Ila
di
Miss Serena
genere
sadomaso
Capitolo quarto
La mattina vengo svegliata da Ingrid, che è a capo di tutte le assistenti di Madama X.
Lei è la classica svedesona da urlo, di quelle che fanno girare la testa a tutti i maschi vicino a lei e anche a qualche donna. I suoi modi sono sempre decisi con noi ospiti, ma anche le sue colleghe non vengono certo trattate coi guanti bianchi.
“Ilaria svegliati, fra venti minuti fine della colazione.”
Così in fretta mi lavo e mi ‘vesto’ con un body a rete, ovviamente a perizoma, che mi dà tanto l’aria di porca in vacanza.
Riesco a mangiare qualcosa in tutta fretta prima che Madame X arrivi con le disposizioni del giorno.
“Oggi starete a coppie fisse, alternandovi nella dominazione a vostro piacimento fino alla cena. Dopo tornerete da me nude e scalze e servirete le vostre assistenti come pony-girl fino a notte.”
Vengo accoppiata a Maria, la più taciturna di tutte, ma forse anche la più bella, la classica donna mediterranea per di più con un’invidiabile abbronzatura integrale.
Mi offro subito di essere la sua slave, se non altro per provare con una mia compagna d’avventura quel ruolo, e lei accetta ben volentieri.
“Però Ilaria, prima di cominciare, volevo dirti che ieri tutte quante abbiamo fatto il tifo per te, Daniela sta sulle palle a tutte, assistenti comprese e sono contenta che l’hai messa in riga come si deve.”
“Quindi mi farai un trattamento di favore ?” le chiedo col mio miglior sorriso.
“Guarda non so nemmeno io perché sono venuta, non amo particolarmente il sadomaso, forse volevo solo fare un’esperienza diversa, però mi sto divertendo parecchio e poi Carmen, la mia hostess, è davvero un gran maiala.”
Ci mettiamo a ridere, ma poi capiamo che non è il momento adatto, così Maria mi mette il guinzaglio e si diverte a farmi camminare a quattro zampe.
Ogni volta che si ferma le lecco le scarpe ed i piedi, cosa che lei gradisce ed ancor di più quando mi ficca il suo bel trentanove in bocca e finge di scoparmi con quello. Il suo modo di sottomettere molto blando mi eccita molto e ben presto scopro che sono bagnata in mezzo alle gambe, cosa di cui subito s'accorge anche lei.
“Ma allora sei proprio una cagnolina vogliosa, ora ti faccio impazzire a modo mio.”
Le altre coppie hanno già cambiato i ruoli, ma noi due andiamo avanti mantenendo quelli iniziali, senza che nessuna ci dica nulla, in fondo va bene ad entrambe ed è quello che vuole Madame X. Maria prende un paio di manette e mi lega le mani dietro la schiena, poi fa passare il guinzaglio in mezzo al culo fino a ritrovarsi il manico ad altezza del mio ombelico. Quindi sposta la parte bassa del body in modo che la catenella mi passi proprio in mezzo alle labbra della fica ormai aperta.
Già il sentire quel metallo muoversi sulla mia passera aumenta la mia eccitazione, ma senza poter arrivare all’orgasmo che ormai desidero fortemente.
Lei muove di quel tanto che basta il guinzaglio per permettere a questo di farsi sentire sul mio pube, da dove gli umori colano copiosi sulle gambe.
“Scommetto che hai una gran voglia di godere vero Ilaria ?”
”Si, sto impazzendo, sei un demonio.”
”E questo è niente, ora viene il bello.”
Prende una pala di legno e comincia a passarmela sulle chiappe, quando mi colpisce lo fa senza forza, ma mi manda in tilt lo stesso.
“Maria ti prego, fammi venire.”
”Non ancora, il bello è agognare l’orgasmo per poi farsi sconvolgere da questo.”
In effetti ha ragione, in quel momento mi basterebbe davvero poco per venire, ma quella sofferenza mi piace e quindi la lascio fare senza dire più nulla, se non gemendo di piacere.
Quando molla il paddle mi prende per il collare e mi spinge la faccia contro il suo sesso, poi lei si spostata il perizoma quel tanto che basta per permettermi di leccargliela senza difficoltà.
“Fammi vedere quanto sei brava di lingua e dopo ti farò venire.”
