Lo Stimatore - 05

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genere
dominazione

Lo Stimatore - 05

Lo Stimatore ti aveva additato, sul lato opposto della stanza, una chaise longue dalla forma sinuosa.
“Bene, visto che sei pronta, vatti a sedere là sopra.” .
Aveva atteso che tu eseguissi l'ordine e, prima di avvicinarsi, aveva aperto la grande patta dei pantaloni della divisa, fissandola su un fianco con due bottoni.
Chi aveva disegnato la divisa degli Stimatori era stato attento al fatto che, per il funzionario, esporre i genitali fosse comodo e veloce; ben presto però l'allacciatura aveva avuto successo nell'abbigliamento ordinario e ormai pantaloni del genere venivano spesso indossati in contesti normali.
Il pene dello Stimatore era moscio e tu avevi distolto lo sguardo, per rispetto. Così ti avevano insegnato, che c’erano maschi che potevano sentirsi in imbarazzo.
“Guarda pure, lotto 27.” Lo Stimatore aveva avvicinato i palmi all’inguine. “Penserai mica che io possa stare eccitato tutto il tempo? Questo lavoro sarebbe un inferno! Comunque, la mia erezione è affar tuo, adesso…”
Non era stato difficile. Quando ti era stato accanto, tu avevi proteso le mani e con cautela avevi appoggiato il palmo della mano sotto i testicoli, alternando la pressione dei polpastrelli e cercando, con la punta del medio, di sfiorare il punto sensibile intorno all’ano.
Avevi atteso la sua reazione, che non si era fatta attendere. E solo quando si era avvicinato di un mezzo passo ancora, avevi posato l’altro palmo al di sopra dell’asta che stava prendendo vita.
Ti eri rincuorata nel sentire che si ingrandiva fra le tue dita e avevi avviato una masturbazione lenta e delicata, che nelle tue intenzioni avrebbe dovuto attirarlo nella tua bocca.
Ma proprio nel momento in cui ti eri chinata per accoglierlo e la tua lingua protesa aveva appena sfiorato il glande, lo Stimatore ti aveva bloccata.
“Non male, lotto 27.” E, nel dire questo, aveva estratto taccuino e penna dalla tasca della divisa. Scriveva in piedi, velocemente. “Tu intanto, puoi continuare, ma niente bocca per il momento”.
Non potevi certo leggere quel che stava scrivendo, ma quel non male che gli era sfuggito, ti rendeva fiduciosa riguardo al suo giudizio.
Non avevi torto: “IL LOTTO HA TOCCO PARTICOLARMENTE DELICATO; BUONA CAPACITÀ DI REGISTRARE LE REAZIONI PENIENE. SI COLGONO TUTTAVIA TALUNE ESITAZIONI NELLA FASE INIZIALE DELLA MASTURBAZIONE, VEROSIMILMENTE DOVUTE ALLA GIOVANE ETÀ DEL LOTTO.”
Aveva collocato di nuovo in tasca i suoi strumenti di scrittura e ti aveva fatto segno di distenderti, a cosce aperte.
*
Lo Stimatore si era dunque chinato sulla tua vulva e con perizia aveva iniziato a baciarti: passava la lingua intorno al clitoride, con la giusta energia, cogliendo ogni vibrazione del tuo corpicino. E quando avevi iniziato a gemere e a sollevare il bacino, per un istante solo, ti aveva consentito di assaporare la punta della sua lingua, premuta sul centro del piacere.
Di nuovo si era staccato e di nuovo aveva iniziato a scrivere: “VAGINA FRESCA E NATURALMENTE PROFUMATA, CON REGOLARE LUBRIFICAZIONE. SENSIBILITÀ CLITORIDEA NELLA NORMA.”
Subito dopo, nelle sue mani era comparso un vibratore, alimentato da un lungo cavo elettrico, e lo aveva appoggiato direttamente sul tuo clitoride.
“Fino a che non ti dirò io, non devi godere! Chiaro, lotto 27?”
Così ti diceva, mentre con la mano libera afferrava i tuoi seni e li stringeva con sapienza. E i tuoi capezzoli avevano reagito prontamente e si erano fatti turgidi fra le sue dita.
“Mi raccomando adesso… Non devi venire…” e, nell’ammonirti, ti aveva finalmente penetrata con le dita.
Era straordinariamente esperto e ti aveva fatto raggiungere in fretta il plateau e senza alcun sforzo. Tu tenevi gli occhi chiusi, e cercavi di controllare le ondate sempre più alte di piacere, che da un momento all’altro ti avrebbero sommersa.
Devo riconoscere che, a vederti così, inarcata e con la bocca spalancata, eri davvero eccitante. Ed era del tutto evidente che non avresti resistito a lungo.
A quel punto, infatti, la penetrazione si era estesa al tuo ano: lo Stimatore aveva immerso una falange sola, non tanto per darti piacere, quanto per controllare, dalle contrazioni dello sfintere, quanto fosse prossimo il tuo orgasmo.
“Non ancora, lotto 27! Cerca di resistere!” continuava a dire, ma in tono ormai rassegnato.
Era stata un’esplosione di piacere, la tua, accompagnata da un rantolo. Lui aveva contato a bassa voce, fino a che ti eri placata.
E di nuovo, sul taccuino, aveva riversato le sue impressioni: “PENETRAZIONE MANUALE DELLA VAGINA IN PRESENZA DI ADEGUATA LUBRIFICAZIONE. IL LOTTO SI MOSTRA INCAPACE DI CONTROLLARE I PROPRI STIMOLI. ORGASMO DI DURATA MEDIA.”

(Segue)
scritto il
2024-01-03
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