La professoressa ( parte 1/2/3, riassunto )

di
genere
prime esperienze

Ciao ragazzi, siccome sono circa due mesi che non continuo la storia, ho deciso di ricondividere tutti i capitoli in questo racconto in modo da rinfrescarvi la memoria in attesa del capitolo 4 che arriverà a breve.

All'epoca avevo 19 anni, ero un ragazzo alto 1.84, capelli corti e ricci, di colore castano chiaro, fisico atletico e allenato. Nel tempo libero giocavo a calcio come portiere con la squadra del mio paese in prima categoria. Avevo sempre ragazze in torno ma ero ancora vergine. Fino ad allora non avevo incontrato nessuna ragazza che mi spingesse ad arrivare al rapporto sessuale.
Frequentavo il terzo anno delle superiori. Si avete capito bene, ero ancora in 3° per via di due bocciature alle scuole medie per le troppe assenze.
Avevo scelto il corso AFM ( Amministrazione Finanza e Marketing ).
Le ore di Economia erano le mie preferite, ma non per la materia, ma bensì per la professoressa che insegnava la materia, la più giovane dell'istituto. Si chiamava Francesca ( 29 anni ), magra, capelli castani ricci che le arrivavano appena sulle spalle, occhi azzurri, belle labbra carnose, alta circa 1.75, una terza di seno e un bel culetto non grandissimo ma ben definito. Insomma, una figa pazzesca, per farla breve.
Durante le sue lezioni mi capitava spesso di avere una erezione a causa dei pensieri erotici che facevo su di lei, ma d'altronde chi non avrebbe avuto tali pensieri con una professoressa del genere. Durante le suo ore pensavo spesso a come l'avrei voluta scopare e immagginavo tutte le posizioni possibili.
Io ero all'ultimo banco sulla destra e un giorno la prof stava riconsegnando le verifiche e mentre aspettavo il mio turno ero perso nelle mie fantasia erotiche su di lei. Improvvisamente sento chiamare il mio cognome che mi riporta alla realtà. Mi alzo cercando di nascondere la mia erezione e andai alla cattedra
" Vieni Michael, siediti qui che ti spiego gli errori. "
" Eccomi prof. "
Mi fece sedere vicino a lei per rivedere il mio compito che era insufficiente ( 5 ) e con tutta la sua competenza e pazienza si mise a spiegarmi tutti gli errori, ma io ero più concentrato su di lei che sulle sue spiegazioni. Quel giorno portava una camicia bianca con un bottone sganciato e i miei occhi caddero più di una volta nella sua scollatura dove si vedeva benissimo la linea dei seni. Finito di spiegare gli errori, firmai il compito e tornai al mio posto. Solo il fatto di essere stato vicino a lei e aver visto la sua scollatura mi provocò un enorme erezione, cosi chiesi di andare in bagno. Dovevo assolutamente farmi una sega altrimenti sarei rimasto a cazzo dritto per le prossime 2 ore di lezione con lei. Fortunatamente in bagno non c'era nessuno. Mi chiusi in uno dei 3 bagni, presi il telefono per prendere una foto della prof che avevo salvato dal suo profilo instagram e iniziai a segarmi. Cercai di finire subito cosi dopo 5 minuti venni copiosamente all'interno del water, mi ripulii con dei fazzoletti che mi ero portato dietro visto che la carta igienica nei nostri bagni non c'è mai stata. Mi lavai le mani e tornai in classe.
Finì anche l'ultima ora, presi tutte le mie cose e andai verso l'uscita. Quando però mi sento chiamare dalla prof
" Michael, aspetta un secondo, ti vorrei parlare un attimo "
" Si prof, mi dica, ho fatto qualcosa che non va? "
" Chiudi la porta, voglio parlarti del tuo rendimento. Non stai andando bene quest'anno e sinceramente mi dispiace. Hai i peggiori voti della classe "
" Eh lo so prof. quest'anno sto incontrando un po di difficoltà nella sua materia e con gli allenamenti 4 volte a settimana mi rimane difficile recuperare. "
" Ti capisco, ma anche la scuola è importante. Ho visto che hai altre 3 insufficienze oltre alla mia. rischi di non passare l'anno. Mancano 2 mesi alla fine dell'anno. "
" Lo so bene prof. Farò del mio meglio per recuperare "
" Facciamo cosi, io il pomeriggio faccio delle lezioni di recupero a casa mia, se vuoi ci mettiamo d'accordo e ti faccio qualche lezione. "
" Ah... ehmm... va bene poi le faccio sapere, grazie "
Rimasi sorpreso da questa proposta, tanto che non sapevo se accettare o meno.
Nei giorni seguenti pensai a cosa mi aveva detto Francesca e decisi di accettare. Appena tornai a casa presi il numero della prof dal gruppo di classe whatsapp e scrissi un messaggio in privato.
