Il bidello porcello

di
genere
tradimenti

Era un sabato pomeriggio di ottobre quando ad Anna arrivò una mail di convocazione dalla scuola di un piccolo paesino che si trova a circa 20 km da casa nostra.
La notizia di questo nuovo lavoro aveva portato gioia nel cuore di Anna che ormai da tempo era tornata a fare la casalinga tanto che il primo giorno del nuovo impiego si era svegliata prestissimo, si era rivestita di tutto punto e si recata al lavoro con largo anticipo. Il nuovo lavoro era affascinante e ogni giorno Anna, tornata a casa, raccontava tutto quello che gli succedeva durante le ore lavorative e delle sue mattinate con Silvano, il collega con il quale era costretta a lavorare fianco a fianco. Con il passare dei mesi però la figura di Silvano diventava sempre più vicina ad Anna e soprattutto i suoi messaggi non si limitavano più alle ore di lavoro ma continuavano ad arrivare anche quando ormai Anna era tornata a casa. Fu solo allora che preso dalla curiosità iniziai in una notte di dicembre a controllare il cellulare di Anna e con somma sorpresa scoprì che la mia puttanella e il suo collega Silvano avevano iniziato a mandarsi messaggi piccanti. Benché la cosa fosse abbastanza strana, mi faceva arrapare come non mi era mai successo prima, e quindi decisi di controllare a distanza quello che stava succedendo tra mia moglie e il bidello porcello. Spesso la notte, il cellulare di Anna diventava la mia lettura preferita e mentre con la mano sinistra spulciavo i suoi messaggi nella destra afferravo il mio membro fino a farlo spruzzare di goduria. Arrivato al mese di aprile non riuscendo più a tenere il segreto decisi di affrontare il discorso con Anna che, invece di negare, mi disse chiaramente di essersi invaghita di Silvano. Anna, pensando di avermi ferito, inizio a piangere ma poi guardando in basso nei pantaloni si accorse invece che il mio cazzo era diventato durissimo e allora si inginocchiò davanti a me e me lo prese in bocca. Il pompino, per farsi perdonare, fu lungo e intenso ma la mia mente durante tutto il tempo pensava ad Anna che nel bagno della scuola faceva lo stesso lavoretto al suo collega Silvano.
Col passare delle giornate, la voglia di vedere mia moglie scopare con il suo collega diventava sempre più grande tanto che quasi quotidianamente la stuzzicavo con dei messaggini erotici nella speranza di riuscire in qualche modo ad entrare anche io nel loro gioco ma un giorno peró, complice un trasferimento improvviso di Silvano, il gioco improvvisamente terminò ed io rimasi con il mio cazzo tra le mani senza riuscire a realizzare il mio sogno. Anna nel frattempo mi aveva negato di essersi fatta trapanare da Silvano ma di avergli regalato solo qualche lavoretto di mano e di bocca nei bagni della scuola prima della chiusura quando i ragazzi erano già usciti. Ormai , a gioco finito, avevo smesso anche di controllare il cellulare di Anna quando un giorno, intorno alle 13.00, mia moglie mi scrive un messaggio e mi dice che purtroppo si dovrà trattenere a fare qualche ora di straordinario perché la sua collega oggi non era venuta a lavoro. Che strano pensai, ma se la scuola ad una certa ora chiude a cosa serve fare straordinario e decisi quindi di partire con l’auto e di avvicinarmi alla scuola di mia moglie per verificare quello che mi aveva raccontato. Arrivato davanti all’ingresso vidi che la scuola era chiusa e quindi mi misi a cercare l’auto di mia moglie per capire se era ancora dentro o se mi aveva raccontato una cazzata. Dopo circa 15 minuti, quando ormai avevo deciso di riprendere la strada di casa, grazie a un colpo di fortuna, la vidi parcheggiata dietro ad alcuni alberi all’inizio di un sentiero che portava all’interno di un boschetto isolato. Subito capi che la storia con Silvano non era finita e lasciata la mia macchina iniziai