Cinquina al cinema hard (1/2)

di
genere
gay

Una premessa a questo mio primo racconto, in cui mi cimento, per ricordare ai giovani che ogni lasciata è persa ! Quando si è negli anni verdi si cincischia, ci si può permettere di scegliere o di essere scelti, si perde tempo con gli ammiccamenti. Ed il tempo passa. Magari pensando che ''sono avventure del momento, poi ci si sposa, si fa una famiglia, erano goliardie''.
Ci si rende conto col tempo, che quando si prova il cazzo, questo rimarrà sempre nella mente come un tesoro che quando riscoperto sarà ancora meglio della volta precedente e gli anni saranno passati. Oggi c'è internet, i telefonini; ma i luoghi di incontro improvvisati sono sempre meno ed il sesso è anche una questione mentale: il piacere di un incontro casuale in un cinema o in un boschetto, uno sconosciuto che ti infila il suo cazzo in bocca e te la riempie di sborra dopo avertelo fatto sentire duro nel culo, è un avventura sempre più rara.
Il cazzo, quando provato, sarà sempre la tua meta ! Se sei in un posto dove sai che è frequentato per quello, appena cogli uno sguardo di intesa sii deciso: senza esitare sussurragli ''ho tanta voglia di cazzo, voglio infilarlo e sborrare in bocca a qualcuno..'', seconda cosa desideri.
Fine anni '90, i miei anni verdi, circa 25. Benchè il CD stesse soppiantando la videocassetta, I cinema hard non era ancora al tramonto. Li frequentavo saltuariamente, un pò per guardarli ma più pensando di incontrare li qualcuno che mi desse ciò che desideravo: cazzo, ero bramoso di cazzo. Ma come detto sopra, con quegli sguardi perditempo di cui poi ci si pente.
Quel giorno però (per fortuna) non ebbi tempo di perdere tempo. Grande M, un cinema che mi piaceva perché si accedeva alla sala attraversando una tenda che dava ad un anticamera oltre cui, un altra tenda oscurante, la separava dalla sala di proiezione. Inoltre tramite due scale laterali si accedeva al soppalco. I bagni erano puliti e consentivano una relativa intimità. Adiacente ai bagni c'era un piccolo locale dove si poteva ancora fumare; più spesso quello che si aveva in bocca era ben altro.
Davano un film con Angelika Bella, lo ricordo perché mi piaceva, i film di allora avevano una parvenza di trama che faceva sì che non ti annoiavi in attesa di trovare..ciò che cercavi. Qualcuno andava ancora esclusivamente per vedere i film. Usualmente il fine settimana però; io andavo nel primo pomeriggio dei feriali; meno gente ma chi c'era era lì per incontrare qualcuno.
Ordunque, fatto il biglietto decido di andare al soppalco; molto più discreto e da cui si ha una visione della sala sottostante, pur se meno usato perchè per accedere ai bagni si doveva fare più strada percorrendo una scala interna; mi accingo ad entrare spostando la prima tenda che dava all'anticamera, un area quadra di circa 3*3 metri, soffusamente buia.
Varcando la soglia mi accorgo che prima della seconda tenda stazionava un uomo; distinto, maturo (al tempo maturo poteva voler dire 40 anni), con un curioso capello da texano. Eravamo in clima tardo estivo: si poteva vestire leggero o più coperto.
L'uomo guardava oltre l'altra tenda, verso il grande schermo. Penso: starà attendendo la pausa per entrare o ha fatto lui una pausa. Nel mentre che avanzo mi accorgo che l'uomo, girato un pò diagonalmente, con la patta dei pantaloni aperta, cinge il proprio cazzo con una mano. Più che masturbarsi se lo menava piano piano, come per tenerlo ''in allenamento'', pronto all'uso.
Non volendolo disturbare ma, più perché mi sarebbe spiaciuto ricevere un rifiuto ancora prima di entrare, avanzai ancora e stavo per varcare la soglia per andare in sala quando costui indietreggiando di un metro verso l'angolo si gira verso di me, mi sorride e inequivocabilmente protende il cazzo mostrandomelo interamente come a dire -se vuoi è tutto tuo !-
Penso: ''oggi sono stato fortunato, ho trovato un cazzo da spompinare''
Ovviamente per me è stato come andare a nozze. Gli sorrido nel mentre che mi avvicino e mi chino per farlo mio. Lo osservo e in pochi istanti focalizzo che non è molto lungo, circa 15 cm. L'ideale, per fare un pompino: entra tutto in bocca senza provare spiacevoli conati e consente di arrivare con le labbra sino alla base. Noto però che è molto tozzo ! Oserei dire grosso se non fosse una parola abusata, nei racconti. Ma quel cazzo era proprio tozzo, le mie labbra potevano avvolgerlo completamente sentendo sulle pareti del palato tutta la sua circonferenza. Inoltre era percorso in tutta la sua lunghezza da una grossa vena che gli dava un che di animalesco, di selvaggio.