" Ciao prof sono Michael, ho pensato alla sua proposta e per me va bene "
Mi rispose un paio d'ore dopo
" Ciao Michael, mi fa piacere allora io faccio lezioni di recupero il Lunedi, Mercoledi e Venerdi pomeriggio dalle 17:30 alle 18:30 a casa mia. "
" In questi giorni non posso prof perché mi alleno in tutti e 3 dalle 17 alle 19 "
" Allora che ne dici di Martedi alla stessa ora? Però così posso farti lezione solo una volta a settimana "
" Si, il Martedi ci sono, non ho impegni "
" Bene, allora rimaniamo d'accordo così. "
Alla prima lezione di recupero ero un po' agitato, ma non capivo il perchè. Francesca la vedevo praticamente tutti i giorni, ma il pensiero di stare solo con lei mi procurava questa agitazione. La lezione si svolse senza particolari avvenimenti, cercai solo di rimanere calmo e ascoltare quello che spiegava.
Lei aveva una figlia piccola di un anno e mezzo che ogni tanto interrompeva le lezioni con i suoi pianti. Suo marito invece non era praticamente mai a casa per via del suo lavoro che lo teneva lontano anche diversi giorni.
Successivamente il nostro rapporto divenne sempre più confidenziale e scherzoso. Io cominciai a guardarla in modo tutt'altro che indifferente: fissavo i suoi capelli ricci, i suoi occhi azzurri quando mi sorrideva e io rispondevo sempre con un altro sorriso.
Nelle nostre lezioni si parlava sempre meno di economia e più delle nostre vite personali. Mi confessò addirittura di quante poche attenzioni le dava il marito sia a lei che alla loro bambina. Io invece le dissi che in classe avevo pochi compagni con cui andavo d'accordo, quindi per me non era affatto piacevole entrare in classe e passare metà della giornata con gente che non ti va a genio. Ma del resto a chi piace stare in un ambiente dove non si sente proprio a suo agio? Mi chiese anche se avevo una ragazza. Io gli risposi di no, che era da un po' che non mi fidanzavo e tra una chiacchiera e l'altra arrivai a dirle anche che ero vergine.
In ogni caso le settimane andavano avanti e a me rimaneva sempre meno tempo per recuperare. Non volevo avere debiti in modo da essere libero per l'intera estate. Riuscii a recuperare solamente Diritto e Inglese, mentre mi rimanevano Economia e Matematica. In Economia i miglioramenti c'erano, ma non abbastanza per arrivare alla sufficienza, anche perché quando andavo a fare le ripetizioni a casa di Francesca parlavamo più di noi che di Economia, riuscivamo a fare si e no un esercizio.
Dopo qualche lezione cominciai a notare che anche lei mi guardava con più interesse, ma non diedi troppo importanza alla cosa. Alla fine la vedevo quasi sempre da 2 anni pensavo fosse tutto normale. Tra me e me però pensavo... " forse le piaccio anche io " ma poi mi rispondevo dicendo " ma no è impossibile, è solo un illusione ".
Arrivò Maggio e come tutti i Martedi mi stavo recando a casa della prof per la solita lezione. Arrivato a casa sua mi apre la porta e nota subito che avevo un tutore al braccio destro.
" Michael, entra, ti stavo aspettando. Ma che hai fatto al braccio ? "
" Niente di che prof, mi sono fatto male ieri agli allenamenti di calcio "
" Non è rotto? "
" No, ho preso solo una forte botta e il medico mi ha detto di mettere questo e tenerlo fermo per un po "
" Aah, mi dispiace, menomale che non è rotto dai "
Quelche minuto più tardi suonò il campanello, Francesca andò ad aprire. Era la baby sitter che veniva a prendere la bambina per tenerla mentre lei faceva le lezioni, in modo da non dover interrompere ogni 10 minuti.
Stranamente quel giorno eravamo più concentrati sugli argomenti da ripassare che su altro. Non ero abituato a scrivere con la sinistra, infatti ero molto lento e la scrittura incomprensibile, tanto che anche io facevo fatica a capire cosa avessi scritto.
" Senta prof, non ce la faccio a scrivere con la sinistra, può scrivere lei al posto mio? "
" Si va bene, dammi il quaderno, tu dimmi cosa scrivere, non te lo faccio io l'esercizio ahahah "
Finito di fare l'esercizio mi disse di ripassare un argomento.
" Ora ti do un altro libro dove c'è lo stesso argomento, ma è spiegato meglio rispetto al libro che abbiamo noi nella nostra scuola. Lo vado a prendere "
Cosi andò in salotto dove aveva un enorme libreria piena di libri di tutti i tipi. A un certo punto mi sento chiamare.