La fica di Maria è un lago nel quale immergo la mia lingua con vero piacere, leccare i suoi umori mi inebria mentre la sento godere della mia bocca.
Lei freme ad ogni passaggio della mia lingua fino ad avere un orgasmo che mi pare interminabile per quanto è lungo. Quando torna a in se mi libera dalle manette e, senza alcuna esitazione, si mette ai miei piedi.
“Come posso dare piacere a Miss Ilaria.”
“Questo non l’ho mai provato.” le dico prendendo uno strap-on da legare alla bocca “E penso che di certo mi farà godere.”
“Certo che si, solo legami le mani, è una cosa che mi eccita e non sai quanto.”
Così le manette che avevo prima io finiscono sui suoi polsi, poi le sistemo il fallo in bocca e mi siedo a gambe aperte.
“Vieni qui e scopami per bene.”
Maria si accuccia fra le mie gambe, le prendo la testa e dirigo il fallo all’apertura della mia passera, poi è solo godimento allo stato puro. Anche se dovrei guidarla io, Maria inizia a fottermi lentamente, ma le bastano poche penetrazioni per portarmi in vetta al piacere.
Troppa è la voglia accumulata ,l’orgasmo mi blocca togliendomi il respiro, vorrei urlare ma non ci riesco e mi ritrovo bloccata sulla poltrona con quel fallo dentro. Quando riprende a muoverlo è ancora meglio, gusto ogni suo entrarmi dentro neanche fosse un cazzo vero, tanto che non avrei mai creduto che un suo simulacro potesse dare tanto piacere. Ho un altro orgasmo che mi devasta più del primo, di una violenza unica che arriva mentre Maria mi fotte con foga.
Poi le libero mani e bocca e le dico di farmi sentire la sua bocca sul mio sesso, cosa che fa immediatamente, nonostante sia un po’ a corto di fiato.
La sua lingua scorre velocemente fra le grandi e piccole labbra per poi fermarsi sul clito duro e dritto neanche fosse un cazzo. Lo prende fra le labbra e lo succhia a lungo mentre io gemo senza sosta sotto quel trattamento così piacevole.
Quando smette è ormai pomeriggio inoltrato, siamo state tanto prese da saltare il pranzo con le altre, riusciamo comunque a trovare qualcosa da mangiare che divoriamo in fretta.
Passiamo l’attesa per la cena sculacciandoci è masturbandoci a vicenda senza però far venire mai l’altra, passando lunghi momenti a baciarci come due adolescenti alla loro prima esperienza, e altri in cui l’unico scopo è eccitare sì l’altra, ma senza mai farla venire.
Portiamo avanti quel gioco di sottile dominazione reciproca sino a cena, e questa volta arriviamo al buffet che questo è appena all’inizio, riuscendo a mangiare in modo decente.
Dopo cena vado in camera per spogliarmi, ma non resisto alla tentazione di farmi un ditalino veloce per togliermi tutta l'eccitazione accumulata nel pomeriggio. In realtà basta che mi metta due dita dentro per venire e dopo ritorno in salone dove man mano arrivano le mie compagne.
È Ingrid ad occuparsi della nostra vestizione in pony-girl, aiutata dall’hostess personale, che dopo averci spogliato sistema le cinghie della bardatura e controlla che le calzature siano state messe in maniera corretta. Ai piedi mi vengono infatti messe delle strane scarpe, che hanno dei tacchi ben oltre la norma, e mi costringono in pratica a camminare sulle punte, come le ballerine di danza classica.
Non appena proviamo a muoverci qualcuna finisce per terra, ma nessuna ride troppo impegnata a non fare la stessa fine.
Ingrid ci spiega come camminare, e che dobbiamo imitare il passo dei cavalli, quindi dopo un’oretta buona riusciamo a muoverci con una certa disinvoltura, a parte Daniela che riesce a fare solo piccoli passi.
La svedese ci porta fuori dove c’aspettano sei piccoli calessi che ci vengono legati alla schiena, dopodiché ogni assistente personale vi sale sopra e spiega cosa dobbiamo fare. In realtà è tutto in teoria molto semplice, il problema è chiaramente la pratica.
