Cornuto - In crociera 3

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genere
corna

Prima di lasciarsi le due donne, oramai troie inseparabili, avevano steso un programma di massima di ciò che avrebbero fatto da quel momento e sino al termine della crociera.

In testa ai loro desideri, vi era il capitano dal quale, tra l'altro la moglie del cornuto, oltre che essere la preferita, aveva già avuto un bambino anche se a sua insaputa.

L'inizio però era stato rinviato al giorno successivo giacché quella sera, dopo cena, Anna avrebbe avuto nella sua cabina la visita della cameriera giapponese e del suo ragazzo.

La sola idea di quella visita l'aveva tenuta in fibrillazione per tutto il tempo.

Il fatto poi che fosse col suo ragazzo, la eccitava ancora di più e non per i motivi che si potrebbero pensare.. una bella scopata a tre ma al contrario, una lunga notte di amore saffico con la pelosa orientale.

Nella sua esperienza infatti, Anna, ogni qualvolta che in una delle sue numerose gang bang, erano presenti ragazzi orientali, avevano sempre un pene piccolo e assai veloci nel venire.

Immaginava già dunque di sistemarlo con una sega o un veloce pompino per dedicarsi poi, esclusivamente alla ragazza.

Dopo il racconto al marito della visita del comandante con l'imprevista scopata e dopo aver fatto l'amore col marito eccitato da quel racconto, in attesa dell'arrivo dei suoi ospiti, dal marito si era fatta rasare bene la fica e e si era truccata come faceva per gli incontri ai quali teneva in modo particolare.

Aveva indossato un perizoma, in seta nera con ricami in oro.

Il rigoglioso seno lasciato nudo ed accarezzato solo dal corto camicione in seta leggera e semitrasparente coi ricami coordinati al perizoma.

I gonfi capezzoli appoggiati su areole scure, spingevano come a voler forare il leggero tessuto.

Legato in vita da una sottile catena in oro e con un vistoso spacco laterale che ne lasciava scoperta la coscia e che ricordava una antica toga romana

Alla fine dei preparativi e delle scelte ai quali aveva partecipato il marito, lo aveva poi pregato di appartarsi nella zona notte.

Il colpetto di nocche sulla porta le aveva provocato un sussulto accompagnato da un incontrollabile tremore nel momento in cui aprendo la porta se li era trovati davanti in tutta la loro sontuosa bellezza.

Lei indossava un abito sexi, molto colorato e leggero con una larga fascia in vita che ricordava vagamente i costumi delle geishe.

Molto scollato davanti sino a scoprire quasi completamente i piccoli, bellissimi seni e con la schiena completamente nuda sulla quale spiccava il tatuaggio coloratissimo di un samurai.

Un sogno insomma, una vera visione.

Accanto a lei la sorprendente ed esile figura di un ragazzo nero in jeans e maglietta bianca sotto un viso dolcissimo dagli occhi neri e dalle labbra rosee e tumide.

Il ragazzo aveva in mano una rosa rossa che, dopo le presentazioni, aveva offerto ad Anna le quale aveva ricambiato con un foulard di seta stampata.

Il tempo pareva scorrere troppo veloce mentre con tre flute in mano sorseggiavano "bollicine" made in Italy e cercavano di intavolare una impossibile conversazione coi corpi che fremevano allo scandire dei secondi.

La prima a prendere l'iniziativa era stata Anna che appoggiando rumorosamente il bicchiere sul tavolino, era scivolata in ginocchio davanti a colei che rappresentava la sua dea in quel momento.

Con un gesto nervoso, le aveva scostato la gonne sulle cosce e scivolando poi con le mani appoggiate alle sue gambe, era scesa sino a lambirle le caviglie per sfilarle una per una le scarpe e baciarle i piedi risalendo poi con la lingua a guisa di pennello, sino alle cosce.

La ragazza indossava una candida e leggera mutandina bianca di cotone sulla quale in trasparenza si stagliava come una stampa, il folto ciuffo nero, vera ossessione di Anna da quando avevano preso l'appuntamento.

La pelle bianca delle cosce si fondeva quasi col chiarore dell'intimo mettendo maggiormente in risalto il colore scuro del pelo.

Quella visione aveva eccitato ancora di più Anna la quale, con la circospezione di un cane, aveva avvicinato il naso per inalarne il pungente afrore di esotico ed il delicato profumo di quel giovane corpo che sapeva di fresco.

Mentre con mano esitante scostava il lembo di stoffa a diretto contatto con le grandi labbra, un ciuffo di peli neri e lunghi era sgusciato fuori come a volerla salutare.

Con un movimento istintivo, si era abbassata ed aveva avvolto quei sottili e lucidi fili di seta facendoseli scivolare tra le labbra.

Infine, dopo aver scostato completamente il lembo di stoffa a protezione dell'oggetto dei suoi desideri ed averne scostato la folta pelliccia, erano apparse ai suoi bramosi occhi la grandi labbra oltre le quali si dischiudevano le piccole labbra a mostrare come una ferita, il prezioso frutto rosso così gelosamente custodito.

Un attimo!

