Nel bosco

di
genere
dominazione

Era pomeriggio mentre camminavo per tornare a casa, finita la scuola. Dal boschetto li vicino mi sento chiamare da un ragazzo che ho visto qualche volta dalla finestra della mia classe. Lui sa il mio nome, sono un po’ perplessa, continua a chiamarmi e farmi segno con le mani di avvicinarmi. Mi avvio nella sua direzione fino a raggiungerlo, è alto con i capelli neri, lo trovo carino. Gli chiedo perché mi stava chiamando, ho fretta e devo tornare a casa a occuparmi delle mie mansioni. Lui mi dice che ha trovato una cosa bellissima nel bosco e vuole farmela vedere, ma non vuole dirmi cosa sia per farmi una sorpresa, perché mi confessa mi trova carina e vorrebbe che fossi sua. Io sono un po’ spiazzata a scuola ci insegnano come parlare con gli uomini e i ragazzi come servirli e sottometterci a loro. Ma in questo a scuola vengo ancora molto punita verbalmente e fisicamente dall’insegnante, dice che sono irrispettosa e disubbidiente. Lui insiste e mi prende la mano per seguirlo, io lo lascio fare. Mi trascina fino al centro del bosco dove c’è uno spiazzo di erba e delle grandi rocce, mi dice di mettermi in ginocchio e aprire la bocca, io lo faccio perché quando un ragazzo o un uomo ti dice di fare qualcosa, tu donna lo devi fare. Lui si apre i pantaloni e fa uscire il suo membro duro, mi dice di avvicinarmi e prenderlo in bocca, succhiarlo e leccargli le palle. Io so come fare a scuola ce l’ha insegnato l’altro giorno, la venerazione e soddisfazione del cazzo è un requisito importantissimo per ogni futura moglie che si rispetti. Mi avvicino e lo accolgo nella mia bocca, avanti e indietro, detta lui il ritmo mettendomi le mani nei capelli. Ad un certo punto me lo spinge fino in gola e inizia a darmi delle spinte sempre più forti, alternandole a spinte fino in gola, ad un certo punto mi ritraggo perché non riesco a respirare, lui mi guarda deluso, io chiedo umilmente scusa, lui mi tira uno schiaffo e mi dice che per questa volta va bene lo stesso. Posso proseguire, afferro l’asta con le mani inizio a leccarlo tutto e mi concentro sulle palle, ad un certo punto lui mi afferra per i capelli e me lo fa inghiottire di nuovo, so che dovrò essere docile e fare tutto quello che vuole. Me lo spinge sempre più in profondità finché non mi viene in gola con il suo caldo seme. Che io inghiotto tutto. Rimango con la bocca spalancata e la lingua fuori, sempre in ginocchio, per dimostrare di aver inghiottito tutto. Lui mi accarezza i capelli come si farebbe con un cane. Ad un certo punto fa un segno verso degli alberi poco distanti, vengono verso di noi altri 4 ragazzi, tutti con la divisa della scuola.
Io sono intimorita, ma lui mi rassicura di stare calma, sono suoi amici che vogliono giocare con me. Appena si avvicinano noto che uno di loro a un cellulare in mano, mi conferma subito di aver fatto un video della mia performance di poco fa e che se non voglio far sapere la puttana che sono a mio padre e agli altri maschi della famiglia dovrò farlo anche a loro, per pagare il loro silenzio. Se si viene a sapere che faccio pompini a sconosciuti il mio valore di donna si abbassa e quando cercherò marito mio padre riceverà meno soldi vendendomi, io non voglio deluderlo, mi ha cresciuta e mantenuta finora è il minimo che posso fare per ripagarlo.
I ragazzi si mettono in cerchio difronte a me, il ragazzo appena soddisfatto dalla mia bocca, prende il cellulare e inizia a riprendere. Tutti e quattro se li tirano fuori, sono spiazzata, so che devo ubbidire ma non so come fare, i ragazzi si accorgono e iniziano a turno a spingermi verso i loro membri, prima uno poi l’altro. Io di mia iniziativa inizio a toccare quelli che non sto succhiando. I ragazzi apprezzano mi fanno dei complimenti. Il ragazzo che ci sta ancora riprendendo ride e mi dice che il detto è vero allora… “rossa di capelli golosa di uccelli” tutti i ragazzi ridono e mi spingono i loro cazzi in gola. Dopo un po’ uno di loro inizia a toccarmi sotto la gonna, sente che sono un bagnata e ridendo dice che “la troia è un