Intreccio incestuoso.

di
genere
incesti

Mi chiamavano "ragazzo triste" non ero triste ero solo riservato. E' vero avevo un buco che non riuscivo a colmare, un mio compagno fin dalla prima elementare all'età di dodici anni, giocando tra motrice e rimorchio di un camion è stato schiacciato dallo stesso messosi in moto inavvertitamente. Ora ne avevo sedici, frequentavo il liceo con profitto, non cercavo amicizie, ero sempre più solo, pensavo che qualcosa potesse accadermi di nuovo. I miei mi sollecitavano ad evadere, a distrarmi nel modo che avessi voluto, cercarmi una ragazza con cui confidarmi. Preferivo la solitudine mi piaceva sempre di
più crogiolarmi nel mio corpo, si mi piacevo, una forma di narcisismo latente che mi attanagliava, avevo un accenno di seno che mi faceva impazzire, il mio cazzo poi lo
adoravo, ci parlavo perfino. Ero arrivato al punto di non masturbarmi per non vederlo appassire, lo volevo sempre duro, ah se solo avessi potuto succhiarmelo. Mamma mi seguiva, sapeva della mia condizione, cercava di sollecitarmi a reagire mostrandomi
a volte, come fosse un caso, parti del suo corpo, mi spronava sessualmente, perché
secondo lei era l'unica condizione che potesse piacermi. Certi giorni mi imitava,
o forse sentiva la necessità di amarsi, si di amare il proprio corpo ,si distendeva
sul letto seminuda, si specchiava, ero convinto che lo facesse per farmi capire che
anche lei si dilettava col suo corpo. Papà non dava nessun segno, era dedicato al suo lavoro, forse trascurava mamma, oppure era lei che lo rifiutava. E' stata mamma a fare
il primo passo -Credo di essere colpevole nei tuoi confronti, credo di averti immesso
dei geni che ci assimilano nelle nostre passioni, siamo entrambi innamorati dei nostri corpi, forse uniti ne potremo uscire o quanto meno goderne- Vedevo la luce nei suoi
occhi -Voglio uscire con te mano nella mano come fossimo due innamorati- Abbiamo fatto due chilometri sulla spiaggia erano circa le quattro del pomeriggio, non c'era quasi nessuno, era ottobre mi stringeva forte la mano in modo alternato come se volesse dirmi
qualcosa. Finalmente il bubbone è uscito -Amore voglio concedermi a te, forse è l'unico modo per risolvere il nostro problema- -Mamma sei sicura di quello che dici?- - Certo
che sono sicura, io vivo quasi la tua condizione, ho un corpo di cui sono innamorata ed
il mio uomo, da cui non mi sento attratta, non considera le mie necessità. Ora ti faccio
una rivelazione che ti sconvolgerà me è necessario che tu lo sappia, il tuo vero padre
non è lui, il tuo vero padre è l'uomo più bello e forte del mondo- Una notizia simile
può scatenare anche forme di violenza, non potevo farlo avevo mamma di fronte, la persona
che cercava di aiutarmi, la guardavo negli occhi, si è aperta ad un leggero sorriso.
-Vuoi sapere chi è? Lo conosci molto bene, si chiama Giulio- -Non mi pare di conoscere nessun Giulio ad eccezione di mio nonno- -Proprio lui è il tuo vero padre, mi sono concessa a lui tante volte fino a quando sono rimasta incinta- -Mamma con nonno?- -Si
tesoro, con nonno lui è irresistibile- -La nonna Alice?- -Non si è mai accorta di nulla,
per lei era importante averlo nel letto- -Andiamo a casa mamma- Siamo tornati senza dirci
nulla, mano nella mano come prima, cercavo di metabolizzare la rivelazione, immaginavo
mamma tra le braccia di nonno che la scopava possente com'era, una leggera erezione si
manifestava. Ora tornavano i conti, ora era tutto chiaro. Al rientro sono andato nella mia camera, lei ha preparato la cena, dopo questa ha messo in ordine, papà??? era stanco
è andato a letto io e mamma seduti sul divano a vedere la TV, mi ha preso ancora la mano,
lo ha portato sul suo seno, non attraverso la maglia che indossava, direttamente sul suo
seno nudo, sentivo il battito accelerato del suo cuore, ha sussurrato -Non voglio andare
a letto con quello li- -Mamma non destare sospetti- -Bene allora facciamo l'amore e poi ci vado- -Mamma abbiamo tutto il tempo, può essere pericoloso- -Senti come sono bagnata in un attimo finiamo, sono eccitata da morire, se si dovesse svegliare e ci vede sarei
più soddisfatta- -Mamma sei fuori di testa- Non c'è stato verso di fermarla si è piegata
ha tirato fuori il mio cazzo ormai pronto ad esplodere, si è messa a cavallo. Un orgasmo
immediato per entrambi, sborra dappertutto, anche sul divano, non aveva intenzione di
scendere, voleva scopare ancora, quasi forzandola l'ho spostata. -Grazie amore è stato bellissimo- Ci siamo sollevati, ci siamo ricomposti, abbiamo indossato i pigiami, messo
una copertura sul divano per coprire le macchie di sborra. Ci siamo rimessi vicini, nessuno dei due aveva sonno. Si ora stavamo proprio bene, per noi iniziava una nuova vita.
di
scritto il
2024-02-07
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