Incredibile, da non crederci (racconto di fantasia)
di
Francopar
genere
etero
Quel giorno lo potrò mai dimenticare ..accadde qualcosa di incredibile, inculai una donna senza volerlo. Ero stato in palestra e indossavo ancora i pantaloni attillati che usavo per fare i miei esercii di ginnastica. Erano molto elasticizzati. Al fermata del bus c'era tanta gente e anche una ragazza con leggins elasticizzati che mettevano in mostra il suo fisico longilineo e un culo da mappamondo. Il volto non era molto bello,ma comunque la giovane donna era interessante , il suo corpo avvolto i leggins era interessante e formoso. Quando arrivò l'autobus salimmo con molta fatica. Eravamo stretti come sardine uno appiccicato all'altro e io davanti a me quella ragazza, e il suo "mappamondo" aandò a combaciare con il mio cazzo, che subito si eresse toccando il suo culo. Intravedevo al sua faccia alquanto imbarazzata e tuta rossa. Poi ad un certo punto improvvisamente l'atuo fece una brusca frente e il mio cazzo , nonostante il mio pantalone attillato e elasticizzato, anche troppo, finì dentro il culo della ragazza favorito anche dalle elasticizzazioen del suo leggins. Me la ero incredibilmente inculata, senza volerlo. Vidi la sua tersta andare indietro, i suoi occhi uscire dalle orbiti, strabuzzanti dal dolore, il suo volto diventare una maschera di versacci che cercavano disperatamente di nascondere il dolore, di non urlare, aveva un cazzo nel suo culo ormai rotto involontariamente, non doveva essere una esperienza piacevole. Cercai disperatamente di fuoriuscire dal suo culo ma per diversi minuti non ci riuscii, l'autobus era troppo pieno, troppo avvinghiati uno e l'altro. Quei minuti per la ragazza credo siano sembrati una eternità di dolore, umiliazione e vergogna. Quando riuscii a sfilarle il mio cazzo, la vidi con un viso sfatto con bocca leggermente aperta, come stesse per cercare di riprender fiato dopo uan esperienza dolorosissima. Scendemmo alla stressa fermata poco dopo, non sapevo cosa fare, ma decisi di allontanarmi da lei, mentre ella camminava con fatica e claudicante e mi sembrò di vedere scendere sulla sua faccia una lacrima
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