Una sorella fantastica
di
tatone1
genere
incesti
Siamo due figli, io maschio, per modo di dire, e mia sorella, una femmina stupenda, e molto troia, io frocio travestito, e lei mangiacazzi.
Fù lei a scoprirmi, e ad aiutarmi, nella mia trasformazione in femmina, ero giovanissima, e rientravo da scuola, spesso ero sola in casa, e così, iniziai ad indossare mutandine di mamma o di Anna, mia sorella, o le calze di nailon, e poi mi masturbavo più volte, schizzando il mio seme per la camera.
Era diventato il mio momento insostituibile, non ne potevo fare a meno, e nel frattempo, iniziavo ad interessarmi ai cazzi dei miei compagni.
Nello spogliatoio della palestra, ammiravo i loro cazzi duri e turgidi, li spiavo, ammiravo le loro possenti erezioni, a volte si segavano e i loro potenti getti di sperma mi affascinavano, avrei voluto dissetarmi alla loro fonte.
Ma la paura di essere indicata come frocio, mi spaventava, ma il mio destino era segnato, era solo questione di poco, me lo sentivo, la femmina che era in mè, spingeva per uscire allo scoperto, e così, commisi un'inprudenza, non mi accorsi che da tempo mamma e Anna, riponevano la loro biancheria in un modo preciso, che io non capii.
Era un pomeriggio, ero da poco rientrata e loro sarebbero rientrate dopo un paio d'ore, io scelsi reggicalze e calze di mamma e slip di Anna, mi misi un paio di decoltè di mamma allora avevamo lo steso numero, e mi sdraiai sul mio letto, mi misi a leggere una rivista porno di transessuali, e iniziai a segarmi, poi al culmine, presi un tubetto che usavo per incularmi, e me lo infilai dentro e inizia a muoverlo lentamente, godevo, mi piaceva, e poi io mi bagnavo come una cagna, iniziai a godere, e con una mano mi segavo, chiusi gli occhi, e implorai, un fantomatico maschio, di sbattermi, più forte, il mio buco pulsava, il cazzo stava per esplodere, quando sentii una mano, afferrare il tubetto, e sbattermi.
Aprii gli occhi, era Anna, mi sorrise, dai che ti aiuto io fratelino, mi fermai per un atimo, e poi ripresi, mi misi a schiena sotto, allargai le gambe, e lei lo spinse tutto dentro, schizzai il mio sperma, colpii Anna, sul viso sui capelli, lei non si scansò, e poi leccò il mio sperma che le colava sulle labbra.
Non tolse il tubetto, anzi continuò a scoparmi, e io iniziai a godere, la pregavo di non smettere, mi disse di aspettare un minuto e uscì dalla mia camera, ritornò pochi minuti dopo, nuda, con nella mano un cazzone di gomma, ora ti divertirai, se lo infilò nella figa, lo bagnò per bene, e poi sfilato il tubertto, me lo infilò nel culo.
era una sensazione pazzesca, un cazzo quasi vero nel culo, me lo infilò tutto fino in fondo, poi mi disse, scopami frocione, kinfilami il cazzo, non resistetti, iniziai a scoparla, il cazzo nel culo cercava di uscire, e lei lo spinse tutto dentro, il buco si riciuse e io ero piena.
La baciavo e le succhiavo le tette, una quartra piena, iniziò a godere come una troia, e venimmo insieme, poi distrutto mi misi al suo fianco, e espulsi il cazzo di gomma.
Bene frocione, ora sappiamo chi toccava la nostra biancheria, ma brava la mia sorellina, dai vestiti, che tra poco arriva mamma, ci rivestimmo, e poco dopo lei entrò in casa.
Anna si avvicinò a mamma e le raccontò l'accaduto, io mi ritirai in camera mia aspettando una punizione, e poco dopo mamma entrò in camera mia, chiuse la porta, e si sedette sul mio letto, mi guardò, e poi disse, non c'è nulla di male, sesei gay, e se usi la nostra biancheria, ma dimmi sei già stato con un uomo?, risposi di nò, le raccontai che ero attratto dai masachi, dai loro cazzi, che mi ero sverginato da solo, ma che la pulsione di sentirmi donna creseva di giorno in giorno.
Mi accarezzò, e mi disse che mi avrebbero aiutata, lei e Anna, intanto sò che non ti è dispiaciuto scopare Anna, quindi non sei proprio omosessuale, ma sei sulla strada buona perdiventarlo, noi ti aiuteremo in tutte e due le cose.
