Cena della 3B, finale con sesso

di
genere
sentimentali


Anche quest’anno s’è organizzato la cena con i compagni di liceo. Sulla carta, questa volta avevano dato l’adesione quasi tutti, ne mancavano solo tre, era da molto che non si era così numerosi.
Mary si era premurata di chiedermi un passaggio, sarei andato da lei a prenderla, di buon grado.
Allle 19.30 ero sottocasa sua. Mary vive sola, era sposata con un uomo molto più grande di lei, purtroppo lui è già arrivato alla meta ed anche la mamma , con la quale era andata ad abitare è morta.
È una bella donna, un po’ cicciottella, abbondanza di tette, sempre sorridente, con lei qualche bella scopata l’ho fatta.
Non essendo ancora pronta mi propone di salire ad attenderla. Mi apre la porta, caspita altro che non essere ancora pronta, è quasi nuda, solo perizoma e reggiseno, ed anche autoreggenti. Uno schianto.
Richiude la porta e contemporaneamente m’infila in bocca la sua lingua, non c’è che dire come inizio di serata, ci abbracciamo e con le mani le strizzo le chiappe sempre belle sode.
Mi sorride, mi ordina di chiudere gli’occhi per una sorpresa, anzi mi cinge da dietro e ci pensa lei a mettermi sugli occhi una mano per non farmi guardare.
Sento il rumore di una porta, un bacio sulle labbra ed una leccata sul viso. Mi chiede d’indovinare chi potesse essere, chiedo la ripetizione del bacio e della leccata. Mi concentro, credo di aver riconosciuto la fragranza del profumo, provo ad indovinare: Clarissa.
Mary toglie la mano, davanti a me c’è una bella donna che indossa solo un paio di mutandine a vita bassa, con le tettine scoperte, è proprio lei, la bella Clari. Ci abbracciamo e limoniamo, è molto che non ci si vede, ora lei abita in Toscana, e non viene più alle cene della 3B. Sono contento dell’accoglienza e della sorpresa, le invito a vestirsi per non far tardi e butto li una frase “a fine serata, propongo di salire qui a divertirci, non voglio farmi scappare l’occasione di aver due belle gnocche a disposizione”, rispondono assieme “a noi va bene”.
Quando giungiamo al luogo dell’incontro, naturalmente fuori dalla nostra scuola, la maggior parte è già arrivata, ci salutiamo abbracci e con le donne anche baci sulle guance, almeno tre mettono le loro labbra sulle mie. Nel giro di dieci minuti arrivano gli ultimi quattro.
Parte la carovana di macchine alla volta del ristorante. Locale accogliente.
La serata scorre piacevole, fra ricordi, notizie varie di vita vissuta, matrimoni, figli, vacanze, qualche tradimento, problemi lavorativi, non mancano le esibizioni dei barzellettieri.
In men che non si dica arriva mezzanotte.
Ancora un giro di digestivi, ci si da appuntamento alla prossima, alcuni vogliono andare a ballare; Clarissa vorrebbe andarsene per via di un leggero mal di testa, dovuto anche al viaggio.
Salutiamo, con me salgono Clarissa e Mery come all’andata, stiamo partendo, si avvicina alla macchina Francesca, e chiede di salire con noi, non vuole andare a ballare, ok viene anche lei con noi.
Mi accerto subito l’entità del mal di testa di Clarissa, ma scopriamo ch’era una balla per andarcene, le ragazze propongono a Francesca di salire anche lei a casa di Mery, sottolineando che ne varrà la pena.
Al mio fianco s’era seduta Clarissa, si avvicina e mi da un bacio slinguacciato, da dietro arriva l’esclamazione di Francesca “ ahh però”, la Clari, ad alta voce dice che sono un po’ sudato, toglie dalla borsa un fazzoletto per asciugarmi la fronte, il fazzoletto è però il suo perizoma che aveva tolto quando era andata a far pipì, la serata si sta scaldando, le ragazze sui sedili posteriori, si mettono a ridere, si abbracciano e mi sembra quasi che si scambino timidi bacetti.
Giunti a casa di Mery saliamo le scale e per non far troppo rumore con i tacchi, le tre donne tolgono le scarpe, io dietro a tutte loro, accarezzo i bei culi delle tre donne, a Mery intrufolo la mano sotto alla gonna sapendola senza mutande, ha le chiappe belle sode e lisce.
Ci sediamo in salotto, prende dal frigo una bottiglia di Bellavista, brindiamo alla nostra serata, ci baciamo, con Francesca si protrae parecchio, le altre due rumoreggiano.
Mery per richiamare l’attenzione a se slaccia e si toglie la camicetta e subito si libera anche del reggiseno, le sue tette, una bella quarta, sobbalzano davanti ai nostri occhi. Stupendi quei due bei meloni rosa con una areola molto scura e grande.
La gara è iniziata, Clarissa fa cadere la gonna e mostra la bella passera coperta da una strisciolina di peli marroncino, si agita al ritmo di samba. Francesca la timida, questo a prima vista, sfila le spalline del suo bel vestito, lo fa scivolare fino ai piedi, anche lei senza reggiseno, le sue sono a metà strada fra la Clarissa e la Mary, con i capezzoli già irti. Non aspettano che una mia prima mossa, il mio cazzo, alla vista di queste bellezze, s’è raddrizzato ed indurito, via la camicia, via i pantaloni, Francesca volontaria ad aiutarmi nello spogliarello, mi abbassa anche i boxer, risultato cazzo ritto in bella mostra.
Io bacio loro, loro baciano me e fra di loro donne, gli ultimi capi d’abbigliamento cadono a terra.
La più intraprendente è Francesca, intanto che accarezza il mio arnese, ha infilato la lingua in bocca a Clarissa e la limona alla grande.
Mary, la padrona di casa, lascia il salotto, fa ritorno poco dopo con in mano un fallo in lattice nero a due cappelle, soggiunge che è uno dei suoi passatempi per serate da single, lo propone a Clarissa, lo avvicina alla sua fighetta, la bagna con un po’ di saliva, si siedono sul tappeto, a gambe larghe, fanno entrare in entrambe le loro fessure lo strpon, si agitano. Io e Francesca ci mettiamo a cavalcioni sulle gambe delle amiche, doniamo loro i ns. culi da accarezzare e leccare intanto che continuano a provare piacere il loro cazzone di lattice.
La bella pelle bianca della donna che ho di fronte, mi sta facendo impazzire, lecco e mordo le sue tette, ci baciamo, ci accarezziamo.
Questa sera però vorrei infilare il mio cazzo in tutte e tre le tane delle ragazze. Una diversa dall’altra: una coperta dalla strisciolina sottile, quella di Clarissa; una completamente depilata, con un clitoride ben visibile, Francesca; mentre Mary in mezzo alle gambe ha una piccola foresta nera.
Dopo aver leccato le loro tette e le loro passere, intanto che ingoiavano a turno il mio cazzo, e baciato i loro bei culi, in ordine di nome ho iniziato a stantufarle e portarle all’orgasmo.
Ero io, ora, in dirittura d’arrivo, ho tolto il pisellone dalla figa di Mery e ho scaricato sulle sue grosse tette una buona dose di sborra, le altre due donne si sono messe a spalmarla sui seni dell’amica e a leccarsi le mani, io baciavo le tette sborrate, poi una vigorosa limonata con le mie tre belle amanti.
Era stata la cena migliore.


di
scritto il
2013-01-08
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