Frustato, dominato e scodinzolante: sottomesso dal suo fidanzato
di
Chiappeviola
genere
tradimenti
Tradotto (e liberamente adattato) da un racconto di billelewis
Io sono un cornuto appropriatamente dominato. Ormai da sei anni, la mia bella ma crudele ex fidanzata mi ha prima mollato, e poi schiavizzato. La Sig.ra Francesca si diverte molto a umiliarmi e svergognarmi ogni volta che se ne presenta l’occasione. Pensavo di aver visto tutto ormai, ma di recente lei e il suo amante, il Sig. Gianni, hanno introdotto un nuovo ed eccitante modo per ridurmi a un livello di degrado indicibile.
È iniziato una sera che avevamo ospiti, e mi avevano travestito da camerierina francese, truccato e con una parrucca, per servire a tavola. Per tutta la sera si erano alternati picchiandomi e frustandomi con bacchette e cinture. E mentre lo facevano, mi avevano costretto a strisciare avanti e indietro sul pavimento, dimenando il sedere come un cane per il loro divertimento.
La mia ex fidanzata era infoiatissima, e lei e il Sig. Gianni avevano fatto un sesso incredibile quella notte, dopo che gli ospiti se ne erano andati.
* * *
Il lunedì successivo avevo sentito di soppiatto la Sig.ra Francesca raccontare di quella serata a una delle sue amiche.
“È stato divertentissimo. Gianni lo ha fatto strisciare sul pavimento e gli ha fatto dimenare il culo a suon di frustate! Dio, non sono mai stata così eccitata in vita mia!”
Nel giorni successivi, la Sig.ra Francesca aveva affrontato il soggetto diverse volte col Sig. Gianni, e lo aveva convinto ad allenarmi come un cane, per far diventare il festino di quel fine settimana un elemento regolare del nostro rapporto.
Voleva tenermi in casa come un cane in modo permanente: avrei dovuto rimanere sempre a quattro zampe, mangiare i miei pasti da una ciotola sul pavimento, ecc. Soprattutto, avrei dovuto dimenare il sedere come se stessi scodinzolando. La Sig.ra Francesca la trovava una cosa tremendamente eccitante, e aveva voluto integrare questo aspetto della mia sottomissione nella routine quotidiana del nostro rapporto.
Ogni volta che avessi strisciato per casa - visto che non mi sarebbe stato permesso di camminare su due gambe - avrei dovuto continuamente dimenare il culo: voleva che mi abituassi a scodinzolare ovunque andassi.
* * *
Il mio nuovo ruolo di animale domestico per la mia ex fidanzata e il suo amante era cominciato il fine settimana successivo. La Sig.ra Francesca aveva quattro dei suoi amici ad ammirare lo spettacolino. La sua amica Marzia e suo marito Piero, e la sua amica Gabriella col marito, Enrico.
Mi avevano ordinato di rimanere completamente nudo e mi avevano fissato un collare al collo con un guinzaglio attaccato. La Sig.ra Francesca mi aveva portato sul patio: avevo gattonato davanti a lei e ai suoi amici sulle mani e sulle ginocchia, mentre con orgoglio lei mi guidava col guinzaglio. Essere visto in una posizione così compromettente di fronte ai suoi amici era piuttosto imbarazzante. Come da istruzioni, io dimenavo il sedere per gli ospiti riuniti. Poi mi era stato permesso di alzarmi in piedi per qualche istante in modo da poter andare a prendere da bere per tutti.
Appena tornato, mi era subito stato ordinato di rimettermi a quattro zampe e di ricominciare a dimenare il sedere. E dappoiché la mia ex fidanzata e il suo amante si eccitavano così tanto a frustarmi e bastonarmi, non volevo incorrere in alcun castigo addizionale.
Tanto più sapendo che, dato che avevamo ospiti, non avrei in nessun modo potuto evitare un battutone sonoro: per tutti i sei anni trascorsi da quando mi ha mollato, la Sig.ra Francesca non ha mai una volta intrattenuto degli ospiti senza arrostirmi il sedere lei stessa, o farmelo gonfiare come una zampogna da uno dei suoi amanti.
