su un piede, portando l'altro sott'acqua verso il suo costume. Lui non forzò, fu il mio piede che continuò il percorso verso il suo membro. Rimasi colpita quando con grande sorpresa non sentii il costume ma la sua cappella... Il mio piede si ritrasse al contatto imprevisto."Beh, che c'è, disse lui" prendendo a massaggiarmi il piede a due mani con ancora più intensità. "Mmm... Niente" dissi io. In pochi minuti mentre lui mi succhiava le dita, il mio piede esplorava quel cazzo gigante che pulsava... Le mie dita del piede giocavano con la sua cappella, scendevano sul suo lungo palo arrivando a stringergli le palle. Lui anche gemeva. A un certo punto,si fermò e mi disse " basta giocare, vieni, qui vicino ci sono le cabine spogliatoio, sono abbastanza grandi e silenziose". Lo seguii. Continua....
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