Carla
di
-Andreami-
genere
incesti
Sono fermo. Il cazzo nella fica di Luisa. Luisa è ferma. Un piede sul bidè. Guardiamo in direzione della porta aperta del bagno. In salotto c’è una ragazza. Carla.
Carla ci fissa. Lo sguardo perso. Poi si gira e si toglie dalla vista.
“Cazzo, cazzo, cazzo. Carla.” Impreca Luisa.
Veloce esco da Luisa e prendo un paio di grossi asciugamano. Ci copriamo alla meglio. Luisa scatta verso il salotto, sbattendo la porta del bagno.
Mentre aspetto che passi l’erezione sento discutere nell’altra stanza.
“Carla, calmati” sento Luisa.
“Ma come faccio a calmarmi? Ti ho appena beccata a scopare!”
“Hai ragione, ma sono una donna matura, potrò fare quello che voglio?”
“Ma almeno chiudi le porte!”
“Ma chi lo immaginava che saresti arrivata ora?”
“Ah, adesso è colpa mia?”
“Non dico questo, ma non dare la colpa a me, in casa mia!” Luisa passa all’attacco.
“Umpf” Carla non sa come rispondere.
Apro la porta del bagno ed esco con addosso l’asciugamano legato in vita. Carla è seduta sul divano. Luisa in piedi davanti a lei, avvolta nell’asciugamano bianco.
Carla guarda in basso, Luisa fissa Carla.
Cerco di sbloccare la situazione.
“Ciao, sono Andrea” mi presento.
Carla alza la testa e mi fissa. Negli occhi si legge che si sta chiedendo chi cavolo sono.
“Carla” mi fa.
“Dai Carla, non fare così” le dice Luisa.
“Scusa se sono ancora un po’ scioccata da quello che ho visto. Mamma”
Rimango basito.
È lei la famosa figlia di cui ho sempre sentito parlare e non ho mai visto. Carla, ventiquattro anni, capelli lunghi castano chiaro, occhi castani, poco più bassa della madre. Formosetta da quello che riesco a capire. Indossa jeans a vita bassa, maglia con collo largo che le lascia nude le spalle abbronzate, ma attillata che non riesce a nascondere un bel seno florido e un po’ di pancetta, infradito.
“Vuoi bere qualcosa?” le faccio io, visto che Luisa è ancora un po’ bloccata.
“Sì grazie, faccio da sola” e si dirige verso la cucina.
“Che situazione, che situazione” continua a ripetere Luisa.
“Già, ma vedrai che fra qualche tempo ci riderete su” le stringo un braccio intorno alle spalle nude.
“Speriamo” mi guarda.
“Dai, vestiti. Io vado a farmi una doccia, che ‘sto pissing mi rende la pelle un po’ appiccicosa” mi dà un bacio casto e scappa in bagno.
Rimango solo in salotto, coperto da un asciugamano e con mille pensieri. Non tutti casti.
Non faccio in tempo a ritirarmi in camera per rivestirmi che Carla esce dalla cucina e mi chiede:
“Quindi tu chi saresti?”
“Un amico di tua mamma”
“E non sei troppo giovane?” incalza. Nel frattempo si siede sul divano.
“Beh, sono maggiorenne da un bel po’. Credo che non ci sia nulla di male” le sorrido.
“Come vi siete conosciuti?”
“Mmm. Al bar”
Mi siedo anch’io sul divano. Mi sento imbarazzato a stare in piedi, con il solo asciugamano che mi copre le pudenda, davanti a lei.
“Oh bene, si porta i clienti del bar a letto ora!” mi fissa.
“Spero proprio non tutti. Ci sono certi personaggi che frequentano il bar… da brividi” rido.
Ride anche lei.
“Sai cosa mi fa incazzare?” mi chiede.
“Mmm, che tua mamma ha sedotto un bel omino come me? Ahahah”
“Sì”
Rimango di stucco.
“Scusa, in che senso?”
