PET - Le mie labbra

di
genere
dominazione

Oggi è una giornata molto particolare, per una serie di coincidenze -sfighe- si sono concentrati parecchi appuntamenti di clienti per il Capo, quindi è da stamattina che riceve i clienti nel suo ufficio, appena ne và via uno, ne arriva subito un altro, e l'ultimo dovrà riceverlo all'ora di chiusura.
Quando scatta la pausa pranzo, ecco uscire l'ultimo appuntamento del mattino, lui mi chiama al telefono interno "devi andare via?" "No, se ha bisogno" "allora vieni un attimo nel mio ufficio" prendo carta e penna e vado nel suo ufficio, per circa 20 minuti mi detta appunti, mi parla velocemente e fatico a stargli dietro con le sue mille cose. Non riesce nemmeno a stare fermo, continua a spostarsi per il suo ufficio, sposta oggetti da un posto all'altro e nel frattempo parla parla, mi spiega, mi detta cose. I miei appunti sono tutti incasinati. "Tutto chiaro?" Mi dice lui mentre io continuo a scrivere per cercare di non dimenticare nemmeno una cosa "quasi" gli rispondo io "quando hai fatto puoi andare a pranzo.... E stasera ti voglio in casetta". Mi fermo dai miei appunti e lo guardo "non è stanco?!" Gli chiedo io, ma lui nemmeno mi risponde perché quello era evidente un ordine. Termino con gli appunti e mi avvio alla mia postazione e poi esco a pranzare.
Il pomeriggio si riprende a pieno ritmo, i clienti arrivano e vanno, lui praticamente non esce dal suo ufficio se non per accompagnare fuori qualcuno e ricevere qualcun altro. A fine giornata esce per ricevere l'ultimo cliente e mi vede mentre mi sistemo la borsa per uscire, si ferma e mi osserva per un secondo, io lo guardo, la sua espressione non fa trasparire niente, si gira e và a prendere l'ultimo cliente della giornata.
Io mi avvio con calma in casetta, da fuori arriva la luce del tramonto attraverso le finestre, mi spoglio e vado verso il letto. Ho voglia di masturbarmi, cerco qualcosa di eccitante da guardare con il telefono ed inizio ad accarezzarmi, mi eccito in poco tempo. Avverto dei leggeri brividi di freddo, mi metto sotto il lenzuolo, sento il profumo di bucato e faccio dei respiri profondi, il lenzuolo aderisce al mio corpo disegnando perfettamente ogni mio contorno: le gambe divaricate e piegate, il tessuto che rimane a filo sul seno e che copre completamente i capezzoli turgidi, i fianchi rotondi avvolti nel cotone profumato e perfettamente stirato. Lui arriva, apre la porta con prepotenza, appoggia le chiavi velocemente ed entra con sicurezza. Viene direttamente verso di me e mi guarda dall'alto, restando in piedi di fianco al letto, io non interrompo ciò che sto guardando, non interrompo la mia masturbazione. Volevo che mi trovasse così. Mentre il video continua ad andare, io appoggio il telefono sul letto e inizio a guardare lui, dal basso verso l'alto, lui ricambia. Con una mano inizia ad accarezzare i miei capelli sul cuscino, partendo dalla mia fronte, mentre con l'altra mano mi accarezza il corpo da sopra il lenzuolo, facendolo aderire ancora di più a me. Il lenzuolo è bianco, leggero, sottile, quasi trasparente. Mi vede i contorni, le forme, ma non può vedere la mia pelle, i segni che mi lascia. Dà un'occhiata veloce al mio telefono per capire cosa stavo guardando: in diretta un uomo completamente nudo è seduto e si riprende mentre si sta masturbando, non si vede il viso, si vede tutto il corpo. Lo sguardo di Capo torna su di me, non è sorpreso, la sua mano dai capelli scende sul mio viso e mi sfiora, arriva alle labbra e ci passa sopra le sue dita "è tutto il giorno che penso a queste labbra" poi scende ancora con le dita e arriva al collo, mi accarezza ancora, le spalle nude e arriva al seno coperto, mi tocca attraverso il lenzuolo, mi stropiccia i capezzoli. Con la mano poi segue il mio braccio che arriva in mezzo alle gambe, ci arriva anche lui e mette la sua mano sulla mia, nel farlo il lenzuolo si sposta leggermente scoprendo un po' di più il seno... Lui è del tutto vestito, se ne accorge perché intanto il cazzo duro preme sotto i vestiti. Toglie le mani da me e inizia a spogliarsi velocemente, io chiudo gli occhi e continuo a masturbarmi, voglio venire. Mi concentro sul mio piacere, per questa volta. Sento i rumori di lui, si sposta per la stanza mentre toglie i vestiti, sale sul letto, ma non viene sotto le lenzuola. Con la mano arriva di nuovo sul seno, appena lo tocca il mio orgasmo cresce, il corpo si contrae, le gambe sono rigide, la schiena inarcata, sento una sensazione di calore che si propaga nel mio corpo. Non urlo, ma ansimo forte, il respiro diventa veloce, gemo. Il piacere si fa intenso ed è una sensazione stupenda, nel momento più alto apro gli occhi e guardo lui, che a sua volta mi fissa con intensità ed eccitazione.