* * *
Il rapporto tra uno schiavo e il suo Padrone e/o la sua Signora è unico: anche se per gli ultimi sei anni sono stato battuto quotidianamente sia dalla mia ex fidanzata che dai suoi amanti, essere messo alla frusta con cotanta, umiliantissima quotidianità ha avuto un’influenza meravigliosamente positiva su di me, portandomi a essere un servo ancora migliore e più attento alle loro esigenze di quanto lo sarei stato altrimenti.
Come ogni sottomesso sa, se siete abbastanza fortunati da avere qualcuno intorno che è disposto a mettersi d’impegno e fare del proprio meglio per staccarvi la pelle del deretano a frustate, si fa tutto il possibile per far loro piacere e mantenerli soddisfatti, in modo che a loro volta continuino a mantenervi le chiappe a strisce viola e doloranti per fare di voi una persona migliore. Ed è soprattutto quando è il Sig. Gianni a battermi che le frustate sono per me particolarmente edificanti: per quanto siano ormai sei anni che la Sig.ra Francesca mi ha mollato, io non riesco a fare a meno di vedere il Sig. Gianni come l’uomo che mi fa ancora cornuto.
Ed è terribilmente eccitante per me sapere che l’uomo che mi fa cornuto si eccita sessualmente frustandomi, prima di svuotarsi i testicoli nella mia ex-fidanzata. Quando origlio dietro la porta della loro camera e li ascolto fare sesso appassionatamente, assaporo il contrasto tra il piacere incredibile che sta vivendo lui nello sporcellare la mia bellissima ex-fidanzata e i brividi di dolore che attraversano il mio deretano battuto di fresco.
* * *
Le mie frequenti sessioni sotto la frusta sono poi ancora più efficaci quando mi vengono somministrati in presenza di altri. Ieri sera, per esempio, c’erano a cena i signori Mughini. Dimenando ansiosamente il sedere in attesa dell’imminente battutone che avrei preso, speravo che sarei riuscito a sopportare le botte senza sbracare e imbarazzarmi troppo di fronte a quell’anziana coppia.
“Gianni, visto che sei il suo Padrone, perché non dai a Ildefonso una bella razione di cinghiate?”, ha detto la Sig.ra Francesca.
Lui ha preso il guinzaglio e mi ha detto, “Al piede!” trascinandomi sul patio.
Mentre gattonavo sul patio, lui mi stimolava col frustino della Sig.ra Francesca. Poi mi ha fatto fare un giro completo del giardino, utilizzando liberamente il frustino per rigarmi di viola le natiche che andavo dimenando.
Nonostante la cocente umiliazione, agitavo il culo come un cucciolo fuori per una passeggiata. Essere così completamente controllato da un’altra persona può essere un’esperienza gratificante e appagante: quando poi quella persona è anche il fortunato bastardo che si scopa la tua ex-fidanzata, le cui amiche sono lì a guardarti sghignazzando mentre tu sculetti sotto la frusta, la vergogna è assolutamente indescrivibile.
Poi mi ha riportato in casa, tra le risatine divertite dei signori Mughini. Una volta rientrati, ho cominciato a prepararmi mentalmente per una lunga serata di estrema umiliazione e dolore.
La Sig.ra Francesca e il Sig. Gianni non hanno perso tempo: lei è subito andata in camera loro a prendere la sua canna di bambù, e un nuovo strumento da usare su di me che hanno comprato ieri sera a Casoria: un nerbo di bue nuovo di zecca! È lungo circa un metro e ottanta o giù di lì, spesso alla base e va affievolendosi fino a una piccola punta sottile. Ha dato la frusta al Sig. Gianni e mi ha ordinato di muovermi.
“Questa sera te lo facciamo ballare quel culone grasso! Avanti, scuoti le chiappe per il tuo Padrone! Mostra il tuo rispetto e scodinzola!”