“Posso essere franca? È almeno un mese che non scopo. Torno a casa e trovo mia madre, cinquantenne, che se la spassa con un tizio qualunque, senza offesa, molto più giovane. Non dovrei essere incazzata?”
“Beh, sì, insomma…”
Si avvicina a me. Giro la testa verso la porta del bagno in cerca di aiuto. È chiusa. Si sente l’acqua scorrere nella doccia. Panico.
Mi rigiro verso Carla. È a dieci centimetri dal mio viso.
“Non merito anch’io di essere considerata un po’?”
“Ce-certo” balbetto.
“Non sono una donna calda come mia mamma?”
Annuisco. Mi bacia. La sua lingua cerca un varco per arrivare alla mia. Fanculo tutto, la lascio fare. Socchiudo la bocca. Ci baciamo. Sento la sua mano che cerca tra le pieghe dell’asciugamano. Trova quel che cerca e comincia a giocarci. Non posso fare resistenza, non voglio fare resistenza. Il cazzo comincia a crescere. Carla continua a muovere la mano su e giù. Continuiamo a baciarci.
Con una mano le abbasso la maglia e metto a nudo il reggiseno bianco a fascia. Delicatamente le abbasso anche quello e le tette sode, giovani e morbide mi puntano prorompenti. Stacco la mia bocca dalla sua e punto a un suo seno. Prendo in bocca il capezzolo e comincio a succhiarlo. Basta poco e diventa turgido. Carla ansima.
Siamo talmente presi da noi che non ci accorgiamo che dal bagno non arriva più rumore di acqua corrente. Si apre la porta. Ci giriamo entrambi. Luisa esce dal bagno in accappatoio, i capelli rossi legati con uno chignon, gli occhioni blu dietro i grandi occhiali dalla montatura nera. Si ferma subito. Sua figlia a seno scoperto con una mano sotto l’asciugamano del suo amante. Il suo amante con in mano una tetta di sua figlia.
“Bravi! Il gatto non c’è e i topi ballano”
“Ehm” facciamo in coro.
“Beh, me lo sono meritata” ci guarda, ma non sembra arrabbiata.
Carla toglie la mano dal mio pacco. Io tolgo la mano dalla sua tetta. Sembriamo due bambini beccati dal genitore mentre giocano al dottore.
Luisa si avvicina al divano. Scattiamo in piedi.
“Bravo, non te ne fai scappare una eh?” mi domanda.
“Ecco… vedi…”
Senza aspettare la risposta mi mette le mani sull’asciugamano e me lo strappa di dosso. Faccio un gesto per coprire le pudenda. Mi da un colpetto deciso sul petto e mi ricaccia a sedere sul divano. Mi copro con le mani a conchiglia.
“Ormai la frittata è fatta” mi dice fissandomi.
“Che ne dici Carla? Vuoi giocare con noi allora?” chiede alla figlia.
“Mamma, dai… qui si combina un casino”
Nel frattempo Luisa fa cadere l’accappatoio ai piedi, il prorompente seno con i capezzoli turgidi e la fica coperta da una leggera peluria rossa ben curata. Si siede sul divano, alla mia destra. Mi toglie le mani dal cazzo e lo prende in mano lei, masturbandomi lentamente.
“Oggi io voglio divertirmi e non sarà mia figlia a rovinarmi i piani”
Quello che penso io non conta, me ne sto zitto. Posso solo guadagnarci una bella avventura.
Luisa si piega su di me e comincia a farmi un pompino. Succhia come non avesse visto un cazzo da mesi. Guardo la sua testa che va su e giù sulla mia asta. Poi guardo Carla, in piedi davanti a noi.
“Ah sì?” e rapida si toglie maglia e reggiseno. Si slaccia la cintura, si sbottona i jeans e li fa volare dall’altra parte della stanza. Rimane solo con il perizoma nero. Mi guarda per un attimo. Ci scambiamo uno sguardo d’intesa, poi si siede alla mia sinistra e comincia a baciarmi. Allungo una mano e inizio a strofinarle la fica attraverso la stoffa del perizoma. È bagnato. Stacca la sua bocca dalla mia e guarda verso sua madre che continua a spompinarmi.