" Michael, puoi venire un attimo qui? "
" Si arrivo.... Eccomi "
" Guarda il libro è quello blu li sopra ma io non ci arrivo. Tu sei un po più alto di me dovresti farcela."
Lo presi e lo diedi a lei in modo che potesse controllare che fosse quello giusto. Mentre sfogliava le pagine del libro, rimasi a fissarla. Era vestita con la sua solita camicia bianca e un paio di jeans attillati che mettevano in risalto le forme del suo bel culetto, ma quello che mi attirava di più era il suo rossetto rosso. Quanto avrei voluto baciarla e stringerla a me.
" Si, è proprio questo, dai, torniamo di la " disse, riportandomi ancora una volta dal mio mondo fantastico alla realtà.
Mentre ci dirigevamo nell'altra stanza, mi disse:
" Perché mi fissavi in quel modo prima? "
A quelle parole non sapevo cosa rispondere e divenni leggermente rosso in viso, rimanendo in silenzio.
" Guarda che non ti mangio mica " disse ancora lei.
Arrivammo al tavolo dove si svolgevano le nostre lezioni, posò il libro, si girò verso di me guardandomi negli occhi e con le mani poggiate una sul suo fianco e l'altra sul tavolo.
" Allora? Sto ancora aspettando una risposta."
A quel punto capii che dovevo darle una risposta e dovevo scegliere se dire la verità o inventare una cazzata. Decisi di dire la verità perché l'occasione era più unica che rara. In casa non c'era assolutamente nessuno, neanche la figlia piccola, isto che era con la Baby sitter.
" Vuole sapere perché la fissavo ? "
" Si, esatto "
A quel punto mi avvicinai a lei e misi le mie mani su i suoi fianchi. Lei indietreggiò di un passo e mise le suo mani entrambe sul tavolo.
" La verità prof... è che lei mi piace da impazzire, io sono innamorato di lei "
Lei mi rispose un po sorpresa:
" Cosa?? Michael, sono la tua professoressa. Questo non è possibile "
Ormai mi ero dichiarato e non potevo tirarmi subito indietro, cosi per metterla alla prova provai ad avvicinarmi alle sue labbra per baciarla:
" No Michael, no-non possiamo... e-e poi io sono sposata, ho una bambina "
Nel dire questo, distolse lo sguardo da me. Allora le dissi:
" So che anche lei prova qualcosa per me, glielo leggo negli in faccia. Ho visto che anche lei mi fissa ogni tanto. "
" Ti bagli Michael, lasciami andare, dai, finiamola qui "
" Va bene, la lascierò stare, ma prima guardami negli occhi e mi dica che lei non prova nulla per me. "
Lei mi guardò, ma non disse assolutamente nulla. Li capii di aver vinto, era mia. Mi avvicinai a lei e finalmente le mie labbra incontrarono le sue per la prima volta.
Il bacio durò circa un minuto, poi le nostre bocche si staccarono e siamo rimasti a guardarci negli occhi. Dopo qualche sguardo di intesa, lei mise le sue mani sul mio volto e questa volta fu lei a baciarmi. Sentivo la sua lingua tutta dentro la mia bocca e io cercavo di muovere la mia. Questa volta però era lei ad avere il pieno controllo su di me e mentre limonavamo come due ragazzini in balia del primo amore, lei sorrideva perché finalmente qualcuno le stava dando le attenzioni che suo marito non le dava più. E quello ero proprio io.
Lei stirò le braccia portandomi ancora più vicino al suo volto, il bacio nel frattempo continuava. Il bacio più bello che avessi mai dato ad una ragazza. Sentivo le sue tette sul mio petto. La mia mano sinistra prima passò dai suoi capelli ricci accarezzandoli, poi scesi piano passando dal suo fianco per poi arrivare a palare il suo sedere e con forza strinsi la sua chiappa con tutta la mia mano.
Ci spostammo di nuovo in salotto dove ci buttammo sul divano. Lei era sopra a me, sul mio cazzo ancora intrappolato nelle mutande e nei pantaloni. Si avvinghiò su di me leccandomi sul collo fino ad arrivare al mio orecchio dove disse sussurrando " Spogliami ". Allora ci alzammo di nuovo in piedi uno di fronte all'altro. Ci guardavamo entrabi con sguardi da innamorati persi. Ci baciammo nuovamente, anche se per poco, e da qui iniziai a sbottonare la sua camicia bianca. lei mise la mano sul mio pacco duro come non mai prima d'ora e inizio a sbottonare i miei Jeans. Sbottonata la camicia, cominciai a palpare le sue tette mentre lei infilò la mani destra nelle mie mutande afferrandomi il cazzo. Cominciò a segarmi molto lentamente. Io la baciai di nuovo, mentre con la mia mano sinistra le avevo tirato giù il reggiseno rosa che portava, facendo uscire una tetta. Tutto questo però finì quando sentimmo il motore di una macchina fuori casa della prof. Francesca guardò l'ora e esclamò " Cazzo è Marta " ( la baby sitter ) e in fretta e furia ci dammo una sistemata. Io tornai a fa finta di fare gli esercizi, mentre Francesca andò ad aprire la porta per pagare la ragazza e riprendere sua figlia. Intanto io stavo prendendo le mie cose per andare via, dato che si era fatto più tardi del solito. Il mio cuore ancora batteva forte per l'agitazione dell'ultimo momento. Francesca portò la bambina in camera sua per tenerla impegnata con i giocattoli, poi venne di nuovo da me.
