Lo zio muscoloso del mio amico mi scopa al suo compleanno
di
Gr445
genere
gay
Avevo 18 anni ma già ero ossessionato dal cazzo. Quindi appresi con molta eccitazione la notizia che la nostra famiglia avrebbe passato la domenica a casa di Giacomo, un mio coetaneo, figlio di amici, che avrebbe festeggiato il suo compleanno. Ero eccitato perché sapevo che ci sarebbe stato suo zio, Ale, quarantenne abbronzato alto un metro e novanta con un fisico scolpito da anni di dura palestra. Era estate, ciò significava che avremmo festeggiato il compleanno in piscina e non vedevo l'ora di vedere nuovamente Ale in costume. Si metteva poi sempre degli slippini che esaltavano non solo il suo culo ben proporzionato e scolpito, ma faceva notare un rigonfiamento davanti che destava attenzione e mi metteva l'acquolina in bocca.
Appena arrivammo lo vidi di schiena, una schiena enorme e muscolosa. Bastò a farmelo venire duro, tanto che dovetti entrare in piscina per non far vedere la mia erezione. Rimasi in acqua per molte ore, giocavo con i miei fratelli e Giacomo e nel mentre davo qualche sbirciata ad Ale, che stranamente sembrava si stesse mettendo in mostra. Non gli diedi troppo peso, perché pensai fosse abituato a farlo con quel fisico.
Rimasi da solo in acqua e verso il tramonto mi diressi dentro casa in bagno per vestirmi per la cena. Gli altri invitati avevano cominciato a stuzzicare qualcosa e non volevo rimanere a bocca asciutta. Entrai in casa ma il bagno era occupato, quindi per fare prima mi diressi a quello del cucinone della casa che si trovava al piano interrato. Arrivai e bussai. Sentii dire "Occupato!". Era Ale. Fui subito preso dall'eccitazione, quindi cercai di andarmene, ma sentii il rumore dello sciacquone e la porta che si apriva. Me lo trovai davanti, in un piccolissimo antibagno, in tutta la sua grandezza, mi sentivo una formica.
"Scusami Leo, dovevo fare una bella pisciata"
"Tranquillo" - dissi, ma ero incantato dai suoi pettorali e addominali e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.
"Come va? Ti stai divertendo?" disse
"Sì, in acqua si stava proprio bene" scherzai, ma visibilmente in imbarazzo.
Nel mentre lui non si schiodava da lì e non mi accorsi che il mio cazzo era eretto e la punta della cappella fuoriusciva dal mio costume. Invece Ale abbassò gli occhi e lo notò. Rimase per un attimo in silenzio. Io feci per coprirmi e per andarmene, ma mi disse che non dovevo preoccuparmi.
"Senti Leo, puoi entrare un attimo in bagno che volevo farti vedere una cosa?" mi chiese all'improvviso.
Io ormai in preda al suo fascino faccio come mi dice. Entro e Ale chiude la porta.
"Sai ho visto come mi hai guardato tutto il pomeriggio"
"E come ti ho guardato?"
"Non saprei... è come se volevi qualcosa da me"
Senza mezze parole gli risposi: "beh... in realtà sei tu che tutto il pomeriggio hai fatto di tutto perché io ti guardassi"
Rimase in silenzio tra il sorpreso e il soddisfatto. Poi disse: "Allora, vuoi vedere cosa ho in serbo per te?" e si abbassa gli slippini.
Avevo avuto all'epoca già altre esperienze di pomipini o di scopate, ma non mi era mai capitato un cazzone maturo di 21 cm come quello, bello venoso e pure spesso. Rimasi a bocca aperta e in quel bagno così piccolo mi sentii dominato dalla sua forza. Con la sua mano destra se lo scappellava e sembrava ancora che crescesse. Completamente depilato come dopotutto il suo corpo, aveva anche due palle belle enormi.
"Ti piace?" mi disse Ale.
Mi aveva in pugno. Mentre gli facevo di sì con la testa, mi avvicinai e feci per prendere il suo cazzone nella mia mano, ma la ritrassi.
"Toccalo!" mi comandò, mentre prendeva la mia mano e me la metteva sul suo cazzone.
Caddi in ginocchio dopo quel suo comando e dopo averlo segato e scappellato un paio di volte mi dice di succhiarlo. A 18 anni avevo qualche esperienza, ma qualche ragazzo mio coetaneo a scuola o amici quando venivano a casa. Mai un cazzone come quello. Però mi disse di aprire bene la bocca e cominciai a lavorarlo. Con la lingua saliva su e giù, poi gli leccavo la cappella e poi lo ingoiavo due o tre volte. E ricominciavo.