Frustandomi il culo con la canna, mi ha fatto gattonare per tutto il tinello, mentre il Sig. Gianni andava assestandomi nerbate di prova per trovare la giusta tecnica per maneggiare lo scudiscio. A suon di bastonate, intanto, la Sig.ra Francesca mi obbligava a dimenare il sedere per offrire al suo amante un bersaglio più ampio.
Dopo un paio di minuti, il Sig. Gianni ha alzato la frusta e ha cominciato a usarla su di me.
Il primo paio di frustate, date maluccio, non mi hanno fatto granché, ma il terzo colpo è andato perfettamente a segno con un poderoso schiocco sul mio sedere. Poi la fustigazione è cominciata sul serio. Strisciavo per la stanza scuotendo il sedere nudo mentre il Sig. Gianni, con precisione implacabile, mi andava sollevando vesciche sulle natiche.
La Sig.ra Francesca e la signora Mughini stavano veramente godendosi lo spettacolo, ridacchiando della mia situazione e commentando ridendo i segni rossi che andavano formandosi sul mio culo. Mentre strisciavo sempre più veloce per evitare lo scudiscio del mio torturatore, la Sig.ra Francesca mi ha inseguito e mi ha intrappolato in un angolo, così da potermi rifilare cinque o sei frustate davvero dure colla canna. Poi ho dovuto iniziare a gattonare di nuovo, dimenando il culo per il loro divertimento.
* * *
E così è andata. Ho gattonato e strisciato avanti e indietro mentre loro hanno scaricato tutta la loro aggressività sul mio vulnerabile deretano. Più veloce mi muovevo, e più forte mi colpivano.
Il Sig. Gianni stava davvero suonandomele di santa ragione: con perfetti movimenti del polso, andava schioccandomi la frusta sul culo con grande entusiasmo.
Il tutto mentre continuavano a ricordarmi di muovere il sedere.
“Guarda come sculetta il ciccione! Adesso sì che glielo faccio ballare il culone! A fuoco gliele metto quelle chiappe flaccide, tutta la notte gliele faccio ballare!”
A un certo punto la Sig.ra Francesca mi ha di nuovo incantonato in un angolo e mi ha rifilato un’altra scarica micidiale di bastonate sulle natiche.
“Sculetta, buono a nulla! Muovi quel culone! Voglio vedertelo dimenare!”
Mi affrettai a obbedire. Volevano mettere su uno spettacolo per i loro amici e certamente ci sono riusciti. Non importa quanto mi dimenassi e sculettassi il sedere ustionato: mi esortavano a muoverlo ancora di più. Non importa quanto velocemente strisciassi e mi contorcessi sotto il loro assalto, la mia ex fidanzata e il mio Padrone continuavano a coprire ogni centimetro dei miei inermi quarti posteriori con colpi duri e pungenti.
Stava diventando una fustigazione sessuale: più duramente mi picchiavano, più andavano infoiandosi.
“Adesso sì che balla quel culo!”
Crack!
“Fallo ondeggiare!”
Swish-Crack!
“Scrollalo, cialtrone!”
Crack!
“Te lo facciamo ballare tutta la notte quel culone!”
Swish-Crack!
“Frustagli il sedere tutta la notte, Gianni!”
Crack!
“Quando sorgerà il sole quel culo sarà ancora lì a dimenarsi!”
Swish-Crack!
“Muovi quel culo!”
Crack!
“Hai intenzione di imparare a muoverlo quel culo!”
Swish-Crack!
“Te lo insegnamo noi a muoverlo quel culo!”
Crack! Crack! Swish-Crack!
Impazzito dal dolore lancinante, mi sono raggomitolato a palla, implorando pietà. Mi avevano rotto la pelle in più punti, il mio deretano sanguinante era una massa di ponfi e vesciche rosse e viola.
Di fronte alle mie suppliche balbettanti la Sig.ra Francesca ha finalmente raggiunto un orgasmo sconquassante.
Raggiante nella beatitudine dei sensi soddisfatti, è tornata a sedersi col Sig. Gianni sul divano.