" Bene, direi che per oggi abbiamo fatto abbastanza, anche più del dovuto. Ci vediamo domani a scuola... ripassa per la verifica di recupero."
" Direi proprio di si, a domani prof "
" Non chiamarmi prof. Quando vieni qui da oggi chiamami Francesca e basta "
Cosi mi dirigo alla porta, ma prima che aprissi lei venne verso di me e mi baciò in modo molto frettoloso.
" Ormai è inutile negarlo, mi piaci e oggi mi hai fatto provare emozioni che ormai credevo di non poter provare più "
" Ti amo Francesca, adesso lo sai " .


PARTE 2


Da quel giorno mi non riuscii più a togliermi Francesca dalla testa. Ripensavo ogni singolo istante a quei momenti con lei. Ricordo che quella stessa notte non chiusi occhio rimanendo sveglio fino alle 5:40 del mattino e proprio quando riuscii ad addormentarmi suonò la sveglia delle 6:15.
Non avevo proprio la forza di alzarmi, ero troppo stanco perchè non avevo chiuso occhio ripensado a lei, ma il solo pensiero di rivederla mi fece alzare e andare.
Alla prima ora avevo il compito di recupero insieme ad altri quattro compagni di classe.
Quando entrai in classe lei ancora non c'era. Arrivò qualche minuto più tardi. Prima di entrare in classe mi mandò un messaggio: " Guarda dietro il foglio quando te lo consegno " ( con l'emoji del bacio ). Eliminò il messaggio appena dopo averlo letto. Quella mattina aveva un outfit particolare, non era mai venuta vestita in quel modo. Aveva una maglia di colore verde scuro con un ampio scollo a V fronte/retro, una gonna nera e calze nere. Probabilmente voleva attirare la mia attenzione dopo l'accaduto del giorno precedente.
Dopo l'appello ci chiamò e ci spostò di banco per non farci copiare. Mi spostò più lontano possibile sia dagli altri che dovevano recuperare, sia da chi doveva seguire la lezione normalmente. Mi consegnò la verifica per ultimo e notai che invece di 2 fogli come tutti ne avevo 3. Nell'ultimo foglio c'erano tutte le soluzioni degli esercizi e a fine pagina c'era scritto " butta il foglio quando hai finito e non dire niente a nessuno ".
Comunque i giorni passavano velocemente, il rapporto con Francesca si fece sempre più forte. Parlavamo tutti i giorni su Whatsapp e io non vedevo l'ora che arrivasse di nuovo Martedi per andare da lei.
Finalmente arrivò il tanto atteso giorno. Alle 17:30 in punto arrivai a casa della prof, ma tutta la mia gioia fu spazzata via appena entrai in casa perché quel giorno c'era suo marito che aveva il giorno libero. Era la prima volta che lo vedevo, cosi ci presentammo e successivamente andai insieme alla prof per la lezione di recupero. Dentro di me ero triste perché sapevo che quel giorno non sarebbe accaduto nulla di tutto ciò che avevo immaginato nei giorni precedenti. Provai più volte a convincerla di vederci al di fuori delle nostre lezione, ma lei disse di no perché era meglio non rischiare troppo e tenere il tutto più segreto possibile.
Passo un altra lunga settimana, ma alla fine il Martedì arrivò. Questa volta eravamo da soli a casa, il marito era a lavoro e sarebbe tornato tardi e la bambina con la baby sitter. Appena arrivai da lei chiusi la porta alle mie spalle, lei era li a pochi passi da me, la guardavo con sguardo bramoso. In un istante mi avvicinai a lei e la baciai, prima sulla guancia, poi in bocca mentre le toglievo i vestiti.
" Oggi la lezione la facciamo in camera da letto che ne pensi " dissi io
" Penso sia una buona idea " mi rispose sorridendo
Andammo in camera e le tolsi la magliatta, poi i pantaloni e in fine i suoi slip che dopo averli portati al mio naso e odorati profondamente, li lanciai dietro di lei. La presi e la tirai verso di me, il suo mento era appoggiato al mio petto, ci guardavamo dritti negli occhi e in fine ci baciammo di nuovo perdendoci completamente in un bacio che sapeva di amore. Francesca si inginocchiò e mi tirò giù i pantaloni, mentre io mi toglievo la maglietta. Ci buttammo sul letto. Io ero sdraiato, lei si mise in ginocchio davanti il mio cazzo dritto e duro come il marmo.