Il giorno dopo, mamma si presentò da mè, in reggicalze calze e tacchi, mi diede della biancheria intima femmi ile che avevano acquistato per mè, e una volta indossata, mi chiese di scoparla, mamma era bellissima, aprii le gambe e io cercai di infilarlo, ma non diventava duro, allora chiamò Anna, che arrivò nuda con un cazzone di gomma nelle mani, lo leccò e me lo spinse nel culo, mi dilatai immediatamente, e il cazzo prese vita, lo fiondai nella figa di mamma e la scopai di gusto, e poi le venni dentro.
Si tesoro, sei omosessuale, se non lo prendi in culo non ti tira, seiun pò troppo giovane per esserlo, ma la natura è strana.
Passammo dei mesi trà scopate e mie inculate, e poi un pomeriggio, mamma si presentò con un ragazzo, molto più grande di mè, me lo presentò, e poi mi mandò in camera sua e Anna mi aiutò a prepararmi, mi vestì, e mi truccò, e poi entrarono mamma e Luca.
Luca mi baciò in bocca svenni quasi, il mio primi bacio da femmina, mi sfilò il tubino e rimasi in autoreggenti e tacchi, mi fece stendere, mi succhiò i capezzoli, e poi scese al cazzo, era durissimo, mi fece venire nella sua bocca, e poi mi girò, mi leccò il buchetto, e poi, mi infilò la cappella, ero il mio primo vero cazzo, mi spinsi indietro e me lo infilai tutto, pulsava, e io iniziai a implorarlo di montarmi, Luca mi montò eccome, per una mezz'ora, venni più volte, e poi mi riempì di sperma.
mamma e Anna mi ammirarono per tutto il tempo, e poi Luca se ne andò, io rimasi con loro nuda nel letto, le guardai, e dissi, da domani, mi cercherò io i maschi, mi farò scopare per ore, ache più di uno, mamma Anna, è troppo bello prendere cazzi, vi ringrazio, ma non mi interessano le vostre fighe, voglio diventare donna.
Di maschi ne sono passati nel mio letto e nel mio culo, ora non sono più un'adolescente, sono, un vero trans, con seno, capelli lunghi e un culo a mandolino, mi chiamo Paola, e lo sono all'anagrafe, lavoro come segretaria in un uficio, e mi godo il cazzo in culo e in bocca
Fù lei a scoprirmi, e ad aiutarmi, nella mia trasformazione in femmina, ero giovanissima, e rientravo da scuola, spesso ero sola in casa, e così, iniziai ad indossare mutandine di mamma o di Anna, mia sorella, o le calze di nailon, e poi mi masturbavo più volte, schizzando il mio seme per la camera.
Era diventato il mio momento insostituibile, non ne potevo fare a meno, e nel frattempo, iniziavo ad interessarmi ai cazzi dei miei compagni.
Nello spogliatoio della palestra, ammiravo i loro cazzi duri e turgidi, li spiavo, ammiravo le loro possenti erezioni, a volte si segavano e i loro potenti getti di sperma mi affascinavano, avrei voluto dissetarmi alla loro fonte.
Ma la paura di essere indicata come frocio, mi spaventava, ma il mio destino era segnato, era solo questione di poco, me lo sentivo, la femmina che era in mè, spingeva per uscire allo scoperto, e così, commisi un'inprudenza, non mi accorsi che da tempo mamma e Anna, riponevano la loro biancheria in un modo preciso, che io non capii.
Era un pomeriggio, ero da poco rientrata e loro sarebbero rientrate dopo un paio d'ore, io scelsi reggicalze e calze di mamma e slip di Anna, mi misi un paio di decoltè di mamma allora avevamo lo steso numero, e mi sdraiai sul mio letto, mi misi a leggere una rivista porno di transessuali, e iniziai a segarmi, poi al culmine, presi un tubetto che usavo per incularmi, e me lo infilai dentro e inizia a muoverlo lentamente, godevo, mi piaceva, e poi io mi bagnavo come una cagna, iniziai a godere, e con una mano mi segavo, chiusi gli occhi, e implorai, un fantomatico maschio, di sbattermi, più forte, il mio buco pulsava, il cazzo stava per esplodere, quando sentii una mano, afferrare il tubetto, e sbattermi.
Aprii gli occhi, era Anna, mi sorrise, dai che ti aiuto io fratelino, mi fermai per un atimo, e poi ripresi, mi misi a schiena sotto, allargai le gambe, e lei lo spinse tutto dentro, schizzai il mio sperma, colpii Anna, sul viso sui capelli, lei non si scansò, e poi leccò il mio sperma che le colava sulle labbra.