Appoggiando così una mano alla parete del localino all'altezza del fianco del ''texano'', così chino cinsi la sua grossa cappella con le mie labbra umide, la feci entrare e uscire più volte dalla mia bocca per poi avanzare, sempre più avanti sino a inghiottire interamente quel salsiccione ancora in semi-erezione.
Fatto qualche movimento di dentro-fuori dalla mia bocca mi disse:
-si, come sei troia, succhiami il cazzo, fammi sentire quanto ti piace, è tutto per te, piccola troietta; fammi un bel pompino che poi ti riempio la bocca di sborra-
-vedrai che ti piacerà quando ti coprirò il viso di calda crema; dai continua a spompinarmi, che siamo qui tranquilli-
Le sue parole mi stavano facendo impazzire; quei pochi freni inibitori che avevo vennero meno; mi slacciai i pantaloni facendoli scendere alle ginocchia, divaricai le gambe sino a che potei e mentre lo succhiavo avidamente, con la mano libera mi alternavo tra toccarmi il cazzo e l'infilarmi due dita nel culo già pulito e lubrificato. E lo spompinavo, lo spompinavo come se non ci fosse un domani. Percorrevo con la lingua quella vena che gonfiandosi aveva dato al suo cazzo una circonferenza magnifica.
Mentre la mia bocca lo inghiottiva, la mia lingua con abile arte si faceva sentire per tutta l'asta, provocandogli gemiti di piacere
-si, piccola vacca, sei proprio una troietta, mi stai facendo un pompino da favola, dai che tra un pò sborro, ti sborro in bocca-
Lo stavo succhiando con una bramosia che non avevo mai provato, quando da dietro sentii muoversi la pesante tenda d'ingresso: qualcuno stava entrando.
La cosa non mi disturbò più del dovuto: il pensiero di una multa per offesa al decoro era l'ultimo dei miei pensieri; sapevo che era un momento della giornata in cui gli avventori erano li per..incontri e il pensiero di qualche sconosciuto che entrando in sala mi avrebbe visto in penombra all'atto di spompinare un uomo mi eccitava ancora di più. Mi sentivo una baldracca al limite dell'osceno. E dire che non ero nemmeno vicino a quanto sarei stata troia ninfomane alla fine della giornata !
Avevo però i pantaloni abbassati e davo il culo nudo all'avventore: mi pareva un pò irrispettoso; guardando in volto il texano per rendermi meglio conto, ritrassi la bocca da quel cazzo divenuto durissimo e gonfio; pensai -peccato, è finita- ma l'uomo mi guardò con un cenno compiaciuto a voler dire -continua pure- e nel contempo vidi che l'uomo scambiò un cenno di intesa con l'entrante. Compresi che si conoscevano e che potevo riprendere in bocca l'arnese agognato.
Rituffai il viso verso quel cazzo e lo feci scomparire in bocca succhiandolo rumorosamente.
Quasi dimentico dell'avventore, pochi secondi dopo sentii che qualcosa ravanava il mio buchetto; quelle che compresi essere dita umide percorrevano ora la base delle mie palle, ora l'interno del mio culo, entrando sempre più ad ogni passaggio. Sino ad un certo punto in cui due (credo) dita percorsero la circonferenza interna del mio culo, entrando e uscendo con decisione.
Sapendo che il nuovo partecipante, che ancora non avevo visto in volto, era ''amico'' del texano del quale avevo acquisito fiducia, mi sentii rassicurato e proseguii nel piacere di fare entrare e uscire dalla mia bocca quel turgido e tozzo arnese; con un gesto di destrezza agganciai una scarpa, la feci uscire dal piede e feci scivolare a terra i pantaloni, allargando le gambe in modo indecente.
Poi sentii qualcosa di più avvolgente cingermi completamente l'ano. Avevo capito bene: lo sconosciuto stava per infilami il suo cazzo tutto dentro nel culo ! Impazzivo di desiderio e di quella sensazione che ti fa dire -come sono troia-
Flop ! Eccolo dentro. Un cazzo di calda carne mi era entrato nel culo ed ora mi avrebbe scopato.
Tastai con una mano per sentire il preservativo e per saggiare le sue dimensioni.
Un cazzo degno di essere chiamato tale ma quello che mi mandò in estasi era come lo usava: affondava ora lentamente, ora con pochi ma vibranti colpi sino a farmi sentire il pube sulle natiche. Non faceva il coniglio; seguiva un piacere suo che consisteva nello spingermelo dentro sino in fondo accompagnando con il bacino i suoi affondi, facendomi sentire pieno di una grossa verga che avanzava e ritraeva senza mai uscire dal mio buco-
-giovane cerbiatta ninfomane, ti piace essere riempita di cazzi, vero ? Ecco, hai un cazzo in bocca e il mio cazzo nel culo che ti stantuffa. Ti voglio sentire gemere dal piacere, ti piace il mio cazzo duro nel culo ? si che ti piace-
ed io, perso ogni ritegno, nei brevi attimi che non spompinavo quello davanti - si, sfondami il culo, fammi sentire troia, affonda il suo cazzo dentro di me, riempimi il culo ! Ah si, che bello, continua..-
-ti scopo e poi ti verso un litro di sborra in bocca, se riesci a berla tutta; troietta che sei, ti riempio. Il cazzo che hai nel culo è il tuo premio per esserti mostrata troia senza ritegno, sei una gran vacca vogliosa di cazzo !-
Un cazzo in bocca e uno nel culo ! Al buio, da due sconosciuti, in un cinema; mi sentivo estasiato, godevo al solo pensiero che quei due cazzi mi stavano dando piacere e lo davano a loro stessi.
