Provocatrice nudista
di
Ari Nudista
genere
esibizionismo
Ciao a tutti, mi presento, sono Arianna ed ho 19 anni. Fisicamente sono alta 1.66cm peso 51 kg. Ho i capelli lisci, lunghi a mezza schiena castano rossicci. Ho le lentiggini ed il fisico tonico dato dalla palestra e dalla corsa. Di seno porto la seconda, che non è grande ma sta molto bene sul mio fisico, infine ho un gran bel culetto molto molto sodo.
Fin da piccola, ho sempre amato esporre il mio corpo, esibirmi e mostrarmi agli altri. Ricordo gli intervalli alle medie dove per gioco mi sollevavo la maglietta mostrando i capezzoli ai miei compagni. Crescendo ho sviluppato un’esibizionismo sempre più marcato. Fino alle vacanze estive dei 16 anni, in cui andammo in Croazia.
Avevo sentito parlare delle spiagge nudiste in quei posti, ed approfittando della vicinanza, un pomeriggio mi allontanai dai miei genitori e raggiunsi uno di quei paradisi. Mi sentii subito a mio agio, nessun imbarazzo nello spogliarmi completamente nuda davanti a quegli sconosciuti.
Per me fu come scoprire un nuovo mondo in cui mi sentivo libera. Andai da sola ogni pomeriggio, inventavo sempre scuse diverse per allontanarmi dai genitori.
In quelle due settimane scoprii il nudismo e il sesso nudista. Farlo con sconosciuti, spesso e volentieri molto più grandi di me, mi faceva sentire libera. Molte volte non capivo nemmeno quello che mi dicevano, erano stranieri, croati, russi, tedeschi.. si avvicinavano e quasi come se nulla fosse ci ritrovavamo avvinghiati a darci piacere reciproco.
Magari in qualche futuro racconto entrerò nel dettaglio di quella vacanza che mi ha cambiato la vita.
Ora invece mi voglio concentrare su un fatto diverso ma strettamente collegato.
In quelle due settimane ho scoperto anche che io amo provocare! Amo esibirmi in maniera volgare e provocare soprattutto uomini più tranquilli e riservati, oppure quelli che faticano a trovare “compagnia” anche in quei posti.
Non so spiegarvi in perché, tuttavia mi sento libera, felice e completamente me stessa in quelle situazioni.
Il culmine del piacere l’ho raggiunto la scorsa estate.
Finalmente da maggiorenne sono potuta andare in vacanza da sola, ed ovviamente sono tornata in Croazia per poter stare nuda 24 ore al giorno. Ho scelto un campeggio nudista, frequentato da ogni genere di persone. Quando arrivai mi spogliai subito, rimasi in infradito e cominciai i miei 15 giorni di vacanza.
Nei pressi del campeggio c’erano 4 spiagge, una più bella dell’altra, tutte libere e frequentate da moltissimi nudisti.
Nei primi giorni di vacanza le visitai tutte, scegliendo quella che preferivo per passarci il resto delle giornate.
Le avventure non mi mancavano di certo. Mi colpì tuttavia un signore. Era sempre da solo, arrivava tutte le mattine, si metteva sempre al solito posto, osservava tutto e tutti sempre e rigorosamente con il cazzo in tiro.
Era un signore grosso, con una pancia molto pronunciata, quasi calvo, che decisamente anziano. A guardarlo gli si davano almeno 65-70 anni. Non proprio un bel figo.
Venne in spiaggia tutti i giorni. Lo vidi provare ad allacciare rapporti con qualche coppia e qualche singola, tutte persone sui 45-50 anni, che regolarmente lo respingevano.
Durante quelle due settimane vide qnche me, ma non venne mai a presentarsi o a fare altro. Il penultimo giorno di vacanza si avvicinò alla coppia che avevo a pochi metri da me, provando a rompere il ghiaccio, lo sentii parlare, era italiano, con un pronunciato accento del sud. Lo respinsero, mentre tornava a sedersi, sempre con il cazzo in tiro, mi passò di fianco, mi osservò ma non mi disse nulla, tornando a sdraiarsi.
Il giorno successivo arrivai in spiaggia più tardi visto che avevo dovuto preparare le valigie, al pomeriggio sarei ripartita per rientrare a casa.
Complice il fatto che era ormai settembre, in più in era un martedì, in spiaggia le persone presenti erano davvero poche. Ma lui era li.
Mi sdraiai a pochi metri da lui, ormai aveva attirato la mia attenzione, ed avevo deciso che sarebbe stato lui il mio regalo di fine vacanza.