lago” si sta eccitando a prenderne 4 insieme. Il ragazzo che riprende dice che è pronto a tornare in pista, gli altri intanto a turno mi sborrano chi in faccia chi in gola. Mi accascio al suolo stremata. Il ragazzo mi prende per il colletto della divisa e mi dice che ora offriró i mie buchi ai loro cazzi in tiro. Io sono onorata di essere l’attrazione di tanti ragazzi, ma penso a quello che dirà mio padre tornata a casa, tento di ribellarmi ma loro sono troppi e troppo forti, faccio un segno di assenso con la testa. Iniziano a fottermi la fica e il culo, alternativamente e poi due alla volta. Io inizio a gemere e ansimare è li invito a continuare.
Il video riprende tutto. Alla fine vengono in ogni dove nella fica, nel culo, sui vestiti e sui capelli. Mi dicono che sono stata brava, li ho soddisfatti come una donna dovrebbe sempre fare, lo dicono ridendo. Dicono che la scuola sta dando i suoi frutti di continuare a studiare per diventare una donna, moglie e schiava perfetta. Mi ordinano di tornare a casa.
Tornata a casa mio padre e mio zio vedendomi in queste condizioni pensano sia stata violentata, io sono troppo a disagio per negare e comunque avrei troppa paura delle conseguenze. Mio padre chiama i saggi al telefono e indice un processo per il giorno dopo. Mio zio non manca di rimproverarmi per il mio abbigliamento e per i miei seni già sviluppati che attirano le attenzioni dei maschi. Io chino il capo e chiedo scusa per la delusione che sto portando loro. Mio padre mi fotografa per il processo e giudizio di domani. Poi mi porta in giardino e fa partire il getto della canna addosso per lavare via tutto, come si fa con un animale, perché ora ai suoi occhi non sono altro che questo. Mi ordina di spogliarmi, ancora in giardino, io tolgo tutti i vestiti e rimango nuda, mi lancia un asciugamano, mi ordina di asciugarmi e di tornare in casa. Stasera rimarrò nuda, anche perché durante il processo e giudizio si rimane nude davanti a tutti i maschi della comunità. Le donne che sono presenti sono inginocchiate al lato del proprio marito, fratello o altro parente maschio. Mia madre assiste a tutto questo dalla cucina, impegnata a preparare la cena per i maschi della famiglia, non ha tempo di curarsi delle mie condizioni. Alla fine mio padre e mio zio mangiano serviti da me. Mio zio ha voluto essere imboccato e io con piacere ho soddisfatto la richiesta, ogni tanto non mancava di toccarmi una natica o un seno. Dopo che gli uomini hanno finito di mangiare e la cucina è pulita, vengono riempiti i piatti miei e di mia madre, lei può mangiare per terra in cucina con la forchetta, mentre io mangerò nel salone per terra senza posate come una cagna. Finito di mangiare e pulito i piatti, mia madre e mio padre si ritirano nella loro camera. Io raggiungo mio zio in salone, sta guardando un porno in tv, mi chiede di massaggiargli i piedi mette lui si sega il membro già duro. Ad un certo punto mi chiede di girarmi e piegarmi a 90 gradi, mi sputa nell’ano e me lo infila tutto in culo, mi tappa la bocca perché non gridi. Inizia a pomparmi violentemente e senza sosta, allenta la presa sulla bocca per chiedermi di dirgli che “ne voglio ancora”
Io ubbidisco e per minuti interminabili continuo a chiederne ancora e lui alle mie spalle quasi ruggendo mi accontenta. Ad un certo punto mi viene in culo, io cado dalla stanchezza e rimango col culo all’aria da dove inizia a colare lo sperma caldo dello zio. Lui soddisfatto della sua opera mi dice che sono proprio un troione e che mi merito tutto quello che mi faranno, lo ringrazio perché è questo che fa una brava donna di casa, ringrazia sempre per i complimenti da parte degli uomini. Lo zio sale in camera soddisfatto, mi ordina di pulirmi e andare a dormire, domani sarà una giornata importante per me. Lo ringrazio ancora prostrandomi fino a terra, vado in bagno a lavarmi il sedere e poi raggiungo il materasso appoggiato a terra che è il mio giaciglio, dove dormirò fino al processo di domani.



scritto il
2023-05-28
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