Si piega anche lei verso il mio cazzo. Luisa se ne accorge e smette di succhiare. Porge il cazzo alla figlia che subito lo ingoia. Luisa lascia fare alla figlia mentre si avvicina a me e ci baciamo. Sa di me.
“Mamma, posso farmi scopare?”
“Ma che domande…”
“Ehi, io sarei qui” intervengo.
“E tu vorresti opporti?” mi chiedono all’unisono.
“No no, fate fate, sono il vostro giocattolo”
Carla si sfila il piccolo perizoma. Ha il pube depilato con solo una striscia di pelo castano sopra la fessura. Spinge il bacino verso il bordo del divano e aspetta di essere scopata. Luisa si stacca da me. Mi metto in ginocchio di fronte a Carla. Apre bene le gambe e io punto la cappella contro le sue grandi labbra, leggermente dischiuse. Luisa ci guarda, poi con una mano aiuta la figlia ad aprire bene la fica. Spingo piano ed entro in lei. Inarca la schiena, vogliosa. Spingo più in profondità che posso.
“Mmm, che bello” sospira Carla. Con le mani si aggrappa alla spalliera del divano.
“Siete così eccitanti” le risponde Luisa.
Intanto io mi muovo piano avanti e indietro, assecondo i sospiri della mia amante. Poi accelero e vado sempre più veloce. Luisa alla mia sinistra è seduta sul divano. Ci guarda e con una mano si masturba lentamente. Con l’altra masturba il clito di sua figlia.
Bastano pochi minuti e Carla prorompe in un urlo di piacere, stringendo le sue gambe intorno alla mia vita a mo di tenaglia. Luisa smette di masturbarsi e masturbarla. Si gode la scena.
“Sìììììì! Godoooooo, sìììììììììììì!”
Decelero piano, per non irritarla. Appena le sue gambe mollano la presa mi stacco da lei. Mi piego e le bacio le labbra della fica bagnate fradice dei suoi umori. Mi allungo verso Luisa e la bacio. Le faccio sentire il sapore di sua figlia.
“Spostiamoci in camera da letto. Staremo più comodi” propone Luisa.
Annuiamo e ci dirigiamo verso il grande lettone.
Arrivati in camera Luisa apre un cassetto del comodino e ne estrae un grosso dildo rosa.
“Può servire?”
“Tutto può servire” le faccio io. “Con due come voi avrò bisogno di aiuto” e ridiamo tutti e tre.
Luisa prende per mano Carla e l’aiuta a stendersi sul letto. Si mette carponi davanti a lei. Le apre delicatamente le gambe. Comincia a baciarla nell’interno cosce. Davanti a me il culo rotondo e sodo di Luisa chiede di essere posto al centro dell’attenzione. Con una mano comincio a massaggiarle la fica spalancata.
Nello specchio vedo che sta leccando avidamente la fica della figlia, la cui espressione fa trapelare tutto il gusto che prova. Eccitato al massimo punto la cappella contro le labbra aperte di Luisa e senza sforzo la penetro. Lei non se l’aspettava e inarca la schiena smettendo di leccare Carla.
Piacevolmente stupita vedo che riprende a giocare con la figlia, questa volta aiutandosi con il dildo. Carla apprezza mugolando piano.
Dopo pochi minuti sento Carla che aumenta il volume dei mugolii fino a venire per la seconda volta, in bocca a sua madre.
“Sìììì… leccami tutta, sììììììì… mmmmmm”
E docile Luisa lecca tutti gli umori di sua figlia. Alza la testa dal pube e si concentra sul mio cazzo che nel frattempo la stantuffa alla pecorina. Carla, superato l’orgasmo provocatole dalla madre, si infila sotto di lei. Il suo viso raggiunge il pube di Luisa. Sento la sua lingua che lecca la mia asta quando esce dalla tana umida di Luisa. A un certo punto con una mano Carla prende il mio cazzo. Lo toglie dalla fica della madre e se lo mette in bocca. Uno, due, tre succhiate e lo reinfila dentro.