Mi sdraiai in modo da espormi per bene verso il suo sguardo. Nascosta dagli occhiali da sole controllavo cosa facesse senza farmi notare.
Lo vidi chiaramente osservare in mezzo alle mie gambe aperte almeno 3 o 4 volte. Dopo un’oretta arrivò in spiaggia una signora di mezza età, si distese ed iniziò a parlare con un ragazzo li vicino. Si appartarono e tornarono dopo alcuni minuti. Chiaramente lui era molto più soddisfatto di lei. Il mio uomo si alzo e si diresse dalla signora. Provó a presentarsi ma lei lo liquidò velocemente, dopodiché si alzò e si diresse fuori dalla spiaggia.
Lui tornò a sedersi e lo vidi guardarmi di nuovo.
Dopo un’altra ora in spiaggia eravamo rimasti davvero in pochi. Ed io non resistevo più. Non capivo perché lui non provasse a parlare anche con me nonostante mi fossi messa in bella vista. Così decisi di fare io il primo passo. Mi alzai e dopo essermi stirata per sgranchirmi le gambe mi voltai a guardarlo e mi diressi verso si lui che notò subito il mio movimento.
Arrivai davanti a lui, lo salutai sorridendo e senza aspettare che mi rispondesse mi sedetti davanti a lui, mantenendo sempre le gambe bene aperte.
Rispose al mio saluto, e disse di chiamarsi Vito.
“Io sono arianna” gli risposi, “è da qualche giorno che ti vedo in spiaggia sempre al solito posto, sei anche te qua in vacanza?”
Mentre parlavo lo vedevo che chiaramente mi fissava in mezzo alle gambe, la mia posizione era decisamente esplicita e metteva in risalto la mia figa che anche, seduta in quel modo rimaneva leggermente aperta.
“Si, domani però rientro a casa”
“Io rientro stasera purtroppo”
“Sei qua tutta sola?”
“Si, anche te?”
“Si, da quando sono rimasto vedovo vengo sempre qua da solo”
“Ho visto che sei sempre stato da solo, e vedo che sei anche molto eccitato” gli dissi infine.
Mi rispose in dialetto calabrese stretto ma riuscii lo stesso a capire cosa disse “oramai sono vecchio e non mi fila più nessuno”.
“È un peccato, scommetto che sei ancora molto interessante… se ti fa piacere, io sono disponibile” gli risposi mentre con le mani mi allargavo ulteriormente le labbra della figa e la mostravo a lui.
Rimase fermo a guardarmi per alcuni secondi, poi rispose “sei seria o stai scherzando?”
Lo guardai dritto negli occhi prima di rispondere “tra 2 ore devo tornare, ma fino ad allora sono a tua completa disposizione” e detto questo mi sdraiai con la schiena a terra ed allargai ancora di più le gambe per dimostrare che non stessi giocando.
Non passarono nemmeno 5 secondi che le sue manone erano sul mio corpo, sulle cosce, sulla pancia, sul seno, finche poi si tuffò con la faccia verso la mia figa iniziando a leccarla. Era bravo!
Dopo poco si sollevò, prese il cazzo con la mano e mi spinse la grossa cappella contro la figa ormai fradicia. La strusció avanti ed indietro finche di colpo spinse con tutta la forza entrandomi dentro fino alle palle.
Mi prese per le cosce ed iniziò a scoparmi con forza, il ritmo era estenuante. Io venni dopo poco, lui non rallentò minimamente e dopo altri colpi lo sentii irrigidirsi. Aumentò ancora il ritmo e mi riempì la figa di sborra calda, provocandomi un’altro intendo orgasmo.
Mi lasciai andare credendo che sarebbe uscito ma così non fu. Dopo aver sborrato continuò a scoparmi senza perdere nemmeno un secondo di tempo. Il cazzo rimase completamente duro dentro di me.
Continuò per alcuni minuti senza sosta. Poi uscì, mi prese di peso e mi girò a pecora.
Spinse di nuovo il cazzo dentro di me continuando a scoparmi con quel ritmo assurdo. Era un toro!
Mentre mi scopava sentii che con le dita della mano puntava al mio culetto.. passava il dito sul buchetto, lo solleticava ma non spingeva oltre. Era come se aspettasse il mio permesso.
Permesso che gli concessi immediatamente “è aperto, se lo vuoi, prendilo pure” gli dissi senza timore ma con la voce rotta dal piacere che mi stava dando.
