Terremoto
di
Francopar
genere
etero
Terremoto
(Racconto di fantasia)
La Signora Camilla era una dirigente molto apprezzata nella ditta anche se severa e a volte intransigente sul lavoro.
Aveva 43 anni, ma ancora molto bella, con un fisico sinuoso, un seno prorompente , due gambe diritte, un lato B bello tondo, né grassa né magra.
Quel giorno con la sua segretaria, la signorina Gisella, una giovane che faceva girare la testa all’intera “ditta” di 25 anni , bionda,con le sue cose tutte al posto giusto che lo avrebbero fatto rizzare a un morto.
Quel giorno si stavano recando a prendere l’ascensore, ma appena entrate la luce andò via, ...tutto cominciò a tremare...il terremoto. Nel buio si sentirono diversi rumori e grida da parte delle due donne, erano all’ultimo piano, terrorizzate. Quando dopo qualche secondo tutto si calmò e tornò la luce la scena all’interno dell’ascensore era surreale.
La sigra Camilla era finita incastrata tra la porte dell’ascensore e l’impianto di chiusura, la porta era incastrata impossibile muoverla, la donna si trovava incastrata , piegata in due col culo in bella vista e senza scarpe che erano volate via e si trovavano in un angolo dell’ascensore, la segretaria Gisella era mezza nuda, nel movimento tellurico era scivolata e sballonzolata come un fuscello e la sua gonna era stata presa da un chiodino sporgente dallo specchio dall’ascensore, la gonna era volata via insieme alle scarpe, oltre a questo anche la sua camicetta era stata impigliata nel chiodino e praticamente era rimaste in reggipetto con perizoma e collant.
“Cosa fai stupida dammi una mano...non vedi come sono incastrata..aiutami” Camilla dava ordini alla segretaria in modo perentorio, come sempre.
Gisella nonostante fosse rimasta mezza nuda, cercò di aiutare la sua dirigente tirandola verso di lei, ma alla fine le sfilò la gonna lasciandola in collante e mutandine in evidenza
“ Cosa fai stupida...mi stai spogliando...fai attenzione e riprova” Andò ancora peggio perché nel nuovo tentativo la tirò ,ma le sfilò il collant e le mutandine e così’ Camilla restò con il culo per aria in bella mostra insieme alla figa, la sua parte inferiore completamente nuda.
“ Stupida mi stai SPOGLIANDO, LA COSA E’ IMBARAZZANTE...NON CAPISCI NULLA” Gisella mezza nuda e completamente nel pallone decise di prenderla mettendole una mano sul culo e un’altra praticamente nella figa per cercare di tirarla a se pensando di metterci più forza.
Fini che le mise due dita nel culo e altre due dita nella figa….”Ma cosa stai FAC…….HOSIIIII
III …..MHHHHHH” la ragazza le fece un magnifico ditalino facendo raggiungere l’orgasmo al suo dirigente.
Per loro fortuna la porta dell’ascensore si sbloccò, ma la sigra Camilla non si era accorta che la sua camicetta si era impigliata nella porta dell’ascensore e così...SUIPPP rimase in reggipetto con mutandine e collant, mezza nuda.
“Porca Miseria ci voleva anche questo oltre a una segretaria stupida, sono rimasta mezza nuda , per fortuna in ufficio ho una giacchetta e posso coprirmi...prendimi la gonna e prendi anche le tue cose non possiamo andare in giro come due troie, per fortuna siamo all’ultimo piano e ci siamo solo noi qua. Sbrigati prima che arriva qualcuno a vedere come è la situazione qui.”
Gisella si affrettò a fare quello che le aveva detto la sua dirigente, ma mentre Gisella stava eseguendo gli ordini, anche a lei non piaceva essere vista in quello stato, nel corridoio scivolò e finì impalata in una statuetta che aveva in bella mostra un pene in erezione. Quella statuetta era stata fatta mettere li dal presidente che la considerava un ‘opera d’arte, messa li come abbellimento. La povera Gisella , forse anche perché confusa da tutto il trambusto, scivolò e fu impalata dalla statuetta che le si conficcò nel culo bucando il collant e indossando un perizoma non fu difficile finire nel culo dalla giovane, che lanciò un grido bestiale ...HAIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA...Camilla capì subito la situazione aiutò Gisella a sfilarsi quel cazzo di marmo dal culo, da cui usciva sangue, poi, velocemente, dopo essersi rivestita e aver rivestito alla bene meglio la ragazza ,chiamò il 118.
Gisella fu ricoverata con l’ano sfondato e per diverso tempo non potette tornare a lavorare, mentre nella ditta le malelingue , appena saputo cosa era accaduto all’ultimo piano in seguito al terremoto, dicevano che era un piano di pervertite.
Per Gisella le conseguenze furono alquanto negative, dopo l’ospedale,nonostante l’intervento dei medici e dello psicologo, camminava con un po’ di fatica e non riuscì più a fare l’amore...aveva paura di qualsiasi cazzo.