La Sig.ra Francesca mi ha ordinato di massaggiare i piedi a lei a al Sig. Gianni. Mi sono inginocchiato davanti a loro e ho cominciato a strofinare i suoi piedini, mentre lei cominciava a baciare il Sig. Gianni e strofinargli il cazzo da sopra i pantaloni.
Dopo averle massaggiato i piedini per pochi minuti, ho iniziato con quelli del Sig. Gianni. Massaggiare i piedi di quello che si scopa la tua ex-fidanzata è abbastanza imbarazzante: doverlo fare di fronte ad altre persone lo ha reso ancora più umiliante.
Poi i signori Mughini se ne sono andati, e la Sig.ra Francesca mi ha ordinato di sdraiarmi sulla schiena, in modo da poter continuare a pomiciare col Sig. Gianni usando la mia faccia come poggiapiedi. Mentre le leccavo e baciavo la pianta dei piedini, l’ho sentita mugolare, sapendo che in quel momento la mano del Sig. Gianni le si era infilata sotto le mutandine a sditalinarle la pisella fracica.
La Sig.ra Francesca si stava veramente infoiando, e infatti poco dopo si è trascinata il Sig. Gianni in camera. Io, come da copione, mi sono inginocchiato davanti la porta chiusa della loro camera, in attesa di ordini. Questa del rimanere in attesa di ordini fuori dalla porta è una regola introdotta dalla mia ex fidanzata, che mi ha da lungo tempo proibito di vederla anche solo parzialmente ignuda (figuriamoci poi impegnata a farsi sporcellare dal suo beau!), ma che gode immensamente nell’obbligarmi ad ascoltare i loro rumori intimi.
Nel corso della notte si sono accoppiati almeno quattro volte. E puntualmente ogni volta a me è toccato leccare entrambi e ripulirli, prima di andare finalmente a sdraiarmi sul divano per un paio d’ore di sonno – sdraiato sulla pancia, naturalmente.
* * *
Verso le nove, la Sig.ra Francesca ha di nuovo suonato la campanella del servo e mi ha ordinato di preparare la loro colazione.
Dopo colazione, la Sig.ra Francesca si è fatta venire un’idea particolarmente malvagia.
“Perché non andiamo a fare una passeggiata per il villaggio per far fare la pipì al nostro cagnaccio?”
Mortificato alla prospettiva, ho sperato fino in fondo che la pigrizia del Sig. Gianni prevalesse. Ma la Sig.ra Francesca è stata irremovibile. Mi ha fatto indossare un tanga, così che i miei genitali rimanessero coperti, ma il mio sedere ben marcato rimanesse esposto agli occhi di tutti.
Ciò che è seguito è stato di gran lunga l’evento più umiliante e degradante della mia vita: essere portato in giro come un cane dalla mia ex-fidanzata e il suo amante per le stradine di Casal di Prete, di fronte a tutti, strisciando sulle mani e sulle ginocchia, e scodinzolando il mio enorme culone appena battuto e pieno di vesciche.
La Sig.ra Francesca mi teneva per il guinzaglio mentre il Sig. Gianni mi incitava col frustino di pelle; poi si scambiavano i ruoli, in modo che anche lei potesse appiopparmi una bella scarica di staffilate sulle natiche.
Una delle residenti che era fuori per una passeggiata ha detto, “Mmm … sembra che lei signora sia riuscita ad addestrarlo proprio bene. Forse dovrei provarci con mio marito!”
Sono molto grato alla mia ex-fidanzata e il mio nuovo Padrone, il Sig. Gianni, per la loro creatività. La loro rigida disciplina e la loro determinazione nel degradarmi hanno davvero migliorato il mio comportamento e la mia visione della vita. Anche se questo è uno stile di vita piuttosto ‘specializzato’ (e certamente non per tutti), ha funzionato benissimo per me e la Sig.ra Francesca. Grazie a lei e al suo amante, il mio sedere è ora regolarmente frustato, posseduto (dal Sig. Gianni, quando lei ha il mal di testa), e perennemente sculettante.
E tutto quello che voglio per il resto della mia vita è di poter continuare a sculettare sotto la loro frusta!