Non se lo fece ripetere, prima un dito, poi due… e quando fu soddisfatto lo sentii uscire dalla mia figa, la sensazione di vuoto che mi lasció mi rese triste per un’istante.
Ma passó subito quando sentii la cappella che puntava al mio culetto, lo sentivo spingere ma piano questa volta. Fui io che con un colpo secco di reni andai incontro al suo cazzo impalandomi da sola.
Lui si rese subito conto e riprese cosi a scoparmi con il suo ritmo! Lo sentivo aprirmi e pochi secondi dopo ebbi l’ennesimo orgasmo.
Strinsi il culetto più che potevo, finche anche lui si irrigidì, e con gli ultimi profondi colpi mi scaricò in fondo all’intestino un’altra assurda quantità di sborra calda.
Rimase fermo dentro di me per alcuni interminabili secondi, poi uscì mettendosi a sedere. Aveva il fiatone ed un sorriso a 32 denti.
Mi voltai verso si lui, sorrisi anche io e gattonai fino al suo cazzo, che lentamente ripulii con lunghissime leccate. Era ancora duro.
“Ma te non ti stanchi mai?” Gli chiesi.
“E quando mi ricapita una come te?” Disse sorridendo.
Presi a succhiarlo con foga, dopo molti minuti sentivo che era di nuovo al litr e. He stava per sborrare di nuovo. Mi sollevai, salii su di lui e mi impalai sul suo cazzo con la figa. Mi muovevo più velocemente che potevo, stringendo allo stesso tempo i muscoli.
“Voglio che mi riempi un’ultima volta” gli sussurrai all’orecchio. Mi prese per i fianchi con le mani decidendo così il ritmo, mi sollevava apparentemente senza fatica.
Finche mi spinse con forza verso il basso, il suo cazzo era completamente dentro di me, mi tenne ferma in quella posizione mentre veniva per la terza volta dentro di me.
Rimanemmo fermi a prendere fiato per qualche minuto. Rimasi ferma tenendolo dentro di me mentre parlavamo del più e del meno e mentre lo salutavo dicendo che era tardi e che avrei dovuto mettermi in strada per rientrare. Mi saluto ringraziandomi e dicendomi che non avrebbe mai dimenticato quel pomeriggio.
Raccolsi velocemente le mie cose e tornai al campeggio.
Decisi di indossare solo un vestitino leggero, senza intimo e soprattutto senza lavarmi.
Mi aspettavano oltre 600km di strada, ed avrei portato quel pomeriggio dentro di me.
Misi un asciugamano sul sedile per non sporcare tutto e partii per tornare alla mia vita normale.
Fin da piccola, ho sempre amato esporre il mio corpo, esibirmi e mostrarmi agli altri. Ricordo gli intervalli alle medie dove per gioco mi sollevavo la maglietta mostrando i capezzoli ai miei compagni. Crescendo ho sviluppato un’esibizionismo sempre più marcato. Fino alle vacanze estive dei 16 anni, in cui andammo in Croazia.
Avevo sentito parlare delle spiagge nudiste in quei posti, ed approfittando della vicinanza, un pomeriggio mi allontanai dai miei genitori e raggiunsi uno di quei paradisi. Mi sentii subito a mio agio, nessun imbarazzo nello spogliarmi completamente nuda davanti a quegli sconosciuti.
Per me fu come scoprire un nuovo mondo in cui mi sentivo libera. Andai da sola ogni pomeriggio, inventavo sempre scuse diverse per allontanarmi dai genitori.
In quelle due settimane scoprii il nudismo e il sesso nudista. Farlo con sconosciuti, spesso e volentieri molto più grandi di me, mi faceva sentire libera. Molte volte non capivo nemmeno quello che mi dicevano, erano stranieri, croati, russi, tedeschi.. si avvicinavano e quasi come se nulla fosse ci ritrovavamo avvinghiati a darci piacere reciproco.
Magari in qualche futuro racconto entrerò nel dettaglio di quella vacanza che mi ha cambiato la vita.
Ora invece mi voglio concentrare su un fatto diverso ma strettamente collegato.
In quelle due settimane ho scoperto anche che io amo provocare! Amo esibirmi in maniera volgare e provocare soprattutto uomini più tranquilli e riservati, oppure quelli che faticano a trovare “compagnia” anche in quei posti.
Non so spiegarvi in perché, tuttavia mi sento libera, felice e completamente me stessa in quelle situazioni.
Il culmine del piacere l’ho raggiunto la scorsa estate.
