Dietro la porta in bagno 3
di
Lady Noemi
genere
etero
Infine mi decisi a scegliere un giorno.
Sì, dovevo fissare una data!
Vestita da uomo avventurarmi di notte nei bagni di un autogrill ...
Fremevo!
Mi inventai un congresso in una città lontana a cui mi avevano supplicato di non mancare...
Dissimulai in modo credibile la mia irritazione ed ebbi un attimo di sgomento quando per un istante mio marito accennò alla possibilità di accompagnarmi,
ma infine ringraziai la sorte quando riuscii ad organizzare ogni dettaglio...
Era un venerdì di marzo.
Arrivata all'autogrill parcheggiai l'auto abbastanza lontano dallo store e mi incamminai a piedi.
Indossavo un trench lungo poco vistoso che scendeva dritto nascondendo ogni curva del mio corpo.
Occhiali e sciarpa mi occultavano ancora di più.
Entrai nell'ultimo bagno delle donne.
Chiusi la porta ed in un attimo il cuore mi arrivò in gola.
L'avventura aveva davvero inizio.
Al muro addossai il mio corpo che già tutto eccitato sentiva il bisogno di un sostegno per le mie gambe tremolanti per l'emozione.
Respirai profondamente,mi guardai con un espressione solenne nello specchio da maquillage che mi ero portata da casa,e mi dissi : allora prof che si fa'? Si torna a casa o ci buttiamo in questo mare da scoprire?
Risposi a me stessa con una risata grassa e sincera, come di quelle dei bambini che non conoscono malizia....:
"Sono troppo arrapata per non continuare "
Volli coscientemente pronunciarla ad alta voce quella sconcezza e per dare ancora più credito a quanto orgogliosamente affermato infilai la mano destra sotto il trench ed andai a lisciare il tessuto nero del mio tanga già bagnato dagli umori della mia vulva che pulsava ossessivamente.
Mi slacciai il trench, agganciai lo specchietto ad un provvidenziale gancio della porta della toilette ed incominciai a cacciare fuori dal reggiseno le mie tette bianchissime,tonde e sode.L'immagine riflessa mi eccitava ancora di più.
I capezzoli erano talmente eretti da procurarmi un piacevolissimo dolorino, presi a strizzarmi quei due bei chiodi rosa come quel coglione di mio marito mai aveva osato fare,con una mano iniziai ad accarezzarmi la dolce curva del ventre,un tocco lieve ed il Mio ombelico lo scoprii come zona erogena inaspettata.
In verità se anche mi fossi accarezzata il malleolo o che so' il gomito ,sarei andata in visibilio.....
Ero tutta proiettata in un eroticissimo universo fatto di sesso e di dolcezza, di voglia di coccole amorose e del bisogno di
Essere carnalmente posseduta da un pulsante fallo, duro e venoso che mi iniettasse nel più reconditi meandri del mio corpo e della mia mente febbricitante scariche e scariche di seme e poi ....
magari chissà se in questo autogrill avrei trovato qualcuno che riempisse le mie budella del suo caldo piscio.....
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