Io sono un cornuto appropriatamente dominato. Ormai da sei anni, la mia bella ma crudele ex fidanzata mi ha prima mollato, e poi schiavizzato. La Sig.ra Francesca si diverte molto a umiliarmi e svergognarmi ogni volta che se ne presenta l’occasione. Pensavo di aver visto tutto ormai, ma di recente lei e il suo amante, il Sig. Gianni, hanno introdotto un nuovo ed eccitante modo per ridurmi a un livello di degrado indicibile.
È iniziato una sera che avevamo ospiti, e mi avevano travestito da camerierina francese, truccato e con una parrucca, per servire a tavola. Per tutta la sera si erano alternati picchiandomi e frustandomi con bacchette e cinture. E mentre lo facevano, mi avevano costretto a strisciare avanti e indietro sul pavimento, dimenando il sedere come un cane per il loro divertimento.
La mia ex fidanzata era infoiatissima, e lei e il Sig. Gianni avevano fatto un sesso incredibile quella notte, dopo che gli ospiti se ne erano andati.
* * *
Il lunedì successivo avevo sentito di soppiatto la Sig.ra Francesca raccontare di quella serata a una delle sue amiche.
“È stato divertentissimo. Gianni lo ha fatto strisciare sul pavimento e gli ha fatto dimenare il culo a suon di frustate! Dio, non sono mai stata così eccitata in vita mia!”
Nel giorni successivi, la Sig.ra Francesca aveva affrontato il soggetto diverse volte col Sig. Gianni, e lo aveva convinto ad allenarmi come un cane, per far diventare il festino di quel fine settimana un elemento regolare del nostro rapporto.
Voleva tenermi in casa come un cane in modo permanente: avrei dovuto rimanere sempre a quattro zampe, mangiare i miei pasti da una ciotola sul pavimento, ecc. Soprattutto, avrei dovuto dimenare il sedere come se stessi scodinzolando. La Sig.ra Francesca la trovava una cosa tremendamente eccitante, e aveva voluto integrare questo aspetto della mia sottomissione nella routine quotidiana del nostro rapporto.
Ogni volta che avessi strisciato per casa - visto che non mi sarebbe stato permesso di camminare su due gambe - avrei dovuto continuamente dimenare il culo: voleva che mi abituassi a scodinzolare ovunque andassi.
* * *
Il mio nuovo ruolo di animale domestico per la mia ex fidanzata e il suo amante era cominciato il fine settimana successivo. La Sig.ra Francesca aveva quattro dei suoi amici ad ammirare lo spettacolino. La sua amica Marzia e suo marito Piero, e la sua amica Gabriella col marito, Enrico.
Mi avevano ordinato di rimanere completamente nudo e mi avevano fissato un collare al collo con un guinzaglio attaccato. La Sig.ra Francesca mi aveva portato sul patio: avevo gattonato davanti a lei e ai suoi amici sulle mani e sulle ginocchia, mentre con orgoglio lei mi guidava col guinzaglio. Essere visto in una posizione così compromettente di fronte ai suoi amici era piuttosto imbarazzante. Come da istruzioni, io dimenavo il sedere per gli ospiti riuniti. Poi mi era stato permesso di alzarmi in piedi per qualche istante in modo da poter andare a prendere da bere per tutti.
Appena tornato, mi era subito stato ordinato di rimettermi a quattro zampe e di ricominciare a dimenare il sedere. E dappoiché la mia ex fidanzata e il suo amante si eccitavano così tanto a frustarmi e bastonarmi, non volevo incorrere in alcun castigo addizionale.
Tanto più sapendo che, dato che avevamo ospiti, non avrei in nessun modo potuto evitare un battutone sonoro: per tutti i sei anni trascorsi da quando mi ha mollato, la Sig.ra Francesca non ha mai una volta intrattenuto degli ospiti senza arrostirmi il sedere lei stessa, o farmelo gonfiare come una zampogna da uno dei suoi amanti.