Nello specchio posso vedere la testa di Luisa infilata tra le cosce di Carla, in uno splendido, incestuoso sessantanove.
Continuo a spingere sempre più in profondità. E sento Carla che lecca me e sua madre. Ogni tanto toglie il cazzo dalla tana e lo succhia.
“Ho voglia di un super orgasmo” sussurra Luisa ansimando “Mettimelo in culo”
Non aspettavo altro che il via a giocare con il suo culo sfondato. Mi tiro un po’ indietro. Vedo la bocca di Carla sotto di me e le porgo il cazzo, che trova subito un’accogliente tana. Passo la mano sulle labbra aperte e fradice di Luisa. Con i suoi umori lubrifico il secondo canale. Prima da fuori, poi infilando dentro due dita. È pronta. Carla lo capisce e libera la mia asta. Punto la grossa cappella eccitata sul culo di Luisa. Senza resistenza vedo sparire il cazzo dentro di lei. Inarca la schiena.
Comincio a muovermi avanti e indietro piano. Vedo Luisa che con una mano cerca il dildo rosa e lo passa nella mano della figlia ancora infilata sotto di noi a godersi da vicino la madre inculata.
Carla capisce cosa vuole da lei Luisa. Prende il dildo e lo punta sulle labbra eccitate della madre. Lo infila e comincia a muoverlo avanti e indietro, cercando di prendere il mio ritmo sempre più veloce. Sento il dildo che corre parallelo al mio cazzo. Mentre la masturba lecca anche il clito di sua madre che non resiste oltre e viene urlando di piacere.
Ora è il turno di Carla di leccare gli umori che escono dalla fica di Luisa. Mentre io continuo a incularla per raggiungere il mio piacere.
“Fermati” mi fa Luisa.
Mi fermo. Lei si spinge in avanti quanto basta per farmi scivolare fuori da lei.
“Ora coricati e rilassati” mi sussurra guardandomi.
Mi metto sul letto, l’asta svettante.
Luisa da una parte e Carla dall’altra. Luisa prende il cazzo in mano e lo porge alla figlia. Carla non si fa pregare e lo comincia a succhiare, mentre la madre muove la mano in su e in giù all’unisono con la bocca di Carla.
Ferma la figlia e si avventa lei sull’asta turgida, mentre Carla mi massaggia e mi strizza delicatamente le palle. Poi sento la sua lingua giocare tra le palle e lo sfintere. Guardo verso le due donne assetate di me. Luisa succhia e lecca la cappella, mentre Carla mi succhia le palle. Poi Carla comincia a risalire con la lingua lungo la mia asta, fino a incontrare la bocca della madre. Si baciano. Vedo le lingue rincorrersi prima di affondare l’una nella bocca dell’altra. Luisa mi masturba sempre più velocemente. Inarco la schiena. Sto per venire. Loro continuano a baciarsi, ma un attimo prima che parta il primo schizzo si fermano e aprono all’unisono la bocca davanti al mio cazzo. Luisa punta la cappella verso la bocca spalancata di Carla. Il primo schizzo le finisce dritto in gola. Il secondo invece finisce nella bocca di Luisa che si piega su di me e ingoia cazzo e sperma. Mentre vengo sussultando Luisa serra le sue labbra e si riempie la bocca del mio seme. Non ne ho più, sono distrutto. Luisa è ancora lì, non vuole farsi scappare nemmeno una goccia.
Quando capisce che non posso più donarle altro si stacca da me, la bocca chiusa con un sorriso. Guarda Carla, che capisce cosa voglia la madre. Si avvicina a lei e apre la bocca. La madre le passa la mia sborra. Un po’ cade sulla mia pancia. Carla ingoia docile. Luisa viene a leccare quanto caduto su di me. Mi guarda e ingoia anche lei la sua parte.