Finalmente da maggiorenne sono potuta andare in vacanza da sola, ed ovviamente sono tornata in Croazia per poter stare nuda 24 ore al giorno. Ho scelto un campeggio nudista, frequentato da ogni genere di persone. Quando arrivai mi spogliai subito, rimasi in infradito e cominciai i miei 15 giorni di vacanza.
Nei pressi del campeggio c’erano 4 spiagge, una più bella dell’altra, tutte libere e frequentate da moltissimi nudisti.
Nei primi giorni di vacanza le visitai tutte, scegliendo quella che preferivo per passarci il resto delle giornate.
Le avventure non mi mancavano di certo. Mi colpì tuttavia un signore. Era sempre da solo, arrivava tutte le mattine, si metteva sempre al solito posto, osservava tutto e tutti sempre e rigorosamente con il cazzo in tiro.
Era un signore grosso, con una pancia molto pronunciata, quasi calvo, che decisamente anziano. A guardarlo gli si davano almeno 65-70 anni. Non proprio un bel figo.
Venne in spiaggia tutti i giorni. Lo vidi provare ad allacciare rapporti con qualche coppia e qualche singola, tutte persone sui 45-50 anni, che regolarmente lo respingevano.
Durante quelle due settimane vide qnche me, ma non venne mai a presentarsi o a fare altro. Il penultimo giorno di vacanza si avvicinò alla coppia che avevo a pochi metri da me, provando a rompere il ghiaccio, lo sentii parlare, era italiano, con un pronunciato accento del sud. Lo respinsero, mentre tornava a sedersi, sempre con il cazzo in tiro, mi passò di fianco, mi osservò ma non mi disse nulla, tornando a sdraiarsi.
Il giorno successivo arrivai in spiaggia più tardi visto che avevo dovuto preparare le valigie, al pomeriggio sarei ripartita per rientrare a casa.
Complice il fatto che era ormai settembre, in più in era un martedì, in spiaggia le persone presenti erano davvero poche. Ma lui era li.
Mi sdraiai a pochi metri da lui, ormai aveva attirato la mia attenzione, ed avevo deciso che sarebbe stato lui il mio regalo di fine vacanza.
Mi sdraiai in modo da espormi per bene verso il suo sguardo. Nascosta dagli occhiali da sole controllavo cosa facesse senza farmi notare.
Lo vidi chiaramente osservare in mezzo alle mie gambe aperte almeno 3 o 4 volte. Dopo un’oretta arrivò in spiaggia una signora di mezza età, si distese ed iniziò a parlare con un ragazzo li vicino. Si appartarono e tornarono dopo alcuni minuti. Chiaramente lui era molto più soddisfatto di lei. Il mio uomo si alzo e si diresse dalla signora. Provó a presentarsi ma lei lo liquidò velocemente, dopodiché si alzò e si diresse fuori dalla spiaggia.
Lui tornò a sedersi e lo vidi guardarmi di nuovo.
Dopo un’altra ora in spiaggia eravamo rimasti davvero in pochi. Ed io non resistevo più. Non capivo perché lui non provasse a parlare anche con me nonostante mi fossi messa in bella vista. Così decisi di fare io il primo passo. Mi alzai e dopo essermi stirata per sgranchirmi le gambe mi voltai a guardarlo e mi diressi verso si lui che notò subito il mio movimento.
Arrivai davanti a lui, lo salutai sorridendo e senza aspettare che mi rispondesse mi sedetti davanti a lui, mantenendo sempre le gambe bene aperte.
Rispose al mio saluto, e disse di chiamarsi Vito.
“Io sono arianna” gli risposi, “è da qualche giorno che ti vedo in spiaggia sempre al solito posto, sei anche te qua in vacanza?”
Mentre parlavo lo vedevo che chiaramente mi fissava in mezzo alle gambe, la mia posizione era decisamente esplicita e metteva in risalto la mia figa che anche, seduta in quel modo rimaneva leggermente aperta.
“Si, domani però rientro a casa”
“Io rientro stasera purtroppo”
“Sei qua tutta sola?”
“Si, anche te?”
“Si, da quando sono rimasto vedovo vengo sempre qua da solo”
“Ho visto che sei sempre stato da solo, e vedo che sei anche molto eccitato” gli dissi infine.
Mi rispose in dialetto calabrese stretto ma riuscii lo stesso a capire cosa disse “oramai sono vecchio e non mi fila più nessuno”.
“È un peccato, scommetto che sei ancora molto interessante… se ti fa piacere, io sono disponibile” gli risposi mentre con le mani mi allargavo ulteriormente le labbra della figa e la mostravo a lui.