* * *
Il rapporto tra uno schiavo e il suo Padrone e/o la sua Signora è unico: anche se per gli ultimi sei anni sono stato battuto quotidianamente sia dalla mia ex fidanzata che dai suoi amanti, essere messo alla frusta con cotanta, umiliantissima quotidianità ha avuto un’influenza meravigliosamente positiva su di me, portandomi a essere un servo ancora migliore e più attento alle loro esigenze di quanto lo sarei stato altrimenti.
Come ogni sottomesso sa, se siete abbastanza fortunati da avere qualcuno intorno che è disposto a mettersi d’impegno e fare del proprio meglio per staccarvi la pelle del deretano a frustate, si fa tutto il possibile per far loro piacere e mantenerli soddisfatti, in modo che a loro volta continuino a mantenervi le chiappe a strisce viola e doloranti per fare di voi una persona migliore. Ed è soprattutto quando è il Sig. Gianni a battermi che le frustate sono per me particolarmente edificanti: per quanto siano ormai sei anni che la Sig.ra Francesca mi ha mollato, io non riesco a fare a meno di vedere il Sig. Gianni come l’uomo che mi fa ancora cornuto.
Ed è terribilmente eccitante per me sapere che l’uomo che mi fa cornuto si eccita sessualmente frustandomi, prima di svuotarsi i testicoli nella mia ex-fidanzata. Quando origlio dietro la porta della loro camera e li ascolto fare sesso appassionatamente, assaporo il contrasto tra il piacere incredibile che sta vivendo lui nello sporcellare la mia bellissima ex-fidanzata e i brividi di dolore che attraversano il mio deretano battuto di fresco.
* * *
Le mie frequenti sessioni sotto la frusta sono poi ancora più efficaci quando mi vengono somministrati in presenza di altri. Ieri sera, per esempio, c’erano a cena i signori Mughini. Dimenando ansiosamente il sedere in attesa dell’imminente battutone che avrei preso, speravo che sarei riuscito a sopportare le botte senza sbracare e imbarazzarmi troppo di fronte a quell’anziana coppia.
“Gianni, visto che sei il suo Padrone, perché non dai a Ildefonso una bella razione di cinghiate?”, ha detto la Sig.ra Francesca.
Lui ha preso il guinzaglio e mi ha detto, “Al piede!” trascinandomi sul patio.
Mentre gattonavo sul patio, lui mi stimolava col frustino della Sig.ra Francesca. Poi mi ha fatto fare un giro completo del giardino, utilizzando liberamente il frustino per rigarmi di viola le natiche che andavo dimenando.
Nonostante la cocente umiliazione, agitavo il culo come un cucciolo fuori per una passeggiata. Essere così completamente controllato da un’altra persona può essere un’esperienza gratificante e appagante: quando poi quella persona è anche il fortunato bastardo che si scopa la tua ex-fidanzata, le cui amiche sono lì a guardarti sghignazzando mentre tu sculetti sotto la frusta, la vergogna è assolutamente indescrivibile.
Poi mi ha riportato in casa, tra le risatine divertite dei signori Mughini. Una volta rientrati, ho cominciato a prepararmi mentalmente per una lunga serata di estrema umiliazione e dolore.
La Sig.ra Francesca e il Sig. Gianni non hanno perso tempo: lei è subito andata in camera loro a prendere la sua canna di bambù, e un nuovo strumento da usare su di me che hanno comprato ieri sera a Casoria: un nerbo di bue nuovo di zecca! È lungo circa un metro e ottanta o giù di lì, spesso alla base e va affievolendosi fino a una piccola punta sottile. Ha dato la frusta al Sig. Gianni e mi ha ordinato di muovermi.
“Questa sera te lo facciamo ballare quel culone grasso! Avanti, scuoti le chiappe per il tuo Padrone! Mostra il tuo rispetto e scodinzola!”
Frustandomi il culo con la canna, mi ha fatto gattonare per tutto il tinello, mentre il Sig. Gianni andava assestandomi nerbate di prova per trovare la giusta tecnica per maneggiare lo scudiscio. A suon di bastonate, intanto, la Sig.ra Francesca mi obbligava a dimenare il sedere per offrire al suo amante un bersaglio più ampio.