Quel threesome andò avanti ancora un pò; non dovevo più nemmeno muovermi; in sincronia l'uomo che mi inculava mi spingeva in avanti facendomi entrare di più in bocca in cazzo che succhiavo. Probabilmente i due uomini si conoscevano bene perché ero in perfetta balia dei loro movimenti. Stantuffo nel culo, stantuffo in bocca.
L'uomo che mi stava inculando affondava gli ultimi centimetri del suo cazzo facendomi sentire la sua cappella per tutte le pareti del mio culo; il suo durissimo cazzo roteava dentro di me quasi cercando ogni centimetro del mio interno e più mi sentiva gemere di piacere e più si infoiava; mi dava poderose spinte verso l'alto che mi alzavano di qualche centimetro sui talloni e nel mentre che ritoccavo terra ruotava e sfilava il cazzo di qualche centimetro.
-ti piace sentire tutto dentro il culo il mio cazzo, vero ? gemi e rantoli come una cagnetta in calore; sei una troietta senza ritegno; più te lo infilo e più lo vuoi in fondo.-
Come tutte le belle cose, prima o poi finiscono e quella bellissima esperienza finì (quantomeno in quell'anticamera, dovevo ancora entrare in sala !) nel migliore dei modi: il texano fu il primo.
-Sto per venire, ti sto per sborrare in bocca, tienila bene aperta- disse a voce bassa e con complicità
-si, vienimi in bocca, ti voglio bere, dammi la tua calda crema voglio che mi sborri dentro, dai sborra! Sborra !!
Wuishh. Un corposo, caldo e denso fiotto di sborra mi riempì la bocca. A stento riuscii a trattenerla, volendoci giocare col palato. Picoli rivoli cercavano d scendere dai lati delle labbra, rivoli che riprendevo ora con la lingua ora con un dito, volevo assaporare quel nettare e non perderne una goccia.
Aah, mi sentivo pieno in bocca. Quel sapore un pò pastoso e denso che avevo imparato ad apprezzare, ora mi faceva godere solo a saperlo in bocca.
lo guardo e gli dico -mi hai riempito la bocca di sborra, grazie !-
Gli affondi dell'uomo che mi stava inculando si fecero più ritmati e veloci, capii che anche lui stava per venire. Gli dissi -si, sborrami anche tu in bocca ma dimmelo, dimmelo che mi riversi tutto in bocca-
Estrasse il cazzo dal mio culo caldo e dilatato, fece appena in tempo a porsi dinanzi a me, togliersi il preservativo, che fece partire un immenso fiotto di sborra verso la mia bocca oscenamente aperta, pronta a ricevere tutta la crema. Non ricordo avere mai preso così tanta sborra in bocca in un solo colpo. Tra quella del texano che tenevo golosamente in bocca e questa che mi scaldò ancora il palato, ero pieno. Non volevo inghiottire subito, la volevo sentire in bocca, volevo che la mia lingua la rigirasse per cogliere con le papille il suo gustoso sapore sino a che potevo.
Ero intento a fare ciò, che l'uomo mi disse deciso: -aspetta, stai fermo; ti avevo detto, che te ne davo un litro; stai pronto che arriva una fontana di latte denso che tanto ti piace!-
Ovviamente pensavo che scherzava e mi aspettavo così un altro medio schizzo a terminare; ma la prima gettata era stato solo un piccolo antipasto: un getto interminabilmente lungo di bianca, densa e calda sborra mi inondò il viso: in bocca non ce ne stava più. Ero al buio ma sentivo dalla sensazione sulla pelle che mi aveva riversato un enorme quantità di sperma che mi coprì la faccia.
Mi sentivo in estasi: due bei cazzi contemporaneamente mi avevano scopato ed ora mi avevano lasciato il viso completamente coperto di sborra; li ringraziai; convenimmo che sarebbe stato piacevole per tutti ritrovarci e ci salutammo. Ancora estasiato dal bellissimo ''trattamento'' ricevuto, spalmandomi con le mani la sborra che avevo sul viso e trattenendo i rivoli che uscivano dalla bocca penzolanti dal mento, mi avviai in sala eccitatissimo attraversando la seconda tenda, scesi le scale laterali e mi diressi verso i bagni: con il culo ancora caldo mi volevo specchiare e rimirare il trattamento viso-bocca che i due avventori mandrilli mi avevano lasciato.
scritto il
2024-08-07
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