Rimase fermo a guardarmi per alcuni secondi, poi rispose “sei seria o stai scherzando?”
Lo guardai dritto negli occhi prima di rispondere “tra 2 ore devo tornare, ma fino ad allora sono a tua completa disposizione” e detto questo mi sdraiai con la schiena a terra ed allargai ancora di più le gambe per dimostrare che non stessi giocando.
Non passarono nemmeno 5 secondi che le sue manone erano sul mio corpo, sulle cosce, sulla pancia, sul seno, finche poi si tuffò con la faccia verso la mia figa iniziando a leccarla. Era bravo!
Dopo poco si sollevò, prese il cazzo con la mano e mi spinse la grossa cappella contro la figa ormai fradicia. La strusció avanti ed indietro finche di colpo spinse con tutta la forza entrandomi dentro fino alle palle.
Mi prese per le cosce ed iniziò a scoparmi con forza, il ritmo era estenuante. Io venni dopo poco, lui non rallentò minimamente e dopo altri colpi lo sentii irrigidirsi. Aumentò ancora il ritmo e mi riempì la figa di sborra calda, provocandomi un’altro intendo orgasmo.
Mi lasciai andare credendo che sarebbe uscito ma così non fu. Dopo aver sborrato continuò a scoparmi senza perdere nemmeno un secondo di tempo. Il cazzo rimase completamente duro dentro di me.
Continuò per alcuni minuti senza sosta. Poi uscì, mi prese di peso e mi girò a pecora.
Spinse di nuovo il cazzo dentro di me continuando a scoparmi con quel ritmo assurdo. Era un toro!
Mentre mi scopava sentii che con le dita della mano puntava al mio culetto.. passava il dito sul buchetto, lo solleticava ma non spingeva oltre. Era come se aspettasse il mio permesso.
Permesso che gli concessi immediatamente “è aperto, se lo vuoi, prendilo pure” gli dissi senza timore ma con la voce rotta dal piacere che mi stava dando.
Non se lo fece ripetere, prima un dito, poi due… e quando fu soddisfatto lo sentii uscire dalla mia figa, la sensazione di vuoto che mi lasció mi rese triste per un’istante.
Ma passó subito quando sentii la cappella che puntava al mio culetto, lo sentivo spingere ma piano questa volta. Fui io che con un colpo secco di reni andai incontro al suo cazzo impalandomi da sola.
Lui si rese subito conto e riprese cosi a scoparmi con il suo ritmo! Lo sentivo aprirmi e pochi secondi dopo ebbi l’ennesimo orgasmo.
Strinsi il culetto più che potevo, finche anche lui si irrigidì, e con gli ultimi profondi colpi mi scaricò in fondo all’intestino un’altra assurda quantità di sborra calda.
Rimase fermo dentro di me per alcuni interminabili secondi, poi uscì mettendosi a sedere. Aveva il fiatone ed un sorriso a 32 denti.
Mi voltai verso si lui, sorrisi anche io e gattonai fino al suo cazzo, che lentamente ripulii con lunghissime leccate. Era ancora duro.
“Ma te non ti stanchi mai?” Gli chiesi.
“E quando mi ricapita una come te?” Disse sorridendo.
Presi a succhiarlo con foga, dopo molti minuti sentivo che era di nuovo al litr e. He stava per sborrare di nuovo. Mi sollevai, salii su di lui e mi impalai sul suo cazzo con la figa. Mi muovevo più velocemente che potevo, stringendo allo stesso tempo i muscoli.
“Voglio che mi riempi un’ultima volta” gli sussurrai all’orecchio. Mi prese per i fianchi con le mani decidendo così il ritmo, mi sollevava apparentemente senza fatica.
Finche mi spinse con forza verso il basso, il suo cazzo era completamente dentro di me, mi tenne ferma in quella posizione mentre veniva per la terza volta dentro di me.
Rimanemmo fermi a prendere fiato per qualche minuto. Rimasi ferma tenendolo dentro di me mentre parlavamo del più e del meno e mentre lo salutavo dicendo che era tardi e che avrei dovuto mettermi in strada per rientrare. Mi saluto ringraziandomi e dicendomi che non avrebbe mai dimenticato quel pomeriggio.
Raccolsi velocemente le mie cose e tornai al campeggio.
Decisi di indossare solo un vestitino leggero, senza intimo e soprattutto senza lavarmi.
Mi aspettavano oltre 600km di strada, ed avrei portato quel pomeriggio dentro di me.
Misi un asciugamano sul sedile per non sporcare tutto e partii per tornare alla mia vita normale.
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