Ari Nudista ed il condizionatore - parte 3 finale

di
genere
esibizionismo

Ciao, sono Arianna.
Continuo il racconto del condizionatore.
Ovviamente per comprendere meglio la situazione consiglio a tutti di leggere prima la parte 1 e la parte 2.

Era giunto il momento di provocarli davvero. Pensai velocemente a come fare, ma alla fine decisi di improvvisare come al solito. Mi usciva bene.
Alcuni minuti dopo sentii Luca chiamarmi.
“Arianna, in camera abbiamo finito, ora sistemiamo il soggiorno”
“Perfetto! Sono qua sul divano, fate pure!”

Quando entrarono mi videro seduta sul divano, gambe aperte, mentre mi toccavo la figa. Gli sorrisi appena li vidi. Loro si bloccarono immediatamente!
“Spero non vi dia fastidio se resto qua” dissi senza fermare la mano.
“Nessun fastidio, solo che lavoreremo più lenti” disse Alfredo sorridendo e senza togliere gli occhi da me.
“Non ho fretta, anzi..” e lasciai la frase in sospeso portandomi le dita alla bocca per “assaggiarlo”.
I due uomini questa volta si guardarono si guardarono sorridendo tra loro. Io ne approfittai per rincarare la dose… “Comunque Luca, volevo dirti che ha ragione Alfredo!”
Lui mi guardo senza capire cosa intendessi.
“Cioè?”
“È vero… ho proprio voglia di cazzo!” Dissi di botto.
Entrambi si fermarono a fissarmi. Fu Alfredo a interrompere il silenzio “Cazzo lo sapevo! Te lo dicevo che voleva! Ed io che ti ascolto pure!”
Entrambi si fermarono di lavorare, e vennero verso di me.
La mia figa ormai gocciolava dalla voglia. Ma ero io a condurre il gioco. Ne dovevo approfittare.
“Ehi.. fermi li!” dissi facendo cenno con la mano di fermarsi.
“Cosa avete capito? È vero, ho voglia di cazzo, lo confermo, ma credo che boi avete un lavoro da terminare, o sbaglio?” Sorrisi maliziosa indicando i cavi penzolanti dal condizionatore. Poi mi girai mettendomi in ginocchio sul divano dando a loro il culetto ed aggiunsi “magari dopo potrebbe esserci un premio per entrambi…”
Alfredo però la pensava diversamente. Mentre si slacciava i pantaloni camminò verso di me. Non feci in tempo a parlare con mi anticipò “Ha ragione Luca, monta il condizionatore, intanto io monto lei” ed in meno di un secondo mi era addosso con tutto il suo peso.
Con una mano mi spinse conto allo schienale del divano, mentre l’altra iniziava a palparmi brutalmente il culo. Lo stringeva con forza prima di passare alla mia figa che orami era un vero lago.
Luca fece per raggiungerci ma entrambi lo fermammo con fin troppa cattiveria. “Il condizionatore” dissi soltanto guardandolo dritto negli occhi. Ed Alfredo rincarò la dose “hai sentito la cliente? Finisci il lavoro!”.
Rimase fermo a guardarci entrambi per qualche secondo, poi imprecando tra se si rimise, controvoglia, al lavoro.
Alfredo nel frattempo mi teneva ferma e continuava a toccarmi il culo e la figa.
Poi mi prese di peso e mi fece girare. Ero seduta sul divano ed avevo il viso all’altezza del suo cazzo.
Con movimenti veloci si tolse tutti i vestiti rimanendo anche lui nudo davanti a me.
Lo guardai con attenzione, mi soffermai sul suo cazzo, non molto lungo ma abbastanza largo, poi lo fissai negli occhi e mi leccai le labbra.
Senza dire altro mi prese per la testa e mi tirò a se. Poi prese il cazzo con la mano libera indirizzandolo verso la mia bocca.
Bocca che aprii volentieri per accoglierlo.
Iniziai a pomparlo con forza. Succhiavo avidamente mentre lui continuava a palparmi ovunque. Si concentrò sul mio seno ed a massacrarmi i capezzoli stringendoli con forza tra le dita.
Continuai a pomparlo senza mai fermarmi fino a quando con uno strattone tolse il cazzo dalla mi bocca, mi prese di peso e mi girò mettendomi a pecorina sul divano. Senza il minimo riguardo appoggiò la cappella alla mia figa e spinse con forza. Sussultai più di piacere che di dolore. Iniziò a spingere con forza attaccandosi con le mani ai miei fianchi per aiutarsi. Io esplosi dopo pochi colpi in un fantastico orgasmo liberatorio.