ad entrare nel boschetto camminando quando ad un certo punto sentì chiaramente la voce di mia moglie che godeva. Mi nascosi tra gli alberi e avvicinandomi vidi Silvano che con i pantaloni abbassati la stava scopando a pecora mentre mia moglie urlava come mai aveva fatto prima. Il grande cazzo di Silvano entrava e usciva tra le sue chiappe e si perdeva all’interno della sua fica mentre le palle sbattevano con vigore sopra il clitoride mentre Anna era appoggiata ad una roccia con la faccia completamente in estasi. Dopo svariati colpi, Silvano tiró fuori il suo uccello dalla fica di mia moglie e passato davanti, dopo averla presa per i capelli, la costrinse a succhiargli il cazzo finché la sua sborra calda non uscì inondando di sperma la gola di Anna. Io chiaramente non avevo resistito e nascosto tra gli alberi mi ero abbassato i pantaloni e già da tempo mi stavo segando spruzzando il mio sperma tra le foglie. La mia mente era combattuta, non sapevo se uscire per sorprenderli, se unirmi al loro gioco o se fare l’indifferente, ritornare a casa e far finta che non fosse successo nulla nella speranza di poterli beccare di nuovo e di segarmi guardandoli. Ad un certo punto, fu proprio Anna a darmi la soluzione a questo dilemma. Anna infatti stava parlando a Silvano di me, dicendogli quando gli sarebbe piaciuto che ci fossi stato anche io li con loro per vedere come il porcello era bravo a scoparla. Anna diceva a Silvano che le sarebbe piaciuto che io prendessi il suo cazzo tra le mani tenendolo mentre lei lo succhiava, che io, mentre lei lo cavalcava, da dietro, le leccavo il buco del culo sfiorando con la lingua ogni volta le tue palle e inoltre Anna raccontava a Silvano di avermi sorpreso una notte mentre io mi segavo pensando a loro e leggendo i loro messaggi. Mentre diceva queste parole allora mi feci forza e, con i pantaloni abbassati, uscì dagli alberi dicendo che ero già lì e che mi ero segato anche adesso. I due mi guardarono imbarazzati ma fu allora che io mi avvicinai ad Anna e la baciai sulla bocca che aveva ancora il sapore aspro dello sperma di Silvano. Vista la mia reazione Anna si abbasso a pecora e inizio a succhiarmi il cazzo mentre Silvano aperte le chiappe le mise nuovamente il cazzo dentro. Ad ogni colpo di Silvano il mio cazzo entrava ancora di più nella bocca di Anna che succhiava con una voglia mai vista. Durai poco, è vero, ma la situazione che si era creata mi aveva talmente arrapato che non riuscivo a resistere tanto che in pochi minuti anche io riempì la bocca di Anna del mio sperma. A quel punto dopo aver sborrato mi stesi a terra e lei, come piaceva fare, mi salì sopra costringendomi a leccarle le tette, mentre Silvano gli allargò il culo e dopo averle inumidito il buchetto con la lingua la penetrò. Mentre Silvano le leccava il culo, io senti più volte qualcosa di caldo sulle mie palle, ma preso dall’eccitazione non riuscì a capire se il porcello me le stava leccando o era Anna che squirtava. L’urlo di Anna quando il cazzo entro nel culo fu un misto tra dolore ed eccitazione e ancora oggi riecheggia nel bosco. Mentre il cazzo di Silvano una volta entrato nel culo si muoveva avanti e indietro le sue palle sbattevano con le mie ad ogni colpo tanto che Anna ormai stremata dai nostri cazzi venne per l’ennesima volta squirtando come mai aveva fatto prima e riempendomi il cazzo e le gambe di liquidò caldo. A quel punto i nostri cazzi quasi nello stesso istante spruzzarono sborrando in ogni suo buco. Ora mia moglie Anna e Silvano non lavorano più insieme ma lui spesso ci viene a trovare a casa e il bosco vicino alla scuola è rimasto solo un piccolo ricordo.
scritto il
2023-05-12
7 . 6 K
visite
2
voti
valutazione
5.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Te lo ordino!
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.