Desiderio proibito
di
Francopar
genere
voyeur
Desiderio Proibito (racconto di fantasia)
Quello che gli era accaduto pochi minuti prima in autobus lo aveva sconvolto.
In quell’autobus strapieno di gente, schiacciati uno contro l’altro, quella ragazza in calzoncini si era strofinata su di lui, Aveva sentito il suo giovane e caldo corpo attaccato al suo e non aveva potuto fare a meno di desiderarla, mentre il suo pene andava in “alza bandiera”diventando durissimo. La ragazza sembrava divertita e si strusciava sempre di più senza vergogna. Sarebbe dovuto scendere subito, cercare in qualche modo di allontanarsi da quell’essere così diabolico, ma invece era addirittura arrivato fino al capolinea del bus, saltando la fermata del quartiere dove abitava.
Appena sceso la vide allontanarsi come una specie di fantasma. Avrebbe voluto seguirla, ma ebbe paura di farlo, ma il suo corpo gli rimase impresso nella mente, sentiva un desiderio irrefrenabile di possederla. Ella ormai era lontano, si era incuneata trai corridoi di quegli orribili palazzoni; preso da un desiderio insopprimibile corse in un bar, chiese del gabinetto e vi si chiuse dentro. Si alzò la tonaca e si masturbò.
Quello che gli era accaduto pochi minuti prima in autobus lo aveva sconvolto.
In quell’autobus strapieno di gente, schiacciati uno contro l’altro, quella ragazza in calzoncini si era strofinata su di lui, Aveva sentito il suo giovane e caldo corpo attaccato al suo e non aveva potuto fare a meno di desiderarla, mentre il suo pene andava in “alza bandiera”diventando durissimo. La ragazza sembrava divertita e si strusciava sempre di più senza vergogna. Sarebbe dovuto scendere subito, cercare in qualche modo di allontanarsi da quell’essere così diabolico, ma invece era addirittura arrivato fino al capolinea del bus, saltando la fermata del quartiere dove abitava.
Appena sceso la vide allontanarsi come una specie di fantasma. Avrebbe voluto seguirla, ma ebbe paura di farlo, ma il suo corpo gli rimase impresso nella mente, sentiva un desiderio irrefrenabile di possederla. Ella ormai era lontano, si era incuneata trai corridoi di quegli orribili palazzoni; preso da un desiderio insopprimibile corse in un bar, chiese del gabinetto e vi si chiuse dentro. Si alzò la tonaca e si masturbò.
2
voti
voti
valutazione
5.5
5.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La distrattaracconto sucessivo
La violenza
Commenti dei lettori al racconto erotico