A un certo punto lo stavo lavorando come una vera troia. Non avevo paura di farmi sentire, perché tanto non sarebbe venuto nessuno laggiù, erano tutti a cena. Mi ripete a un certo punto di aprire bene la bocca. Non capii perché, dato che dai suoi gemiti sembrava gli piacesse il mio lavoro. Aperta, mi mise le mani dietro la nuca e bloccò il mio movimento. Iniziò a scoparmi la bocca fino a quasi soffocarmi. Sentivo il suo cazzone fino all'ugola, me lo pompava sempre più forte. Era la prima volta che qualcuno mi scopava la bocca e per l'eccitazione dopo un po' venni. Si fermava e poi ricominciava più forte di prima. Finché non venne e mi riempì tutta la bocca.
Ingoiato tutto, anche se stavo per soffocare, mi diede un lungo bacio. E mi chiese se volevo continuare. Io avevo già scopato e anche se ero un po' spaventato da quel cazzone ero troppo eccitato per pensarci. Quindi mi fece appoggiare a pecora sul lavandino e comincia a sditalinarmi e a leccarmi l'ano. Era estasiante, nel mentre si toccava il suo cazzone, che era rimasto quasi come prima.
"Sei pronto?" mi chiese dopo un po'.
Gli faccio un cenno con la testa e lui mi sputa sul buchetto e sul suo cazzone. Comincia a infilarmelo. Sento che mi sta un po' stretto ma sento anche che lo eccita sentire un buco ancora così stretto che poteva slabbare. Io ero troppo eccitato per sentire dolore e il mio cazzo era di nuovo rigido. Così inizia a pomparmi senza pietà. Io ansimavo anche forte e lui come un toro continuava. Mi avrà pompato per 5 minuti. E a un certo punto mi prende forte per il collo e accelera.
"Ora sei la mia troia" continuava a ripetere "ora sei mia e io sono il tuo signore, devi fare tutto quello che ti dico".
Dopo altri 5 minuti in cui mi aveva inculato a pecora violentemente, mentre io ansimavo rumorosamente fino a venire di nuovo, sento che il suo cazzone comincia ad arrivare il limite. Allora si stacca, mi rimette in ginocchio e mi sega il suo cazzone davanti i miei occhi.
"Succhiami le palle" mi ordinò.
Dopodiché mi viene in faccia. Mi dice di nuovo che ora sono sua e che così aveva marcato il territorio. Per sfidarlo gli chiedo di farmi una foto col mio telefono e gli dissi che così potevo ricordarmelo sempre.
Anche se lui era sposato con figli, ci vediamo ancora per scopare.
Appena arrivammo lo vidi di schiena, una schiena enorme e muscolosa. Bastò a farmelo venire duro, tanto che dovetti entrare in piscina per non far vedere la mia erezione. Rimasi in acqua per molte ore, giocavo con i miei fratelli e Giacomo e nel mentre davo qualche sbirciata ad Ale, che stranamente sembrava si stesse mettendo in mostra. Non gli diedi troppo peso, perché pensai fosse abituato a farlo con quel fisico.
Rimasi da solo in acqua e verso il tramonto mi diressi dentro casa in bagno per vestirmi per la cena. Gli altri invitati avevano cominciato a stuzzicare qualcosa e non volevo rimanere a bocca asciutta. Entrai in casa ma il bagno era occupato, quindi per fare prima mi diressi a quello del cucinone della casa che si trovava al piano interrato. Arrivai e bussai. Sentii dire "Occupato!". Era Ale. Fui subito preso dall'eccitazione, quindi cercai di andarmene, ma sentii il rumore dello sciacquone e la porta che si apriva. Me lo trovai davanti, in un piccolissimo antibagno, in tutta la sua grandezza, mi sentivo una formica.
"Scusami Leo, dovevo fare una bella pisciata"
"Tranquillo" - dissi, ma ero incantato dai suoi pettorali e addominali e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.
"Come va? Ti stai divertendo?" disse
"Sì, in acqua si stava proprio bene" scherzai, ma visibilmente in imbarazzo.
Nel mentre lui non si schiodava da lì e non mi accorsi che il mio cazzo era eretto e la punta della cappella fuoriusciva dal mio costume. Invece Ale abbassò gli occhi e lo notò. Rimase per un attimo in silenzio. Io feci per coprirmi e per andarmene, ma mi disse che non dovevo preoccuparmi.