Abbiamo le mani legate in vita, camminiamo su quelli che possono considerarsi piccoli trampoli e, per finire, dobbiamo portare un calesse con una donna sopra. Per fortuna l’aria è fresca e la fatica non si sente molto anche se Tya è inflessibile e pretende che ogni ordine venga eseguito alla perfezione. Quello che mi diverte di più è segnare il passo da ferma, come fanno i militari anche se in ben altra maniera.
Ben presto ci troviamo a girare per il parco in perfetta solitudine, incontrando altre pony-girl con le loro accompagnatrici che Tya saluta con un urletto.
Ad un certo punto passiamo vicino a Daniela che non riesce a combinare nulla di buono quando arriva Madame X chiaramente furiosa.
“Sally spiegami come mai questa cavallina non riesce a stare al passo con le altre.” sento chiedere a chi si occupa di Daniela
“Madame mi spiace, ma questa è più dura d’un mulo, però credo che con un po’ di pazienza arriverà ad essere come le altre.” le risponde la sua hostess.
“Va bene, anzi non va affatto bene, quindi me ne occuperò io e tu va con le altre.”
La vediamo prendere il posto dell’hostess in evidente imbarazzo e prendere la frusta che si trova sul fianco del piccolo calesse.
È una lunga frusta molto sottile, ma che non per questo non è dolorosa quando arriva sulla pelle e, dopo aver fatto mettere Daniela in posizione di partenza, la colpisce in piena schiena.
“Muoviti schiava, vediamo se coi miei sistemi impari qualcosa.”
Daniela si mette a correre ma cade quasi subito così Madame X ha un buon motivo per colpirla di nuovo, sempre nello stesso punto.
“Vedo che non ci siamo, ma la frusta è un buon metodo d’insegnamento.”
Daniela urla di dolore, ma si rialza e riparte però ogni volta che sbaglia passo, o peggio cade ancora per terra, Madame X la frusta sempre sulla schiena.
“Ma cosa c’è venuta a fare una così qui alla Villa.” si chiede Tya a bassa voce.
“Non lo so, ma non penso che duri a lungo.”
Devo dire a me stessa che la scena appena vista mi ha toccato il cuore. Daniela, così goffa e inesperta , mi sta conquistando. Non so cosa mi stia accadendo ma mi disturba che Madame X si prenda cura di lei.
Daniela deve essere soltanto mia.
La voglio come mia cavallina personale.
La striglierei a dovere, la accudirei, curerei la sua alimentazione e non le farei di certo mancare la frusta. Sono sicura che mi ripagherebbe con il suo amore incondizionato. Già mi immagino la scena, lei imbrigliata a dovere al mio calessino che esegue ogni mio ordine alla perfezione.
La mia frusta per lei diventerebbe il premio più ambito. Durante il dressage le scalderei per benino il culetto col mio staffile più flessibile. Poi una volta tornate alla ‘stalla’, asciugatole il sudore e tolto il plug a coda, le sfonderei per benino il buchetto con lo strap-on fino a farla urlare in un orgasmo devastante per entrambe
“Ora andiamo, non vorrei che Madame X possa pensare che ci stiamo divertendo alle spalle di quella stupida.”
Le parole di Tya mi strappano dal mio sogno ad occhi aperti, così riparto e facciamo altri giri del giardino senza dire nulla. Quello che mi sorprende è che tutto ciò mi piace, sentirmi come una cavalla mi eccita e non vedo l’ora di poter sfogare tutta quella carica erotica, magari con Daniela
Alla fine ci ritroviamo tutte davanti all’entrata principale, quando arriva Daniela è distrutta, mentre Madame X ha un sorriso sadico che non nasconde a nessuna. Ingrid fa scendere le Miss e ci fa allineare, poi sgancia i calessi e ci porta in un grande bagno.
“Fatevi una bella doccia aiutandovi a vicenda per lavarvi le schiene, ne avete proprio bisogno, il programma di oggi è finito quindi siete libere.”
Vedo che nessuna s’avvicina a Daniela, anzi Nina e Maria vorrebbero entrambe lavarsi con me, così decido di fare cogliere l’occasione inaspettata.
“Daniela vuoi che ti lavi la schiena ?”
“Solo se mi dici che questa non è l’ennesima rivalsa nei miei confronti.”
”Stai tranquilla, tu non sei peggio di me o di loro, solo non riesci ad adattarti come facciamo noi.”
