Per un cazzo di video su onlyfan 2
di
Wbm
genere
tradimenti
Corse per le scale, in casa non c’era, la suocera stava vedendo le bimbe e lo informò che G era dalla sua nuova amica, corse via, arrivò al portoncino di quella villa, una volta entrato vide prima l’amica fare la troia a bordo piscina, si girò e vide la sua G, era lì in mezzo a due energumeni, uno nella fica e l’altro nel culo e stavano pompando veramente forte.
Non riusciva a credere a ciò che stava vedendo, nemmeno quando sua moglie inginocchiata ricevere tra faccia e bocca tutti i densi schizzi dei due, sembrava piangesse, lo aveva visto così privo di emozioni, sentiva che lo aveva ferito e forse perso per sempre, lui corse via e non si fece più vedere per molti mesi, nella sua testa ritornavano quelle immagini.
Una mattina lei tornò prima dal lavoro, la madre sulla porta la informò che le bimbe erano di la a giocare col padre, le portarono al parco e parlarono molto, lei gli volle essere completamente sincera, lo amava ancora tanto e non sopportava di vederlo soffrire e rivedeva sempre nella sua mente quel suo sguardo colmo di delusione e dolore.
Oramai aveva finito con quei video, non glielo diceva tanto per farlo ritornare a casa, fu chiara, di cazzi in quel periodo ne aveva presi proprio tanti, se l’erano scopata in tutte le maniere e in tutti i posti possibili, sai, gli disse, già dopo il video del primo pompino Di mi scopò nel bagno sotto la doccia, già lì mi sfondò letteralmente la tua passerina stretta.
Quel suo assenso a fare il video successivo la lasciò in un limbo dove non riusciva a capire dove stesse andando il loro rapporto, il culo?, si il culo te lo avevo sempre negato, come ai precedenti ragazzi, lo avevi grosso e quella volta solo con la punta sentii dolore, immagina quando me lo ha infilato quello stronzo di sorpresa, era enorme, fin troppo.
Era come sentirsi infilare una mazza da baseball nel di dietro, ora non so nemmeno più quanti ne abbia presi, di tutte le dimensioni, sai ho smesso proprio per quello, per il culo, lo devi sapere, oramai ero schiava del sesso, lo facevamo in qualsiasi momento ne ho visti e rivisti tanti, presi e ripresi, anche di neri veramente grossi, cattivi con tanta forza.
Una di quelle cazzo di serate con le ragazze, perché si erano unite a noi la moglie di mio cugino e la sorella, tra una birra ed una canna eravamo veramente fatte, mi ero dimenticata delle riprese e quando fummo alla villa i ragazzi erano veramente incazzati, immaginavo le ragazze se ne andassero, non puoi immaginare cosa successe dopo.
Mi devi credere, ho capito tante cose da quella sera, vedere Silvia e Simona, mogli e madri di famiglia, una pediatra e l’altra insegnante, prendere in bocca quei cazzi enormi, si proclamavano mogli fedeli, non c’era nessuna forzatura però da parte dei cinque, io ero sopra la Ludo, ci leccavamo a vicenda, poi tutto è andato avanti, le due piegate sul divano.
Non mi sarei mai immaginato di vederle così, Silvia con uno nero in bocca cercava di gridare a Di che la stava sfondando, lui la stava martellando, lei gridava, è uscito e favorito da tutti i liquidi vaginali glielo ha ficcato in un solo colpo nel culo, glielo ha sfondato per un po’ facendola urlare poi usciva per poi rientrare di nuovo tutto fino in fondo.
Simona invece ne succhiava avidamente uno mentre veniva sditalinata da altri due in entrambi i buchi, gridavano che era stretta, Di uscì dal culo di Silvia per spingerlo nell’altro, che urla, ti ricordi di quel pomeriggio?, anche loro hanno fatto la doppia, ora fanno tutte le dolci coi maritini, quella sera la conclusero con tutta la faccia ricoperta di sperma.
Caro lo sai che ti amo e lo farò per tutta la vita, ho smesso con questa vita, non posso reggere, capirò se mi lascerai, voglio fare l’ultima volta l’amore con te, voglio darti quel culetto che non ti ho mai dato prima di fare la terapia di cura per il recupero dell’elasticità del mio fiorellino, quella notte Julius e Di ci sono entrati insieme slabbrandolo del tutto.
