Raffaella seconda parte

di
genere
corna

Dopo quell'episodio Raffaella è sparita per giorni. L'ho incontrata per caso il giorno della mia partenza per la vacanza in Grecia con i miei compagni di classe, regalo dei nostri genitori per il diploma. Stava salendo le scale che portano al centro e, quando ha sentito la mia voce che la chiamava, è inciampata su un gradino… Sotto al vestitino non portava le mutandine e mi mostrò la sua figa gonfia, dalle labbra carnose, causandomi un'erezione dolorosa. Avrei voluto fotterla lì, liberare la sua troiaggine repressa e farla impazzire di piacere, ma i miei amici erano arrivati ed era ora di partire. Quelle due settimane in Grecia mi avvicinai a due donne mature: una signora italiana con due tettone enormi e un culone da sfondare, che io e i miei amici ci siamo scopati insieme e lei non ne aveva mai abbastanza. Poi è arrivato il turno di una signora rumena, che mi sono scopato nella sua stanza, mentre il marito russava sotto l'effetto dei sonniferi che gli somministrava e lei gridava come una cagna in calore. Quando torno in Italia, il mio unico pensiero è incontrare Raffaella e riuscire finalmente a scoparmela. Rientro a casa dopo un lungo viaggio che sono le ventidue, mi faccio una lunga doccia rinfrescante e, prima di asciugarmi, spalanco la finestra e accendo la luce. Mi giro nella direzione della sua finestra e la trovo lì, come se mi stesse aspettando, la fisso intensamente e faccio cadere l'asciugamano che ho in vita ai miei piedi, svelando il mio cazzo duro. Il suo sguardo cambia, si morde il labbro inferiore, sembra lottare contro la sua natura da puttana, ma il linguaggio del suo corpo grida tutta la sua voglia di essere scopata. Sussurro il suo nome e comincio a muovere lentamente la mano sulla mia mazza sempre più dura, dai movimenti della sua mano intuisco che anche lei si sta toccando e le sue espressioni facciali cambiano. Si sta finalmente lasciando andare, anche se a distanza. Mi siedo sul letto, continuando a masturbarmi, prendo il cellulare e le mando dei vocali, dicendole che avrei voluto essere lì con lei per toccarla e baciarla dappertutto, per leccarle la figa fino a consumargliela e per assaggiare il suo sapore di donna. La guardo mettere le airpods, ascoltare le mie parole e distendersi sul letto a gambe aperte, mostrandomi la sua figa gonfia, bagnata e perfettamente depilata; quella visione mi fa diventare il cazzo di marmo e faccio davvero fatica a frenare l'impulso di vestirmi e andare da lei per scoparla, resisto perché so che non è ancora il momento giusto. Continuo a mandarle vocali, dicendole come la vorrei fottere e quanto vorrei farla godere. Lei ascolta le mie parole, si tocca e si contorce, come se la stessi scopando davvero. Le mando un ultimo vocale: . Ho il timore di aver esagerato, quando la vedo alzarsi, invece si gira, si mette a novanta, infila un dito nel culo e mi manda un vocale, in cui gode, trattenendo a stento un grido di piacere. Vederla e sentirla così mi manda in estasi, sono al limite e faccio un video in cui le faccio vedere quanto sborro. La osservo guardare il mio video e sbarrare gli occhi per lo stupore. Mi manda un bacio e ci mettiamo a dormire rilassati dal godimento liberato. Il giorno dopo la vedo salire le scale che portano in centro, la saluto, lei si gira e stavolta fa finta d'inciampare. , mi dice con malizia e nel farlo si piega leggermente, svelando il suo fiore di carne, da cui cola la sua rugiada. Il mio palo di carne diventa duro all'istante e la voglia di fotterla è ai massimi storici. Non credo che oggi avrò la forza di controllarmi. La fisso e vorrei tuffarmi con la faccia tra le sue cosce per raccogliere le goccioline di eccitazione, che stanno scendendo sulle sue gambe. . Cazzo, quanto è bella. E il suo profumo mi manda al manicomio. Il cinturino della scarpa ovviamente non ha nessun problema, ma la mia mazza che mi sta scoppiando nei pantaloni sì. Mi avvicino, l'aiuto a salire le scale e la mia mano s'intrufola tra le sue cosce. Cazzo, è fradicia e bollente. Infilo due dita e Raffaella geme. . Le afferro la mano, l'appoggio sul mio pacco duro e lei sgrana gli occhi. Non abbiamo bisogno di parlare, abbiamo già deciso. L'accompagno con la mia macchina a fare la spesa, così faremo prima e con la scusa di aiutarla a portare le casse dell'acqua, salgo a casa sua; suo marito è fuori per lavoro, in realtà è in vacanza con la sua giovane amante e il loro unico figlio vive all'estero. Appena entrati in casa, la sbatto contro la porta e la bacio con passione, mentre le mie mani vagano sotto al suo vestitino; le stringo forte i capezzoli tra le dita e Raffaella geme nella mia bocca,scendo con una mano e tra le sue gambe trovo un lago incandescente … M'inginocchio, appoggio le sue gambe sulle mie spalle muscolose e inizio a leccarla piano e a ogni passaggio della mia lingua lei sussulta e geme; ha un sapore delizioso, di cui ho sempre più sete e che mi sta fottendo il cervello. Le succhio il clitoride, tirandolo leggermente con le labbra e lei inarca la schiena, mi stringe le gambe intorno alla testa e mi tira forte i capelli. Proseguo a leccare e a succhiare il suo grondante e aperto fiore di carne e Raffaella toglie ogni freno perché inizia a gridare dal piacere, a cavalcarmi la faccia ed esplode tremante e ansante, accasciandosi su di me.
scritto il
2024-08-16
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