Ci mettiamo a chiacchierare a bassa voce mentre le altre schiamazzano neanche fossero delle bambine. Finiamo con l’asciugarci a vicenda, poi le spalmo abbondantemente della crema lenitiva sulla schiena ed infine con passo lento, ci avviamo alle nostre stanze.
Quella di Daniela è la prima del corridoio, quando lei l’apre io la spingo dentro e chiudo la porta dietro di me. La butto sul letto e mi sdraio sopra di lei, prendendola a baciarla in bocca e sui seni, lei all’inizio è stupita, ma poi ricambia con una passione unica.
Daniela si rivela un’amante insaziabile, forse è la prima volta da quando è alla Villa che può mostrarsi per quello che è, una vera lesbica che agogna l’amore di una donna, il suo è un bisogno estremo, non può più rinunciarvi ed è disposta a tutto pur di ottenerlo.
La sua bocca e le sue mani percorrono ogni centimetro del mio corpo, vorrei poter ricambiare tanto piacere, ma mi rendo conto che lei vuole anche dimostrarmi di non essere solo una ragazza snob, ma una donna in grado di far godere la sua amante.
Mi ritrovo sotto di lei che, con la lingua, parte dalla mia bocca per arrivare in mezzo alle mie gambe dove inizia a leccare all'impazzata. In realtà sa bene dove e come andare, solo sembra presa da una foga unica al mondo, così mi lascio andare alle sue attenzioni in un orgasmo senza fine.
Quando riesco a fermarla Daniela si ritrova in ginocchio ed io scivolo sotto di lei, il suo sesso è madido d'umori che bevo senza lasciare neanche una goccia di quel nettare divino, la sua fica si apre come una rosa mostrandomi il clito duro e gonfio che prendo fra le labbra per stringerlo e succhiarlo fino a farla venire.
“Grazie.” mi dice mentre sono vicina alla porta e sto per uscire.
“Lascia perdere i ringraziamenti e vedi d’imparare in fretta, altrimenti non ci sarà nessun piacere che tu possa darmi o ricevere da me.”
Quando la lascio per tornare nella mia stanza, sono felice di aver fatto il primo passo nella conquista della mia schiava.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
La mattina vengo svegliata da Ingrid, che è a capo di tutte le assistenti di Madama X.
Lei è la classica svedesona da urlo, di quelle che fanno girare la testa a tutti i maschi vicino a lei e anche a qualche donna. I suoi modi sono sempre decisi con noi ospiti, ma anche le sue colleghe non vengono certo trattate coi guanti bianchi.
“Ilaria svegliati, fra venti minuti fine della colazione.”
Così in fretta mi lavo e mi ‘vesto’ con un body a rete, ovviamente a perizoma, che mi dà tanto l’aria di porca in vacanza.
Riesco a mangiare qualcosa in tutta fretta prima che Madame X arrivi con le disposizioni del giorno.
“Oggi starete a coppie fisse, alternandovi nella dominazione a vostro piacimento fino alla cena. Dopo tornerete da me nude e scalze e servirete le vostre assistenti come pony-girl fino a notte.”
Vengo accoppiata a Maria, la più taciturna di tutte, ma forse anche la più bella, la classica donna mediterranea per di più con un’invidiabile abbronzatura integrale.
Mi offro subito di essere la sua slave, se non altro per provare con una mia compagna d’avventura quel ruolo, e lei accetta ben volentieri.
“Però Ilaria, prima di cominciare, volevo dirti che ieri tutte quante abbiamo fatto il tifo per te, Daniela sta sulle palle a tutte, assistenti comprese e sono contenta che l’hai messa in riga come si deve.”
“Quindi mi farai un trattamento di favore ?” le chiedo col mio miglior sorriso.
“Guarda non so nemmeno io perché sono venuta, non amo particolarmente il sadomaso, forse volevo solo fare un’esperienza diversa, però mi sto divertendo parecchio e poi Carmen, la mia hostess, è davvero un gran maiala.”
Ci mettiamo a ridere, ma poi capiamo che non è il momento adatto, così Maria mi mette il guinzaglio e si diverte a farmi camminare a quattro zampe.