T non riusciva a credere a quelle parole ma la reazione del suo pene tradì la sua gelosia, quando corsero a casa, dopo aver lasciato le bimbe dalla nonna, non persero tempo, lui la prese a pecorina sul letto, la sentiva veramente molto aperta, poi glielo mise nel culo, entrò troppo liscio, spinse con forza fino a venirle tutto dentro dandole della puttana.
Lei era lì con la testa sul suo petto, pensierosa, poi dopo un sospiro con voce bassa gli dette ragione, si sono diventata proprio una puttana, per soldi mi sono fatta rompere il culo, ho mandato giù tutto quello sperma schifoso, devo ripulirmi non posso mostrarmi così alle nostre figlie, mi dispiace solo che tu non mi guardi più come facevi prima.
Passò del tempo e Tancredi seppe buttarsi tutto alle spalle e ricostruire il suo rapporto con Gessica, erano ritornati quasi come prima, le bimbe crescevano e loro presero altre strade lavorative, lui ebbe modo di lavorare col marito di Silvia, la cugina della moglie, che all’inizio cercò di ostacolare qualsiasi tipo di collaborazione tra i due uomini.
T saputo della cosa la volle incontrare a cena una sera in coppie, la salutò e le sussurrò nell’orecchia, buonasera rotta in culo, lei sbiancò, presa in disparte le disse che sapeva di quella notte perché loro si dicevano tutto, il giorno successivo tutto si sbloccò, i due cominciarono a lavorare e viaggiare assieme, tra mille storie e racconti osceni di mogli infedeli.
T ascoltava le storie con molta curiosità e quando sentiva gli aneddoti sulla Silvia donna tutta casa e lavoro, donna perfetta e di una fedeltà impressa nel sangue, pensava al povero stronzo che non sapeva proprio niente delle corna, Silvia nemmeno a mare da soli si mette in topless, quella è una santa, ma santa donna, povero cornuto T pensava.
Tancredi una sera chiese come regalo di compleanno alla sua dolce Gessica una serata di sesso con le cugine, almeno quello glielo doveva, voleva provare quelle due brave mogliettine come lo prendevano nel culo alla faccia dei due cornuti che lo guardavano con superiorità e sotto sotto se ne dicevano di tutto senza sapere della triste e reale verità.
Non riusciva a credere a ciò che stava vedendo, nemmeno quando sua moglie inginocchiata ricevere tra faccia e bocca tutti i densi schizzi dei due, sembrava piangesse, lo aveva visto così privo di emozioni, sentiva che lo aveva ferito e forse perso per sempre, lui corse via e non si fece più vedere per molti mesi, nella sua testa ritornavano quelle immagini.
Una mattina lei tornò prima dal lavoro, la madre sulla porta la informò che le bimbe erano di la a giocare col padre, le portarono al parco e parlarono molto, lei gli volle essere completamente sincera, lo amava ancora tanto e non sopportava di vederlo soffrire e rivedeva sempre nella sua mente quel suo sguardo colmo di delusione e dolore.
Oramai aveva finito con quei video, non glielo diceva tanto per farlo ritornare a casa, fu chiara, di cazzi in quel periodo ne aveva presi proprio tanti, se l’erano scopata in tutte le maniere e in tutti i posti possibili, sai, gli disse, già dopo il video del primo pompino Di mi scopò nel bagno sotto la doccia, già lì mi sfondò letteralmente la tua passerina stretta.
Quel suo assenso a fare il video successivo la lasciò in un limbo dove non riusciva a capire dove stesse andando il loro rapporto, il culo?, si il culo te lo avevo sempre negato, come ai precedenti ragazzi, lo avevi grosso e quella volta solo con la punta sentii dolore, immagina quando me lo ha infilato quello stronzo di sorpresa, era enorme, fin troppo.
Era come sentirsi infilare una mazza da baseball nel di dietro, ora non so nemmeno più quanti ne abbia presi, di tutte le dimensioni, sai ho smesso proprio per quello, per il culo, lo devi sapere, oramai ero schiava del sesso, lo facevamo in qualsiasi momento ne ho visti e rivisti tanti, presi e ripresi, anche di neri veramente grossi, cattivi con tanta forza.
