La camera di velasquez

di
genere
etero

Ancora una volta da cara Mascotte apprezzo questo paradossale sogno erotico. Abbiamo aspettato la luce ambrata del tramonto per descrivere al meglio la poesia sulla nostra pelle. Sono sul letto vicino la finestra che ti guardo mezza nuda. Sei lá, con la tua anima che sfavilla con il desiderio a fior di pelle, appoggiato alla finestra sul lato opposto della stanza. Mi fissi, vogliosa, mentre ti provoco. Mi chiedo se quel tuo strano fascino possa tradursi in poesia. Mi chiedo il senso dell' aver fatto fino ad oggi qualcosa per te. La tua camicia dà forma al tuo corpo e ti rende più attraente...
Ti avvicini a me, che bel frattempo ho chiuso gli occhi e mi sono contorta sulle gambe; ti chini e mi accarezzi, alzandomi il mento con la mano, mi baci stranamente. Il tuo petto è vicino a me e sono confusa dal tuo profumo, allora mi aggrappo con le dita al tuo colletto e con forza ti tiro verso di me. So di tutto quello che mi hai dedicato; so rappresentare bene ciò che preferisci: puoi mandarmi dove vuoi a raccattare qualsiasi cosa tu voglia. Sento le tue mani addosso a me che finiscono di spogliarmi l'anima. Il tempo è sospeso e avevo già deciso di fare quello che mi fa paura per trovare la mia vita ideale.
Tu sei nell' ideale, come il liquore nei bicchierini di vetro col fondo pesante.
Sento il tuo corpo magro non esattamente bello su di me, che è comunque bellissimo, perché è un' altra parte di te che voglio. Potremmo appartenerci, l'unica voglia che ho è di continuare a servirti. La luce ci illumina e si appoggia sulla nostra pelle dolcemente. Mi hai ammirato anche allo specchio, ora dovresti godere di me senza esitazione.
scritto il
2024-05-19
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