Dopo un paio di minuti, il Sig. Gianni ha alzato la frusta e ha cominciato a usarla su di me.
Il primo paio di frustate, date maluccio, non mi hanno fatto granché, ma il terzo colpo è andato perfettamente a segno con un poderoso schiocco sul mio sedere. Poi la fustigazione è cominciata sul serio. Strisciavo per la stanza scuotendo il sedere nudo mentre il Sig. Gianni, con precisione implacabile, mi andava sollevando vesciche sulle natiche.
La Sig.ra Francesca e la signora Mughini stavano veramente godendosi lo spettacolo, ridacchiando della mia situazione e commentando ridendo i segni rossi che andavano formandosi sul mio culo. Mentre strisciavo sempre più veloce per evitare lo scudiscio del mio torturatore, la Sig.ra Francesca mi ha inseguito e mi ha intrappolato in un angolo, così da potermi rifilare cinque o sei frustate davvero dure colla canna. Poi ho dovuto iniziare a gattonare di nuovo, dimenando il culo per il loro divertimento.
* * *
E così è andata. Ho gattonato e strisciato avanti e indietro mentre loro hanno scaricato tutta la loro aggressività sul mio vulnerabile deretano. Più veloce mi muovevo, e più forte mi colpivano.
Il Sig. Gianni stava davvero suonandomele di santa ragione: con perfetti movimenti del polso, andava schioccandomi la frusta sul culo con grande entusiasmo.
Il tutto mentre continuavano a ricordarmi di muovere il sedere.
“Guarda come sculetta il ciccione! Adesso sì che glielo faccio ballare il culone! A fuoco gliele metto quelle chiappe flaccide, tutta la notte gliele faccio ballare!”
A un certo punto la Sig.ra Francesca mi ha di nuovo incantonato in un angolo e mi ha rifilato un’altra scarica micidiale di bastonate sulle natiche.
“Sculetta, buono a nulla! Muovi quel culone! Voglio vedertelo dimenare!”
Mi affrettai a obbedire. Volevano mettere su uno spettacolo per i loro amici e certamente ci sono riusciti. Non importa quanto mi dimenassi e sculettassi il sedere ustionato: mi esortavano a muoverlo ancora di più. Non importa quanto velocemente strisciassi e mi contorcessi sotto il loro assalto, la mia ex fidanzata e il mio Padrone continuavano a coprire ogni centimetro dei miei inermi quarti posteriori con colpi duri e pungenti.
Stava diventando una fustigazione sessuale: più duramente mi picchiavano, più andavano infoiandosi.
“Adesso sì che balla quel culo!”
Crack!
“Fallo ondeggiare!”
Swish-Crack!
“Scrollalo, cialtrone!”
Crack!
“Te lo facciamo ballare tutta la notte quel culone!”
Swish-Crack!
“Frustagli il sedere tutta la notte, Gianni!”
Crack!
“Quando sorgerà il sole quel culo sarà ancora lì a dimenarsi!”
Swish-Crack!
“Muovi quel culo!”
Crack!
“Hai intenzione di imparare a muoverlo quel culo!”
Swish-Crack!
“Te lo insegnamo noi a muoverlo quel culo!”
Crack! Crack! Swish-Crack!
Impazzito dal dolore lancinante, mi sono raggomitolato a palla, implorando pietà. Mi avevano rotto la pelle in più punti, il mio deretano sanguinante era una massa di ponfi e vesciche rosse e viola.
Di fronte alle mie suppliche balbettanti la Sig.ra Francesca ha finalmente raggiunto un orgasmo sconquassante.
Raggiante nella beatitudine dei sensi soddisfatti, è tornata a sedersi col Sig. Gianni sul divano.
La Sig.ra Francesca mi ha ordinato di massaggiare i piedi a lei a al Sig. Gianni. Mi sono inginocchiato davanti a loro e ho cominciato a strofinare i suoi piedini, mentre lei cominciava a baciare il Sig. Gianni e strofinargli il cazzo da sopra i pantaloni.