Ogni volta che si ferma le lecco le scarpe ed i piedi, cosa che lei gradisce ed ancor di più quando mi ficca il suo bel trentanove in bocca e finge di scoparmi con quello. Il suo modo di sottomettere molto blando mi eccita molto e ben presto scopro che sono bagnata in mezzo alle gambe, cosa di cui subito s'accorge anche lei.
“Ma allora sei proprio una cagnolina vogliosa, ora ti faccio impazzire a modo mio.”
Le altre coppie hanno già cambiato i ruoli, ma noi due andiamo avanti mantenendo quelli iniziali, senza che nessuna ci dica nulla, in fondo va bene ad entrambe ed è quello che vuole Madame X. Maria prende un paio di manette e mi lega le mani dietro la schiena, poi fa passare il guinzaglio in mezzo al culo fino a ritrovarsi il manico ad altezza del mio ombelico. Quindi sposta la parte bassa del body in modo che la catenella mi passi proprio in mezzo alle labbra della fica ormai aperta.
Già il sentire quel metallo muoversi sulla mia passera aumenta la mia eccitazione, ma senza poter arrivare all’orgasmo che ormai desidero fortemente.
Lei muove di quel tanto che basta il guinzaglio per permettere a questo di farsi sentire sul mio pube, da dove gli umori colano copiosi sulle gambe.
“Scommetto che hai una gran voglia di godere vero Ilaria ?”
”Si, sto impazzendo, sei un demonio.”
”E questo è niente, ora viene il bello.”
Prende una pala di legno e comincia a passarmela sulle chiappe, quando mi colpisce lo fa senza forza, ma mi manda in tilt lo stesso.
“Maria ti prego, fammi venire.”
”Non ancora, il bello è agognare l’orgasmo per poi farsi sconvolgere da questo.”
In effetti ha ragione, in quel momento mi basterebbe davvero poco per venire, ma quella sofferenza mi piace e quindi la lascio fare senza dire più nulla, se non gemendo di piacere.
Quando molla il paddle mi prende per il collare e mi spinge la faccia contro il suo sesso, poi lei si spostata il perizoma quel tanto che basta per permettermi di leccargliela senza difficoltà.
“Fammi vedere quanto sei brava di lingua e dopo ti farò venire.”
La fica di Maria è un lago nel quale immergo la mia lingua con vero piacere, leccare i suoi umori mi inebria mentre la sento godere della mia bocca.
Lei freme ad ogni passaggio della mia lingua fino ad avere un orgasmo che mi pare interminabile per quanto è lungo. Quando torna a in se mi libera dalle manette e, senza alcuna esitazione, si mette ai miei piedi.
“Come posso dare piacere a Miss Ilaria.”
“Questo non l’ho mai provato.” le dico prendendo uno strap-on da legare alla bocca “E penso che di certo mi farà godere.”
“Certo che si, solo legami le mani, è una cosa che mi eccita e non sai quanto.”
Così le manette che avevo prima io finiscono sui suoi polsi, poi le sistemo il fallo in bocca e mi siedo a gambe aperte.
“Vieni qui e scopami per bene.”
Maria si accuccia fra le mie gambe, le prendo la testa e dirigo il fallo all’apertura della mia passera, poi è solo godimento allo stato puro. Anche se dovrei guidarla io, Maria inizia a fottermi lentamente, ma le bastano poche penetrazioni per portarmi in vetta al piacere.
Troppa è la voglia accumulata ,l’orgasmo mi blocca togliendomi il respiro, vorrei urlare ma non ci riesco e mi ritrovo bloccata sulla poltrona con quel fallo dentro. Quando riprende a muoverlo è ancora meglio, gusto ogni suo entrarmi dentro neanche fosse un cazzo vero, tanto che non avrei mai creduto che un suo simulacro potesse dare tanto piacere. Ho un altro orgasmo che mi devasta più del primo, di una violenza unica che arriva mentre Maria mi fotte con foga.
Poi le libero mani e bocca e le dico di farmi sentire la sua bocca sul mio sesso, cosa che fa immediatamente, nonostante sia un po’ a corto di fiato.
La sua lingua scorre velocemente fra le grandi e piccole labbra per poi fermarsi sul clito duro e dritto neanche fosse un cazzo. Lo prende fra le labbra e lo succhia a lungo mentre io gemo senza sosta sotto quel trattamento così piacevole.
