Ritorno a casa

di
genere
masturbazione

Ritorno a casa.

Sono rientrata accaldata mi sono tolta le scarpe nell'ingresso, a piedi nudi vado verso la camera.
Mi sono seduta sul letto dopo una giornata di lavoro a pensare.
La finestra è aperta, si sente il rumore del vento che viene e che va, rumoroso e silenzioso insieme. A tratti muove le foglie degli alberi come se volesse fare sentire la sua presenza e imporsi sulle stanche cicale.
Come è possibile? Cicale e vento insieme? La natura mi stupisce sempre.
Le cicale padrone delle afose giornate estive stasera convivono con un fresco vento che di estivo ha ben poco.
Sto inconsapevolmente aspettando un messaggio che non arriverà.
Perché lo aspetto?
Perché siamo costantemente in attesa di qualcosa da cui dichiariamo di voler fuggire, sempre?
Mi sgancio la camicetta lasciando libero il seno e sbottono i jeans che ora sembrano starmi strettissimi.
Mi gusto il senso di libertà che mi sembra investirmi aprendo i bottoni.
Continuo a pensare che non vogliamo relazioni, non vogliamo innamorarci per poi soffrire, ma cerchiamo l’amore, sempre.
Lo cerchiamo negli amici, negli sconosciuti, nelle persone che incontriamo casualmente al bar, alla stazione di servizio, al ristorante, negli angoli dei sorrisi e in quegli occhi che ci sembrano brillare un po’ di più.
E allora tu che tanto ti imponi, che credi di essere forte e resistente alla fine cedi, il messaggio lo mandi tu perché non sai aspettare.
Mi corico nel letto e sfilo i jeans alzando le gambe verso l'alto, faccio fatica a sfilarli, un po' il caldo un po che sono proprio molto stretti questi jeans.
Mi guardo le gambe e i piedi. Tenendoli in alto, da questa strana prospettiva.
Sono già abbastanza abbronzata e lo smalto bianco alle unghie dei piedi spicca decisamente bene. Prendo il cellulare girandomi a pancia sotto e controllo che ci sia campo........5 tacche come al solito, ma tutto tace.
Non sempre siamo realmente innamorati, anzi quasi mai, cerchiamo consenso, vogliamo essere accettati e amati.
Non vogliamo amare per forza, ma essere amati con forza.
Ci piace da morire questa sensazione, faremmo di tutto pur di essere desiderati e al centro dei pensieri di qualcuno: siamo maledettamente egoisti!
Mi sono rigirata supina mi tolgo anche la camicetta, una mano corre sul seno e sento di avere i capezzoli inturgiditi questi pensieri mi turbano ma mi eccitano in contemporanea.
Lui non mi chiamerà stasera tra poco esco e vedo di cercare di incontrarlo rimanendo stupita di incontrarlo, come farà lui probabilmente.
Ma ora la mia testa ha bisogno di consolare la delusione.
La mano corre verso il basso e mi massaggio da sopra le mutande il mio monte del piacere.
Ho quasi un brivido, la mano risale verso il seno dove i capezzoli oramai sono decisamente duri, toccandoli desidero che sia la sua mano a farlo.
Ci sentiamo realizzati solo se qualcuno ci da le sue attenzioni e contraccambia quello che noi fingiamo, almeno in parte, di provare.
Tengo gli occhi chiusi e mi tolgo anche le mutande.
Rimango distesa completamente nuda.
Sento il vento che mi soffia addosso e massaggia la mia nudità, sento la pelle calda prendere refrigerio dal lenzuolo di cotone bianco.
Cerco nel comodino il lubrificante ne metto un po sulle dita e me lo spalmo sulla mia vagina, mi piace sentire l'effetto del lubrificante, lo scorrere delle dita sulle grandi labbra, giù perineo fino al sedere e ritorno.
Ti desidero.
Voglio farlo con te.
Fare cosa poi?
Non sarebbe amore, ma neanche totalmente sesso dato il batticuore ininterrotto da ieri sera, più o meno.
Se devo essere sincera me lo immagino come qualcosa più vicino all’amore, ma non è amore.
Ho paura, ma voglio farlo.
Ho paura perché tu mi hai detto che non proveresti nulla a prescindere e se io provo qualcosa poi? Che succede?
Sono agitata, ma devo provare, voglio provare assolutamente.
Le dita ora girano in tondo sul mio clitoride e l'altra mano mi sta massaggiando il seno.
Sento l'eccitazione salire.
Sento il lubrificante mischiarsi hai miei umori facendo scorrere sempre meglio le dita che sentono che le labbra si stanno schiudendo e bagnando sempre di più.
Le mie dita scendono infiltrandosi nel mezzo.
Non sono abituata a fare solo sesso e se voglio farlo con te credo non sia solo sesso ed è per questo che tremo.
Mi piace sentirmi libera, nuda, ma tutta questa libertà mi rende terribilmente insicura.
Il piacere ha il sopravvento provo con un dito ad immergerlo dentro di me, sento sempre di più come sono bagnata.
Stasera non so cosa farò, ma voglio vederti.
In realtà vorrei che tu avessi casa libera.
Vorrei poter cenare a casa tua e che mi preparassi una cena a base di pesce.
Vorrei bere del buon vino, ridere, prenderti in giro senza esagerare per poi tuffarmi timidamente nel tuo letto.
Chissà come sarà il tuo letto?
A quel punto inizierei a baciarti, a dirti che baci male ed a usarlo come pretesto per baciarti di più. Non so se mi importi più baciare o baciare te.
Ti toglierei tutto, mi svestirei tutta solo per farmi guardare da te.
Solo per eccitarti e per farti pensare quanto sono bella.
Credo che quel preciso istante mi darebbe soddisfazione.
Mi sentirei desiderata.
Inizierei a leccartelo, subito lenta lentissima per poi accelerare il ritmo.
Oddio come sono eccitata.......
Sento il mio dito entrare ed uscire da me sempre più velocemente i capezzoli sono talmente duri che mi fanno quasi male a toccarli.
Il mio corpo comincerebbe a dimenarsi sul tuo letto.
Le mie natiche ad aprirsi e a rilassarsi per godere.
Dopo averti assuefatto al punto giusto scivolerei su di te, padrona, senza smettere mai di baciarti. Non soddisfatta ti bagnerei accuratamente l’indice per poi portarlo li, dove esiste qualcosa di più del piacere.
Ora sento bene il tuo dito dentro di me.
Mi iniziano a tremare le gambe.
L'orgasmo mi prende e mi gira facendomi piegare le ginocchia e mettendomi in posizione fetale.
Mi scuote tutta e mi lascia per un attimo esausta ad ascoltare il mio corpo.
Aspetto un attimo, mi stendo, mi alzo vado in bagno e mi butto in doccia.


Che ne dire?Come sono andata?
di
scritto il
2024-01-12
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