Dopo averle massaggiato i piedini per pochi minuti, ho iniziato con quelli del Sig. Gianni. Massaggiare i piedi di quello che si scopa la tua ex-fidanzata è abbastanza imbarazzante: doverlo fare di fronte ad altre persone lo ha reso ancora più umiliante.
Poi i signori Mughini se ne sono andati, e la Sig.ra Francesca mi ha ordinato di sdraiarmi sulla schiena, in modo da poter continuare a pomiciare col Sig. Gianni usando la mia faccia come poggiapiedi. Mentre le leccavo e baciavo la pianta dei piedini, l’ho sentita mugolare, sapendo che in quel momento la mano del Sig. Gianni le si era infilata sotto le mutandine a sditalinarle la pisella fracica.
La Sig.ra Francesca si stava veramente infoiando, e infatti poco dopo si è trascinata il Sig. Gianni in camera. Io, come da copione, mi sono inginocchiato davanti la porta chiusa della loro camera, in attesa di ordini. Questa del rimanere in attesa di ordini fuori dalla porta è una regola introdotta dalla mia ex fidanzata, che mi ha da lungo tempo proibito di vederla anche solo parzialmente ignuda (figuriamoci poi impegnata a farsi sporcellare dal suo beau!), ma che gode immensamente nell’obbligarmi ad ascoltare i loro rumori intimi.
Nel corso della notte si sono accoppiati almeno quattro volte. E puntualmente ogni volta a me è toccato leccare entrambi e ripulirli, prima di andare finalmente a sdraiarmi sul divano per un paio d’ore di sonno – sdraiato sulla pancia, naturalmente.
* * *
Verso le nove, la Sig.ra Francesca ha di nuovo suonato la campanella del servo e mi ha ordinato di preparare la loro colazione.
Dopo colazione, la Sig.ra Francesca si è fatta venire un’idea particolarmente malvagia.
“Perché non andiamo a fare una passeggiata per il villaggio per far fare la pipì al nostro cagnaccio?”
Mortificato alla prospettiva, ho sperato fino in fondo che la pigrizia del Sig. Gianni prevalesse. Ma la Sig.ra Francesca è stata irremovibile. Mi ha fatto indossare un tanga, così che i miei genitali rimanessero coperti, ma il mio sedere ben marcato rimanesse esposto agli occhi di tutti.
Ciò che è seguito è stato di gran lunga l’evento più umiliante e degradante della mia vita: essere portato in giro come un cane dalla mia ex-fidanzata e il suo amante per le stradine di Casal di Prete, di fronte a tutti, strisciando sulle mani e sulle ginocchia, e scodinzolando il mio enorme culone appena battuto e pieno di vesciche.
La Sig.ra Francesca mi teneva per il guinzaglio mentre il Sig. Gianni mi incitava col frustino di pelle; poi si scambiavano i ruoli, in modo che anche lei potesse appiopparmi una bella scarica di staffilate sulle natiche.
Una delle residenti che era fuori per una passeggiata ha detto, “Mmm … sembra che lei signora sia riuscita ad addestrarlo proprio bene. Forse dovrei provarci con mio marito!”
Sono molto grato alla mia ex-fidanzata e il mio nuovo Padrone, il Sig. Gianni, per la loro creatività. La loro rigida disciplina e la loro determinazione nel degradarmi hanno davvero migliorato il mio comportamento e la mia visione della vita. Anche se questo è uno stile di vita piuttosto ‘specializzato’ (e certamente non per tutti), ha funzionato benissimo per me e la Sig.ra Francesca. Grazie a lei e al suo amante, il mio sedere è ora regolarmente frustato, posseduto (dal Sig. Gianni, quando lei ha il mal di testa), e perennemente sculettante.
E tutto quello che voglio per il resto della mia vita è di poter continuare a sculettare sotto la loro frusta!
1
voti
voti
valutazione
10
10
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Adoro il sabato
Commenti dei lettori al racconto erotico