La segretaria del mafioso
di
Francopar
genere
dominazione
Racconto di fantasia
Carmela era riuscita ad ad ottenere quel posto di segretaria per don Calogero, pezzo grosso della mafia in quella zona della Sicilia.
Anni Prima aveva messo incinta la madre di Carmela, che così era sua figlia illegittima. Per aiutare la madre della ragazza Il Boss la fece sposare con un contadino della zona, ovviamente fu costretto.
Adesso Don Calogero per aiutare la famiglia di Carmela, non ricca, decise su insistenza della madre, sua vecchia amante, di prenderla come segretaria. Ma Carmela doveva svolgere anche un ruolo che andava oltre le semplici mansioni di segretaria. Doveva anche soddisfare sessualmente il Boss che nonostante l'età era ancora molto attivo.
Carmela dovette cominciare a prendere la pillola perché il boss la sverginò e la scopava e sodomizzava a suo piacimento. La povera ragazza per non restare disoccupata doveva sottomettersi alle voglie del vecchio capo clan mafioso. Fu costretta a d andare in ufficio in gonna, non particolarmente corta, ma a fal de larghe e senza portare mutandine così il Boss le poteva mettere la mani nella sua intimità più velocemente e comodamente. Carmela gli portava dei documenti da firmare e il boss con una mano firmava e con l'altra le tastava il culo o toccava direttamente il suo cespuglietto.
A poco a poco Carmela si adattò e poi si abituò ad essere il piacere sessuale del boss, il quale le aveva già trovato un marito in modo che non restasse zitella. In quanto alla verginità la ragazza l'aveva ormai persa da un po'.
Un giorno venne dal boss un distinto e anche bel signore che notò la bellezza di Carmela che lo accompagnò nell'ufficio del boss. Appena entrato e chiusa la porta tirò fuori una pistola con silenziatore sparò prima al boss e poi alla povera Carmela. Morirono tutti e due sul colpo. il corpo di Carmela a causa del contraccolpo andò a sbattere contro il muro e scivolò verso il pavimento , in tal modo la gonna si alzò e così la povera ragazza rimase seduta per terra con la figa ben esposta, non portando mutande, e con le gambe in evidenza, gli occhi sbarrati che sembravano dire"ma io che c'entro".
Quando si seppe della morte del boss e di Carmela e di come la ragazza era stata trovata le voci che Carmela era una troia si sparsero per tutto il paese e così la ragazza dopo morta perse quella onorabilità che tanto la madre aveva cercato di salvaguardare.
Carmela era riuscita ad ad ottenere quel posto di segretaria per don Calogero, pezzo grosso della mafia in quella zona della Sicilia.
Anni Prima aveva messo incinta la madre di Carmela, che così era sua figlia illegittima. Per aiutare la madre della ragazza Il Boss la fece sposare con un contadino della zona, ovviamente fu costretto.
Adesso Don Calogero per aiutare la famiglia di Carmela, non ricca, decise su insistenza della madre, sua vecchia amante, di prenderla come segretaria. Ma Carmela doveva svolgere anche un ruolo che andava oltre le semplici mansioni di segretaria. Doveva anche soddisfare sessualmente il Boss che nonostante l'età era ancora molto attivo.
Carmela dovette cominciare a prendere la pillola perché il boss la sverginò e la scopava e sodomizzava a suo piacimento. La povera ragazza per non restare disoccupata doveva sottomettersi alle voglie del vecchio capo clan mafioso. Fu costretta a d andare in ufficio in gonna, non particolarmente corta, ma a fal de larghe e senza portare mutandine così il Boss le poteva mettere la mani nella sua intimità più velocemente e comodamente. Carmela gli portava dei documenti da firmare e il boss con una mano firmava e con l'altra le tastava il culo o toccava direttamente il suo cespuglietto.
A poco a poco Carmela si adattò e poi si abituò ad essere il piacere sessuale del boss, il quale le aveva già trovato un marito in modo che non restasse zitella. In quanto alla verginità la ragazza l'aveva ormai persa da un po'.
Un giorno venne dal boss un distinto e anche bel signore che notò la bellezza di Carmela che lo accompagnò nell'ufficio del boss. Appena entrato e chiusa la porta tirò fuori una pistola con silenziatore sparò prima al boss e poi alla povera Carmela. Morirono tutti e due sul colpo. il corpo di Carmela a causa del contraccolpo andò a sbattere contro il muro e scivolò verso il pavimento , in tal modo la gonna si alzò e così la povera ragazza rimase seduta per terra con la figa ben esposta, non portando mutande, e con le gambe in evidenza, gli occhi sbarrati che sembravano dire"ma io che c'entro".
Quando si seppe della morte del boss e di Carmela e di come la ragazza era stata trovata le voci che Carmela era una troia si sparsero per tutto il paese e così la ragazza dopo morta perse quella onorabilità che tanto la madre aveva cercato di salvaguardare.
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