Una sguattera per fidanzata - Cap. 3
di
sguatterapersempre
genere
dominazione
Dopo un quarto d’ora dall’apertura del ristorante mi trovavo sommersa dai pentoloni che io stessa dovevo andare a prendere in cucina e portarli a mano nella zona lavaggio. Ogni volta che passavo davanti al cuoco mi tirava uno scapaccione talmente forte che una volta mi cadde il pentolone per terra. Io chiesi subito perdono e mi inginocchia per raccoglierlo e il cuoco mi urlò contro “Serva baldracca non sei buona a fare nulla, quanto ho voglia di incularti mentre sei intenta a pulire in ginocchio il pentolone!”. A me questa frase mi eccitò particolarmente e velocemente scappai nella mia zona. In poco tempo effettivamente non c’era più posto sui ripiani per le stoviglie e quindi i pentoloni effettivamente li dovevo mettere per terra sul pavimento che era già una poltiglia di sporco a causa dell’acqua che schizzava ovunque.
Ogni tanto entrava il padrone che a debita distanza batteva le mani e mi diceva di non battere la fiacca mentre io ero in ginocchio con i guanti gialli che mi arrivavano fino al gomito intenta a pulire il fondo dei pentoloni che erano talmente profondi che dovevo affondare il braccio fino quasi alla fine dei guanti. Lavorai per tre ore tra urla del cuoco, ceffoni sul culo da parte del padrone che si divertiva a darmeli ogni qualvolta gli passassi vicino e io avendo capito questa cosa facevo in modo di passarci spesso e lo ringraziavo ogni singola volta.
Ogni tanto quando il cuoco aveva cinque minuti di pausa gli piaceva venire da me e vedere mentre lavoravo con un mulo e mi lanciava gli insulti
- “se ti prendo in mano io serva che non sei altro ti faccio diventare femmina per davvero. Sono troppi buoni i padroni con te! Perché ci sono ancora tutti questi piatti da lavare?!? Sbrigati serva!”
e nel mentre mi tirava gli schiaffi sul culo così che andavo a pestare contro il lavabo e il mio grembiule si sporcava maggiormente. Io mi eccitavo e tenevo la schiena ancora più piegata in avanti così che le mie tettone da vacca fuoriuscissero dalla maglietta bianca ormai lisa.
Una volta chiuso il ristorante ero contenta di aver finito ma quando capii che dovevo ancora pulire tutta la cucina che era un completo disastro e dovevo pulire anche la sala da pranzo capii che prima dell’una non sarei andata a letto e dunque mi misi di buona lena a pulire. Mi eccitai parecchio quando dovetti lavare il pavimento della cucina poiché era davvero sporco e dunque appoggiando le ginocchia sul pavimento inevitabilmente anche il mio grembiulone si sporca ma una volta che passavo con lo straccio con entrambe le mani, il pavimento ritornava lucido. Quando poi mi recai con il secchio in salone e vidi che tutti erano lì al tavolo a chiacchierare e invece io dovevo pulire il pavimento giù inginocchiata per terra coma una serva, una sferzata di umiliazione e di eccitazione invase il mio corpo. In rigoroso silenzio mi misi giù a terra e poco dopo sentì che il mio culone venne percosso da un mestolo di legno e subito dopo apparve davanti a me Francesco che mi disse
- “cazzo quanto mi eccita vederti in ginocchio a strofinare per terra con un grembiulone da sguattera fradicio per il tanto pulire! Sei una figa assurda e ora mentre lavori ti percuoto tutte le volte che voglio mentre tu continui a faticare”
- “padrone, siete bellissimo e io sono una sguattera al vostro cospetto. Vi servirò per tutta la vita! Vi prego fatemi dormire ai vostri piedi stanotte e domani servirò voi e i vostri genitori”
Dopo che parlai mi percosse il culo con la mano e mi incitò a lavorare più duramente e disse ai suoi genitori che avrebbe controllato lui che la serva finisse di lavorare.
Appena se ne andarono si mise dietro a me e mi inculò mentre io dovevo continuare a sfregare per terra perché una serva baldracca non si riposa neanche quando viene scopata come una cagna dal suo padrone.
Appena venne sulla mia schiena, riprese il mestolo e mi disse di muovermi mentre lui si accomodò sulla sedia a messaggiare con il telefono.
Quando finii il pavimento chiamai Francesco e mentre me ne stavo in ginocchio con le mani dietro la schiena e la testa china lui si mise a controllare il pavimento camminandomi in cerchio con il mestolo in mano. A un certo punto mi disse di piegare la schiena in avanti e tenere comunque le mani dietro la schiena così che il mio culo fosse a novanta, le tette ciondolanti e completamente al vento. Mentre mi sforzavo di non cadere in avanti lui mi assestò con il mestolo una bastonata sul culo che inevitabilmente mi fece perdere l’equilibrio in avanti e caddi tenendo le mani sempre dietro la schiena.
Allora lui mi raccolse amorevolmente in braccio e mi disse che ero una brava sguattera e che avrei vissuto tanti giorni come questi a servire lui e la sua famiglia. Una volta che fummo nel suo letto mi fece spogliare e rimettere solo il grembiule da sguattera, mi mise a pecorina e mi scopò ancora battendomi sul culo ogni volta che ne aveva voglia.
Conclusa la scopata, lo supplicai di poter dormire per terra ai suoi piedi in quanto essendo la sua serva non ero degna di dormire con lui e così dopo che lui acconsentii mi misi giù per terra e gli chiesi se potessi baciargli la mano.