" Wow, è enorme. Mio marito un cazzo cosi se lo può solo sognare "
Detto questo, si avvinghiò con la sua bocca sul mii cazzo lo avvolse tutto ed iniziaò a fare su e giù. Poi iniziò ad usare solo la lingua e, partendo dal basso delle palle, arrivò fino al prepuzio e quindi al glande facendo avanti ed indietro per farmi eccitare ancora di più. Godevo tantissimo. Era il primo bocchino ricevuto, ma cercai di trattenermi e di nom venire subito.
" Rallenta o mi farai venire subito "
" Ci penso io amore tranquillo "
Continuò a masturbarmi lentamente, poi portò il mio membro al suo seno, facendolo strusciare in mezzo alle sue tette ancora incastrate nel suo reggiseno. A questo punto mi baciò, si avvicinò di nuovo al mio volto e io la baciai nuovamente per poco tempo. Poi mi misi in ginocchio sul letto. La presi cercando di togliere il suo reggiseno, ma ero talmente tanto emozionato che non riuscii a slacciarlo. Allora mi aiutò lei e mi disse con un tono misto tra risata ed eccitazio
" Aspetta, ti aiuto io novellino mio "
Una volta tolto anche il reggiseno, la feci sdraiare sul letto e io mi buttai sulle sue tette con tutta la faccia immersa. Baciavo le sue tette mentre con la lingua giocavo con i suoi capezzoli. Poi mi misi sopra di lei guardandola intensamente come di solito e la baciai di nuovo con tanta forza. Il mio petto schiacciava il suo seno. Il bacio non durò qualche secondo, ma andò avanti per diversi minuti e questa posizione mi eccitò proprio tanto. Dopo il bacio andai dritto alla sua figa, accarezzandola con tutta la mano fino a quando mi bloccai un attimo a causa dell'emozione del momento.
allora mi chiese: "che c'è hai paura?". risposi dopo qualche istante: "No". Ero sicuro dopo esserci guardati un po' negli occhi le dissi
"Adoro te, i tuoi capelli, adoro il tuo piccolo naso all'insù, adoro tutto di te"
quelle sarebbero state le mie ultime parole prima dell'atto. Partii dal seno, dai capezzoli a leccare fino al collo, dove le diedi baci quasi da orgasmo. A quel punto ridendo, ci sdraiammo entrambi ed iniziai a penetrare per la mia prima volta. All'inizio non sapevo bene come muovermi ovviamente, ma ci presi quasi da subito la mano andando su e giù mentre lei ansimava aggrappandosi con mani alle lenzuola del letto. Inizialmente fui lo a dominare, ma poi la situazione si capovolse. Mi gettai in posizione supina e lei sopra di me a comandare il tutto. Sapere che questa era la mia prima volta rendeva la situazione migliore e più bollente.
Si chinò su di me e baciai il suo seno con furore. il mio sudore caldo gocciolava sulla sua pelle. Eravamo una cosa sola. Cercai di riprendere il controllo, cosi la sollevai e la misi pecorina. La montai da dietro, sbattendo numerose volte le mie palle contro la sua vagina. Nonostante fosse la mia volta, era lei la più vicina all'orgasmo. Gemevo in continuazione ansimando insieme a lei. Ero con una mano sul suo volto, con le dita sulle sie labbra mentre leccava le punte delle dita, mentre l'altra che mi rendeva tutto un po più scomodo a causa del tutore, era sul suo sedere.
" Oh ssii siii continua ti prego. Mmmhhm. Non fermarti, vai più forte "
Proprio mentre stava per raggiungere l'apice, del piacere rallentai il ritmo perché stavo per venire. Mi chinai verso di lei, verso il suo orecchio e le dissi testuali parole
"Sei la professoressa più gnocca che esista. Ogni studente vorrebbe scoparti ed io sono stato tanto fortunato da riuscirci".
Dopo la dichiarazione, le diedi un breve bacio unicamente con la lingua, che lei subito ricambiò. Allora le presi i capelli con un misto tra dolcezza e caparbietà e la portai con il viso davanti il mio enorme uccello. Mi fece cenno che per lei andava bene se voleva venire su di lei. Così le dissi che volevo fosse lei a masturbarmi per l'ultima parte. Così
fece senza tirararsi indietro. Mi guardò profondamente negli occhi per poi scendere a stuzzicare le mie palle con la sua lingua, finchè capì che il momento era arrivato. Presi in mano il mio cazzo puntandolo dritto contro la sua faccia con il mio seme che si riversò completamente sulla sua faccia. Rimasi li impiedi per qualche istante, mentre la prof si puliva il volto con dei fazzoletti. Poi tornò davanti a me baciandomi ancora una volta con la stessa foga del primo bacio che durò un paio di minuti.
