Giacomo e Fabrizio (3)

di
genere
gay

Giacomo è sfrecciato via in auto, Fabrizio nell' entusiasmo dell' incontro avrebbe voluto buttarsi sotto la sua auto, esserne travolto e annientato una volta per tutte in uno strano gioco di amore e morte, in cui la vitale scarica adrenalinica data da quell' incontro lo spingeva. Ma era giusto continuare il contatto con lui per quanto, per come possibile, allora si era portato sulla strada per vedere che non giungesse nessuno e fatto cenno che poteva andare, Dio sa quanto avrebbe voluto che rimanesse o che solo dal finestrino gli avesse all' ultimo momento sputato in faccia prima di andarsene, per rimanere con uno dei suoi fluidi corporali addosso che tanto lo eccitava. Ora ha un padrone, è il suo schiavo per sempre. E mentre vede la 124 Sport schizzare in avanti come un getto di sperma gli fa ciao con la mano finché è a perdita d' occhio, per finire con la scheccata di un 'ciao amore' pronunciato in tono femminile e ancheggiando. Ciao amore, il titolo della canzone di Luigi Tenco, bel tipo anche lui peccato che fosse finito così. Nel turbinio della passione, anzi delle mille passioni ed entusiasmi che quel breve incontro aveva generato in lui, in questo esatto istante doveva solo fare una cosa immediatamente, intanto che avvertiva ancora pienamente il contatto con quel Dio, al resto avrebbe pensato dopo.
Allora mentre Giacomo corre a razzo sulla strada, forse ancora più velocemente Fabrizio corre in casa, chiude a chiave la porta per abbandonarsi alla più bella sega della sua vita. Tutto dev' essere perfetto, deve avere la sensazione di essere posseduto totalmente dal bel maschione, si infila nel sedere una bottiglietta vuota di birra immaginando che sia l' attrezzo con cui Giacomo aveva serrato le viti con le sue forti braccia, no non il suo caxxo, quello una checca miserabile come lui non ha il diritto di averlo dentro, quello va al suo posto naturale e desiderato, la vagina di una donna. Si pinza sui capezzoli due mollette da bucato immaginando che lui gliele abbia messe, da maschio esclusivamente etero non può strizzarglieli direttamente con le sue mani virili, ma farlo soffrire per la checca schifosa che è si, perché Fabrizio è un essere inferiore se lo merita. E quel rifiuto tacito di Giacomo di un qualsiasi tipo di contatto sessuale strano a dirsi lo fa godere ancora di più, perché lo umilia anche psicologicamente. Un rifiuto tacito, un maschio etero naturalmente, giustamente, sacrosantamente evita contatti sessuali con un infimo *******o. A Fabrizio non resta altro da fare che immaginare di essere la soletta nelle sue scarpe da calcio, impietosamente massacrata per ore sotto quei piedoni possenti e puzzolenti durante quelle lunghe ore di allenamento in corsa, calci, passaggi, dribbling. E doverne respirare l' odore maschio chiuso in una scarpa, impregnarsi del loro sudore odoroso fino ad essere zuppo. Essere costantemente sotto di lui in qualunque altra scarpa e circostanza. Persino la notte ai piedi del suo letto e rimasto nella scarpa, quando sollevato dal peso soverchiante della massa muscolare del suo meraviglioso padrone ha un attimo di riposo, appena interrotto dai gemiti della moglie di Giacomo mentre con godimento di entrambi la scopa. Anzi con godimento di tutti e tre. Oh si ... maschione straordinario nella tua fantastica normalità di uomo etero. Nella tua forza virile straordinaria di campione sportivo.
Eccezionale straordinario godimento anche questa sega per Fabrizio, è felicissimo, al settimo cielo, davvero vale la pena essere sopravvissuto fino a quel momento. E adesso deve pensare attentamente a come essere pronto ad accogliere il campione se si degnera' di mettere il suo piede padrone nella sua povera casa, nella peggiore delle ipotesi lui vivrà il resto della sua vita aspettandolo inutilmente, scrutando alla finestra o dall' orto passare la 124 Sport. Magari la vedrà sempre passare oltre e gli sarà in ogni caso grato perché Giacomo è un uomo superiore e un campione che non ha certo nemmeno mezzo secondo per una sfranta come lui. Ciò nondimeno il primo istante che l' ha incontrato Fabrizio ha sentito che gli sarebbe appartenuto per sempre, sarebbe vissuto per sempre come la sua checca incondizionata, il suo scendiletto a perenne disposizione anche nel caso in cui mai lo avrebbe degnato di scendervi i suoi piedi divini. Nonostante ciò Fabrizio avrebbe appoggiato la testa sul cuscino, ogni notte che gli rimaneva da vivere, pensando di avere accanto i PPP, i piedoni possenti e puzzolenti di Giacomo dopo l'allenamento.
Questo nella peggiore delle ipotesi che non l' avesse più rivisto già gli bastava, ma Fabrizio era talmente entusiasta dell' incontro da sperare che, come promesso, sarebbe andato a trovarlo. O meglio, la promessa in ginocchio gliel' aveva chiesta lei, la checca indegna e infima, il maschione si era limitato ad accennare un breve si col capo. Era li in piedi che lo soverchiava col suo quasi metro e novanta, gli occhi azzurri, le spalle larghe, lo sguardo severo ma giusto, il ciuffo biondo scuro mosso da una leggera brezzolina sullo sfondo del cielo. Un istante di paraduso, chiaro e bello come i suoi occhi. Così lo aveva pensato, avendolo ancora come davanti e sopra di se, nel momento culminante dell' autoerotismo.
Giacomo era conosciuto come serio e di parola, c è da pensare che avrebbe tenuto fede ad un cenno del capo ? Nella fiamma di questo ardente desiderio Giacomo ora vive e dovrà fare in modo di essere sempre pronto a riceverlo qualunque pomeriggio capiti, così come gli ha detto.
Fabrizio ora sente di avere un padrone, sia come sia. Deve giocarsela bene.