Una di quelle cazzo di serate con le ragazze, perché si erano unite a noi la moglie di mio cugino e la sorella, tra una birra ed una canna eravamo veramente fatte, mi ero dimenticata delle riprese e quando fummo alla villa i ragazzi erano veramente incazzati, immaginavo le ragazze se ne andassero, non puoi immaginare cosa successe dopo.
Mi devi credere, ho capito tante cose da quella sera, vedere Silvia e Simona, mogli e madri di famiglia, una pediatra e l’altra insegnante, prendere in bocca quei cazzi enormi, si proclamavano mogli fedeli, non c’era nessuna forzatura però da parte dei cinque, io ero sopra la Ludo, ci leccavamo a vicenda, poi tutto è andato avanti, le due piegate sul divano.
Non mi sarei mai immaginato di vederle così, Silvia con uno nero in bocca cercava di gridare a Di che la stava sfondando, lui la stava martellando, lei gridava, è uscito e favorito da tutti i liquidi vaginali glielo ha ficcato in un solo colpo nel culo, glielo ha sfondato per un po’ facendola urlare poi usciva per poi rientrare di nuovo tutto fino in fondo.
Simona invece ne succhiava avidamente uno mentre veniva sditalinata da altri due in entrambi i buchi, gridavano che era stretta, Di uscì dal culo di Silvia per spingerlo nell’altro, che urla, ti ricordi di quel pomeriggio?, anche loro hanno fatto la doppia, ora fanno tutte le dolci coi maritini, quella sera la conclusero con tutta la faccia ricoperta di sperma.
Caro lo sai che ti amo e lo farò per tutta la vita, ho smesso con questa vita, non posso reggere, capirò se mi lascerai, voglio fare l’ultima volta l’amore con te, voglio darti quel culetto che non ti ho mai dato prima di fare la terapia di cura per il recupero dell’elasticità del mio fiorellino, quella notte Julius e Di ci sono entrati insieme slabbrandolo del tutto.
T non riusciva a credere a quelle parole ma la reazione del suo pene tradì la sua gelosia, quando corsero a casa, dopo aver lasciato le bimbe dalla nonna, non persero tempo, lui la prese a pecorina sul letto, la sentiva veramente molto aperta, poi glielo mise nel culo, entrò troppo liscio, spinse con forza fino a venirle tutto dentro dandole della puttana.
Lei era lì con la testa sul suo petto, pensierosa, poi dopo un sospiro con voce bassa gli dette ragione, si sono diventata proprio una puttana, per soldi mi sono fatta rompere il culo, ho mandato giù tutto quello sperma schifoso, devo ripulirmi non posso mostrarmi così alle nostre figlie, mi dispiace solo che tu non mi guardi più come facevi prima.
Passò del tempo e Tancredi seppe buttarsi tutto alle spalle e ricostruire il suo rapporto con Gessica, erano ritornati quasi come prima, le bimbe crescevano e loro presero altre strade lavorative, lui ebbe modo di lavorare col marito di Silvia, la cugina della moglie, che all’inizio cercò di ostacolare qualsiasi tipo di collaborazione tra i due uomini.
T saputo della cosa la volle incontrare a cena una sera in coppie, la salutò e le sussurrò nell’orecchia, buonasera rotta in culo, lei sbiancò, presa in disparte le disse che sapeva di quella notte perché loro si dicevano tutto, il giorno successivo tutto si sbloccò, i due cominciarono a lavorare e viaggiare assieme, tra mille storie e racconti osceni di mogli infedeli.
T ascoltava le storie con molta curiosità e quando sentiva gli aneddoti sulla Silvia donna tutta casa e lavoro, donna perfetta e di una fedeltà impressa nel sangue, pensava al povero stronzo che non sapeva proprio niente delle corna, Silvia nemmeno a mare da soli si mette in topless, quella è una santa, ma santa donna, povero cornuto T pensava.
Tancredi una sera chiese come regalo di compleanno alla sua dolce Gessica una serata di sesso con le cugine, almeno quello glielo doveva, voleva provare quelle due brave mogliettine come lo prendevano nel culo alla faccia dei due cornuti che lo guardavano con superiorità e sotto sotto se ne dicevano di tutto senza sapere della triste e reale verità.
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