Ci rivestimmo e prima di andarmene mi misi sul divano esausto dopo questa prima volta. Lei si mise accanto a me e comiciammo a parlare.
" È stato bellissimo, la miglior scopata della mia vita, te lo posso assicurare. Non pensavo di godere cosi scopando con un ragazzo alla sua prima esperienza " mi disse
" Per me è stato qualcosa di unico. Lei per me non è più soltanto la mia professoressa, è qualcosa di molto di più "
" Michael, tesoro, so cosa vuoi dire, ma non correre troppo. Solo il tempo ci dirà se i sentimenti che proviamo l'uno per l'altro siano veritieri. In caso lo fossero, vedremo cosa fare "
Ci baciammo un ultima volta, poi andai via visto che si era fatto molto tardi.




PARTE 3

I giorni successivi avevo proprio la testa tra le nuvole. Non facevo altro che pensare a lei, tanto che passo tutto in secondo piano, dalla scuola agli allenamenti di calcio. Ormai non avevo più dubbi, mi ero innamorato di lei, avrei fatto qualsiasi cosa per conquistarla.
Ecco finalmente Martedi. Arrivo a casa sua, suono il campanello e lei si presenta alla porta con una maglietta che lasciava intravedere i suoi capezzoli turgidi. Da li mi rendo conto che non indossava il reggiseno, aveva un paio di jeans molto aderenti che mettevano il risalto il suo bel fondo schiena.
Chiudo la porta e lei si avvicina a me salutandomi con un bacio sulla guancia. Andammo in cucina e mentre parlavamo lei preparava qualcosa bere. Non riesco a smettere di guardarla, lei è bellissima cosi mi avvicino, metto le mani sui suoi fianchi e la tiro a me facendole sentire il mio cazzo duro come il marmo sul suo culo. La mia mano sinistra comincia a farsi strada sotto la sua maglietta fino ad arrivare al suo seno che stringo nella mia mano, poi cominciando a baciarla sul collo.
" Ti va di farlo? "
" Me lo chiedi pure? Oltre all'altra volta l'ultima volta che ho scopato con quella specie di marito che mi ritrovo è stato quando ho concepito mia figlia. "
Li capii che forse c'era una crepa nel rapporto con il marito, cosi decisi che da quel momento avrei fatto sul serio con lei.
" Tranquilla, ti faccio recuperare tutto il tempo perduto "
Mi faccio prendere dalla passione e dalla voglia di sbatterla e con la mani le tolgo la maglietta, lei con le mani inizia a sbottonarmi i pantaloni, solo che con le mani dietro la schiena non sembra riuscire cosi si gira verso di me e conincia a spogliarmi completamente. Io faccio lo stesso con lei. Andammo in salotto completamente nudi, lei mi spinse sul divano e si mise seduta sopra di me, più precisamente sopra il mio inguine.
Questa volta voleva farmi soffrire un pò e cominciò a baciarmi sulla guancia passando dalla mandibola, stanto molto attenta a non toccare le mie labbra con le sue. A quel punto allora con la mia mano poggiata dietro la sua nuca la spinsi a baciarmi. Un bacio passionale che rivelava tutto il mio desiderio in quel momento. Lei era bagnatissima, potevo sentire i suoi umori bagnare il mio inguine
" Michael... ti prego "
" Calma amore, ora ti do quello che vuoi. "
Con la mano afferrò il mio cazzo e lo puntò all'entrata delle sue grandi labbra. Con un solo gesto entrai dentro di lei
" Oh Dio... siii!!" mugulò.
Si sollevò un pó sulle ginocchia in modo
tale che da sotto potessi modulare le
spinte. La mia asta dura dentro di lei la stava
facendo impazzire.
"Sei una piccola provocatrice....e ti amo
per questo" dissi.
Spingevo il mio pene sempre più in profondità, tanto che lei lo sentiva dentro la pancia. Presi in bocca il capezzolo sinistro, leccandolo e ciucciandolo. Avevo una passione per il suo seno.
La feci stendere sul divano per poi aprire le sue gambe e infilare di nuovo il mio cazzo nella sua vagina. Mentre la scopo, mi avvinghio su di lei e le prendo il volto con le mie mani e lo porto sulle mie labbra. Lei aveva gli occhi chiusi per quanto stava godendo, ma all'improvviso li apalancò dopo una mia spinta forte e decisa.
" OOIIII " Esclamò a voce alta
Era in estasi. Le spinte sempre più veloci,
la mia bocca sulle sue labbra, poi sul suo seno la stavno facendo godere come non mai prima d'ora. Andare a quel ritmo però ha un prezzo, soprattutto per me che sono alle prime armi. Infatti stavo per venire.