Il suo primo pensiero è provare a farsi assumere come cameriere in casa di Giacomo, allo scopo primario di essere al servizio regolare del suo padrone, e in sostanza attendere il momento più bello in cui la sua borsa della biancheria sporca dopo l’allenamento arriva da lui in lavanderia. O attendere che Giacomo vada in bagno a pisciare per entrarvi immediatamente dopo a leccare il bordo del water. O appartarsi con le sue ciabatte. Si sarebbe ammazzato di gustose seghe, ma vivendo nell’inquietudine di essere scoperto e scacciato con ignominia, la qual cosa l’avrebbe fatto soffrire troppo, sapere che il suo padrone giustamente lo disprezzava per averlo accolto in casa e poi essere tradito nella fiducia. No, tutto ma questo no, sarebbe stato intollerabile.

Ecco la soluzione, sarebbe diventato il suo servo continuando a stare dove stava, un cane fedele che da quel momento avrebbe aspettato il padrone nella sua cuccia, se e quando avesse voluto degnarlo di andarlo a trovare, e allora la sua casa deve essere pronta ad accoglierlo in ogni momento.

Guarda la sua sala, la stanza più accogliente, com’ è diversa dai confortevoli soggiorni sulle riviste e a cui si presume Giacomo era abituato ! Quasi tutta occupata dai mobili da pranzo poveri ma in stile pretenzioso anni cinquanta, superato ed ora un po’ ridicolo, per sua natura gay Giacomo avverte bene queste cose. Tuttavia, pensa, in un angolo una cosa decente c’è, una chaise longue molto comoda e moderna sul tipo di quella famosa di Charles e Ray Eames, l’aveva scelta in un negozio di Milano con i suoi genitori in occasione del quarantesimo delle loro nozze, era più un regalo per lui, il loro figlio adorato naturalmente, a loro importava solo fare felice lui. Gli scende una lacrima, molte lacrime, da quando sono morti piangere è per lui naturale, uno sfogo che glieli fa sentire vicini, e pensare che nessuno di loro tre vi si era mai seduto, papà per paura di rovinarla, mamma perché era abituata a sedere sulle sedie della cucina e a lui non sembrava giusto concedersela essendo in fondo un regalo per i genitori. Era destino che rimanesse li bella nuova per il suo Padrone, padrone di quella casa, della sua vita, padrone totale, gli avesse detto di buttarsi nell’ Adda ed annegare, l’avrebbe fatto solo per ubbidirgli. Allora spinge in un angolo tra i buffet il tavolo da pranzo, tanto non gli serve di certo, e fa spazio alla poltrona, la mette nel punto più luminoso e ameno, e individua un piccolo tappeto finto persiano da stendervi davanti all’ occasione. Occasione che lo fa emozionare, trasalire ed eccitare perché si … ha un suo piano. Intanto lo pulirà per bene e lo lascerà arrotolato lì accanto. La Chaise Longue famosa degli Eames prevede un comodo poggiapiedi separato dello stesso stile, questa invece allo scopo ha un ripiano imbottito supplementare che spunta da sotto il sedile in misura regolabile, avevano scelto questo tipo e non l’imitazione identica al tipo più noto per lo scarso spazio a disposizione. Così questo ripiano supplementare permette alle gambe di distendersi per nulla, poco, tanto, come si vuole insomma, a seconda di come il piede voglia appoggiarsi a terra o poco più sopra, sulla sua faccia …magari ! E sempre più eccitato ne prova la funzionalità andando a cercare un oliatore perché il ripiano sia in perfetta efficienza. E poi ? Quel maschione avrebbe gradito qualcosa dopo l’allenamento, un aperitivo, giusto uno