Ci guardiamo. Ridiamo.
Carla ci fissa. Lo sguardo perso. Poi si gira e si toglie dalla vista.
“Cazzo, cazzo, cazzo. Carla.” Impreca Luisa.
Veloce esco da Luisa e prendo un paio di grossi asciugamano. Ci copriamo alla meglio. Luisa scatta verso il salotto, sbattendo la porta del bagno.
Mentre aspetto che passi l’erezione sento discutere nell’altra stanza.
“Carla, calmati” sento Luisa.
“Ma come faccio a calmarmi? Ti ho appena beccata a scopare!”
“Hai ragione, ma sono una donna matura, potrò fare quello che voglio?”
“Ma almeno chiudi le porte!”
“Ma chi lo immaginava che saresti arrivata ora?”
“Ah, adesso è colpa mia?”
“Non dico questo, ma non dare la colpa a me, in casa mia!” Luisa passa all’attacco.
“Umpf” Carla non sa come rispondere.
Apro la porta del bagno ed esco con addosso l’asciugamano legato in vita. Carla è seduta sul divano. Luisa in piedi davanti a lei, avvolta nell’asciugamano bianco.
Carla guarda in basso, Luisa fissa Carla.
Cerco di sbloccare la situazione.
“Ciao, sono Andrea” mi presento.
Carla alza la testa e mi fissa. Negli occhi si legge che si sta chiedendo chi cavolo sono.
“Carla” mi fa.
“Dai Carla, non fare così” le dice Luisa.
“Scusa se sono ancora un po’ scioccata da quello che ho visto. Mamma”
Rimango basito.
È lei la famosa figlia di cui ho sempre sentito parlare e non ho mai visto. Carla, ventiquattro anni, capelli lunghi castano chiaro, occhi castani, poco più bassa della madre. Formosetta da quello che riesco a capire. Indossa jeans a vita bassa, maglia con collo largo che le lascia nude le spalle abbronzate, ma attillata che non riesce a nascondere un bel seno florido e un po’ di pancetta, infradito.
“Vuoi bere qualcosa?” le faccio io, visto che Luisa è ancora un po’ bloccata.
“Sì grazie, faccio da sola” e si dirige verso la cucina.
“Che situazione, che situazione” continua a ripetere Luisa.
“Già, ma vedrai che fra qualche tempo ci riderete su” le stringo un braccio intorno alle spalle nude.
“Speriamo” mi guarda.
“Dai, vestiti. Io vado a farmi una doccia, che ‘sto pissing mi rende la pelle un po’ appiccicosa” mi dà un bacio casto e scappa in bagno.
Rimango solo in salotto, coperto da un asciugamano e con mille pensieri. Non tutti casti.
Non faccio in tempo a ritirarmi in camera per rivestirmi che Carla esce dalla cucina e mi chiede:
“Quindi tu chi saresti?”
“Un amico di tua mamma”
“E non sei troppo giovane?” incalza. Nel frattempo si siede sul divano.
“Beh, sono maggiorenne da un bel po’. Credo che non ci sia nulla di male” le sorrido.
“Come vi siete conosciuti?”
“Mmm. Al bar”
Mi siedo anch’io sul divano. Mi sento imbarazzato a stare in piedi, con il solo asciugamano che mi copre le pudenda, davanti a lei.
“Oh bene, si porta i clienti del bar a letto ora!” mi fissa.
“Spero proprio non tutti. Ci sono certi personaggi che frequentano il bar… da brividi” rido.
Ride anche lei.
“Sai cosa mi fa incazzare?” mi chiede.
“Mmm, che tua mamma ha sedotto un bel omino come me? Ahahah”
“Sì”
Rimango di stucco.
“Scusa, in che senso?”
“Posso essere franca? È almeno un mese che non scopo. Torno a casa e trovo mia madre, cinquantenne, che se la spassa con un tizio qualunque, senza offesa, molto più giovane. Non dovrei essere incazzata?”