Lui non se ne preoccupò e continuò a spingere con forza. Mentre mi scopava portò la mano sul mio culo 3 con le dita iniziava a giocare con il mio buchetto.
Non dissi nulla e lasciai fare.
Fu lui a parlare “è tutto il giorno che me lo sbatti in faccia questo bel culo. Ora ci penso io a rompertelo!”
“Per romperlo arrivi tardi” dissi con la voce spezzata dai suoi colpi “ma se vuoi puoi usarlo senza problemi!” Continuai a mo di sfida.
Sfida che accettò immediatamente.
Senza fermarsi infilò prima uno, poi due dita nel mio culo. Poi dopo aver tolto il cazzo da dentro di me, si piegò leggermente, mi sputò sul buco leggermente aperto e poi ci appoggiò la grossa cappella.
Con tre vigorose spinte mi era dento fino alle palle. Le sentivo ad ogni colpo che mi sbattevano sulla figa. Mi spinse con tutto il suo peso, caddi sul divano con la faccia, ora aveva pieno potere su di me. Mi prese per i fianchi ed iniziò a scoparmi come un pazzo. Spingeva sempre di più ad ogni affondo. Sentivo il suo cazzo che mi apriva in due. Continuò con questo trattamento per almeno 5 minuti, senza mai fermarsi. Nel frattempo io raggiunsi altri 3 orgasmi ma lui non se ne preoccupava.
Lo sentii che iniziava a tremare segno chiaro che stava per raggiungere il limite. Si fermò, mi fece spostare e si sedette sul divano, io mi accucciai al suo fianco ed iniziai a pomparlo ed a succhiarlo avidamente… lui prese la mia testa e spinse con forza fino a che tutto il cazzo mi arrivò in gola. In quel preciso istante iniziò a sborrare nella mia gola. Faticai a ingoiare tutto senza soffocare. Mi arrivarono 3 potenti getti di sborra direttamente in gola.
Quando finì lasciò la presa sulla mia testa permettendomi di uscire e respirare.
Leccai delicatamente il suo cazzo per pulirlo e mi appoggiai con la testa sulle sue cosce.
Mi ero completamente dimenticata di Luca. Nel frattempo aveva completato di installare il condizionatore in soggiorno ed era uscito di nuovo sul balcone.
Alfredo iniziò a parlarmi di quanto gli fosse piaciuto e tutte queste cazzate da post sesso. Io nel frattempo iniziai a giovare nuovamente con il suo cazzo che nel mentre si era decisamente rilassato.
Iniziai a menarlo piano ed a leccare la punta con la lingua. Lui ne approfittò ed allungó la mano sulla mia figa cominciando a massaggiarmela. Poco a poco lui riprese vitalità e nel giro di alcuni minuti era di nuovo dritto e duro.
Lo guardai e poi controllai cosa stesse facendo il collega.
“Alfredo, te che ne sai di più, quanto pensi che manchi a Luca per finire?”
Lui osservò i movimenti del collega prima di rispondere “credo che stia caricando il gas, dopo deve solo avviare tutto, direi 5-10 minuti al massimo. Perché?”
“Ti va di provocarlo un po?” Sorrisi.
“Sono a disposizione, cosa devo fare?”
“Nulla, faccio tutto io”.
Mi infilai il suo cazzo per bene in bocca, lo succhiai un paio di volte e lo bagnai per bene.
Poi mi sollevai, salii sopra di lui e mi calai facendolo entrare nella figa.
“Cosi provochi lui o me?” Mi chiese sottovoce.
“Aspetta e fidati!”
Iniziai a muovermi molto lentamente, dopo un paio di minuti mi sollevai di nuovo, mi girai dando ad Alfredo la schiena e mi impalai il suo cazzo tutto nel culo.
Feci su e giù un paio di volte… poi allungai le gambe tenendole ben aperte cadendo di peso su di lui. Lo sentivo dentro fino in fondo.
“Dammi le mani” gli dissi.
Cosa che lui prontamente fece. Le portai in mezzo alle mie gambe e gli sussurrai di tenermi la figa bella aperta e spalancata.
Non appena eseguito anche questo comando chiamai Luca.
Quando comparve dalla portafinestra la scena doveva essere veramente hot.
Io seduta a peso morto con il cazzo del suo capo piantato tutto nel culo mentre lui mi teneva la figa spalancata.