(Racconto di fantasia)
La Signora Camilla era una dirigente molto apprezzata nella ditta anche se severa e a volte intransigente sul lavoro.
Aveva 43 anni, ma ancora molto bella, con un fisico sinuoso, un seno prorompente , due gambe diritte, un lato B bello tondo, né grassa né magra.
Quel giorno con la sua segretaria, la signorina Gisella, una giovane che faceva girare la testa all’intera “ditta” di 25 anni , bionda,con le sue cose tutte al posto giusto che lo avrebbero fatto rizzare a un morto.
Quel giorno si stavano recando a prendere l’ascensore, ma appena entrate la luce andò via, ...tutto cominciò a tremare...il terremoto. Nel buio si sentirono diversi rumori e grida da parte delle due donne, erano all’ultimo piano, terrorizzate. Quando dopo qualche secondo tutto si calmò e tornò la luce la scena all’interno dell’ascensore era surreale.
La sigra Camilla era finita incastrata tra la porte dell’ascensore e l’impianto di chiusura, la porta era incastrata impossibile muoverla, la donna si trovava incastrata , piegata in due col culo in bella vista e senza scarpe che erano volate via e si trovavano in un angolo dell’ascensore, la segretaria Gisella era mezza nuda, nel movimento tellurico era scivolata e sballonzolata come un fuscello e la sua gonna era stata presa da un chiodino sporgente dallo specchio dall’ascensore, la gonna era volata via insieme alle scarpe, oltre a questo anche la sua camicetta era stata impigliata nel chiodino e praticamente era rimaste in reggipetto con perizoma e collant.
“Cosa fai stupida dammi una mano...non vedi come sono incastrata..aiutami” Camilla dava ordini alla segretaria in modo perentorio, come sempre.
Gisella nonostante fosse rimasta mezza nuda, cercò di aiutare la sua dirigente tirandola verso di lei, ma alla fine le sfilò la gonna lasciandola in collante e mutandine in evidenza
“ Cosa fai stupida...mi stai spogliando...fai attenzione e riprova” Andò ancora peggio perché nel nuovo tentativo la tirò ,ma le sfilò il collant e le mutandine e così’ Camilla restò con il culo per aria in bella mostra insieme alla figa, la sua parte inferiore completamente nuda.
“ Stupida mi stai SPOGLIANDO, LA COSA E’ IMBARAZZANTE...NON CAPISCI NULLA” Gisella mezza nuda e completamente nel pallone decise di prenderla mettendole una mano sul culo e un’altra praticamente nella figa per cercare di tirarla a se pensando di metterci più forza.
Fini che le mise due dita nel culo e altre due dita nella figa….”Ma cosa stai FAC…….HOSIIIII
III …..MHHHHHH” la ragazza le fece un magnifico ditalino facendo raggiungere l’orgasmo al suo dirigente.
Per loro fortuna la porta dell’ascensore si sbloccò, ma la sigra Camilla non si era accorta che la sua camicetta si era impigliata nella porta dell’ascensore e così...SUIPPP rimase in reggipetto con mutandine e collant, mezza nuda.
“Porca Miseria ci voleva anche questo oltre a una segretaria stupida, sono rimasta mezza nuda , per fortuna in ufficio ho una giacchetta e posso coprirmi...prendimi la gonna e prendi anche le tue cose non possiamo andare in giro come due troie, per fortuna siamo all’ultimo piano e ci siamo solo noi qua. Sbrigati prima che arriva qualcuno a vedere come è la situazione qui.”
Gisella si affrettò a fare quello che le aveva detto la sua dirigente, ma mentre Gisella stava eseguendo gli ordini, anche a lei non piaceva essere vista in quello stato, nel corridoio scivolò e finì impalata in una statuetta che aveva in bella mostra un pene in erezione. Quella statuetta era stata fatta mettere li dal presidente che la considerava un ‘opera d’arte, messa li come abbellimento. La povera Gisella , forse anche perché confusa da tutto il trambusto, scivolò e fu impalata dalla statuetta che le si conficcò nel culo bucando il collant e indossando un perizoma non fu difficile finire nel culo dalla giovane, che lanciò un grido bestiale ...HAIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA...Camilla capì subito la situazione aiutò Gisella a sfilarsi quel cazzo di marmo dal culo, da cui usciva sangue, poi, velocemente, dopo essersi rivestita e aver rivestito alla bene meglio la ragazza ,chiamò il 118.
Gisella fu ricoverata con l’ano sfondato e per diverso tempo non potette tornare a lavorare, mentre nella ditta le malelingue , appena saputo cosa era accaduto all’ultimo piano in seguito al terremoto, dicevano che era un piano di pervertite.
Per Gisella le conseguenze furono alquanto negative, dopo l’ospedale,nonostante l’intervento dei medici e dello psicologo, camminava con un po’ di fatica e non riuscì più a fare l’amore...aveva paura di qualsiasi cazzo.
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