Non tolse il tubetto, anzi continuò a scoparmi, e io iniziai a godere, la pregavo di non smettere, mi disse di aspettare un minuto e uscì dalla mia camera, ritornò pochi minuti dopo, nuda, con nella mano un cazzone di gomma, ora ti divertirai, se lo infilò nella figa, lo bagnò per bene, e poi sfilato il tubertto, me lo infilò nel culo.
era una sensazione pazzesca, un cazzo quasi vero nel culo, me lo infilò tutto fino in fondo, poi mi disse, scopami frocione, kinfilami il cazzo, non resistetti, iniziai a scoparla, il cazzo nel culo cercava di uscire, e lei lo spinse tutto dentro, il buco si riciuse e io ero piena.
La baciavo e le succhiavo le tette, una quartra piena, iniziò a godere come una troia, e venimmo insieme, poi distrutto mi misi al suo fianco, e espulsi il cazzo di gomma.
Bene frocione, ora sappiamo chi toccava la nostra biancheria, ma brava la mia sorellina, dai vestiti, che tra poco arriva mamma, ci rivestimmo, e poco dopo lei entrò in casa.
Anna si avvicinò a mamma e le raccontò l'accaduto, io mi ritirai in camera mia aspettando una punizione, e poco dopo mamma entrò in camera mia, chiuse la porta, e si sedette sul mio letto, mi guardò, e poi disse, non c'è nulla di male, sesei gay, e se usi la nostra biancheria, ma dimmi sei già stato con un uomo?, risposi di nò, le raccontai che ero attratto dai masachi, dai loro cazzi, che mi ero sverginato da solo, ma che la pulsione di sentirmi donna creseva di giorno in giorno.
Mi accarezzò, e mi disse che mi avrebbero aiutata, lei e Anna, intanto sò che non ti è dispiaciuto scopare Anna, quindi non sei proprio omosessuale, ma sei sulla strada buona perdiventarlo, noi ti aiuteremo in tutte e due le cose.
Il giorno dopo, mamma si presentò da mè, in reggicalze calze e tacchi, mi diede della biancheria intima femmi ile che avevano acquistato per mè, e una volta indossata, mi chiese di scoparla, mamma era bellissima, aprii le gambe e io cercai di infilarlo, ma non diventava duro, allora chiamò Anna, che arrivò nuda con un cazzone di gomma nelle mani, lo leccò e me lo spinse nel culo, mi dilatai immediatamente, e il cazzo prese vita, lo fiondai nella figa di mamma e la scopai di gusto, e poi le venni dentro.
Si tesoro, sei omosessuale, se non lo prendi in culo non ti tira, seiun pò troppo giovane per esserlo, ma la natura è strana.
Passammo dei mesi trà scopate e mie inculate, e poi un pomeriggio, mamma si presentò con un ragazzo, molto più grande di mè, me lo presentò, e poi mi mandò in camera sua e Anna mi aiutò a prepararmi, mi vestì, e mi truccò, e poi entrarono mamma e Luca.
Luca mi baciò in bocca svenni quasi, il mio primi bacio da femmina, mi sfilò il tubino e rimasi in autoreggenti e tacchi, mi fece stendere, mi succhiò i capezzoli, e poi scese al cazzo, era durissimo, mi fece venire nella sua bocca, e poi mi girò, mi leccò il buchetto, e poi, mi infilò la cappella, ero il mio primo vero cazzo, mi spinsi indietro e me lo infilai tutto, pulsava, e io iniziai a implorarlo di montarmi, Luca mi montò eccome, per una mezz'ora, venni più volte, e poi mi riempì di sperma.
mamma e Anna mi ammirarono per tutto il tempo, e poi Luca se ne andò, io rimasi con loro nuda nel letto, le guardai, e dissi, da domani, mi cercherò io i maschi, mi farò scopare per ore, ache più di uno, mamma Anna, è troppo bello prendere cazzi, vi ringrazio, ma non mi interessano le vostre fighe, voglio diventare donna.
Di maschi ne sono passati nel mio letto e nel mio culo, ora non sono più un'adolescente, sono, un vero trans, con seno, capelli lunghi e un culo a mandolino, mi chiamo Paola, e lo sono all'anagrafe, lavoro come segretaria in un uficio, e mi godo il cazzo in culo e in bocca
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