Epithumìa

di
genere
sentimentali

"Nella ...Sono io Nella ..."
Dal citofono un breve silenzio ed il click del portone che si apre.
Un'ultima esitazione prima di varcare la soglia mi assale noiosa e puntuale : è la mia coscienza.
Ho mille valide ragioni per non entrare, per fermarmi a tempo.
Sono consapevole di varcare un limite.
Non mi illudo di saper gestire la situazione.
Se lo faccio, se salgo, sono certa che niente sarà come prima.
Ma la voglia è tanta...
Sono giorni che conto i minuti, che aspetto eccitata e spaventata ...
Il cortile che si intravede dalla strada ha nel mezzo un bellissimo giardino illuminato dalla luce dorata di un dolce pomeriggio di maggio.
Con enfasi allungo il piede oltrepassando i miei dubbi.
Ho scelto con cura le scarpe e tutto l'abbigliamento ma, in una frazione di secondo temo di apparire ridicola.
Che ci faccio qui?
Me lo ripeto ossessivamente
mentre aspetto l'ascensore.
Oramai è tardi.
I dadi sono stati lanciati sul tavolo da gioco della mia vita.
Chissà se il destino mi sarà
benevolo ?
Sono tediosi questi ragionamenti da professoressa attempata.
L'ascensore sbuffa e si ferma al piano che un indice tremante ha pigiato.
L' uscio si spalanca.
È li' nel vano della porta il mio bellissimo angelo.
Mi accoglie già mezzo nudo.
I capelli corti e neri.
Il volto maschio.
La barba di qualche giorno, braccia nodose e quelle spalle scolpite dal guizzare di muscoli rassicuranti.
Tutto.
Tutto di lui mi riempie la testa .
Mi agita il cuore.
"Sono qui"
Gli dico per rompere il ghiaccio e lui si china sfiorandomi il dorso della mano con le sue labbra carnose .
Un fremito.
Una scossa mi percorre.
Richiude la porta di casa e lascia scivolare per terra l'accappatoio.
Sorrido debolmente e scendo lo sguardo sfacciato .
I miei occhi mi ripagano di tanta impudenza.
La vista del suo pene ,depilato ed eretto, già scappucciato con la sommità gonfia mi commuove.
Mi bacia sulla bocca.
Esplora con la lingua tutta la mia bocca.
Mangia con affettuosi morsetti tutte le mie labbra.
Tormenta con le mani i miei seni strizzandomi i capezzoli.
Si sono qui per questo .
Le mie dita raccolte a coppetta accolgono le sue palle dure non nascoste dai pubici peli .
L'altra mano la impiego per scorrere il solco delle sue natiche cercando il piccolo orefizio .
Appena trovato allarga un po' le gambe e capisco che vuole che continui.
Il medio si fa strada nel suo retto e stringo i suoi coglioni.
È bello sentirsi ad un tempo stuprata dalla sua lingua vigorosa e contemporaneamente potente con le sue gonadi nel mio palmo.
Mi spoglio in un attimo fregandomene di mostrare il mio corpo non perfetto .
Mi inginocchio come davanti ad una divinità ed accolgo tutta la sua asta in gola.
Giù, sempre più giù.
Soffoco ,quasi strabuzzo gli occhi per vincere il conato di vomito. ..
Me lo faccio scivolare dentro e fuori ad un ritmo sempre più serrato.
Mi afferra i capelli fino quasi a farmi male
Muove il bacino in maniera lenta .
Poi improvvisamente incomincia ad accelerare ed affondare i colpi.
Sempre più profondamente. Praticamente mi sta scopando la bocca.
Eiacula il suo seme caldo e dolce.
Ingoio.
E ...forse per l 'eccitazione
O forse per il normale prolasso di una donna della mia età non riesco a trattenere la pipì e gli spruzzo i piedi nudi .
"Aspetta" mi dice.
E si stende per terra in mezzo al mio piscio.
"ancora" rivolgendosi a me" fammi pure la tua pipì addosso".
Allargo le gambe e una cascata preziosa gli bagna il ventre. Si riempie la bocca della mia urina e si accosta al mio culetto.
Me lo lecca avido. La lingua mi viola l'ultimo santuario.
Sono contenta.Sono felice.
Finalmente sono davvero la puttana di un uomo vero che prende di me quello che desidera senza banali incertezze e pavide gentilezze.


Questo è quello che mi ricordo Roberta.

Roberta, come me lavora cercando di trasferire ai giovani non solo competenze ma anche
amore e passione per lo studio e per la vita.

Pure occupandoci di ambiti diversi
Psiamo colleghe e siamo sempre state in sintonia .

"Tu che ti fai raccontare i sogni della gente che ne pensi?

Roby mi sorride con affetto e complicità .
"Tutto ok Nella"
"Ora scappo in aula, ne parliamo a mensa?"
"Ok prof " Le rispondo.

Mi incammino per i corridoi , ho ancora un quarto d'ora di libertà, e pigramente mi dirigo al bar concentrandomi per conservare integre nella mia memoria ogni immagine, ogni sensazione di questo sogno che mi ha leggermente turbata.
Mi sento offesa dalle aberranti pratiche che ho vissuto durante quest' esperienza onirica.
Temo di scoperchiare un vaso di Pandora che fino a qui ho tenuto nascosto anche a me stessa...Vorrei avere la forza di fermare il mio precipitare in una spirale perversa e degradante che distrugge la mia autostima.
Forse, mi ripeto ossessivamente, è questa la mia vera natura.
Non mi sono mai reputata una

Santa....ma mi sto trasformando in una vera depravata.
Lasciarmi andare, rompendo taboo non più al passo con i tempi, o resistere nella mia integrità morale di sposa e di madre?
Ho paura di me stessa.
So che per certo che non mi accontenterei di mezze misure....
Pretenderei ogni volta qualcosa in più.
Sposterei ogni giorno il limite un po' più in là.....
Come un'eroina di un feulleiton andrò in battaglia fiera delle mie armi e pronta a tutto.
Mi ridurrò ad elemosinare sesso brutale dai più rozzi ed insensibili ....
Mi apposterò nei parcheggi scuri per incontrare camionisti insaziabili, offrendo il mio corpo da umiliare a sadici impuniti.
Oppure, mi esalterò nel negarmi piaceri nuovi ed intensi.
Diventerò una creatura asessuata che trae un intimo piacere dal rifiuto delle sue privatissime inclinazioni?
Sono stanca di pensare ho bisogno di tregua.
Mi consolero' con un pasticcino alla crema.
Sono quasi arrivata al bar, passo prima alla toilette per lavarmi le mani.
Visto che ci sono ne approfitto per far pipì.
Mi spoglio e mi siedo sul water.
Non resisto, allungo la mano ed
esploro con sapienza le mie perle nascoste.
Guardo l'orologio da polso...ho ancora una manciata di minuti a disposizione... Il ritmo delle mie dita si intensifica, tremo tutta, mi rivedo nel sogno...
scritto il
2022-08-11
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