L'orgasmo svanisce lentamente, sento il corpo rilassarsi, il respiro diventa di nuovo regolare e calmo, il cuore rallenta, le sue mani mi accarezzano i capelli, la mia mano non è più in mezzo alle gambe e la tiro fuori dal lenzuolo... Lui è rimasto qui di fianco, è eccitato, non ha goduto. La sua mano si muove lentamente sul cazzo, sta mantenendo l'eccitazione "non ho ancora deciso se ti scoperó o meno" mi dice. Si tira su, in ginocchio sopra di me, appoggia un ginocchio da un lato del mio corpo, ed un piede dall'altro lato. Sento il lenzuolo tirare, sono bloccata qui sotto di lui, solo le mie braccia sono libere di muoversi, non potrei nemmeno girarmi di lato. Il suo cazzo duro e dritto è davanti al mio viso, a pochissimi centimetri da me, lo tiene in mano continuando a muoversi lentamente "guarda cosa mi fai Micia" mi dice avvicinando il cazzo alle mie labbra. Io apro leggermente la bocca e tiro fuori la punta della lingua. Mi osserva, lasciandomi fare, ma dirige lui il cazzo su di me. Si muove avanti e indietro, si sposta di lato, mi offre le sue palle, ed io lo bacio, lo lecco, gli accarezzo le gambe con le mie mani. È un gioco erotico a bassa intensità di cui lui è il protagonista ed io una pedina, ma non è un gioco meno vivo del solito, anzi è più profondo, è un gioco prolungato. Questo lenzuolo è una barriera tra me e lui, ma gli consente di avermi come vuole perché mi limita i movimenti, sento la pressione del tessuto su di me. E adesso mi vuole così: bloccata, io sono una micia ubbidiente e devota che gli lecca il cazzo. Di tanto in tanto lo spinge nella mia bocca, ma si limita alla punta che succhio e lecco con dedizione, poi spinge ancora un po' per spingere contro la mia guancia. È evidente che vuole arrivare al limite, non vuole abbandonarsi all'orgasmo finché gli sarà possibile, il tempo scorre e il suo piacere aumenta, l'intensità del gioco sale e scende. È il suo piacere e lo esercita come preferisce. "È tutto il giorno che penso al mio cazzo sulle tue labbra..." Gli sorrido. Mi accarezza il viso e questa volta il cazzo entra di più nella mia bocca, mi costringe ad aprirla completamente, sento che spinge. La mia lingua si muove intorno al cazzo, mi soffermo sul frenulo, lo stuzzico con la punta della lingua, intanto succhio con insistenza. Mentre spinge ancora mi afferra i polsi e me li tiene fermi sopra la mia testa. Sono letteralmente bloccata, sono di nuovo eccitata. Lui insiste, si muove, spinge, mi guarda, vuole godere. Ormai è al limite, anzi lo ha superato: gode, grida, mi inonda la bocca. "Bevila tutta micia" mi dice lasciandomi il cazzo nella bocca mentre mi libera i polsi dalla sua presa. Io ingoio, poi continuo a leccargli il cazzo...
scritto il
2024-05-25
2 . 8 K
visite
9 9
voti
valutazione
7.7
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.