Un attimo veloce come il battito delle ciglia erano occorse alla sua lingua per scivolare su tanta meraviglia per poi affondarvi con la stessa voluttà con la quale un affamato addenta il suo cibo.

A quell'improvviso contatto, la ragazza aveva emesso un gemito seguito dalla contrazione del suo corpo mentre le mani erano affondate nei capelli di Anna per accompagnarne i movimenti.

"Dio che sensazioni.. Dio che goduria pensavano quasi all'unisono le due donne seppure da posizioni e stimoli diversi.

Quasi subito la ragazza aveva cominciato a tremare e subito dopo, accompagnata da gemiti simili a lamenti, era esplosa in un devastante orgasmo i cui liquidi avevano riempito la bocca di Anna spruzzandola anche sul viso ed i capelli.

Mentre Anna le sfilava l'indumento intimo completamente bagnato, la ragazza le accarezzava i capelli mentre il suo boy, tenendole le mani sul viso, la baciava teneramente.

Ne era seguito un veloce scambio di postura in cui le ragazza giapponese si era ritrovata a leccare la fica aperta e liscia di Anna che a sua volta, scoprendo che la folta pelliccia si estendeva tra le cosce oltre il perineo sino ad avvolgere come un pellicciotto lo sfintere anale, vi si era fiondata per leccarle anche il buco del culo.

Un amplesso saffico rapido, veloce, umido consumato con la passione e l'urgenza di chi vive ancora nell'insicurezza che davvero non fosse un sogno ma che quel piacere potesse svanire da un momento all'altro.

Solo dio può sapere quante volte avevano goduto cambiando posizioni ed assumendo posture sempre nuove e sempre finalizzate alla ricerca di piaceri sempre più magici ed intensi.

Sudate e gocciolanti in ogni lembo di pelle come se avessero fatto la doccia, si erano ritrovare sedute ed abbracciate l'una accanto all'altra sul divano quando, mentre si scambiavano languidi effusioni ed appassionati baci "lingua in bocca" il ragazzo sino a quel momento testimone silente di tanto appassionato erotismo, aveva presentato alle loro bocche la sua verga scura, liscia, con una enorme cappella violacea, uno scroto glabro e gonfiato da testicoli grossi e duri come noci e con la forma e la consistenza di una verga davvero fuori misura.

Entrambe per un po' parevano volerselo contendere con la mani e la bocca sino a che, la ragazza gli si era inginocchiata dietro ed aveva cominciato a leccargli il buco del culo mentre lui, con le mani ben strette alla testa di Anna, le chiavava la bocca come fosse la fica.

Mentre la ragazza gli leccava lo sfintere anale ed i testicoli ed Anna masturbandosi violentemente raggiungeva un nuovo orgasmo, il ragazzo nero si era bloccato dentro la sua bocca ed aprendo i suoi rubinetti, aveva cominciato ad eiacularle in gola fiotti e fiotti di sborra calda e cremosa.

A quel punto la ragazza si era sollevata ed unendo le sua labbra a quelle di Anna ne aveva condiviso la gustosa crema.

Mentre le due donne continuavano a scambiarsi smaniosamente le loro effusioni saffiche, il ragazzo si era riposato per ricaricare i suoi serbatoi sino a che, ancora pronto e col cazzo in tiro, le aveva chiavate a turno in ogni orifizio mentre loro a 69, si leccavano a vicenda.

L'ambiente era oramai saturo di sperma, umori e olezzo di sesso quando Anna aveva chiamato il marito.

"Amore.. abbiamo bisogno di te!"

A quel punto l'uomo come fosse un micio, aveva ripulito con la lingua ogni traccia fluida presente sui corpi e sui sessi dei tre ed infine, mentre lui faceva l'amore con la moglie, il nero lo sodomizzava da dietro mentre la giapponesina, accompagnava con la lingua, i due cazzi (Nero e bianco) nei loro movimenti dentro-fuori i rispettivi fori.

Erano le 4 del mattino quando gli ospiti erano tornati nella loro cabina e per Anna ed il marito, si prospettava un nuovo giorno assai impegnativo.

Per loro, l'impegno non era solo nella ricerca del piacere erotico ma, quando possibile, sognavano di poter allargare anche a qualcosa di meno frivolo e più importante.

Proprio per quel motivo, quando progettavano un nuovo periodo di "liberta" come quello, lei sospendeva l'uso della pillola nella speranza che qualcosa di importante potesse succedere.

In quei casi, il marito si premuniva di fare la scorta di preservativi da far indossare alla bisogna agli occasionali amanti ed a se stesso.

A lei non piaceva la sensazione di gomma del preservativo che comunque, faceva indossare a tutti a ridosso dell'ovulazione o in presenza di neri o altri maschi a rischio gravidanza indesiderata.

L'ovulazione era oramai imminente ed anche il desiderio di rimanere incinta era forte e condivisa dal marito.

La persona scelta era il comandante della nave il quale aveva già manifestato all'amica di Anna il desiderio di averle entrambe nella sua cabina per tutte le notti sino allo sbarco.

Anna non stava nella pelle a quella prospettiva ed anche il marito, seppure costretto ad usare il preservativo, non vedere l'ora che si realizzasse quel desiderio della moglie.

segue







scritto il
2024-04-16
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