Montagna Calda 3

di
genere
incesti

Dopo una notte infuocata mi sveglio nudo fra le braccia della mia padrona di casa Arianna. Tutta nuda col suo corpo esile coperto di sudore e sperma come medaglie al merito per l’eroica nottata in cui ha resistito strenuamente alla mia potenza sessuale che non domandava altro che sbatterla in ogni modo. Anche il mio cazzone si meriterebbe almeno una fanfara d’onore e, forse, sarà per quello che si è svegliato con me ritto sull’attenti.
“Ma non ne hai mai abbastanza?” gli chiedo.
Lui dondola un po’ di lato. Probabilmente sta dicendo no.
Rinuncio a pisciare, troppo duro e vado verso la cucina. Ho bisogno di vitamine, di caffè, tanto caffè… speriamo ci sia in casa perché ieri la mia ospite aveva accennato qualcosa in merito al dover fare la spesa.
“Al limite un frutto” sospiro.
E in effetti appena entrò in cucina la frutta c’è. Due pere!
E che pere sarà almeno una quinta. Sono attaccate a una donna sui 50, bionda, un po’ grassoccia con un grembiule blu corto che le fa dondolare il davanzale mentre si agita con la scopa in mano.
“Salve” dico.
Lei alza gli occhi, mi fissa sgranandoli. Un misto di paura, vergogna e curiosità. Soprattutto quando mi fissa il cazzo. “E tu chi sei?” sbotta.
“Io sarei un…amico della dottoressa”.
Sorride e capisce. Probabilmente non sono il primo che la baldracca si porta in montagna nonostante ciò che racconta.
Mi avvicino. Il grembiule da lavoro è così corto che si vede mezza natica appena nascosta dalle mutande nere. Gran bel culone.
Il bello però sono le tettone. Certo ne ho viste, annusate e palpate di più grosse ma, sarà che nonostante la sua porcaggine e il suo impegno, il suo fisico da palestra, il suo gran bel culetto di tette Arianna non ne ha proprio. Una seconda scarsa. Belle nulla da dire, buone da assaggiare e leccare ma per un peromane come me che ama il popi-popi tipo tromba…
Insomma forse ne inizio a sentire la nostalgia e le poppe della cameriera mi paiono meglio di quanto sono.
Preso da una forza inarrestabile allungo una mano, le accarezzo il fianco sorridente ma, nel mentre, ne approfitto per tirare un po’ il grembiule. Questo si abbassa un po’, quel tanto che basta per far fare capolino a quasi tutto un seno.
“Dio come sei bella…. Come ti chiami?”.
“Adele…” sussurra lei.
“Sposata?”.
“Si” sussurra.
“Felicemente?” insisto.
“No” risponde tendendomi una mano sul cazzo duro che ormai quasi la sfiora.
Stringe la mano sul mio attrezzo “c’è l’hai enorme” sospira mentre inizia a farmi una sega con convinzione. Avvicino le mie labbra alle sue, la bacio. Il suo grembiule crolla a terra e non avendo reggiseno, le belle poppe sono al mio cospetto.
Ne afferro una per mano, le strizzo “che pere tesoro mio”.
Lei sorride lusingata, stringe più forte la mano sul mio uccello “non mi chiava da sei mesi, dice che sono vecchia”.
“Ma va sei un fiore” e la spingo contro la poltrona. Lei abilissima compie una mezza piroetta e ci atterra con la testa sullo schienale già chinata in avanti dimenando il gran culo.
“Niente preliminari, prendimi, ho voglia di cazzo”.
“Come posso dire no a una signora” sospiro. Mi avvicino, mi chino appena e glielo infilo deciso in una gran gnocca pelosa, umida e stretta…
“Cazzz sembri vergine”.
“Sei tu che sei grosso amore” ansima la donna.
La prendo in questa strana pecorina, allungo le mani, le afferro le poppe una per mano godendomi ogni millimetro di questi morbidi globi gonfi.
Il mio cazzo intanto penetra fino all’età palle. La vacca gode. Ogni pompata è un sussulto è un mugolio di piacere “godo cazzo godo. Sbattimi tutta alla faccia del cornuto”.
“Obbedisco” replico alla Garibaldina e giù, come un cane in calore a darci di bacino con tutte le mie forze. La ficona si bagna di piacere, il mio cazzo ci sguazza dentro su e giù con dei sonori SQUEK.
“Hai la fica di fuoco!” godo mentre le do un bello schiaffone sul culo poi le strizzo la natica molle mentre un dito, curioso, si infila nel solco e fa il solletico al buco del culo. Un culone morbido di quelli che meritano di essere tappati penso.
Intanto la sua vulva di fuoco mi ha portato all’orgasmo “sborrooooooooo” urlo venendole dentro con tutte le mie forze.
“Ne hai ancora?” dice una voce alle nostre spalle.
Mi volto. La dottoressa Arianna nuda come mamma l’ha fatta ci fissa. “E bravi i porcelli” commenta.
Adele si rende conto della sua presenza, fa un mezzo balzo all’indietro che per poco non mi fa cadere per terra e con la gnocca che cola a fiotti si getta verso il suo grembiule. “Oddio che vergogna”.
Per un attimo mi frulla in testa di essermi giocato la vacanza ancor prima di iniziarla ma ho dimenticato due cose: Arianna è una gran vacca e in più è bisex.
Si avvicina alla cameriera nuda col suo grembiule in mano nel vano tentativo di coprirsi, la testa bassa in penitenza. Allunga una mano, accarezza il volto alla cameriera.
“Non credevo venissi anche oggi cara”.
“Signora io, volevo farle trovare tutto pulito prima che iniziasse le ferie ma mi ha fatto una improvvisata e…”.
“Sempre così prodiga la nostra Adele” sorride e allunga una mano accarezzandole un seno.
“Mi scusi signora io…” borbotta.
“Lo so, lo so, ho visto tuo marito, lo immagino cosa hai provato davanti al cazzo del mio ospite”.
“È si…” sorride la badante.
“Scusate signore ma la natura chiama” dico io infilandomi in bagno. Mai fottere prima di aver pisciato, adesso ho la prostata che sta scoppiando. Ci è anche mancato poco che le pisciassi in fica mentre venivo. D’altra parte diciamo che questa mega pisciata arriva al momento giusto. Lasciamo che padrona e serva si chiariscano e speriamo che finisca bene…
scritto il
2024-08-13
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