"Senti Leo, puoi entrare un attimo in bagno che volevo farti vedere una cosa?" mi chiese all'improvviso.
Io ormai in preda al suo fascino faccio come mi dice. Entro e Ale chiude la porta.
"Sai ho visto come mi hai guardato tutto il pomeriggio"
"E come ti ho guardato?"
"Non saprei... è come se volevi qualcosa da me"
Senza mezze parole gli risposi: "beh... in realtà sei tu che tutto il pomeriggio hai fatto di tutto perché io ti guardassi"
Rimase in silenzio tra il sorpreso e il soddisfatto. Poi disse: "Allora, vuoi vedere cosa ho in serbo per te?" e si abbassa gli slippini.
Avevo avuto all'epoca già altre esperienze di pomipini o di scopate, ma non mi era mai capitato un cazzone maturo di 21 cm come quello, bello venoso e pure spesso. Rimasi a bocca aperta e in quel bagno così piccolo mi sentii dominato dalla sua forza. Con la sua mano destra se lo scappellava e sembrava ancora che crescesse. Completamente depilato come dopotutto il suo corpo, aveva anche due palle belle enormi.
"Ti piace?" mi disse Ale.
Mi aveva in pugno. Mentre gli facevo di sì con la testa, mi avvicinai e feci per prendere il suo cazzone nella mia mano, ma la ritrassi.
"Toccalo!" mi comandò, mentre prendeva la mia mano e me la metteva sul suo cazzone.
Caddi in ginocchio dopo quel suo comando e dopo averlo segato e scappellato un paio di volte mi dice di succhiarlo. A 18 anni avevo qualche esperienza, ma qualche ragazzo mio coetaneo a scuola o amici quando venivano a casa. Mai un cazzone come quello. Però mi disse di aprire bene la bocca e cominciai a lavorarlo. Con la lingua saliva su e giù, poi gli leccavo la cappella e poi lo ingoiavo due o tre volte. E ricominciavo.
A un certo punto lo stavo lavorando come una vera troia. Non avevo paura di farmi sentire, perché tanto non sarebbe venuto nessuno laggiù, erano tutti a cena. Mi ripete a un certo punto di aprire bene la bocca. Non capii perché, dato che dai suoi gemiti sembrava gli piacesse il mio lavoro. Aperta, mi mise le mani dietro la nuca e bloccò il mio movimento. Iniziò a scoparmi la bocca fino a quasi soffocarmi. Sentivo il suo cazzone fino all'ugola, me lo pompava sempre più forte. Era la prima volta che qualcuno mi scopava la bocca e per l'eccitazione dopo un po' venni. Si fermava e poi ricominciava più forte di prima. Finché non venne e mi riempì tutta la bocca.
Ingoiato tutto, anche se stavo per soffocare, mi diede un lungo bacio. E mi chiese se volevo continuare. Io avevo già scopato e anche se ero un po' spaventato da quel cazzone ero troppo eccitato per pensarci. Quindi mi fece appoggiare a pecora sul lavandino e comincia a sditalinarmi e a leccarmi l'ano. Era estasiante, nel mentre si toccava il suo cazzone, che era rimasto quasi come prima.
"Sei pronto?" mi chiese dopo un po'.
Gli faccio un cenno con la testa e lui mi sputa sul buchetto e sul suo cazzone. Comincia a infilarmelo. Sento che mi sta un po' stretto ma sento anche che lo eccita sentire un buco ancora così stretto che poteva slabbare. Io ero troppo eccitato per sentire dolore e il mio cazzo era di nuovo rigido. Così inizia a pomparmi senza pietà. Io ansimavo anche forte e lui come un toro continuava. Mi avrà pompato per 5 minuti. E a un certo punto mi prende forte per il collo e accelera.
"Ora sei la mia troia" continuava a ripetere "ora sei mia e io sono il tuo signore, devi fare tutto quello che ti dico".
Dopo altri 5 minuti in cui mi aveva inculato a pecora violentemente, mentre io ansimavo rumorosamente fino a venire di nuovo, sento che il suo cazzone comincia ad arrivare il limite. Allora si stacca, mi rimette in ginocchio e mi sega il suo cazzone davanti i miei occhi.
"Succhiami le palle" mi ordinò.
Dopodiché mi viene in faccia. Mi dice di nuovo che ora sono sua e che così aveva marcato il territorio. Per sfidarlo gli chiedo di farmi una foto col mio telefono e gli dissi che così potevo ricordarmelo sempre.
Anche se lui era sposato con figli, ci vediamo ancora per scopare.
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