“Beh, sì, insomma…”
Si avvicina a me. Giro la testa verso la porta del bagno in cerca di aiuto. È chiusa. Si sente l’acqua scorrere nella doccia. Panico.
Mi rigiro verso Carla. È a dieci centimetri dal mio viso.
“Non merito anch’io di essere considerata un po’?”
“Ce-certo” balbetto.
“Non sono una donna calda come mia mamma?”
Annuisco. Mi bacia. La sua lingua cerca un varco per arrivare alla mia. Fanculo tutto, la lascio fare. Socchiudo la bocca. Ci baciamo. Sento la sua mano che cerca tra le pieghe dell’asciugamano. Trova quel che cerca e comincia a giocarci. Non posso fare resistenza, non voglio fare resistenza. Il cazzo comincia a crescere. Carla continua a muovere la mano su e giù. Continuiamo a baciarci.
Con una mano le abbasso la maglia e metto a nudo il reggiseno bianco a fascia. Delicatamente le abbasso anche quello e le tette sode, giovani e morbide mi puntano prorompenti. Stacco la mia bocca dalla sua e punto a un suo seno. Prendo in bocca il capezzolo e comincio a succhiarlo. Basta poco e diventa turgido. Carla ansima.
Siamo talmente presi da noi che non ci accorgiamo che dal bagno non arriva più rumore di acqua corrente. Si apre la porta. Ci giriamo entrambi. Luisa esce dal bagno in accappatoio, i capelli rossi legati con uno chignon, gli occhioni blu dietro i grandi occhiali dalla montatura nera. Si ferma subito. Sua figlia a seno scoperto con una mano sotto l’asciugamano del suo amante. Il suo amante con in mano una tetta di sua figlia.
“Bravi! Il gatto non c’è e i topi ballano”
“Ehm” facciamo in coro.
“Beh, me lo sono meritata” ci guarda, ma non sembra arrabbiata.
Carla toglie la mano dal mio pacco. Io tolgo la mano dalla sua tetta. Sembriamo due bambini beccati dal genitore mentre giocano al dottore.
Luisa si avvicina al divano. Scattiamo in piedi.
“Bravo, non te ne fai scappare una eh?” mi domanda.
“Ecco… vedi…”
Senza aspettare la risposta mi mette le mani sull’asciugamano e me lo strappa di dosso. Faccio un gesto per coprire le pudenda. Mi da un colpetto deciso sul petto e mi ricaccia a sedere sul divano. Mi copro con le mani a conchiglia.
“Ormai la frittata è fatta” mi dice fissandomi.
“Che ne dici Carla? Vuoi giocare con noi allora?” chiede alla figlia.
“Mamma, dai… qui si combina un casino”
Nel frattempo Luisa fa cadere l’accappatoio ai piedi, il prorompente seno con i capezzoli turgidi e la fica coperta da una leggera peluria rossa ben curata. Si siede sul divano, alla mia destra. Mi toglie le mani dal cazzo e lo prende in mano lei, masturbandomi lentamente.
“Oggi io voglio divertirmi e non sarà mia figlia a rovinarmi i piani”
Quello che penso io non conta, me ne sto zitto. Posso solo guadagnarci una bella avventura.
Luisa si piega su di me e comincia a farmi un pompino. Succhia come non avesse visto un cazzo da mesi. Guardo la sua testa che va su e giù sulla mia asta. Poi guardo Carla, in piedi davanti a noi.
“Ah sì?” e rapida si toglie maglia e reggiseno. Si slaccia la cintura, si sbottona i jeans e li fa volare dall’altra parte della stanza. Rimane solo con il perizoma nero. Mi guarda per un attimo. Ci scambiamo uno sguardo d’intesa, poi si siede alla mia sinistra e comincia a baciarmi. Allungo una mano e inizio a strofinarle la fica attraverso la stoffa del perizoma. È bagnato. Stacca la sua bocca dalla mia e guarda verso sua madre che continua a spompinarmi.
