Il matrimonio di Camilla - parte 2

di
genere
sadomaso

[Racconto di fantasia]
Erano passati 8 mesi da quando Camilla si era sottoposta all'intervento di sutura alla vagina. Era riuscita ad abituarsi alla sua condizione, a conviverci nella quotidianità e anche a provare piacere del suo stato.
Ma come concordato la pratica aveva durata limitata, il giorno seguente, esattamente un mese prima della data del matrimonio, la dottoressa sarebbe tornata a scucire Camilla.
La mattina alle 9 era tutto pronto, questa volta sarebbe stato tutto molto piú semplice, si trattava solo di rimuovere quello che era stato predisposto. Camilla tornó a stendersi sullo stesso letto e ad osservare di nuovo il volto di quella dottoressa che, con in mano strumenti taglienti, armeggiava vicino alla sua vagina.
Alle ore 9:10 il padrone diede l'autorizzazione a procedere e alle 9:30 Camilla era tornata completamente libera e accessibile, questa volta non vi fu bisogno nemmeno di garze, le ferite erano veramente minuscole e sarebbero guarite autonomamente nell'arco di pochi giorni.
Camilla ringrazio la dottoressa per tutto quello che aveva fatto per lei, e come da accordi con il suo padrone, si recó in sala da pranzo per conoscere le nuove disposizioni.
"Camilla devo farti i complimenti per come hai gestito questi mesi, per il coraggio e la dedizione dimostrate e per la sottomessa che sei diventata. Adesso sei di nuovo libera di disporre della tua vagina secondo le regole precedenti, cercando comunque di fare attenzione in questi primi giorni. Io ho deciso che eseguiró un'unica penetrazione la notte delle nozze, dopo di che utilizzeró la tua vagina solo per finalità riproduttive se mai sarà nostro desiderio."

Passarono i giorni e Camilla osservava il proprio corpo come fosse quello di un estraneo in cui non si riconosceva. E si installo sempre di piú nella sua mente l'idea che ormai il suo corpo non era piú questo, ma quello precedente, quello con cui aveva convissuto tanti mesi. Ebbe modo di rifletterci per 30 giorni fino a quando, la notte delle nozze, completata quella penetrazione che mancava da tanto, con grande felicità si inginocchiró davanti al suo padre e disse:
"Non sono degna di meritare questo stato che non sento più appartenermi, se é per lei cosa gradita vorrei ricevere un'infibulazione permanente come segno della sua appartenenza totale".
Il padrone si trovó visibilmente spiazzato e insistette che non vi era necessità di un tale gesto da parte della ragazza che già aveva dimostrato la sua devozione, ma vista l'insistenza della ragazza si riservó di riflettere sulla cosa.
Una settimana dopo vi fu la solita discussione in sala da pranzo in cui il padrone chiese nuovamente se fosse intenzione di Camilla eseguire questa pratica che questa volta non sarebbe stata di natura temporanea ma definitiva. Sorprendentemente la ragazza, con fare ancora piú convinto dell'ultima volta rinnovó la sua convinzione.
Vista la determinazione di Camilla, al padrone non restò che prendere atto della decisione, ma specificò che questo avrebbe alzato gli obiettivi su di lei, portando anche le pratiche usuali a un livello superiore.
La ragazza accetteró.
Il giorno seguente si recarono così alla clinica della dottoressa per valutare l'intervento sia dal punto di vista temporale che di dolore. Camilla era più convinta che mai, e anche il suo padrone durante la notte era riuscito ad assimilare meglio l'idea.
Camilla fu fatta sdraiare su di un lettino e dopo pochi minuti entro la dottoressa che con grande piacere tornó a salutare entrambi.
Vi fu la solita visita e al termine di ció la dottoressa si rivolse a entrambi:
Non sto a spiegarvi l'importanza e l'irreversibilità dell'intervento del quale siete sicuramente già a conoscenza. Per ovvi motivi l'intervento dovrà essere svolto qui in clinica con anestesia locale e tutto ció che é necessario per limitare in rischi.
Per quanto riguarda rischi e condizioni successive all'intervento, tutto dipende dal tipo di infibulazione che avete intenzione di effettuare.
Il primo tipo comporta la parziale chiusura della vagina con rimozione di circa il 70% di grandi e piccole labbra.
Il secondo comporta la totale eliminazione di grandi e piccole labbra, una chiusura quindi del 95% ma il mantenimento del clitoride.
Nel terzo tipo anche quest'ultimo è rimosso.
I due, che si erano già accordati in precedenza risposero che avrebbero optato per l'opzione numero 2.
"Bene, così Camilla non avrai problemi ormonali e potrai ancora avere orgasmi non penetrativi."
Rimane da scegliere quanto volete appiattire la parte. Esistono 5 livelli di "liscezza" maggiore sarà la quantità eliminata, maggiore la parte apparirà uniforme e simile per intenderci a quella di una bambola. Di contro, più si sale di livello, maggiore é la limitazione nei movimenti in seguito all'operazione. Fino al livello 2 compreso considerate che non vi sono limitazioni.

Camilla aveva sempre desiderato avere massima omogeneità nella parte e avrebbe voluto optare per la numero 5, ma il padrone si oppose non volendo una schifa inabile di fare certi movimenti. Si accordarono quindi per la numero 4.

Bene Camilla, ora che tutto é definito, se vuoi, possiamo procedere anche subito.
Camilla rimase spiazzata, non pensava che il tutto sarebbe stato eseguito in giornata.

Si, sei già perfettamente depilata e pronta, non hai ciclo mestruale, perché attendere?

Dopo una breve conversazione i due accettarono e poche ore dopo Camilla si ritrovó in un letto di ospedale con l'intervento già eseguito. Non vi fu dolore a causa dell'anestesia e nessuno a parte i dottori poterono assistere.

Camilla era totalmente fasciata al ventre, una specie di mummificazione ricopriva il suo corpo. Le gambe erano state legate insieme a varie altezze e solo un catetere fuoriusciva dai bendaggi.
Tale situazione sarebbe durata 3 giorni al termine del quale sarebbe stata sbendata e avrebbe potuto alzarsi per osservare la sua nuova condizione. Il tempo passò velocemente e il dolore fu tenuto sotto controllo con dei medicinali.
Passati i tre giorni Camilla fu sbendata, i dottori dissero che tutto era andato per il meglio e che avrebbe potuto vedersi se lo desiderava. Lentamente Camilla si alzò e osservandosi allo specchio vide la sua nuova se. Al momento non era come si immaginava, ma era molto soddisfatta. Una lunga cicatrice percorreva le sue parti basse e solo il tubicini del catetere aveva spazio per uscire. Era stata rimossa veramente tanta pelle e il tutto risultava perfettamente piatto.

"Camilla tutto é andato per il meglio, dato il rapporto e le conoscenze del tuo padrone puoi tornare a casa anche se con delle limitazioni. Dovrai continuare a tenere il catetere per un altra settimana e li legheremo le gambe in modo che non potrai divaricare rovinando le cuciture. Accetti?"
Certo!
di
scritto il
2024-02-03
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