Voglio essere la tua bestia
di
Mascotte
genere
etero
Sentivo che c'era qualcosa di più nel suo modo di intendere le cose. Lo sentivo vicino al mio cuore, ma non ho mai capito cosa aveva in mente di me. Sicuramente si trattava un uomo che sapeva affascinare e farsi cogliere dalla bellezza originale di ogni femmina... oppure si trattava semplicemente di un uomo voglioso. O di un uomo disperato, in cerca di una scintilla che potesse ridestarlo dal dolore esistenziale, fino a fare andare tutto quanto in fiamme.
Qualsiasi fosse la verità, qualsiasi descrizione tra le possibili effettivamente lo riflettesse, io sentivo di essere amata, perché sentivo di essere vista nelle mie potenziali declinazioni. Vedeva il mio essere animale. Pareva quasi cedesse al mio tocco a qualcosa che provava. Pareva quasi che per lui fosse come era stato per me in altri casi: a volte senti qualcosa e ti arrendi, perché sai che è ciò che veramente vuoi... nonostante la mente faccia di tutto per allontanarti da ciò che la tua natura ha già deciso per te.
Sapeva quale modo di toccare desidererebbe una donna. Si vedeva che voleva rimanere indelebile nell' esistenza degli altri, come se così avesse potuto aggrapparsi al tempo e alla vita. Voleva sentirsi originale, speciale, forse ricordato.
//
Non ho mai avuto idea dei suoi pensieri... li ho indagati guardandoli da lontano e contemplandoli nel suo atteggiamento, ma non li ho mai potuti svelare con certezza. Non perchè lì tenesse per sé, ma perché diventava difficile capire quali tra le tante cose avrebbe potuto pensare.
Insomma, un inguaribile amante della gnocca.
Nella mia mente so che se fosse stato più volgare avrebbe potuto considerarmi sua per gioco; intendo che l' avrei voluto. Porto rispetto alle donne e alle donne sposate, io, e dovrebbero essere gli uomini a portarne di più. Indipendentemente dal legame .
//
Secondo me avrebbe preferito avermi per contemplarmi o farmi male, e io avrei preferito sentirmi tuo oggetto, sentirti vicino e sulla mia pelle. Sulla pelle troppe cose si scrivono, chi sa nell' anima cosa può essere sovrascritto e cosa invece resta indelebile per sempre. Credo nelle promesse eterne, nelle promesse a se stessi e a chi si ama, soprattutto sotto le stelle cadenti o davanti al mare che ondeggia la notte. Ci credo ciecamente e appassionatamente.
//
Sapevo che tu volevi affascinare. Che mi voleva sua vittima, o forse schiava delle sensazioni . Sono abbastanza certa di questo. E a me piace giocare col fuoco.
Se avesse voluto contemplarmi avrebbe potuto propormi di farmi scopare da tuo figlio e di guardare. Se avesse voluto avermi avrebbe potuto semplicemente continuare a giocare con la mia mente,.tanto conosceva i miei tasti. Se avrebbe voluto possedermi, lo sapeva, sarebbe stato facile. Se avesse preferito insistere e spogliarmi, avrebbe potuto metterci due minuti, e ci sarei pure stata.
Il suo dono era quello di vedere la parte autentica delle persone, quella più spontanea e bestiale , di intuire le potenzialità femminili e di riuscire a declinarle. Avrebbe potuto rendere troia anche Beatrice in paradiso, perché sapeva cosa vuole ogni bestia che è in noi esseri umani.
Ed è ciò che cerco nel declinare la mia natura.
//
Sarei stata la sua dolce mascotte, a rappresentare con affetto la sua bestia da passeggio, e molto piacevolmente.
E chissene frega delle convenzioni se si può essere sinceri.
Qualsiasi fosse la verità, qualsiasi descrizione tra le possibili effettivamente lo riflettesse, io sentivo di essere amata, perché sentivo di essere vista nelle mie potenziali declinazioni. Vedeva il mio essere animale. Pareva quasi cedesse al mio tocco a qualcosa che provava. Pareva quasi che per lui fosse come era stato per me in altri casi: a volte senti qualcosa e ti arrendi, perché sai che è ciò che veramente vuoi... nonostante la mente faccia di tutto per allontanarti da ciò che la tua natura ha già deciso per te.
Sapeva quale modo di toccare desidererebbe una donna. Si vedeva che voleva rimanere indelebile nell' esistenza degli altri, come se così avesse potuto aggrapparsi al tempo e alla vita. Voleva sentirsi originale, speciale, forse ricordato.
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Non ho mai avuto idea dei suoi pensieri... li ho indagati guardandoli da lontano e contemplandoli nel suo atteggiamento, ma non li ho mai potuti svelare con certezza. Non perchè lì tenesse per sé, ma perché diventava difficile capire quali tra le tante cose avrebbe potuto pensare.
Insomma, un inguaribile amante della gnocca.
Nella mia mente so che se fosse stato più volgare avrebbe potuto considerarmi sua per gioco; intendo che l' avrei voluto. Porto rispetto alle donne e alle donne sposate, io, e dovrebbero essere gli uomini a portarne di più. Indipendentemente dal legame .
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Secondo me avrebbe preferito avermi per contemplarmi o farmi male, e io avrei preferito sentirmi tuo oggetto, sentirti vicino e sulla mia pelle. Sulla pelle troppe cose si scrivono, chi sa nell' anima cosa può essere sovrascritto e cosa invece resta indelebile per sempre. Credo nelle promesse eterne, nelle promesse a se stessi e a chi si ama, soprattutto sotto le stelle cadenti o davanti al mare che ondeggia la notte. Ci credo ciecamente e appassionatamente.
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Sapevo che tu volevi affascinare. Che mi voleva sua vittima, o forse schiava delle sensazioni . Sono abbastanza certa di questo. E a me piace giocare col fuoco.
Se avesse voluto contemplarmi avrebbe potuto propormi di farmi scopare da tuo figlio e di guardare. Se avesse voluto avermi avrebbe potuto semplicemente continuare a giocare con la mia mente,.tanto conosceva i miei tasti. Se avrebbe voluto possedermi, lo sapeva, sarebbe stato facile. Se avesse preferito insistere e spogliarmi, avrebbe potuto metterci due minuti, e ci sarei pure stata.
Il suo dono era quello di vedere la parte autentica delle persone, quella più spontanea e bestiale , di intuire le potenzialità femminili e di riuscire a declinarle. Avrebbe potuto rendere troia anche Beatrice in paradiso, perché sapeva cosa vuole ogni bestia che è in noi esseri umani.
Ed è ciò che cerco nel declinare la mia natura.
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Sarei stata la sua dolce mascotte, a rappresentare con affetto la sua bestia da passeggio, e molto piacevolmente.
E chissene frega delle convenzioni se si può essere sinceri.
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