Lui mi disse che domani alle 6 dovevo essere in piedi a lavorare e che alle 8 avrei dovuto servire la colazione che io stessa avrei preparato per lui, i suoi due fratelli e i suoi genitori. Poi avrei passato tutto il giorno sotto gli ordini della madre.
A seguito dell’ordine mi misi le mani sotto il grembiule e mi sgrillettai più volte durante la notte. Mi piace essere sottomessa al mio uomo, pensare solo al suo benessere e ubbidirgli in tutto per tutto non solo a lui ma a tutta la sua famiglia. Non vedo l’ora che sia domani … grazie padrone!
Ogni tanto entrava il padrone che a debita distanza batteva le mani e mi diceva di non battere la fiacca mentre io ero in ginocchio con i guanti gialli che mi arrivavano fino al gomito intenta a pulire il fondo dei pentoloni che erano talmente profondi che dovevo affondare il braccio fino quasi alla fine dei guanti. Lavorai per tre ore tra urla del cuoco, ceffoni sul culo da parte del padrone che si divertiva a darmeli ogni qualvolta gli passassi vicino e io avendo capito questa cosa facevo in modo di passarci spesso e lo ringraziavo ogni singola volta.
Ogni tanto quando il cuoco aveva cinque minuti di pausa gli piaceva venire da me e vedere mentre lavoravo con un mulo e mi lanciava gli insulti
- “se ti prendo in mano io serva che non sei altro ti faccio diventare femmina per davvero. Sono troppi buoni i padroni con te! Perché ci sono ancora tutti questi piatti da lavare?!? Sbrigati serva!”
e nel mentre mi tirava gli schiaffi sul culo così che andavo a pestare contro il lavabo e il mio grembiule si sporcava maggiormente. Io mi eccitavo e tenevo la schiena ancora più piegata in avanti così che le mie tettone da vacca fuoriuscissero dalla maglietta bianca ormai lisa.
Una volta chiuso il ristorante ero contenta di aver finito ma quando capii che dovevo ancora pulire tutta la cucina che era un completo disastro e dovevo pulire anche la sala da pranzo capii che prima dell’una non sarei andata a letto e dunque mi misi di buona lena a pulire. Mi eccitai parecchio quando dovetti lavare il pavimento della cucina poiché era davvero sporco e dunque appoggiando le ginocchia sul pavimento inevitabilmente anche il mio grembiulone si sporca ma una volta che passavo con lo straccio con entrambe le mani, il pavimento ritornava lucido. Quando poi mi recai con il secchio in salone e vidi che tutti erano lì al tavolo a chiacchierare e invece io dovevo pulire il pavimento giù inginocchiata per terra coma una serva, una sferzata di umiliazione e di eccitazione invase il mio corpo. In rigoroso silenzio mi misi giù a terra e poco dopo sentì che il mio culone venne percosso da un mestolo di legno e subito dopo apparve davanti a me Francesco che mi disse
- “cazzo quanto mi eccita vederti in ginocchio a strofinare per terra con un grembiulone da sguattera fradicio per il tanto pulire! Sei una figa assurda e ora mentre lavori ti percuoto tutte le volte che voglio mentre tu continui a faticare”
- “padrone, siete bellissimo e io sono una sguattera al vostro cospetto. Vi servirò per tutta la vita! Vi prego fatemi dormire ai vostri piedi stanotte e domani servirò voi e i vostri genitori”
Dopo che parlai mi percosse il culo con la mano e mi incitò a lavorare più duramente e disse ai suoi genitori che avrebbe controllato lui che la serva finisse di lavorare.
Appena se ne andarono si mise dietro a me e mi inculò mentre io dovevo continuare a sfregare per terra perché una serva baldracca non si riposa neanche quando viene scopata come una cagna dal suo padrone.
Appena venne sulla mia schiena, riprese il mestolo e mi disse di muovermi mentre lui si accomodò sulla sedia a messaggiare con il telefono.
Quando finii il pavimento chiamai Francesco e mentre me ne stavo in ginocchio con le mani dietro la schiena e la testa china lui si mise a controllare il pavimento camminandomi in cerchio con il mestolo in mano. A un certo punto mi disse di piegare la schiena in avanti e tenere comunque le mani dietro la schiena così che il mio culo fosse a novanta, le tette ciondolanti e completamente al vento. Mentre mi sforzavo di non cadere in avanti lui mi assestò con il mestolo una bastonata sul culo che inevitabilmente mi fece perdere l’equilibrio in avanti e caddi tenendo le mani sempre dietro la schiena.
Allora lui mi raccolse amorevolmente in braccio e mi disse che ero una brava sguattera e che avrei vissuto tanti giorni come questi a servire lui e la sua famiglia. Una volta che fummo nel suo letto mi fece spogliare e rimettere solo il grembiule da sguattera, mi mise a pecorina e mi scopò ancora battendomi sul culo ogni volta che ne aveva voglia.
Conclusa la scopata, lo supplicai di poter dormire per terra ai suoi piedi in quanto essendo la sua serva non ero degna di dormire con lui e così dopo che lui acconsentii mi misi giù per terra e gli chiesi se potessi baciargli la mano.
Lui mi disse che domani alle 6 dovevo essere in piedi a lavorare e che alle 8 avrei dovuto servire la colazione che io stessa avrei preparato per lui, i suoi due fratelli e i suoi genitori. Poi avrei passato tutto il giorno sotto gli ordini della madre.
A seguito dell’ordine mi misi le mani sotto il grembiule e mi sgrillettai più volte durante la notte. Mi piace essere sottomessa al mio uomo, pensare solo al suo benessere e ubbidirgli in tutto per tutto non solo a lui ma a tutta la sua famiglia. Non vedo l’ora che sia domani … grazie padrone!
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