Quando smette è ormai pomeriggio inoltrato, siamo state tanto prese da saltare il pranzo con le altre, riusciamo comunque a trovare qualcosa da mangiare che divoriamo in fretta.
Passiamo l’attesa per la cena sculacciandoci è masturbandoci a vicenda senza però far venire mai l’altra, passando lunghi momenti a baciarci come due adolescenti alla loro prima esperienza, e altri in cui l’unico scopo è eccitare sì l’altra, ma senza mai farla venire.
Portiamo avanti quel gioco di sottile dominazione reciproca sino a cena, e questa volta arriviamo al buffet che questo è appena all’inizio, riuscendo a mangiare in modo decente.
Dopo cena vado in camera per spogliarmi, ma non resisto alla tentazione di farmi un ditalino veloce per togliermi tutta l'eccitazione accumulata nel pomeriggio. In realtà basta che mi metta due dita dentro per venire e dopo ritorno in salone dove man mano arrivano le mie compagne.
È Ingrid ad occuparsi della nostra vestizione in pony-girl, aiutata dall’hostess personale, che dopo averci spogliato sistema le cinghie della bardatura e controlla che le calzature siano state messe in maniera corretta. Ai piedi mi vengono infatti messe delle strane scarpe, che hanno dei tacchi ben oltre la norma, e mi costringono in pratica a camminare sulle punte, come le ballerine di danza classica.
Non appena proviamo a muoverci qualcuna finisce per terra, ma nessuna ride troppo impegnata a non fare la stessa fine.
Ingrid ci spiega come camminare, e che dobbiamo imitare il passo dei cavalli, quindi dopo un’oretta buona riusciamo a muoverci con una certa disinvoltura, a parte Daniela che riesce a fare solo piccoli passi.
La svedese ci porta fuori dove c’aspettano sei piccoli calessi che ci vengono legati alla schiena, dopodiché ogni assistente personale vi sale sopra e spiega cosa dobbiamo fare. In realtà è tutto in teoria molto semplice, il problema è chiaramente la pratica.
Abbiamo le mani legate in vita, camminiamo su quelli che possono considerarsi piccoli trampoli e, per finire, dobbiamo portare un calesse con una donna sopra. Per fortuna l’aria è fresca e la fatica non si sente molto anche se Tya è inflessibile e pretende che ogni ordine venga eseguito alla perfezione. Quello che mi diverte di più è segnare il passo da ferma, come fanno i militari anche se in ben altra maniera.
Ben presto ci troviamo a girare per il parco in perfetta solitudine, incontrando altre pony-girl con le loro accompagnatrici che Tya saluta con un urletto.
Ad un certo punto passiamo vicino a Daniela che non riesce a combinare nulla di buono quando arriva Madame X chiaramente furiosa.
“Sally spiegami come mai questa cavallina non riesce a stare al passo con le altre.” sento chiedere a chi si occupa di Daniela
“Madame mi spiace, ma questa è più dura d’un mulo, però credo che con un po’ di pazienza arriverà ad essere come le altre.” le risponde la sua hostess.
“Va bene, anzi non va affatto bene, quindi me ne occuperò io e tu va con le altre.”
La vediamo prendere il posto dell’hostess in evidente imbarazzo e prendere la frusta che si trova sul fianco del piccolo calesse.
È una lunga frusta molto sottile, ma che non per questo non è dolorosa quando arriva sulla pelle e, dopo aver fatto mettere Daniela in posizione di partenza, la colpisce in piena schiena.
“Muoviti schiava, vediamo se coi miei sistemi impari qualcosa.”
Daniela si mette a correre ma cade quasi subito così Madame X ha un buon motivo per colpirla di nuovo, sempre nello stesso punto.
“Vedo che non ci siamo, ma la frusta è un buon metodo d’insegnamento.”
Daniela urla di dolore, ma si rialza e riparte però ogni volta che sbaglia passo, o peggio cade ancora per terra, Madame X la frusta sempre sulla schiena.
“Ma cosa c’è venuta a fare una così qui alla Villa.” si chiede Tya a bassa voce.
“Non lo so, ma non penso che duri a lungo.”
Devo dire a me stessa che la scena appena vista mi ha toccato il cuore. Daniela, così goffa e inesperta , mi sta conquistando. Non so cosa mi stia accadendo ma mi disturba che Madame X si prenda cura di lei.