Si piega anche lei verso il mio cazzo. Luisa se ne accorge e smette di succhiare. Porge il cazzo alla figlia che subito lo ingoia. Luisa lascia fare alla figlia mentre si avvicina a me e ci baciamo. Sa di me.
“Mamma, posso farmi scopare?”
“Ma che domande…”
“Ehi, io sarei qui” intervengo.
“E tu vorresti opporti?” mi chiedono all’unisono.
“No no, fate fate, sono il vostro giocattolo”
Carla si sfila il piccolo perizoma. Ha il pube depilato con solo una striscia di pelo castano sopra la fessura. Spinge il bacino verso il bordo del divano e aspetta di essere scopata. Luisa si stacca da me. Mi metto in ginocchio di fronte a Carla. Apre bene le gambe e io punto la cappella contro le sue grandi labbra, leggermente dischiuse. Luisa ci guarda, poi con una mano aiuta la figlia ad aprire bene la fica. Spingo piano ed entro in lei. Inarca la schiena, vogliosa. Spingo più in profondità che posso.
“Mmm, che bello” sospira Carla. Con le mani si aggrappa alla spalliera del divano.
“Siete così eccitanti” le risponde Luisa.
Intanto io mi muovo piano avanti e indietro, assecondo i sospiri della mia amante. Poi accelero e vado sempre più veloce. Luisa alla mia sinistra è seduta sul divano. Ci guarda e con una mano si masturba lentamente. Con l’altra masturba il clito di sua figlia.
Bastano pochi minuti e Carla prorompe in un urlo di piacere, stringendo le sue gambe intorno alla mia vita a mo di tenaglia. Luisa smette di masturbarsi e masturbarla. Si gode la scena.
“Sìììììì! Godoooooo, sìììììììììììì!”
Decelero piano, per non irritarla. Appena le sue gambe mollano la presa mi stacco da lei. Mi piego e le bacio le labbra della fica bagnate fradice dei suoi umori. Mi allungo verso Luisa e la bacio. Le faccio sentire il sapore di sua figlia.
“Spostiamoci in camera da letto. Staremo più comodi” propone Luisa.
Annuiamo e ci dirigiamo verso il grande lettone.
Arrivati in camera Luisa apre un cassetto del comodino e ne estrae un grosso dildo rosa.
“Può servire?”
“Tutto può servire” le faccio io. “Con due come voi avrò bisogno di aiuto” e ridiamo tutti e tre.
Luisa prende per mano Carla e l’aiuta a stendersi sul letto. Si mette carponi davanti a lei. Le apre delicatamente le gambe. Comincia a baciarla nell’interno cosce. Davanti a me il culo rotondo e sodo di Luisa chiede di essere posto al centro dell’attenzione. Con una mano comincio a massaggiarle la fica spalancata.
Nello specchio vedo che sta leccando avidamente la fica della figlia, la cui espressione fa trapelare tutto il gusto che prova. Eccitato al massimo punto la cappella contro le labbra aperte di Luisa e senza sforzo la penetro. Lei non se l’aspettava e inarca la schiena smettendo di leccare Carla.
Piacevolmente stupita vedo che riprende a giocare con la figlia, questa volta aiutandosi con il dildo. Carla apprezza mugolando piano.
Dopo pochi minuti sento Carla che aumenta il volume dei mugolii fino a venire per la seconda volta, in bocca a sua madre.
“Sìììì… leccami tutta, sììììììì… mmmmmm”
E docile Luisa lecca tutti gli umori di sua figlia. Alza la testa dal pube e si concentra sul mio cazzo che nel frattempo la stantuffa alla pecorina. Carla, superato l’orgasmo provocatole dalla madre, si infila sotto di lei. Il suo viso raggiunge il pube di Luisa. Sento la sua lingua che lecca la mia asta quando esce dalla tana umida di Luisa. A un certo punto con una mano Carla prende il mio cazzo. Lo toglie dalla fica della madre e se lo mette in bocca. Uno, due, tre succhiate e lo reinfila dentro.