" Se stai venendo esci, mi raccomando "
" Si, sto venendo "
Esco dalla sua figa e dopo pochissimo mi lascio andare in una copiosa sborrata sulla sua pancia. La pulisco con un fazzoletto e cominciammo a limonate nel modo più romantico e sensuale possibile e li sento il suo caldo corpo totalmente a contatto con il mio.
Questo momento di romanticismo finisce quando alcuni minuti dopo le arrivò una chiamata da suo marito sul cellulare. Prese il telefono in fretta e furia e prima di rispondere si girò verso di me facendomi segno di fare silenzio. Vedo che si arrabbia subito con lui perché a causa del lavoro doveva fermarsi qualche altro giorno fuori città e non l'aveva avvertita prima, infatti era convinta che sarebbe tornato nel giro di un ora o due. Attaccò la telefonata e a bassa voce sentii che diceva
" Che gran testa di cazzo!"
Decido di non infierire dicendole qualcosa e comincio a rivestirmi. Lei rimane seduta per qualche istante, poi si rivestì anche lei. Mi avvicinai per salutarla e andare via
" Beh, allora io vado o si fa tardi "
Si avvicino a me e mettendo le mani sul mio volto mi baciò di nuovo
" Aspetta, ti va di restare a cena stasera? "
Restai colpito dalla sua proposta e non sapevo cosa dire
" Allora? Che c'è? ti vergogni adesso ? "
" No, non è questo. Solo che non me lo aspettavo ecco "
" Dai resta, non farmi star sola un altra sera "
" Va bene, resto, fammi avvisare mia madre. Le dico che resto a cena da un amico "
Mi guardò sorridendo e mi abbracciò. Poco dopo arrivò la baby sitter a riportare la bambina. Andammo in cucina. Lei si mise a preparare la cena mentre io apparecchiavo la tavola. Poi mi avvicinai a lei che stava davanti ai fornelli e da dietro cominciai a toccarle delicamente i capelli. Lei si girò con il viso verso di me e le diedi un bacio sulla guancia.
Dopo aver fatto mangiare la bambina ci sedemmo a tavola a cenare. La nostra cena va avanti tra chiacchiere e bicchieri di vino. Successivamente, finita la cena, Francesca portò la bambina a letto e noi decidiamo di continuare a mangiare il dolce sul divano. Dopo un po presi la bomboletta di panna spray che aveva portato in salotto e decido di giocare un po. Mi avvicino a lei, inizio a baciarla e le tolgo la maglietta. Quando ho scoperto il suo seno sono restato ancora una volta incantato da quanti siano perfette queste due bombe.
" Heyy che ci vuoi fare con quella "
" Adesso vedi "
Prendo la panna ed inizio a metterla sui due capezzoli
" Sei un maiale " disse scherzando
La spingo sul divano fino a stenderla ed inizio a leccare i suoi capezzoli turgidi ricoperti di panna. Mentre mi concentro sui capezzoli, lei finisce di spogliarsi, si toglie i pantaloni e mutande iniziando a toccarsi "perchè non lecchi anche questa?"
Io prendo e mi dirigo verso la sua figa ed inizio a leccarla.
Continuo il mio lavoro di lingua mentre Francesca spinge con le mani la mia faccia
dentro il suo giardinetto segreto. Io sono troppo eccitato. Mi alzo cominciando a spgliarmi prima di rilanciarmi su di lei.
" Questa volta sto io sopra " mi disse
Cosi si alzò facendomi sdraiare sul divano. Lei si mise sopra di me e senza pensarci due volte si infilò il mio uccello tutto dentro la sua figa.
Il sesso su quel divano è ancora più bello. Lei sopra di me a completo contatto con il mio corpo. Io continuo a baciarla mentre lei salta senza sosta su e giù dal mio cazzo. Stavamo per arrivare di nuovo all'orgasmo, infatti lei cominciò a mugulare sempre più forte, tanto che devo dirle
" Fai piano o sveglierai la bambina "
Però a essere sincero, mi piaceva ascoltare i suoi mugugni di piacere assoluto, mi facevano uscire di testa. In fine venne lasciandosi andare ad un grande orgasmo accompagnato da un " Ooohh ssiii " di piacere assoluto.
" Sto venendo anche io "
Nel sentire queste parole si tolse subito da sopra a me. Io mi alzai facendola mettere in ginocchio. Metto la mia mano sotto il suo mento per farle alzare leggermente il volto e in fine metto solo la mia cappella dentro la sua bocca, lasciando uscire tutto il mio seme che lei ingoia con gran piacere.






LA PROFESSORESSA 4
Ciao a tutti, scusate per la lunga assenza.