Daniela deve essere soltanto mia.
La voglio come mia cavallina personale.
La striglierei a dovere, la accudirei, curerei la sua alimentazione e non le farei di certo mancare la frusta. Sono sicura che mi ripagherebbe con il suo amore incondizionato. Già mi immagino la scena, lei imbrigliata a dovere al mio calessino che esegue ogni mio ordine alla perfezione.
La mia frusta per lei diventerebbe il premio più ambito. Durante il dressage le scalderei per benino il culetto col mio staffile più flessibile. Poi una volta tornate alla ‘stalla’, asciugatole il sudore e tolto il plug a coda, le sfonderei per benino il buchetto con lo strap-on fino a farla urlare in un orgasmo devastante per entrambe
“Ora andiamo, non vorrei che Madame X possa pensare che ci stiamo divertendo alle spalle di quella stupida.”
Le parole di Tya mi strappano dal mio sogno ad occhi aperti, così riparto e facciamo altri giri del giardino senza dire nulla. Quello che mi sorprende è che tutto ciò mi piace, sentirmi come una cavalla mi eccita e non vedo l’ora di poter sfogare tutta quella carica erotica, magari con Daniela
Alla fine ci ritroviamo tutte davanti all’entrata principale, quando arriva Daniela è distrutta, mentre Madame X ha un sorriso sadico che non nasconde a nessuna. Ingrid fa scendere le Miss e ci fa allineare, poi sgancia i calessi e ci porta in un grande bagno.
“Fatevi una bella doccia aiutandovi a vicenda per lavarvi le schiene, ne avete proprio bisogno, il programma di oggi è finito quindi siete libere.”
Vedo che nessuna s’avvicina a Daniela, anzi Nina e Maria vorrebbero entrambe lavarsi con me, così decido di fare cogliere l’occasione inaspettata.
“Daniela vuoi che ti lavi la schiena ?”
“Solo se mi dici che questa non è l’ennesima rivalsa nei miei confronti.”
”Stai tranquilla, tu non sei peggio di me o di loro, solo non riesci ad adattarti come facciamo noi.”
Ci mettiamo a chiacchierare a bassa voce mentre le altre schiamazzano neanche fossero delle bambine. Finiamo con l’asciugarci a vicenda, poi le spalmo abbondantemente della crema lenitiva sulla schiena ed infine con passo lento, ci avviamo alle nostre stanze.
Quella di Daniela è la prima del corridoio, quando lei l’apre io la spingo dentro e chiudo la porta dietro di me. La butto sul letto e mi sdraio sopra di lei, prendendola a baciarla in bocca e sui seni, lei all’inizio è stupita, ma poi ricambia con una passione unica.
Daniela si rivela un’amante insaziabile, forse è la prima volta da quando è alla Villa che può mostrarsi per quello che è, una vera lesbica che agogna l’amore di una donna, il suo è un bisogno estremo, non può più rinunciarvi ed è disposta a tutto pur di ottenerlo.
La sua bocca e le sue mani percorrono ogni centimetro del mio corpo, vorrei poter ricambiare tanto piacere, ma mi rendo conto che lei vuole anche dimostrarmi di non essere solo una ragazza snob, ma una donna in grado di far godere la sua amante.
Mi ritrovo sotto di lei che, con la lingua, parte dalla mia bocca per arrivare in mezzo alle mie gambe dove inizia a leccare all'impazzata. In realtà sa bene dove e come andare, solo sembra presa da una foga unica al mondo, così mi lascio andare alle sue attenzioni in un orgasmo senza fine.
Quando riesco a fermarla Daniela si ritrova in ginocchio ed io scivolo sotto di lei, il suo sesso è madido d'umori che bevo senza lasciare neanche una goccia di quel nettare divino, la sua fica si apre come una rosa mostrandomi il clito duro e gonfio che prendo fra le labbra per stringerlo e succhiarlo fino a farla venire.
“Grazie.” mi dice mentre sono vicina alla porta e sto per uscire.
“Lascia perdere i ringraziamenti e vedi d’imparare in fretta, altrimenti non ci sarà nessun piacere che tu possa darmi o ricevere da me.”
Quando la lascio per tornare nella mia stanza, sono felice di aver fatto il primo passo nella conquista della mia schiava.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
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