Incontro

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Incontro

La giornata era insolitamente calda. Del resto quello che si apprestava a passare oltre era stato uno dei mesi di dicembre più caldi degli ultimi anni. Mancavano due giorni a Capodanno e nella corsa per definire le ultime cose, prima di abbandonare un 2023 più travagliato del previsto, avevo lasciato che la mia curiosità viaggiasse attorno alle poche parole scritte e sussurrate che mi aveva regalato una donna misteriosa.
Che fosse intrigante e terribilmente passionale l’avevo intuito subito. Mancava il contatto, quello vero, la concretizzazione dell’idea. Era stata brava nel non descriversi nel dettaglio, lasciando spazio alla fantasia, la mia. Un gioco che mi aveva già catturato fino a rendere il prorompere delle sue curve di donna una visione irresistibile della mia mente. Letale per l’abbandono dei sensi, fino al piacere debordante della masturbazione ispirata dalle sue labbra.
- Sono Laura, vediamoci al cinema. Lo spettacolo pomeridiano. A quell’ora non c’è nessuno. Avrò degli stivali con il tacco abbastanza alto e una sciarpa bianca. Il resto lo scoprirai. –
Erano state queste le uniche istruzioni che mi aveva trasmesso. Me le ero fatte bastare e il pomeriggio ero puntuale davanti al multisala. Troneggiava poco distante dal centro. Avevamo scelto qualcosa di molto intellettuale, un bel film ormai in procinto di andare fuori cartello.
La sala era effettivamente deserta. Dei 150 posti a regime si individuavano si e no una decina di teste.
Mi guardai un po’ attorno, le luci erano già soffuse. Non ci misi molto a individuare una sciarpa bianca appoggiata su una delle poltroncine dell’ultima fila in alto. Mi avvicinai. Lei occupava un posto centrale. Feci appena in tempo a notare le gambe accavallate, gli stivali, le calze nere e la gonna al ginocchio che le luci si spensero. Mi porse la mano. La afferrai al volo.

- Ciao, ce l’hai fatta alla fine. –
- Sì, alla fine sì. –
Mi abituavo al buio e prendevo contatto con il suo volto. Mi sorrideva, quasi con indulgenza.
- Sarà bello questo film? –
La domanda mi sembrava sottilmente maliziosa anche perché nel salutarci con la classica stretta di mano, da estranei un po’ timidi, la stretta era rimasta e non accennava a sciogliersi.
- Penso di sì, dovrebbe essere molto interessante. –

Le risposi a tono. senza lasciar trapelare alcuna inflessione particolare.
Osservandola finalmente da vicino notai che s’era tolta il cappottino lasciando che il mio sguardo migrasse verso la sua camicetta. A stento conteneva il seno, mi parve una quarta abbondante. Di bottoni chiusi ce n’erano pochi e parte del reggiseno era visibile, molto visibile.
Come, ovviamente, il seno stesso in tutta la sua maestosità.
Lei se n’era accorta e per tutta risposta aveva slacciato un altro bottone.
Poi aveva scavallato le gambe conducendo la mia mano sulle sue cosce.
. Ti piace il film? –
- Molto. –
Le avevo risposto prendendole la mano e portandola sulla patta dei miei pantaloni.
Aveva apprezzato cercando subito di palpare le reazioni del mio sesso. Ne assecondai l’intento.
Si lasciò prendere fino al contatto delle dita con la mia carne calda. Si induriva a ogni sollecitazione e la punta già la impregnava del suo liquido eccitato. Lei non s’accontentava e lo stringeva in più modi, lo accarezzava, scendeva fino ai testicoli e li tastava immaginando il succo che contenevano.
Dopo un po’ il movimento era diventato uniforme e preciso, mi stava masturbando. La lasciai fare e senza slacciarle ulteriormente la camicetta le feci saltar fuori dal reggiseno le tette prosperose.
Uno spettacolo irresistibile con i capezzoli che anche al buio apparivano durissimi e in attesa di essere succhiati. Mi lanciò un’occhiata che sembrava aspirasse esattamente a quello. Non la feci attendere oltre. Glieli bagnai con la lingua e poi cominciai a succhiarglieli con grande ingordigia. La sentivo gemere e ansimare.
Allora dolcemente le aprii di più le cosce e con la mano le percorsi fino ad arrivare al suo perizoma. Era bagnato come la sua figa. La sfiorai con le mie dita senza smettere di succhiarle i seni. Le sue gambe si chiusero e mi strinsero la mano, a stento riusciva a contenere l’intensità dei gemiti.
- Mettile dentro. –
Mi disse con il resto della voce ancora non travolta dall’eccitazione.
La penetrai con due dita, reclinò la testa all’indietro in un atto di puro godimento mentre mi bagnavo sempre più di lei.
- Togliti il perizoma –
Le dissi d’istinto. Lasciò la stretta del mio cazzo e se lo tolse.
- Ora assaggia tutto. –
Le feci succhiare le sue dita impregnate di me e le mie, umide della sua figa. L’ordine le piacque molto e cominciò a gustare tutto con enorme piacere.
- Voglio sentire il tuo cazzo dentro di me. –
Le venne spontaneo, l’espressione naturale di chi è totalmente presa dall’accaduto. Me lo sussurrò in un orecchio.
-Vieni-
Le dissi semplicemente questo. Mi slacciai i pantaloni, abbassai i boxer e lo lasciai libero. Era duro e con l’asta completamente bagnata. Si sedette sopra di me, di fronte, con delicatezza lo prese e lo condusse nella figa aperta e vogliosa. Le tette sfregavano sulle mie labbra. Con le mani le tenevo i fianchi e ad ogni suo sussulto con le dita le penetravo lentamente l’orifizio del suo culo. Era come scoparla due volte. Con le mani mi teneva il volto stretto nel suo petto e si muoveva sempre più freneticamente.
- Aspetta, non venire, schizzami sul ventre –
Uscii da lei, svelta prese il cazzo tra le labbra. Le bastò succhiarlo un paio di volte. Venni in maniera impetuosa e copiosa, le riempii la bocca di sperma tanto che le colava dalle labbra.
Lo ingoiò tutto guardandomi con gusto, con la voglia ancora non completamente appagata.

scritto il
2023-09-21
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