Giacomo e Fabrizio (2)

Una domenica a casa di Giacomo, il giorno di una partita di campionato a San Siro, e la bambina si è svegliata con la febbre. Il medico non c'è, sua moglie Susanna sta prendendo ora lezioni di guida non ha ancora la patente e non riescono a rintracciare al telefono sua sorella. Lui è sui carboni ardenti, deve andare a giocare la partita ma non può farlo e lasciare una bambina di sei mesi in quelle condizioni. Susanna cerca dei palliativi su consiglio di sua madre, ma la febbre c è sempre. Finalmente la sorella risponde al telefono, sarà li immediatamente per accompagnarle dal suo medico. Dopo poco piu di dieci minuti arriva, ora Giacomo si sente relativamente tranquillo ma si è fatto tardi : salta sulla sua Fiat 124 Sport e via di corsa a Milano. Meno male, pensa, che ora ha questa nuova auto veloce e non più la 600. È tra i campi neanche a metà strada che gli scoppia una gomma, sbanda nella corsia opposta per fortuna deserta, e poi riesce a rallentare e accostarsi al muro di una vecchia cascina che ha alcune finestre lungo la via. È così incazzato che fa appena caso all' edificio, apparentemente disabitato, scende e pensa che dovrà cambiare una ruota, cosa che non ha mai fatto in vita sua. Ma una di quelle finestre è abitata da Fabrizio,egli ha sentito l' auto fermarsi ed è uscito a vedere chi fosse. Sta camminando lungo il muro esterno verso la 124 Sport ferma più avanti quando vede Giacomo armeggiare attorno alla ruota. Lo riconosce immediatamente, l' emozione è tanta troppo improvvisa che lo fa trasalire, inciampare nei ciottoli e sterpi lungo il muro e giusto il tempo di pronunciare un mezzo 'Buongior...' cade per terra. Giacomo l' ha sentito e vedendolo cadere, pur nella fretta di cambiare la ruota, per la quale non sa da che parte cominciare, dal bravo ragazzo che è si avvicina per aiutarlo a rialzarsi. Fabrizio è in visibilio, sente le sue grandi mani, i suoi muscoli che lo toccano e si tendono nell' aiutarlo a rialzarsi, si sente sciogliere, sdilinquere nelle sue forti braccia, tutto è così magnifico improvviso. Non c' è tempo per le presentazioni 'Buongiorno, c è un telefono ? Un altra auto ? Ho estrema urgenza di arrivare a Milano'. No non c è ne l uno ne l' altra ma Fabrizio è pratico, lo aiuterà a cambiare la ruota. In questo momento di insperata occasione non può nemmeno guardare meglio il suo idolo, conoscerlo, l' unico scopo deve essere quello dell' altro cioè cambiare super velocemente la ruota. E cosi fanno, grazie alla pratica di Fabrizio in pochi minuti la 124 Sport è pronta a partire. All' ultimo serraggio delle viti della ruota Fabrizio prega Giacomo di farlo lui, perché ha più forza, e mentre lo vede chinarsi per farlo sbircia nell' apertura della polo del calciatore: ha anche il petto peloso proprio come piace a lui, che uomo perfetto! E bello si, ha questo piccolo istante per rendersi conto di quanto figo sia di persona, e ancora gli basta questo minuscolo frattempo in cui lo ammira stringere i dadi per desiderare di essere solo il sottopiede delle sue scarpe, e per sempre. Ecco a posto Giacomo ha una fretta matta di partire ma, da quel giovane signore che è, educatamente si rivolge a Fabrizio presentandosi, porgendogli la mano, ringraziandolo, offrendogli dei soldi. Fabrizio gli porge la sua vuole godere di quest' altro attimo di contatto col suo Dio, e no niente soldi ma vuole la promessa che passerà a trovarlo un pomeriggio qualunque di ritorno dagli allenamenti, lui è sempre a casa dopo mezzogiorno. Giacomo gli è grato, annuisce, e visto che sono entrambi giovani possono darsi del tu. Fabrizio non può evitare di inginocchiarsi davanti a lui, perché magari sarà la prima ed ultima volta che lo vede e vuole almeno conservare una sensazione di sottomissione 'Va bene ti prego passa un giorno a salutarmi, sono un tuo grandissimo ammiratore, mi raccomando. Vai e vinci oggi mi raccomando'. 'Puoi scommetterci',dice Giacomo, sorride gli da una pacca sulla spalla e via in auto. (continua)