Nello specchio posso vedere la testa di Luisa infilata tra le cosce di Carla, in uno splendido, incestuoso sessantanove.
Continuo a spingere sempre più in profondità. E sento Carla che lecca me e sua madre. Ogni tanto toglie il cazzo dalla tana e lo succhia.
“Ho voglia di un super orgasmo” sussurra Luisa ansimando “Mettimelo in culo”
Non aspettavo altro che il via a giocare con il suo culo sfondato. Mi tiro un po’ indietro. Vedo la bocca di Carla sotto di me e le porgo il cazzo, che trova subito un’accogliente tana. Passo la mano sulle labbra aperte e fradice di Luisa. Con i suoi umori lubrifico il secondo canale. Prima da fuori, poi infilando dentro due dita. È pronta. Carla lo capisce e libera la mia asta. Punto la grossa cappella eccitata sul culo di Luisa. Senza resistenza vedo sparire il cazzo dentro di lei. Inarca la schiena.
Comincio a muovermi avanti e indietro piano. Vedo Luisa che con una mano cerca il dildo rosa e lo passa nella mano della figlia ancora infilata sotto di noi a godersi da vicino la madre inculata.
Carla capisce cosa vuole da lei Luisa. Prende il dildo e lo punta sulle labbra eccitate della madre. Lo infila e comincia a muoverlo avanti e indietro, cercando di prendere il mio ritmo sempre più veloce. Sento il dildo che corre parallelo al mio cazzo. Mentre la masturba lecca anche il clito di sua madre che non resiste oltre e viene urlando di piacere.
Ora è il turno di Carla di leccare gli umori che escono dalla fica di Luisa. Mentre io continuo a incularla per raggiungere il mio piacere.
“Fermati” mi fa Luisa.
Mi fermo. Lei si spinge in avanti quanto basta per farmi scivolare fuori da lei.
“Ora coricati e rilassati” mi sussurra guardandomi.
Mi metto sul letto, l’asta svettante.
Luisa da una parte e Carla dall’altra. Luisa prende il cazzo in mano e lo porge alla figlia. Carla non si fa pregare e lo comincia a succhiare, mentre la madre muove la mano in su e in giù all’unisono con la bocca di Carla.
Ferma la figlia e si avventa lei sull’asta turgida, mentre Carla mi massaggia e mi strizza delicatamente le palle. Poi sento la sua lingua giocare tra le palle e lo sfintere. Guardo verso le due donne assetate di me. Luisa succhia e lecca la cappella, mentre Carla mi succhia le palle. Poi Carla comincia a risalire con la lingua lungo la mia asta, fino a incontrare la bocca della madre. Si baciano. Vedo le lingue rincorrersi prima di affondare l’una nella bocca dell’altra. Luisa mi masturba sempre più velocemente. Inarco la schiena. Sto per venire. Loro continuano a baciarsi, ma un attimo prima che parta il primo schizzo si fermano e aprono all’unisono la bocca davanti al mio cazzo. Luisa punta la cappella verso la bocca spalancata di Carla. Il primo schizzo le finisce dritto in gola. Il secondo invece finisce nella bocca di Luisa che si piega su di me e ingoia cazzo e sperma. Mentre vengo sussultando Luisa serra le sue labbra e si riempie la bocca del mio seme. Non ne ho più, sono distrutto. Luisa è ancora lì, non vuole farsi scappare nemmeno una goccia.
Quando capisce che non posso più donarle altro si stacca da me, la bocca chiusa con un sorriso. Guarda Carla, che capisce cosa voglia la madre. Si avvicina a lei e apre la bocca. La madre le passa la mia sborra. Un po’ cade sulla mia pancia. Carla ingoia docile. Luisa viene a leccare quanto caduto su di me. Mi guarda e ingoia anche lei la sua parte.
Ci guardiamo. Ridiamo.
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