stuzzichino per la cena che avrebbe poi mangiato a casa propria poco dopo ? Lungi da lui rovinargli l’appetito per la cena in famiglia. Meno male che aveva il frigorifero, un Bitter, un Aperol, qualche acqua tonica, è obbligatorio d’ora in poi averli in casa. E quei biscotti secchi da farsi in casa, semplici ma gustosi e che si conservano a lungo, ermeticamente chiusi in quei contenitori ora in vendita per i vari usi di cucina. Qualche salatino confezionato sottovuoto, pronto da aprire fragrante alla bisogna, infine un liquore aperitivo come il Biancosarti. Pensare a tutto questo lo appassiona, anche se la probabilità che Giacomo passi davvero a trovarlo gli appare troppo bella per essere vera. Non importa, quel Dio supremo merita anche solo una vana attesa da parte di Fabrizio, una inutile pezza da piede sempre a sua disposizione, e intanto lo pensa, così forte virile bello come il sole, che sta facendo ora ? Certo c’è la partita, adesso Fabrizio guarda la Domenica Sportiva alla TV nella speranza di vederlo, il calcio in fondo lo stufava, lo interessa ora solo se e quanto in funzione di Giacomo.

Giacomo intanto, arrivato a razzo allo stadio quasi dimenticando totalmente l’accaduto della gomma, prima di giocare vuole assolutamente telefonare a casa, gli risponde la suocera. Susanna ha chiamato dicendo che va tutto bene, il medico ha visitato la bambina, le ha misurato la febbre, nel frattempo un po’ scesa, e prescritto la cura. Si tratta di otite, non grave ma da non sottovalutare essendo così piccola, la moglie e la cognata passeranno ad una farmacia di turno a prendere i medicinali e poi torneranno a casa.

Giacomo tira il respiro di sollievo più importante, la sua amata figlia sta meglio è tutto sotto controllo, solo adesso sente davvero le urla dei tifosi, non li deluderà si sente in forma, ansioso di correre in campo. Non gioca propriamente il ruolo di attaccante ma spessissimo le sue azioni si concludono in rete, questo è uno di quei casi, scavalca l’avversario con la sua eleganza innata e infila la palla in porta , è goal ! Esulta, corre all’angolo del campo urlando davanti ai tifosi che lo festeggiano sbracciando dagli spalti, un compagno lo raggiuge, quasi si arrampica su di lui scompigliandoli il ciuffo con la mano. E così lo vedrà alla TV Fabrizio, ha davvero avuto il privilegio di incontrarlo, di toccarlo, di essergli stato utile, sorride… si che incontro meraviglioso, la vita sembra più bella da oggi !

Sulla strada del ritorno ancora euforico e ansioso di riabbracciare sua moglie e sua figlia, Giacomo nei paraggi della cascina abitata da Fabrizio ricorda all’improvviso l’avvenimento di qualche ora prima , qualcosa sembra sfuggirgli , ma certo li abitavano i suoi nonni , il ricordo è lontanissimo era molto piccolo ma riconosce quel portone che passavano per andare a trovarli, quanti anni fa ! E ora vi sta quello strano ragazzo. Un po’ effemminato ma è un suo grande ‘fan’ gli si è inginocchiato davanti, ci tiene davvero che lui vada a visitarlo e così con piacere rivedrà ora quel cortile, chissà se gli sembrerà uguale, diverso ? Si alla prima occasione farà un salto, di ritorno dagli allenamenti. Poi lui è un giovane uomo serio e di parola, quel ragazzo lo merita, se non fosse stato per lui davvero sarebbe arrivato tardi alla partita, e non avrebbe potuto giocarla dall’ inizio : non sia mai !
scritto il
2023-12-14
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