Mi appoggiai con la schiena al petto di Alfredo prima di parlare “allora? Ti manca molto? Non lo vedo come ci annoiamo qua?” Gli dissi ridendo di gusto.
“Cazzo se mi state entrambi sul cazzo” disse lui visibilmente incazzato.
“Ma magari!” Continuai.
Poi fu Alfredo a intervenire “a che punto sei?”
Ho collegato tutto, devo solo accendere e vedere se funzionano”.
“Ottimo, allora giochiamo! Io sto qua ferma per 3 minuti, se funziona tutto puoi raggiungerci e partecipare, se ebtro 3 mi uti invece non parte tutto, hai perso il turno!”.
Lui rimase fermo a guardarci un po imbambolato, quindi contai “2,59-2,58…”
Al 57 era gia corso fuori. Sinceramente non so se arrivó in tempo o meno. Ma quando torno dentro corse prima in camera ed accese il condizionatore, poi mentre si svestiva velocemente tornò in soggiorno ed accese anche l’altro prima di sfilare le mutande e presentarsi a cazzo dritto davanti a me.
“Ottimo lavoro” gli dissi prima di chinarmi in avanti a prendergli in cazzo in bocca!
Alfredo nel frattempo aveva lasciato la mia figa ed aveva iniziato a farmi saltare sul suo cazzo sollevandomi ogni volta con le sue braccia forti.
Il pompino durò veramente poco visto che Luca ormai iper eccitato da alcune ore venne dopo poche pompate riempiendomi la bocca del suo seme, che ingoiai velocemente. Continuai a pomparlo, cosi dopo un breve momento in cui si stava ammosciando ritrovó velocemente forza.
Quando fu sufficientemente duro lo tirò fuori, Alfredo si sistemò meglio sul divano ed io mi appoggiai a lui mentre il collega appoggiava la cappella alle labbra della mia figa. La strofinò avanti e indietro alcune volte prima di infilarlo dentro di colpo. Tutto fino in fondo al primo colpo.
Iniziarono a scoparmi in doppia. Sembravano abbastanza affiatati visto che non persero quasi mai il ritmo. Sotto a questo trattamento io raggiunsi almeno 3 orgasmi. Loro continuarono finche Luca non decise di uscire. Si fermò a guardarci prima di parlare “giriamola, anche io voglio farle il culo!” Disse mentre mi iniziava a sollevare di peso. Mi girarono e mi infilai il cazzo di Alfredo nella figa, poi mi piegai in avanti porgendo libero accesso al collega che senza indugio mi entró nel culo come un treno.
Stavolta era lui da dietro a decidere il ritmo. Ed era quasi peggio di quello con cui prima mi aveva scopata il capo.
Io venni ancora, ed ancora. Poi fu t a chiedere a luca di fermarsi visto che era al limite. Io nn volevo che finisse quindi dissi solo “prendo la pillola”.
I due alle mie parole aumentarono ancora di più l’intensità della scopata e quasi come se si fossero messi d’accordo vennero nello stesso momento. Uno riempiendomi la figa in profondità, l’altro allagandomi l’intestino.
Sentire i due getti caldi dentro di me mi fece raggiungere un’ultimo e devastante orgasmo che mi lasciò senza respiro.

Rimasero fermi entrambi dentro di me per alcuni minuti. Poi ci divincolammo e mi chiesero se potevano usare il bagno.
Cosa che fecero mentre io rimasi distesa sul divano a ripensare a quanto avevo appena goduto.
Raccolsi le gocce che mi colavano fuori e me le portai alla bocca proprio mentre i die tornavano da me.
Rimasi li ferma ed aspettai che finissero di rivestirsi e di sistemare tutti i loro attrezzi.
Poi mi chiamarono per farmi firmare la bolla e il foglio di lavoro.
Alfredo si propose di farmi un bello sconto, cosa che non accettai. “Tanto paga il proprietario di casa, anzi, aggiungetevi una bella mancia per entrambi!” dissi scoppiando a ridere.
Uscirono dopo altre 5 minuti di chiacchiere e dopo avermi fatto promettere che se avessi avuto problemi con l’impianto mi avrei chiamato solo loro.
“Potete starne certi” dissi loro “anzi, è probabile che tra un paio di settimane si rompa qualcosa” conclusi ammiccando mentre uscivano dalla porta sorridenti entrambi.

Ma questa è un’altra storia!
scritto il
2024-06-06
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