Andrò un po avanti con la vicenda dove ci fu il punto di svolta nella relazione con Francesca.
La nostra storia fu molto difficile durante gli anni scolastici perchè dovevamo tenere il tutto più segreto possibile.
Dopo la maturità cambiò tutto e la nostra relazione prese una direzione ben precisa.
In realtà il punto di svolta iniziò a Novembre dell'ultimo anno scolastico, perchè Francesca divorziò definitivamente da suo marito rendendo i nostri incontri molto più facili e soprattutto con meno pressioni addosso.



Il fuoco si accese definitivamente dentro di me, e probabilmente anche dentro di lei che non disse nulla e, continuando a fissarmi, si alzò, girò intorno al tavolo della sala, e si sedette vicino a me. Appoggiò il calice sul tavolo e senza dover dire null’altro ci baciammo, vorticando con passione, trasporto ed estrema eccitazione le nostre lingue. Si adagiò su di me, schiacciando il suo opulento corpo di donna matura contro il mio petto. Accarezzai il suo volto e la baciai con un desiderio che non poté non percepire. Forzai la posizione e senza staccare la bocca dalla sua spinsi lei contro lo schienale del divano e le appoggiai la mano sinistra su un seno. Quanta grazia. Era enorme, anche se coperto dalla camicetta e dal reggiseno potevo percepire il turgore dei suoi capezzoli, protesi all’inverosimile. Dopo alcuni minuti di leccate reciproche alle nostre lingue, di mulinelli di passione, mi staccai da lei e mi accovacciai ai piedi del divano guardandola negli occhi ma senza proferire parola alcuna.
Era curiosa, oltre che vogliosa, ma altresì esperta e viziosa e sapeva bene che morivo dalla voglia di lei.
La attirai a me e lasciandole intendere le mie intenzioni mi aiutò a sfilarsi la gonna spalancandomi le cosce intorno alle spalle.
Che sogno. Ero in ginocchio, ai piedi del divano tra le cosce oscenamente spalancate della madre viziosa di un mio amico. La visione che mi si parò davanti era ad eccelso contenuto erotico. Il mio cazzo pulsava come tutto me stesso nei pantaloni. Lei, Lucia, dopo aver alzato il bacino per aiutarmi a sfilarle la gonna era tornata a sedersi e senza dir nulla mi guardava con lascivia a lussuria. La guardai un’ultima volta negli occhi e iniziai a baciarle le gambe vestite di due autoreggenti grigie fino ad arrivare alla parte alta della coscia, scoperta e finalmente potei sentire il calore e il profumo della sua pelle. Mi protesi in avanti e infilai il muso sulla sua vagina, ancora coperta dalla preziosa mutanda di pizzo nero. Poggiò le mani sulla mia testa e iniziò a carezzarmi i capelli. Infilai il muso su quella sexy lingerie e respirai a pieni polmoni la fragranza del suo fiore, ancora racchiuso da quell’intimo che di li a poco avrei fatto sparire.
Respirai e leccai la mutanda e percepii un forte odore di femmina. Lo slip era umido, madido dei suoi gustosi e profumati odori. Alzai lo sguardo, mi stava guardando, la guardai anche io e poi cingendole la vita, le sfilai l’indumento e le guardai la passera, finalmente nuda di fronte a me.
Il cuore batteva all’impazzata. Che visione, che delizia.
Mi trovai ad una decina di centimetri da una vulva pelosa all’inverosimile totalmente a mia disposizione.
Aveva due labbra incredibilmente sviluppate, carnose, scure, pronunciate: sembrava un’orchidea nera contornata da una foltissima peluria scura. Le grandi e frastagliate appendici scure di quel fiorellone maturo sembravano i petali preziosi di un'orchidea preziosa e rara. Erano unite, le une alle altre, ancora chiuse. Rimasi affascinato, quasi incantato, e dopo essermi beato di quella meraviglia per alcuni secondi, mi ci tuffai letteralmente sopra, riempendomi il volto di lei, del suo aroma, del suo afrore, del suo sapore, dei suoi umori. Lei, Lucia, spostò le mani dietro alla mia nuca, spinse il bacino in avanti e attorcigliò le gambe attorno al mio collo. Iniziai a leccarla, a piena lingua, leccai esternamente, sopra, sotto, dal basso all’alto, dall’altro al basso e poi mi riempii la bocca della sua incantevole, profumata enorme, eccitantissima e gustosa passerona. Finalmente le labbra si dischiusero e potei ammirare il contrasto, incredibile, tra lo scuro delle piccole grandi labbra quasi nere, e il rosa dell'interno della sua enorme vagina di femmina adulta. Una visione incantevole, una visione indescrivibile, come le emozioni che stavo provando... L'ebbrezza di tanto puro erotismo mi stava ubriacando i sensi...

Continua…
scritto il
2023-07-15
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